Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

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Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da Bar Toletti »

Malagò, adesso è ufficiale
"Presidenza Coni, mi candido"

ROMA, 23 luglio 2012

Come previsto, il presidente dell'Aniene lancia, alla vigilia di Londra 2012, la corsa al dopo Petrucci contro il segretario generale Raffaele Pagnozzi. Ora si attende la decisione di Pancalli, possibile terzo incomodo: "Dovevo annunciarlo dopo Londra, ma dopo che Pagnozzi è uscito allo scoperto..."

Mancava solo l'ufficialità, oggi è arrivato il timbro sulla candidatura alla presidenza del Coni di Giovanni Malagò, numero 1 del Circolo Canottieri Aniene. Il dopo Petrucci, dunque, parte immediatamente prima del via ai Giochi di Londra 2012. E la corsa sarà probabilmente fra Malagò e il segretario generale Raffaele Pagnozzi. A meno che Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico, non porti a tre le candidature al vertice dello sport italiano. Il presidente uscente, Gianni Petrucci, è presidente del Coni dal 28 gennaio 1999.


Malagò e il presidente del Coni uscente, Gianni Petrucci. Ansa
L'ANNUNCIO — Le parole di Malagò nella conferenza stampa di presentazione: "Credo sia una candidatura legittima e forte dell'esperienza fatta non solo nel mio circolo, ma anche con le altre esperienze che mi sono state affidate. Penso di aver maturato un'esperienza che può supportare lo sport del nostro paese e ufficialmente annuncio la mia candidatura alla presidenza del Coni. Ho chiesto di mettere anche il mio curriculum vitae, sia professionale sia sportivo, perché credo sia importante aver toccato tutti i mari: concentrarsi solo su un certo tipo di cultura potrebbe essere sbagliato. L'annuncio lo faccio oggi per due motivi. Primo perché due anni e mezzo fa dichiarai che non avrei mai più accettato qualsiasi ruolo pubblico finché non sarei uscito da quella assurda, per certi versi tragica, e per altri comica, vicenda che mi vedeva imputato per il reato di abusivismo. La parte di interesse del presidente riguardava esclusivamente l'attività sportiva. Per tutto quello che riguardava l'appalto, per capirci, ne ho sentito parlare ma non era di mia competenza. Sono rimasto impigliato, forse in quanto persona conosciuta, o perché qualcuno era invidioso, o si divertiva a parlare di me, in questa vicenda. Ogni tanto sui giornali usciva questa bella filastrocca che mi collegava a questa storia".

FRECCIATA A PAGNOZZI — Poi è arrivata la frecciata a Pagnozzi: "Per quanto riguarda il secondo motivo della mia candidatura, avrei aspettato qualche giorno per fare l'annuncio, il presidente del Coni Petrucci mi aveva chiesto di posticiparla a dopo l'Olimpiade, ed io ho accettato l'invito. Quando però ha letto l'intervista del segretario generale Pagnozzi, con il quale ho un ottimo rapporto personale, e voglio rimanga tale, nel quale Pagnozzi annunciava la sua candidatura, il presidente è stato molto corretto, mi ha telefonato, e mi ha detto che sarebbe stato non solo giusto, ma anche doveroso, che io avanzassi la mia candidatura. Adesso, fino alla fine dell'Olimpiade tiferò come un matto per tutti gli atleti italiani, ovviamente con particolare affetto per quelli del Circolo Canottieri Aniene".

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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da il_noumeno »

Incredibile che dopo lo scandalo dei mondiali di nuoto abbia questo coraggio..,
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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da Bar Toletti »

questo paese non cambierà mai, ogni volta che sembra si sia toccato il fondo arriva qualcuno con la pala...

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Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da Ghost12 »

il_noumeno ha scritto:Incredibile che dopo lo scandalo dei mondiali di nuoto abbia questo coraggio..,
perché ci sono stati i mondiali di nuoto???

Io sto aspettando ancora la piscina della pallanuoto!!!!

Che schifo!!!!!!
Ciao TuX!!!

Se lotti puoi perdere, se non lotti hai già perso!!!

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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da il_noumeno »

Ghost12 ha scritto: perché ci sono stati i mondiali di nuoto???

Io sto aspettando ancora la piscina della pallanuoto!!!!

