Re: Giancarlo Dotto
Inviato: giovedì 21 febbraio 2019, 22:45
sono perfettamente d'accordo con l'articolo
La più popolare e grande community d'Italia della tifoseria capitolina.
https://asromaforum.it/
...la fede per la squadra contro l’idolatria per il calciatore, la barbarica strumentalizzazione dei media. La Roma contro Totti. Totti contro la Roma ... Il nome di Totti le impedisce di crescere, di respirare. Di pensarsi altro e altra...
Totti, chi per lui, ha smesso da un pezzo di essere il nome paradigmatico dell’epopea giallorossa, trasformatosi in un bisillabo ossessivo, troppo facile da evocare, usato a martello in ogni occasione contro la Roma.
Ma come? Scellerato! Diranno i più eleganti. Brutto stronzo!, tutti gli altri. Te la prendi con il Capitano invece che con l’Americano o lo Spalletti, il Baldissoni di turno, prima di lui Sabatini, Baldini, Garcia, Enrique, eccetera? Naturalmente, replico alla massa fessa, non me la prendo con nessuno. Racconto solo una storia interessante. Da tifoso mi dispiaccio. E anche tanto.
Mi colpisce di più la natura dello scacco. La trama della tela. Più che l’identità dell’eventuale Ragno. Di sicuro, l’impossibilità di sciogliere il nodo Totti ha determinato a Trigoria una notevole perdita di lucidità, a seguire la gran parte dei problemi che oggi intossicano società, squadra e ambiente. ...
... Nel mondo intero, Totti è la Roma. Più della Roma. A Singapore come a Honolulu non c’è Roma senza Totti. Possiamo dirlo, il marchio Totti prevale sul marchio Roma. Il grosso guaio a Trigoria è che Francesco ha sposato la causa Totti e non la causa Roma. Il guaio a Trigoria è l’equivoco che Totti sia la Roma. Ma il guaio più guaio di tutti è che Totti, calciatore sovrannaturale, non è in quanto Francesco all’altezza del mito che incarna. O almeno, lo è, alla grande, ma solo nei suoi riflessi di marketing applicato.
Per il resto, un leader degno di questo nome, realmente sposo devoto della causa giallorossa, si sarebbe speso per unire invece che dividere. Una sola sua parola, autentica non di facciata, sarebbe bastata per zittire la guerra di religione accesa sul suo nome (la squadra fischiata, per dirne una, la più incredibile, perché non butta fuori il pallone, ritardando l’ingresso in campo della Divinità). Di sicuro, nessuno, ma proprio nessuno, può desiderare che ti ostini in campo con la tua evidente sagoma da ex, a oltraggiare te stesso e la tua storia. “Totti è libero di fare quello che vuole”, piovono da ogni dove i cretini truccati da anime belle. No. Se Totti è un leader, se Totti è la Roma, non è libero di fare quello che vuole.
Perché? Mi sembra chiaro invece che lui preferisca DDR a Totti...qixand ha scritto: ↑mercoledì 15 maggio 2019, 21:10Aó, sono due giorni che piange la grandezza di De Rossi, che lo chiama TOTEM, IDOLO, ne dipinge l'importanza vitale, nonostante l'evidente calo fisico e l'età. Ce fosse stato uno a TRS che gli avesse fatto notare le contraddizioni con quanto diceva due anni fa.
Che povertà, che ipocrisia.
Sì ma tutta sta pippa sull’idolatria, sull’amore per il calciatore che non doveva superare quello per la squadra, le scelte perfette e purtroppo criticate della società do stanno? Per non parlare del calciatore che non capisce che è arrivato. De Rossi in questo caso non dovrebbe farsi da parte?
Me lo ricordo anche in radio, lui era contro il concetto di giocatore totem anteposto alla squadra.