Nafta Moskva - La verità
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Nafta Moskva - La verità
non so se è stata postata, centra poco adesso, ma l'ho letta ora in un forum
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TRIFIRO' (avv. Nafta Moskva) a LAROMA24.IT: "Vi racconto l'affare con i russi..."
LAROMA24.IT - “Kerimov fu ad un passo dall’acquistare la Roma”. Parole di qualche giorno fa di German Tkachenko, braccio destro del magnate russo, Sulejman Kerimov, attuale proprietario dell’Anzhi di Eto’o. Non una grossa novità, ad onor del vero: le cronache di quei giorni (inverno 2004) raccontano di un affare tra la multinazionale russa, Nafta Moskva, e l’As Roma arrivato ai titoli di coda e poi sfumato all’ultimo. Uno dei testimoni, nonché protagonisti di quella trattativa fu l’avvocato Salvatore Trifirò, legale dei russi, professionista dal 1955, dell’omonimo studio legale milanese, con sedi anche a Roma, Genova, Torino e Trento. “Ricordo bene quei giorni – confessa Trifirò – ma devo dire la verità: non fu una bella esperienza”.
Come cominciò tutto?
“Le contrattazioni durarono circa un mese e mezzo. Iniziarono con le solite lettere d’intenti, alle quali seguì la due diligence. Dall’analisi dei conti vennero fuori un sacco di debiti, ma nonostante tutto si andò avanti. Gli incontri più importanti avvenivano in una villa segreta, una bella villa, a pochi chilometri da Roma, proprio per mantenere il massimo riserbo. Ricordo come si presentavano quei signori: con macchinoni blindati, guardie del corpo, il tutto condito da un velo di mistero. I russi non parlano mai molto, quasi disprezzano il loro interlocutore. Consideravano la Roma come una terra di conquista”.
Che, però, non conquistarono.
“Dopo la due diligence, si arrivò ad un punto cruciale della vicenda. L’affare sembrava ad un punto di svolta. Venne convocata una riunione per firmare l’accordo definitivo”.
E poi?
“Della Roma si presentò Rosella Sensi, che nell’occasione non fu accompagnata dal padre. Lei avanzò una richiesta che spiazzò gli interlocutori russi : chiese delle garanzie fideiussorie. Lì la controparte si irrigidì e il banco saltò. Ma non fu quello l’epilogo della storia”.
Quale, allora?
“Dopo quella serata, sembrava tutto finito. In realtà, i contatti ripresero nei giorni seguenti e si aggiunse la consulenza di uno studio legale inglese. Ripartì la due diligence, ricominciò l’analisi dei conti e tutto sembrava filare liscio. Venne convocato un altro vertice, stavolta decisivo. Era una domenica mattina, le parti si riunirono presso la solita villa a pochi passi dalla città. Arrivò, però, una chiamata dalla Russia che fece interrompere le trattative”.
Una chiamata da parte di chi?
“Non venimmo mai a saperlo. Come detto, i russi sono persone riservate, che non dicono nulla. Sta di fatto che rimanemmo tutti sorpresi, compresi i dirigenti giallorossi”.
Quella domenica mattina ci fu un’ispezione della Guardia di Finanza a Trigoria.
“Vero, ma non credo che l’affare venne messo in discussione per quella ragione”.
L’Espresso, nel 2007, scrisse che fu decisivo un intervento di Berlusconi, che chiamò direttamente Putin.
“Non ci credo. Né io, né gli altri colleghi abbiamo mai avuto questa percezione. Così come non ho mai creduto alle pressioni politiche di Veltroni, che in quei giorni dichiarò di preferire la Roma in mano agli imprenditori romani”.
Sulejman Kerimov, il personaggio forte della telenovela, partecipò mai a tutti questi incontri?
“All’inizio no, successivamente si presentò anche lui per chiudere in prima persona. Non ho mai capito bene se le sue attenzioni per la squadra fossero legate più ad un discorso d’immagine, che puramente sportivo. Avanzammo pure un’altra ipotesi con gli altri avvocati: i Sensi avevano interessi nel petrolio, proprio come gli uomini della Nafta Moskva. Magari con la Roma avrebbero potuto mettere un piede nel nostro paese, per poi battere successivamente altre strade. Ma sono semplici supposizioni”.