Che schifo!!!!!!
Povero Calatrava, secondo me se lo chiamano ancora a lavorare in Italia ci manda affanubo (e fa bene)...
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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da il_noumeno »

Fossi Totti, scusate l'ot, comincerei a selezionare meglio le frequentazioni...
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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da Erik »

il_noumeno ha scritto: Povero Calatrava, secondo me se lo chiamano ancora a lavorare in Italia ci manda affanubo (e fa bene)...
Non ci serve Calatrava, noi abbiamo Fuffas...volevo dire Fuksas. asd

[youtube][/youtube]

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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da Jean Louis Scipione »

il_noumeno ha scritto:Fossi Totti, scusate l'ot, comincerei a selezionare meglio le frequentazioni...

rosella,marione,malagò mamma mia davero
voglia di stringersi un po'... curva sud roma vecchie maniere...

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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da Zarathustra »

Jean Louis Scipione ha scritto:
rosella,marione,malagò mamma mia davero
costanzo..
Stefano.
Edin.
La Roma chic è con voi.

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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da frankolauro »

Spero abbia iniziato a capirlo...o almeno così si dice.

Comunque tra Malagò, Petrucci e Pagnozzi è veramente una lotta a fasse più male. Trattandosi di Malagò mi trovo obbligato a mettere alcuni articoli ad imperitura memoria

http://www.romacapitale.net/roma/61-rom ... alago.html

E poi il grande classico

Tratto dal Corriere della Sera Magazine
Della serie... "Chi lavora dalle 8 della mattina è una merdaccia"


Razza padrona. Che vive il suo status con disinvoltura. Prendiamo il caso di Giovanni Malagò, 48 anni, ultra romanista. Fare una listarella delle sue attività può servire per capire quanto questo eterno ragazzone, con la mania del calcetto («In serie A e in Nazionale») e la fama di tombeur de femmes, sia al centro del campo in cui si gioca la partita del potere in Italia.

Dunque: Malagò è nel consiglio di amministrazione della geronziana Banca di Roma, dell’arrembante compagnia aerea Air One e dell’Auditorium, la fucina delle politiche culturali veltroniane. È vice presidente della squadra di basket capitolina, presidente del Comitato organizzatore dei mondiali di nuoto 2009 e presidentissimo del Circolo Canottieri Aniene, luogo in cui, giocando a tennis e a gin rummy, si intrecciano le burle e i destini di costruttori e professionisti romani.

Col padre Vincenzo ha un’azienda, la Samocar, che distribuisce Ferrari e Maserati e con Matteo Montezemolo, il figlio di Luca, è socio al 50% dei cantieri navali Itama. Con Montezemolo senior, invece, ha un’amicizia fraterna cresciuta all’ombra dell’Avvocato Agnelli. Ma lui si definisce anche «veltroniano»: «Abbiamo in comune una passione smisurata per lo sport e andiamo insieme a vedere il basket». Malagò è incastonato tra le sponde tiberine di Veltroni e le portiere ferraresche di Montezemolo.

Il suo amico Luca scenderà in campo?
«Non credo. A meno che non succedano determinate cose».

Tipo?
«Se destra e sinistra continuano a litigare e lo stallo diventa insuperabile, si potrebbe ricorrere a un governo con persone fuori dagli schieramenti. E allora lui verrebbe preso in considerazione».

C’è chi favoleggia di un ticket Veltroni-Montezemolo.
«Credibile, ma non realistico».

Auspicabile?
«In un governo dei sogni aggiungerei anche Gianni Letta».

Malagò come Sarkozy.
«Con questi tre accetterei anche io di fare la mia parte di civil servant».

Altri ministri del suo fanta-governo?
«Pierferdinando Casini e Francesco Rutelli».

Vabbè, lei spera nel Centrone.
«Ci vedrei bene pure Gianfranco Fini e Pierluigi Bersani».

Un’ammucchiata.
«Sarkozy ha inventato l’acqua calda. Ma in Italia invece di fare scelte per i cittadini, si decide a seconda degli interessi degli schieramenti. La situazione è disarmante».

Deluso da Prodi e dal suo governo?
«Amareggiato per la mancanza di autonomia dalla sinistra radicale».

La sinistra fa parte dell’Unione. É la maggioranza.
«La classe politica è deludente».

La Casta. Ha letto il libro di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo?
«Certo. E sono indignato. Per me vale il discorso del ristorante».

Come, scusi?
«Se vado in un ristorante e mangio bene, posso pure accettare un conto amarissimo, ma quando l’apparato non produce e i costi sono esorbitanti è insopportabile».

