Chi fa cosa alla Roma
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Re: Chi fa cosa alla Roma
Vedendo la lista in prima pagina non mi sembrano così tanti. Forse però ci sono troppe BU frammentate
This is the end
Beautiful friend
This is the end
My only friend, the end
Of our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end
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Re: Chi fa cosa alla Roma
Premetto che la precisazione sul mio passato professionale era solo giustificata dal fatto che quando parlo di calcio, come la maggior parte di noi, lo faccio comunque da tifoso e persona non in possesso di quelle competenze o esperienze che possano dare pieno valore ai miei pensieri ( mi sono fermato alla I categoria... )
In realtà, molti di noi sono perfettamente in grado di tenere testa ad altre argomentazioni societarie, come quelle inerenti lo stato di salute finanziario o sui progressi inerenti allo stadio e non saro' mai abbastanza riconoscente a loro per il modo di "spiegarmi" certe realtà.
Per quanto mi riguarda per ben due volte ho avuto modo di concentrarmi su riorganizzazioni aziendali. Nel 2008 con la Mc Kinsey ma, soprattutto, nel 1998 quando fui project Leader di un progetto internazionale legato al tentativo di ottimizzazione funzionale di 3 aziende dello stesso gruppo (in Italia, Francia e Polonia) al fine di migmiorare laproduttività delpersonale indiretto, ovvero non di stretta produzione. Cio' mi ha obbligato ad immergermi in problematiche di cui all)oggetto e lavorarci tristemente sopra.
Fatta questa piccola premessa, aggiungo che comunque le mie valutazioni restano un giudizio strettamente personale e che non possiedono alcun carisma di verità, ma una sorta di semplice e logica attendibilità. Per affrontare a fondo il problema occorrerebbe fare un'analisi approfondita della struttura e delle funzioni ma cio' non toglie che ad una prima lettura alcuni elementi emergano chiaramente.
Innanzitutto la duplicità di una figura di vertice, che riporti al proprietario è propria solo di grandi di aziende che accomunano la funzione di Amministratore Delegato a quella di Direttore Generale (Zanzi e Baldissoni per capirci). Aggiungo che nel settore calcistico spesso al titolare si affianca una sola persona forte, comprende alle due funzioni citate quella di Direttore Sportivo. In pratica Zanzi, Baldissoni e Sabatini riuniti.
Se poi analizziamo le attività legate al Marketing alcune di esse sono sempre più appaltate a agenzie esterne che gestiscono l'intera attività all'interno di contratti contenenti le linee guida. Mi riferisco al Merchandising, alla individuazione di sponsor, agli investimenti pubblicitari, all'ufficio stampa.
Questo non vuol dire che si debbano esternalizzare, ma che la tendenza attuale a livello aziendala denota questo fenomeno in modo sempre più evidente. teniamo conto che una società di calcio non appartiene al comparto industriale ma piuttosto a quello del terziario e dei servizi (Spettacolo). E' tenuta quindi ad avere una struttura snella, con poco pezrsonale, concentrando la maggior parte dei suoi sforzi finanziari e di risorse umane nell'area prettamente tecnica.
Sul fatto di essere dirigenti od impiegati aggiungerei una terza ipotesi. Io ho lavorato per ben 5 anni con le funzione di direttore marketing pur essendo un consulente esterno. Non mi stupirei se fosse cosi' anche per molti di quai nomi. In termini di costo un esterno si avvicina o si allinea a quello di un dirigente. Certo sono comunque soldoni....
In realtà, molti di noi sono perfettamente in grado di tenere testa ad altre argomentazioni societarie, come quelle inerenti lo stato di salute finanziario o sui progressi inerenti allo stadio e non saro' mai abbastanza riconoscente a loro per il modo di "spiegarmi" certe realtà.
Per quanto mi riguarda per ben due volte ho avuto modo di concentrarmi su riorganizzazioni aziendali. Nel 2008 con la Mc Kinsey ma, soprattutto, nel 1998 quando fui project Leader di un progetto internazionale legato al tentativo di ottimizzazione funzionale di 3 aziende dello stesso gruppo (in Italia, Francia e Polonia) al fine di migmiorare laproduttività delpersonale indiretto, ovvero non di stretta produzione. Cio' mi ha obbligato ad immergermi in problematiche di cui all)oggetto e lavorarci tristemente sopra.
Fatta questa piccola premessa, aggiungo che comunque le mie valutazioni restano un giudizio strettamente personale e che non possiedono alcun carisma di verità, ma una sorta di semplice e logica attendibilità. Per affrontare a fondo il problema occorrerebbe fare un'analisi approfondita della struttura e delle funzioni ma cio' non toglie che ad una prima lettura alcuni elementi emergano chiaramente.