Racconti Kerimov. Che tipo era?
“Un uomo ricco, questo si sa. Viaggiava su un aereo privato mai visto: aveva al suo interno un appartamento vero e proprio, con una camera da letto”.
Kerimov è ora proprietario dell’Anzhi e ha già investito cifre importanti per rinforzare la società. All’epoca quali strategie aveva pensato per la Roma?
“Aveva un forte interesse per Capello e per gli altri giocatori della rosa. Non voleva cedere nessuno e intendeva rinforzare la squadra con altri acquisti. Questo è tutto, non c’è altro”.
Tiziano Riccardi
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LAROMA24.IT - “Kerimov fu ad un passo dall’acquistare la Roma”. Parole di qualche giorno fa di German Tkachenko, braccio destro del magnate russo, Sulejman Kerimov, attuale proprietario dell’Anzhi di Eto’o. Non una grossa novità, ad onor del vero: le cronache di quei giorni (inverno 2004) raccontano di un affare tra la multinazionale russa, Nafta Moskva, e l’As Roma arrivato ai titoli di coda e poi sfumato all’ultimo. Uno dei testimoni, nonché protagonisti di quella trattativa fu l’avvocato Salvatore Trifirò, legale dei russi, professionista dal 1955, dell’omonimo studio legale milanese, con sedi anche a Roma, Genova, Torino e Trento. “Ricordo bene quei giorni – confessa Trifirò – ma devo dire la verità: non fu una bella esperienza”.
Come cominciò tutto?
“Le contrattazioni durarono circa un mese e mezzo. Iniziarono con le solite lettere d’intenti, alle quali seguì la due diligence. Dall’analisi dei conti vennero fuori un sacco di debiti, ma nonostante tutto si andò avanti. Gli incontri più importanti avvenivano in una villa segreta, una bella villa, a pochi chilometri da Roma, proprio per mantenere il massimo riserbo. Ricordo come si presentavano quei signori: con macchinoni blindati, guardie del corpo, il tutto condito da un velo di mistero. I russi non parlano mai molto, quasi disprezzano il loro interlocutore. Consideravano la Roma come una terra di conquista”.
Che, però, non conquistarono.
“Dopo la due diligence, si arrivò ad un punto cruciale della vicenda. L’affare sembrava ad un punto di svolta. Venne convocata una riunione per firmare l’accordo definitivo”.
E poi?
“Della Roma si presentò Rosella Sensi, che nell’occasione non fu accompagnata dal padre. Lei avanzò una richiesta che spiazzò gli interlocutori russi : chiese delle garanzie fideiussorie. Lì la controparte si irrigidì e il banco saltò. Ma non fu quello l’epilogo della storia”.
Quale, allora?
“Dopo quella serata, sembrava tutto finito. In realtà, i contatti ripresero nei giorni seguenti e si aggiunse la consulenza di uno studio legale inglese. Ripartì la due diligence, ricominciò l’analisi dei conti e tutto sembrava filare liscio. Venne convocato un altro vertice, stavolta decisivo. Era una domenica mattina, le parti si riunirono presso la solita villa a pochi passi dalla città. Arrivò, però, una chiamata dalla Russia che fece interrompere le trattative”.
Una chiamata da parte di chi?
“Non venimmo mai a saperlo. Come detto, i russi sono persone riservate, che non dicono nulla. Sta di fatto che rimanemmo tutti sorpresi, compresi i dirigenti giallorossi”.
Quella domenica mattina ci fu un’ispezione della Guardia di Finanza a Trigoria.
“Vero, ma non credo che l’affare venne messo in discussione per quella ragione”.
L’Espresso, nel 2007, scrisse che fu decisivo un intervento di Berlusconi, che chiamò direttamente Putin.
“Non ci credo. Né io, né gli altri colleghi abbiamo mai avuto questa percezione. Così come non ho mai creduto alle pressioni politiche di Veltroni, che in quei giorni dichiarò di preferire la Roma in mano agli imprenditori romani”.
Sulejman Kerimov, il personaggio forte della telenovela, partecipò mai a tutti questi incontri?
