1953: Alfredo Di Stéfano alla Roma

La società, i dirigenti, la storia della Roma
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Daniel Faraday
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1953: Alfredo Di Stéfano alla Roma

Messaggio da Daniel Faraday »

Si sa, se ne legge, ma, oltre alla notizia in sè, non si trova altro: nè foto, nè testimonianze dirette, nè stralci di giornale.

Nella primavera del 1953 il fuoriclasse dei colombiani Millonarios de Bogotà , Alfredo Di Stefano, effettua un provino per l'AS Roma, salvo venire scartato poichè giudicato 'troppo vecchio'. ha 27 anni. Qui la Storia prende la piega nota, e il 'vecio' Di Stefano va al Real Madrid (complice l'immancabile telefonatina del simpatico Generalissimo Franco allorquando il Nostro aveva già in mano una penna color blaugrana) dove vince 5 Coppe Campioni di fila ed entra nella leggenda col nome di 'Saeta Rubia'.

Qualcuno ne sa di più? Conosce storie? Ha libri con foto o documenti vari?
Vorrei saperne di più su una Sciagura Epocale che si colloca, nella categoria apposita, giusto tra Roma-Liverpool e la Coppa Coppe persa a testa o croce.

ChiamatoreMascherato
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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da ChiamatoreMascherato »

sicuramente è stata colpa del nonno di baldini!
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panzamanchester
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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da panzamanchester »

perchè nun c'era AAAAA BBBBBAAAANGAAAAAAAAAAAA

Kalle Blomkvist
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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da Kalle Blomkvist »

Il Romanista ha scritto:SCOMMETTERE È sempre un rischio, però non è detto che non scommettere non possa essere ancora più pericoloso. La puntata della Roma è nota: "Tutto su Adriano…VINCENTE", aggiungerebbe il Gigi Proietti alias Mandrake di Febbre da cavallo, tutto su Adriano dunque, di anni 28. Si badi bene, 28, come l’anno del primo trofeo vinto dalla Roma, 28 (anche se ancora non compiuti) come gli anni di un altro calciatore su cui la Lupa non ebbe il coraggio di puntare qualche anno fa, un certo Alfredo Di Stefano. Le analogie con l’affare Adriano sono interessanti. Correva l’anno 1953. Di Stefano da 4 lunghissimi anni si è volontariamente esiliato in Colombia, dove gioca in un campionato clandestino non riconosciuto dalla FIFA.

Su El Alemano (un soprannome meno poetico del leggendario Saeta Rubia, ma che rende bene la caratteristica di potenza fisica di questo fantastico atleta), che vivacchiava nella squadra circense dei Milionares di Bogotà circolavano diverse voci. Erano in molti a sostenere che fosse ormai un giocatore finito, una sorta di Buffalo Bill che vagava per il continente americano offrendo pantomime che potessero ricordare l’antica gloria. Del resto come poteva continuare a rimanere a Bogotà? Bogotà è una città meravigliosa, fantastica per viverci, ambientare un libro di Gabriel Garcia Marquez o un concerto della divina Shakira, ma non era certamente uno dei templi del football mondiale. Comunque sia, Alfredo Di Stefano è stanco del suo esilio dorato, con i Milionares ha segnato 267 gol in 292 partite. Ma questo non gli basta. In un viaggio di piacere ha fatto scalo a Roma, alla Fontana di Trevi ha tirato la classica monetina, ma spera di restare e di riprendere quella monetina con gli interessi.

Eh si, perché la Saeta Rubia ha deciso che intende rimanere in quella città, dove ha capito, esiste un solo club, la Roma. In men che non si dica viene organizzato un incontro. Ai vertici della società c’è Renato Sacerdoti, con Baldassarre vice presidente. Il club è alla ricerca di un grande crack per rinfocolare la passione di un pubblico che dopo la resurrezione dalla serie B vuole tornare a vincere. Per prendere Di Stefano servono più o meno 70.000 dollari, e la Roma, diversamente da molti frangenti della sua storia, quei soldi li ha. Sacerdoti prende tempo e inizia a mettere in fila i tasselli della faccenda. Può chiudere la trattativa con Di Stefano senza paure di rilanci, visto che è stato proprio il giocatore a proporsi. Inoltre quando Alfredo giocava all’Huracan, qualche stagione prima, era considerato una delle stelle emergenti del calcio mondiale. D’altra parte da quattro anni non si sa più nulla di lui e 70.000 dollari non sono certo pochi. La bilancia è in equilibrio, ma Sacerdoti non ha e non può avere un quadro completo. Non ha a disposizione filmati, né sulla sua scrivania ci sono relazioni di prima mano. Deve muoversi al buio, e in quella situazione, sfortunatamente, sono i dettagli a fare la differenza. Di Stefano, come da consolidata abitudine, fa delle richieste molto particolareggiate che a quanto sembra comprendono anche lo stipendio per un autista personale. Sacerdoti che non ha realmente capito chi avesse bussato alla sua porta, quando si soffermò su questo punto trasecolò: «Un autista? Ma questo chi crede di essere?».