Innanzitutto la duplicità di una figura di vertice, che riporti al proprietario è propria solo di grandi di aziende che accomunano la funzione di Amministratore Delegato a quella di Direttore Generale (Zanzi e Baldissoni per capirci). Aggiungo che nel settore calcistico spesso al titolare si affianca una sola persona forte, comprende alle due funzioni citate quella di Direttore Sportivo. In pratica Zanzi, Baldissoni e Sabatini riuniti.
Se poi analizziamo le attività legate al Marketing alcune di esse sono sempre più appaltate a agenzie esterne che gestiscono l'intera attività all'interno di contratti contenenti le linee guida. Mi riferisco al Merchandising, alla individuazione di sponsor, agli investimenti pubblicitari, all'ufficio stampa.
Questo non vuol dire che si debbano esternalizzare, ma che la tendenza attuale a livello aziendala denota questo fenomeno in modo sempre più evidente. teniamo conto che una società di calcio non appartiene al comparto industriale ma piuttosto a quello del terziario e dei servizi (Spettacolo). E' tenuta quindi ad avere una struttura snella, con poco pezrsonale, concentrando la maggior parte dei suoi sforzi finanziari e di risorse umane nell'area prettamente tecnica.
Sul fatto di essere dirigenti od impiegati aggiungerei una terza ipotesi. Io ho lavorato per ben 5 anni con le funzione di direttore marketing pur essendo un consulente esterno. Non mi stupirei se fosse cosi' anche per molti di quai nomi. In termini di costo un esterno si avvicina o si allinea a quello di un dirigente. Certo sono comunque soldoni....
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Re: Chi fa cosa alla Roma
Interessante, appena ho tempo dico anche la mia
Grazie
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- porcaccia
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Re: Chi fa cosa alla Roma
La Roma ha più dirigenti dell'atac...
Non ho capito un ciufolo della vita
paz ha scritto: Poi Danilo ha un qualcosa in più: ha quel tocco macho del bestemmiatore solitario, insomma, di chi non conosce solo le vette ardite dell'intelletto, ma anche la suburra della materialità.
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Re: Chi fa cosa alla Roma
però scusa, senza farla quell'analisi approfondita della struttura e delle funzioni come fai poi a dare un giudizio così netto come hai fatto nel tuo primo post? questo non capivo e speravo che quell'analisi l'avessi fatta e la illustrassi...baleymar ha scritto: appena ho tempo dico anche la mia
nella Roma ci sono DG e DS come in quasi tutte le altre squadre... poi c'è un CEO, ruoli doppi non ne vedo, hanno tutti funzioni diverse e alcuni ne hanno cross nella funzione dell'altro in un'ottica di cooperazione (ricordiamoci che le aziende calcistiche non sono proprio comparabili a una multinazionale)... come ad esempio Baldissoni che partecipa/collabora alla trattativa per prendere Strootman
le attività di marketing e merchandising sono state in un certo senso esternalizzate e messe in mano a chi possa portare valore... qui rientra anche il discorso dei consulenti che facevi correttamente anche tu quindi dire troppi dirigenti per me non ha molto senso... sui costi ha assolutamente senso quelli che dici, infatti lì la valutazione va fatta tra i costi del chiamiamolo generalmente persone e i benefici
- paz
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Re: Chi fa cosa alla Roma
grazie dei chiarimenti. Però non sono tanto d'accordo
la governance dualista è necessaria - curiosamente e sinistramente, i primi a fondare questo modello di governance nel calcio sono stati moggi e giraudo (limortacci loro), modello poi ripetuto in tutta europa tranne che per il milan, visto che c'è publitalia - per varie ragioni: una società di calcio produce denaro attraverso il calcio, ad esempio attraverso la compravendita di calciatori (cfr. sabatini) e (e) attraverso operazioni di carattere economico-finanziario (pensa all'arsenal che trasforma highbury in un residence di altissimo livello, per cui ha bisogno di una sezione di real estate). ciò significa che ha bisogno di modelli di programmazione autonomi.
inoltre, conformemente a quello che dici, molti ruoli sono esternalizzati, solo che vengono svolti dalla raptor o affini, cioè sempre da società di "casa", ma sempre pagati da Roma (e non da pallotta).
il problema grosso è che questi manager si comportano come se stessero trattando gli affari di viagogo o stubhub e non di una società radicata in un determinato territorio (pensa al bayern di monaco o al barcellona, in cui è proprio il territorio la risorsa primaria del club). per cui, per me, il primo errore della raptor è pensare di poter gestire la Roma a distanza, pensando di poter lavorare come se stessero trattando azioni alla borsa di singapore o hong kong, il che è un errore madornale. e infatti sean barror salterà...