“All’inizio no, successivamente si presentò anche lui per chiudere in prima persona. Non ho mai capito bene se le sue attenzioni per la squadra fossero legate più ad un discorso d’immagine, che puramente sportivo. Avanzammo pure un’altra ipotesi con gli altri avvocati: i Sensi avevano interessi nel petrolio, proprio come gli uomini della Nafta Moskva. Magari con la Roma avrebbero potuto mettere un piede nel nostro paese, per poi battere successivamente altre strade. Ma sono semplici supposizioni”.
Racconti Kerimov. Che tipo era?
“Un uomo ricco, questo si sa. Viaggiava su un aereo privato mai visto: aveva al suo interno un appartamento vero e proprio, con una camera da letto”.
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
fabio656 ha scritto:non so se è stata postata, centra poco adesso, ma l'ho letta ora in un forum
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Che, però, non conquistarono.
“Dopo la due diligence, si arrivò ad un punto cruciale della vicenda. L’affare sembrava ad un punto di svolta. Venne convocata una riunione per firmare l’accordo definitivo”.
E poi?
“Della Roma si presentò Rosella Sensi, che nell’occasione non fu accompagnata dal padre. Lei avanzò una richiesta che spiazzò gli interlocutori russi : chiese delle garanzie fideiussorie. Lì la controparte si irrigidì e il banco saltò. Ma non fu quello l’epilogo della storia”.
Quale, allora?
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Una chiamata da parte di chi?
“Non venimmo mai a saperlo. Come detto, i russi sono persone riservate, che non dicono nulla. Sta di fatto che rimanemmo tutti sorpresi, compresi i dirigenti giallorossi”.
Quella domenica mattina ci fu un’ispezione della Guardia di Finanza a Trigoria.
“Vero, ma non credo che l’affare venne messo in discussione per quella ragione”.
L’Espresso, nel 2007, scrisse che fu decisivo un intervento di Berlusconi, che chiamò direttamente Putin.
“Non ci credo. Né io, né gli altri colleghi abbiamo mai avuto questa percezione. Così come non ho mai creduto alle pressioni politiche di Veltroni, che in quei giorni dichiarò di preferire la Roma in mano agli imprenditori romani”.
Sulejman Kerimov, il personaggio forte della telenovela, partecipò mai a tutti questi incontri?
“All’inizio no, successivamente si presentò anche lui per chiudere in prima persona. Non ho mai capito bene se le sue attenzioni per la squadra fossero legate più ad un discorso d’immagine, che puramente sportivo. Avanzammo pure un’altra ipotesi con gli altri avvocati: i Sensi avevano interessi nel petrolio, proprio come gli uomini della Nafta Moskva. Magari con la Roma avrebbero potuto mettere un piede nel nostro paese, per poi battere successivamente altre strade. Ma sono semplici supposizioni”.
Racconti Kerimov. Che tipo era?
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LEI...SEMPRE LEI....CHE INCUBO...
Quando l'orgoglio pensa: – Non posso, dice: – Non voglio. Trilussa
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
Non sono un esperto della materia, ma credo che richiedere della garanzie fideiussorie in un affare di milioni d'euro non sia proprio insolito... La Neep non ebbe problemi a fornirle, per esempio. Poi arriva una chiamata dalla Russia all'improvviso non si sa bene da parte di chi, a bloccare tutto e non sono libero di credere che Berlusconi, che all'epoca utilizzava il Milan come macchina di consenso elettorale, non possa aver chiesto all'amico del "lettone" di intercedere con Kerimov per farlo desistere?
