Salary Cap
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Salary Cap
Un salary cap per la Serie A: le nuove regole per fare mercato
ROMA - Anche la Serie A avrà il suo salary cap. L’unica certezza, alla fine del primo tavolo tecnico tra la Federcalcio e la Serie A (ma anche Serie B e Lega pro) è che il calcio italiano adotterà la normativa prevista da Uefa per partecipare alle coppe europee. Molti club vorrebbero addirittura che sostituisse il solito, contestatissimo, indice di liquidità. In realtà, sull’introduzione di un indice per iscriversi al campionato non si negozia: la Federcalcio non molla e le leghe, tutte, lo hanno accettato. Purché sia graduale.
Un salary cap per la Serie A
Il nuovo salary cap dovrebbe avere una funzione in chiave mercato. Dalla stagione 2023/24 infatti, sarebbero bloccate le operazioni di acquisto di giocatori a chi dovesse avere un costo di squadra – ossia la somma di stipendi, commissioni per gli agenti e saldo di mercato – superiore all’80% dei ricavi. Questo l’obiettivo che vogliono fissare i vertici del calcio. Con la prospettiva di portarlo, nel 2024, addirittura al 70%. Una strategia che ha come obiettivo la necessità di mettere in sicurezza i conti di un sistema che perde 1 milione al giorno e non da ieri, ma da 12 anni.
Il ritorno delle plusvalenze
La discussione si è animata intorno a un altro tema centrale: le plusvalenze. Perché per accettare il salary cap che limita il mercato, i club hanno ricordato la necessità di poter contare su correttivo. Ossia le plusvalenze. E la Federcalcio ha dovuto prenderne atto: gli effetti benefici dati dalla cessione di un giocatore, incideranno sui criteri per l’iscrizione al campionato e sui parametri per il mercato. Giusto, anzi giustissimo quando la plusvalenza produce un reale beneficio (tra gli esempi citati Vlahovic, pagato 2 milioni e venduto a 70). Il problema è che l’ultima inchiesta della Procura federale ha certificato l’impossibilità di determinare quando una valutazione sia eccessivamente gonfiata. Così, il rischio è di incentivare nuovamente la prassi, sgominata dalla pandemia, degli scambi a prezzi vertiginosi.
Le richieste della Serie A
Il prossimo appuntamento tra la Federcalcio e le Leghe professionistiche è fissato per il 28 luglio. Quel giorno, nelle intenzioni, dovevano essere fissati i criteri per le iscrizioni ai campionati 2023/24. In realtà, potrebbero passare solo dei principi chiave. La Serie A ha chiesto, con insistenza, una gradualità. Sia nell’introduzione – è contraria, nei fatti, a un indice di liquidità allo 0.6, ossia un punto meno tollerante rispetto a quello a cui i club hanno aderito quest’anno – e anche a una gradualità nelle sanzioni. Ossia: non esclusione dai campionati per chi non aderisce, ma multa, penalizzazione e solo per chi non si mette in regola entro un tempo prefissato, l’esclusione. Se ne parlerà, perché le mediazioni da qui al 28 luglio continueranno.
- joe
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Re: Salary Cap
Il salary cap ha senso solo se e' uguale per tutti con penali pecuniarie per lo sforamento e una redistribuzione degli utili.
Se no certifichi per sempre che i piu' forti tali resteranno.
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Re: Salary Cap
...che credo sia l'obiettivo di chi gestisce questo sport e della maggioranza di chi lo seguejoe ha scritto: Se no certifichi per sempre che i piu' forti tali resteranno.
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