la duplicazione dei ruoli si ha per esempio nel settore vendite (Sales e retail) per cui ci sono 4 manager: le revenues della ROma vengono dai diritti televisivi e dall'ingresso in CL, che ca**o ci fai con 4 cervelloni allo stesso settore?
la necessità è che i cervelloni stiano a Roma e che abbiano un coordinamento a Roma, il quale coordinamento in primo luogo sposti tutto il settore non tecnico fuori da trigoria e sia poi in grado di controllare tutto ciò che accade nella Roma e sfanculi prima di subito chi non lavora e chi non è in grado di fare il lavoro all'altezza di una società ambiziosa, eccetto quelle merde a cui la sensi ha fatto il contratto a tempo indetemrinato rendendo impossibile una razionalizzaizone della società.
chi non è all'altezza della società se ne può tornare al suo onesto lavoro, a partire da baldissoni e zanzi.
la governance dualista è necessaria - curiosamente e sinistramente, i primi a fondare questo modello di governance nel calcio sono stati moggi e giraudo (limortacci loro), modello poi ripetuto in tutta europa tranne che per il milan, visto che c'è publitalia - per varie ragioni: una società di calcio produce denaro attraverso il calcio, ad esempio attraverso la compravendita di calciatori (cfr. sabatini) e (e) attraverso operazioni di carattere economico-finanziario (pensa all'arsenal che trasforma highbury in un residence di altissimo livello, per cui ha bisogno di una sezione di real estate). ciò significa che ha bisogno di modelli di programmazione autonomi.
inoltre, conformemente a quello che dici, molti ruoli sono esternalizzati, solo che vengono svolti dalla raptor o affini, cioè sempre da società di "casa", ma sempre pagati da Roma (e non da pallotta).
il problema grosso è che questi manager si comportano come se stessero trattando gli affari di viagogo o stubhub e non di una società radicata in un determinato territorio (pensa al bayern di monaco o al barcellona, in cui è proprio il territorio la risorsa primaria del club). per cui, per me, il primo errore della raptor è pensare di poter gestire la Roma a distanza, pensando di poter lavorare come se stessero trattando azioni alla borsa di singapore o hong kong, il che è un errore madornale. e infatti sean barror salterà...
la duplicazione dei ruoli si ha per esempio nel settore vendite (Sales e retail) per cui ci sono 4 manager: le revenues della ROma vengono dai diritti televisivi e dall'ingresso in CL, che ca**o ci fai con 4 cervelloni allo stesso settore?
la necessità è che i cervelloni stiano a Roma e che abbiano un coordinamento a Roma, il quale coordinamento in primo luogo sposti tutto il settore non tecnico fuori da trigoria e sia poi in grado di controllare tutto ciò che accade nella Roma e sfanculi prima di subito chi non lavora e chi non è in grado di fare il lavoro all'altezza di una società ambiziosa, eccetto quelle merde a cui la sensi ha fatto il contratto a tempo indetemrinato rendendo impossibile una razionalizzaizone della società.
chi non è all'altezza della società se ne può tornare al suo onesto lavoro, a partire da baldissoni e zanzi.
Ultima modifica di paz il sabato 25 aprile 2015, 19:30, modificato 1 volta in totale.
E ringraziate che ci sono io, che sono una moltitudine
- paz
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Re: Chi fa cosa alla Roma
scusate, scrivo malissimo. è che scrivo veloce e poi mi scordo di controllare
E ringraziate che ci sono io, che sono una moltitudine
- fabiozeman
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Re: Chi fa cosa alla Roma
http://www.gazettenet.com/Northampton-s ... h-17625283
Da qui capisco che:
1)Lippie se ne è andato
2)Lippie era il capo di norman (avrei detto il contrario)
3) gli americani si credono sempre e comunque stocazzo ("li abbiamo portati nel 21esimo secolo" non è propriamente un complimento)
Da qui capisco che:
1)Lippie se ne è andato
2)Lippie era il capo di norman (avrei detto il contrario)
3) gli americani si credono sempre e comunque stocazzo ("li abbiamo portati nel 21esimo secolo" non è propriamente un complimento)
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Re: Chi fa cosa alla Roma
Sono passati tre anni, sei perdonato. Ora però torna a scrivere malissimo.paz ha scritto:scusate, scrivo malissimo. è che scrivo veloce e poi mi scordo di controllare
Ich begriff, daß Menschen zwar zueinander sprechen, aber sich nicht verstehen; daß ihre Worte Stöße sind, die an den Worten der anderen abprallen; daß es keine größere Illusion gibt als die Meinung, Sprache sei ein Mittel der Kommunikation zwischen Menschen.
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