Santiago CFO
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
ipotesi:
prima fase: i russi arrivano, sono interessati, si arriva quasi alla firma
seconda fase: arriva rosella senza il padre per far saltare la trattativa (della serie "mò je sparo 100 così se ne vanno affanculo")
terza fase: i russi accettano, rosella pensa "oddio questi i soldi ce li hanno davvero, mò come faccio a fà saltà tutto?"
quarta fase: rosella chiama l'amico suo adriano che chiama lo psiconano che chiama putin che chiama kerimov
ipotesi bonus:
la finanza a trigoria c'è andata il 29 febbraio 2004
vi ricordate cosa successe neanche un mese dopo?
c'è stato il derby sospeso, non i finanzieri (che non si vedevano da anni)
al posto di polizia e carabinieri davanti alla curva sud,
e durante il primo tempo tentarono pure di caricare DENTRO la curva sud
sparando sia lacrimogeni ad altezza d'uomo
che a pallonetto da fuori lo stadio a dentro la curva.
io non lo so, ma è abbastanza sospetto.
non mi stupirei se la carica della finanza in sud
fosse stata suggerita da qualcuno che voleva
difendere/diffondere la storia che "è colpa daa finanza".
per fortuna i finanzieri non sono arrivati agli ultimi gradini...
prima fase: i russi arrivano, sono interessati, si arriva quasi alla firma
seconda fase: arriva rosella senza il padre per far saltare la trattativa (della serie "mò je sparo 100 così se ne vanno affanculo")
terza fase: i russi accettano, rosella pensa "oddio questi i soldi ce li hanno davvero, mò come faccio a fà saltà tutto?"
quarta fase: rosella chiama l'amico suo adriano che chiama lo psiconano che chiama putin che chiama kerimov
ipotesi bonus:
la finanza a trigoria c'è andata il 29 febbraio 2004
vi ricordate cosa successe neanche un mese dopo?
c'è stato il derby sospeso, non i finanzieri (che non si vedevano da anni)
al posto di polizia e carabinieri davanti alla curva sud,
e durante il primo tempo tentarono pure di caricare DENTRO la curva sud
sparando sia lacrimogeni ad altezza d'uomo
che a pallonetto da fuori lo stadio a dentro la curva.
io non lo so, ma è abbastanza sospetto.
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fosse stata suggerita da qualcuno che voleva
difendere/diffondere la storia che "è colpa daa finanza".
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e i fatti non dovrebbero basarsi sulle opinioni
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
da notare che nel 2004 Rosella aveva 10 anni di meno, era na regazzina...perche c'ando' lei e non il padre a trattare milioni e milioni di euro??
forse perche non c'avevano tutta sta voglia di vende, Franco sensi non se ne interesso per niente...
forse perche non c'avevano tutta sta voglia di vende, Franco sensi non se ne interesso per niente...
Ultima modifica di fabio656 il lunedì 3 dicembre 2012, 20:28, modificato 3 volte in totale.
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
mamma mia , cho paura che è cosi433 ha scritto:ipotesi:
prima fase: i russi arrivano, sono interessati, si arriva quasi alla firma
seconda fase: arriva rosella senza il padre per far saltare la trattativa (della serie "mò je sparo 100 così se ne vanno affanculo")
terza fase: i russi accettano, rosella pensa "oddio questi i soldi ce li hanno davvero, mò come faccio a fà saltà tutto?"
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
cioè, nel 2004 Rosella aveva 32 anni, ma come puoi mandà una ragazza a tratta la cessione di una azienda miliardaria, senza avvocati, senza il padre o la madre...ma dai.......
Franco j'avrà detto "ao vacce te a senti che vonno questi, spara alto, se so tanto scemi da dacceli, se li piamo, senno ciccia"...
paro paro
Franco j'avrà detto "ao vacce te a senti che vonno questi, spara alto, se so tanto scemi da dacceli, se li piamo, senno ciccia"...
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
fabio656 ha scritto:da notare che nel 2001 Rosella aveva 11 anni di meno, era na regazzina...perche c'ando' lei e non il padre a trattare milioni e milioni di euro??
forse perche non c'avevano tutta sta voglia di vende tanto che Franco sensi non se ne interesso per niente?
era il 2004 comunque.
rosella comunque è la figlia di franco sensi, ed era già amministratore delegato,
tra l'altro aveva già parlato con i russi, non è che si è presentata quel giorno,
quindi per me può essere benissimo che abbia fatto una cosa tipo
"papà dorme, mò chiamo i russi e fisso un incontro pè fa saltà tutto".
- rosè dò vai?
- papà vado a fà shopping con le mie amiche, ci vediamo dopo...
ricordo a tutti che stiamo parlando di una che un mese prima di cedere la Roma alla banca
ha firmato un contratto di 7 anni (il più lungo dell'era-sensi) con la kappa,
non di una semplice bimbaminkia.