Non è una casta anche quella degli imprenditori e dei finanzieri che, come lei, siedono in mille consigli di amministrazione?
«Potrebbe sembrare. Io nella maggior parte dei casi non vengo nemmeno pagato, ricevo al massimo un gettone. E poi c’è chi ha incarichi per i propri meriti e chi solo perché è amico di un amico».

Lei ha avuto vantaggi dalla sua amicizia con Montezemolo? La Ferrari...
«La mia famiglia si occupa della Ferrari dal ’57».

Quando ha conosciuto Montezemolo?
«Alla fine degli anni 70 a Cortina. Lui era amico di Cristiano Rattazzi e io di Lupo».

Si dice che Montezemolo fosse un po’ fumantino.
«Lo è ancora. Ha un coraggio al limite dell’incoscienza. Una volta a Port’Ercole si mise a litigare con un camionista che era il doppio di lui. Prese veramente un sacco di botte».

Lei non è intervenuto?
«E come facevo? Lui si butta. Come quando ho organizzato il week end durante il quale è nato l’amore tra Luca e Ludovica Andreoni, sua moglie».

Che cosa è successo?
«Pasqua di qualche anno fa. Eravamo sul tender della mia barca. A un certo punto il piccolo bulldog di Ludovica cade nell’acqua ghiacciata, Luca si butta...».

Cavalier servente.
«Lo avrei fatto anch’io. Solo che il cane, nel farsi salvare, comincia a graffiare Luca che esce dall’acqua grondante sangue. Ho ancora le foto: Montezemolo a righe rosse».

La leggenda vuole che ne facciate di tutti i colori.
«Una volta eravamo in barca e... no, non si può raccontare».

Esiste un vostro luogo di ritrovo?
«Il nostro refugium peccatorum è la trattoria Santopadre a Roma. Bruno, il proprietario scommette tutto quello che guadagna sui cavalli».

Anche lei è un giocatore.
«Soprattutto gin rummy».

Il gioco più amato nel suo circolo, l’Aniene.
«Veramente abbiamo parecchi olimpionici di nuoto, canottaggio e canoa. Un campus che ospita campioni da tutta Italia. I soci ne vanno fieri».

Gongola: un presidente/padre.
«L’Aniene è una famiglia».

Dove si fanno affari.
«È una balla».

Lei è presidente del Comitato organizzatore dei mondiali di nuoto e tra i suoi soci ci sono i costruttori della nuova Città dello sport di Tor Vergata: Caltagirone, i fratelli Toti...
«Ripone male la sua malizia. Questo vuol dire solo che i migliori professionisti di Roma sono iscritti all’Aniene».

Lei è nel cda dell’Air One di Carlo Toto, un altro socio.
«Ma che c’entra? Io mi occupo soprattutto di sport. La nostra nuotatrice simbolo è Federica Pellegrini, una grande».

Si dice che lei punti alla presidenza del Coni.
«Falso. Ma sogno di portare le Olimpiadi a Roma».

Le amicizie...
«Non nego di andare orgoglioso di avere un grande capitale di rapporti umani».

Per il suo 40esimo compleanno ha dato una festa per soli uomini e a ognuno ha fatto un regalo personalizzato. A Montezemolo che cosa ha regalato?
«Sigari cubani. Prima fumava quelli. Ma siccome come per le squadre di calcio lui cambia spesso opinione, è passato ai Toscani».

Per amor patrio...
«O perché è in società con chi li produce... Eheh».

Altre amicizie: Giovanni Agnelli.
«L’ho conosciuto tramite il nipote Lupo. Era un uomo curiosissimo. Mi chiedeva informazioni su chiunque».

Le famose telefonate all’alba.
«E il mitico centralinista Spiro. Gianni amava i racconti».

Sui celebri poker che lei giocava con gli amici?
«Di quelle serate voleva sapere soprattutto come si comportava Jas Gawronski. Io, Claudio Rinaldi, Carlo Caracciolo, Pietro Calabrese e Gigi Melega giocavamo per stare insieme, Jas invece era un killer. Non beveva, non mangiava, voleva vincere. Con Agnelli poi erano indimenticabili quelle che lui chiamava le frociate».

Cioè?
«Quando partivamo in gruppo. Con Jas, Lupo, Luca, Mario D’Urso. Una volta a Ibiza impose a tutti di andare a dormire presto e poi ci svegliò alle cinque di mattina per arrivare freschi alla discoteca Amnesia. Dato che suo nipote Ruy Brandolini era rimasto a dormire, gli fece trovare nel letto una ricciola di 15 chili».