È così che l’offerta, di un giocatore considerato peraltro ormai anziano, viene fatta cadere. Di Stefano proseguì allora una tournee europea con i Milionares e affrontò il Real Madrid. Santiago Bernabeu s’innamorò di questo fenomeno che tiranneggiava i compagni per avere continuamente la palla: «Dalla a papà, dalla a papà», urlava in mezzo al campo. Fu così che la “Saeta Rubia” finì al Madrid, e fu così che Di Stefano inventò il Real Madrid che prima di lui semplicemente non esisteva. Ancora pochi giorni fa, vedendo Di Stefano seduto vicino a Platino nella tribuna d’onore del Santiago Bernabeu durante la finale di Champions mi è tornata in mente quella scommessa non fatta dalla Roma. A distanza di 57 anni la vicenda si ripropone… Rien ne va plus, les jeux sont faits … e forza Adriano.

29-05-2010
Trovo che le radio romane che parlano di calcio siano molto educative. Ogni volta che qualcuno le accende, vado in un'altra stanza a leggere un libro (K.B., parafrasando G. Marx)

Rudi can't fail https://www.youtube.com/watch?v=wQ4E4a7Q4Ag

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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da Astuzia e Core »

MAI 'NA GIOIA

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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da Brasileiro »

"Non era adatto al calcio italiano".
nakata ha scritto:certo fa ride che dopo 3 minuti di video di paredes si grida al fenomeno e poi "lo voglio vedé neymar in europa".

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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da porcaccia »

Alcuni di quelli che lo hanno visto giocare lo considerano il più forte di tutti.
Non ho capito un ciufolo della vita
paz ha scritto: Poi Danilo ha un qualcosa in più: ha quel tocco macho del bestemmiatore solitario, insomma, di chi non conosce solo le vette ardite dell'intelletto, ma anche la suburra della materialità.

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Daniel Faraday
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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da Daniel Faraday »

grande kalle, grazie!!! :ook:

...oddio non so se mo' sto meglio o peggio de prima... :roll:

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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da Ghost12 »

Astuzia e Core ha scritto:MAI 'NA GIOIA
Ciao TuX!!!

Se lotti puoi perdere, se non lotti hai già perso!!!

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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da Tony Brando »

avrei voluto non saperlo mai.

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oswald
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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da oswald »

Maledetto autista! :evil:
Ich begriff, daß Menschen zwar zueinander sprechen, aber sich nicht verstehen; daß ihre Worte Stöße sind, die an den Worten der anderen abprallen; daß es keine größere Illusion gibt als die Meinung, Sprache sei ein Mittel der Kommunikation zwischen Menschen.

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pisodinosauro
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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da pisodinosauro »

si chiama DNA, basta è così !!

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giùlemanidaIturbe
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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da giùlemanidaIturbe »

Ho la sensazione, che Di Stefano, anche se fosse venuto alla Roma, per un motivo o per un altro, avrebbe fallito miseramente.
Magari avrebbe iniziato a drogarsi, a bere, si sarebbe rotto un ginocchio...LA NOSTRA STORIA È SEGNATA.

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bibiroma
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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da bibiroma »

uno che h fatto la storia del calcio sicuramente avrebbe trovato qualche scienziato romano che lo catalogava come inadeguato a qst maglia...
GRAZIE A FRANCESCO TOTTI PER ESSERE NATO!

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V.G.41
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Re: 1953: Alfredo Di Stefano alla Roma

Messaggio da V.G.41 »

Astuzia e Core ha scritto:MAI 'NA GIOIA
:gggg: :gggg: :gggg: :gggg: :gggg: :gggg: :gggg: :gggg: :gggg: :gggg:

Si può rosicare per qualcosa successo prima della propria nascita? A quanto pare sì.
"Del resto mia cara di che si stupisce, anche l'operaio vuole il figlio dottore e pensi che ambiente che può venir fuori. Non c'è più morale, Contessa."

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