Le opinioni dovrebbero essere basate sui fatti
e i fatti non dovrebbero basarsi sulle opinioni
e i fatti non dovrebbero basarsi sulle opinioni
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
Nn scordiamoci che Franco stava già poco bene
“Giallorossi si diventa,
perché essere Romanisti significa avere tutto e tutti contro
perché ciò non ti affligge ma ti esalta…
perché la scelta implica il coraggio…
perché io malgrado tutto resterò sempre un cuore da Ultras”
perché essere Romanisti significa avere tutto e tutti contro
perché ciò non ti affligge ma ti esalta…
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
fabio656 ha scritto:cioè, nel 2004 Rosella aveva 32 anni, ma come puoi mandà una ragazza a tratta la cessione di una azienda miliardaria, senza avvocati, senza il padre o la madre...ma dai.......
Franco j'avrà detto "ao vacce te a senti che vonno questi, spara alto, se so tanto scemi da dacceli, se li piamo, senno ciccia"...
paro paro
dall'intervista risultano diversi incontri (con - probabilmente - avvocati, il padre, ecc.),
e poi uno solo in cui si specifica che non c'era franco sensi.
non è detto che franco sensi sapesse di quell'incontro.
poi può essere eh, io di certo non lo dico per difendere franco sensi,
che comunque avrebbe la colpa di non aver cacciato rosella dalla roma ma anzi di avergliela lasciata in eredità.
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
voeller9 ha scritto:Nn scordiamoci che Franco stava già poco bene
e rosella era già stata nominata amministratore delegato,
non era solo "la figlia deficiente del presidente".
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
chissà che dirà mariolone de questa intervista....
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
Se hanno chiesto garanzie fideiussorie credo che il prezzo fosse già stato fissato, e se era stato già fissato non ci trovo nulla di strano che a trattare ci sia andata l'amministratore delegato della società (che non ci fossero i legali non risulta).fabio656 ha scritto:cioè, nel 2004 Rosella aveva 32 anni, ma come puoi mandà una ragazza a tratta la cessione di una azienda miliardaria, senza avvocati, senza il padre o la madre...ma dai.......
Franco j'avrà detto "ao vacce te a senti che vonno questi, spara alto, se so tanto scemi da dacceli, se li piamo, senno ciccia"...
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Se non c'era l'intenzione di vendere, perché arrivare alla due diligence?
Non facciamo che il risentimento nei confronti di Rosella Sensi ci impedisca di ragionare...
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
fabio656 ha scritto:da notare che nel 2004 Rosella aveva 10 anni di meno, era na regazzina...perche c'ando' lei e non il padre a trattare milioni e milioni di euro??
forse perche non c'avevano tutta sta voglia di vende, Franco sensi non se ne interesso per niente...
ma non è da quell'anno che è diventata AD della Roma? (Caffè in Campidoglio con Veltroni e Giraudo...)
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Re: Nafta Moskva - LA VERITA'
Ma dai... Gli appuntamenti per cose del genere si fissano in maniera ufficiale, su mandano gli inviti via mail, ci si accerta che tutti i player principali possano essere presenti, si redigono verbali. Voi Rosella la fate più scaltra di quello che è...433 ha scritto:
era il 2004 comunque.
rosella comunque è la figlia di franco sensi, ed era già amministratore delegato,
tra l'altro aveva già parlato con i russi, non è che si è presentata quel giorno,
quindi per me può essere benissimo che abbia fatto una cosa tipo
"papà dorme, mò chiamo i russi e fisso un incontro pè fa saltà tutto".
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ricordo a tutti che stiamo parlando di una che un mese prima di cedere la Roma alla banca
ha firmato un contratto di 7 anni (il più lungo dell'era-sensi) con la kappa,
non di una semplice bimbaminkia.
Franco gli avrà detto <<vai lì e digli "pagaree moneta, vedere cammello">>, che poi è il senso di pretendere le garanzie fideiussorie...
Ultima modifica di il_noumeno il lunedì 3 dicembre 2012, 20:57, modificato 1 volta in totale.
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