Un Agnelli ragazzino.
«Se non avesse frequentato quel gruppo di giovani, probabilmente si sarebbe spento prima».

Il giovane Malagò che scuole frequentava?
«Dalla prima elementare alla maturità il San Giuseppe De Merode».

Diciott’anni nel ’77. Una Roma infuocata dalla contestazione.
«Mai fatto politica».

Gavetta nell’azienda paterna?
«Sì, ma senza certe esagerazioni».

Parla dei sei mesi in fabbrica degli Agnelli?
«Quella mi pare un’operazione di marketing. Io non mi sono mai svegliato dopo mio padre: non avrei sopportato l’idea di lui che andava al lavoro, mentre io me ne stavo a letto».

Un padre, Vincenzo come socio. Sua madre?
«Era nipote di Pietro Campilli, il pluriministro diccì. Luisa, cubana. Ma io sono stato a Cuba per la prima volta l’anno scorso per festeggiare il 50esimo anniversario di matrimonio dei miei. La casa dei nonni all’Avana, ora è una scuola per i figli dei dirigenti russi».

È andato in pellegrinaggio?
«Siamo rimasti fuori dai cancelli. Le mie figlie, Ludovica e Vittoria, volevano scavalcare per cercare un tesoretto che mia nonna pare abbia seppellito da qualche parte».

Le figlie le ha avute da Lucrezia Lante della Rovere. Che però non ha mai sposato.
«Mentre Lucrezia era incinta, un giorno Marina, la madre, mi invitò a pranzo. Quando arrivai trovai Lucrezia in lacrime in salotto e Bettino Craxi in piedi in mezzo alla stanza. Arrivati all’insalata capii che Craxi, amico di famiglia, era stato chiamato per convincermi a sposare Lucrezia. Gli dissi: “C’è un problema, io sono già sposato”. Craxi non lo sapeva. Rimase un po’ in imbarazzo».

Era l’uomo più potente d’Italia.
«Sì, ma io non avevo ancora ottenuto l’annullamento del matrimonio con Polissena di Bagno».

Che ora è moglie del petroliere Carlo Perrone.
«Un marito migliore di quanto non sarei stato io. Siamo amici».

È vero che casa sua a Sabaudia è un porto di mare?
«È vero che ci vengono molte persone».

Anche politici?
«Ogni tanto riesco a strappare a Capalbio Francesco Rutelli e Barbara Palombelli, ma poi d’estate viene soprattutto Enrico Lucherini. Ha una camera dedicata a lui. Il patto è che tenga i miei labrador».

Altre stanze dedicate?
«A Carlo Verdone e a Giuseppe Tornatore, che ha scritto e sceneggiato i suoi ultimi lavori proprio a casa mia».

La scelta che le ha cambiato la vita?
«La fine del rapporto con Lucrezia. Da papà sono diventato ragazzo padre».

E dalla monogamia è passato allo scapolame impenitente.
«Su questa storia c’è una mitologia assurda».

Si parla di Carla Bruni, Elenoire Casalegno, Martina Colombari... Ha mai comprato una foto da un paparazzo per strozzare un gossip sul nascere?
«Sì. Se l’avessero pubblicata avrei fatto pure una gran figura. Ma per la signora gli scatti potevano essere dannosi

Se le facessero una foto come quella che hanno fatto a Montezemolo, nudo, la bloccherebbe?
«No. Ma ovviamente dipende dal contesto».

La donna dei sogni?
«Cate Blanchett».

Una sera con lei o in tribuna a vedere la Roma in finale di Champions?
«Ma che scherza? La Roma, tutta la vita... » :tes: :tes: :tes:

Delete. Deve cancellare un numero dal suo cellulare.
«Faccio un giochino simile con il mio marinaio. Alla fine, lui salva sempre Monica Bellucci».

Anche lei una sua ex?
«È un’amica».

Lo dice con fare piacione. Bellucci o Michelle Hunziker?
«Bellucci. Minaccia sempre di venire a Roma in pianta stabile, ma non si decide mai».

Ilaria D’Amico o Elisabetta Canalis?
«Butto Ilaria, tanto la chiama il suo fidanzato Rocco».

Camillo Ruini o Walter Veltroni?
«Butto Ruini».

Ma lei non era uno tutto messe e comunioni?
«Walter è Walter».

Francesco Totti o Montezemolo?
«Gli sms di Totti sono capolavori, dovrebbe farci un libro».

L’ultimo che le ha mandato?
«Eccolo. “Capo, tutto ok?”».

Che cosa gli ha risposto?
«Mi manchi».

Come due fidanzati. Cancelliamo Montezemolo...
«Luca ha più cellulari. Totti uno e lo cambia ogni tre mesi».

Giuseppe Tornatore o Enrico Vanzina?
«Ammazza che infame... Ma guardi che sono permalosi... Cancello Vanzina che vedo al circolo. Dopo i cinquant’anni è diventato un canottiere provetto».

Cultura generale. Quanto costa un litro di latte?
«Un euro?».

Circa. I confini della Grecia?
«In geografia sono una bomba: Macedonia, Bulgaria, Albania e Turchia».

Che cosa è YouTube?
«Non capisco tanto arrapamento per questa roba. Magari cercare video può tornare utile, ma insomma...».

L’incipit della Costituzione?
«L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro».

Non sembra, ma per la Costituzione è anche democratica.


Intervista in due tempi. Il primo nella sede del Comitato per i Mondiali di nuoto. Il secondo alla Samocar. «Il mio segreto è un sistema di segreteria e di centralini pazzesco. Poi c’è questo». Mostra un foglio con decine di scarabocchi. «La giornata è tutta qui». Alle pareti del suo ufficio sulla Tiburtina ci sono un paio di tele di Piero D’Orazio.
La leggenda vuole che il primo regalo che fece a Lucrezia Lante della Rovere fu un quadro di Capogrossi. Roba seria. Vedo una foto che stona. Un gruppo in posa. Molto poco alla Malagò. Che cosa è? «Quando ho portato i giocatori di basket con le famiglie dal Papa». E piazza la battuta: «Lì ho fatto davvero il miracolo».

E poi un intervento a TRS

L’imprenditore Giovanni Malagò questo pomeriggio è intervenuto su TeleRadioStereo ed ha parlato del futuro societario giallorosso. Queste le dichiarazioni di Malagò:

"Cosa ne pensa delle parole rilasciate dall’onorevole Gramazio riguardo ad Angelucci (“Se gli Angelucci dovessero acquistare la Roma sarei fiducioso” ndr)?
"Avrà avuto i suoi buoni motivi per dire ciò che ha detto. Sono impossibilitato a parlare, ma credo che si stia lavorando al meglio per risolvere la questione e dare alla società un assetto definitivo".
Quella di Angelucci è una candidatura forte al momento.
"È certamente un nome che ha una sua logica, sono imprenditori molto importanti (...)"

Ma come, signor Megalò? Lei ha l'obbligo di essere imparziale e poi fa pubblicità ad Angelucci? Capiamo benissimo che Angelucci le è molto simpatico (avete entrambi guai giudiziari), ma insomma cerchi di trattenersi! Un pò di contegno, signor Megalò!

E, ancora, più recentemente, gli avevano domandato cosa pensava del gruppo americano attualmente a un passo dall'acquisto della Roma (se non lo fermano con qualche trucco) e Megalò aveva risposto che non era molto sicuro sugli americani. Riporto la notizia da un altro sito romanista:

"28 Gennaio 2011

(...) Neppure Rosella Sensi sembra dare tutto per scontato. La presidentessa continua infatti a lavorare per formare una cordata romana. L’imprenditore Giovanni Malagò smentisce, ma soltanto a metà: «Di questa cosa non so nulla. Americani a Roma? Non ne sarei così sicuro». Come a dire che qualcosa bolle anche nella pentola romana. (...)"

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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da Ginobili »

Jean Louis Scipione ha scritto:
rosella,marione,malagò mamma mia davero
vabè oh,ma saran cavoli suoi,a me me basta che sa giocare a pallone ;)

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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da Jean Louis Scipione »

Ginobili ha scritto: vabè oh,ma saran cavoli suoi,a me me basta che sa giocare a pallone ;)


certo ci mancherebbe
voglia di stringersi un po'... curva sud roma vecchie maniere...

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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da Daniel Faraday »

Zarathustra ha scritto: costanzo..
ve raccomando buffon

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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da Luke Skywalker »

Ma non doveva esse er direttore generale daa Romaaaaa?
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Re: Pulirsi il viso con l'asciugamano piccolo

Messaggio da ChiamatoreMascherato »

Luke Skywalker ha scritto:Ma non doveva esse er direttore generale daa Romaaaaa?
"la roma so chi la compra ma non ve lo dico"(cit.)
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