MarcoDaLatina ha scritto: ↑mercoledì 20 settembre 2023, 10:31
Ma io credo la verità sia nel mezzo. O meglio, diciamo che io mi colloco lì.
La tecnologia è comoda, e ci aiuta in molto. Di farne completamente a meno ora non ne sarei capace.
I social li uso principalmente per guardare (spesso i culi
) e svagarmi un po' nei momenti di buco (sulla tazza del cesso, mentre aspetto che si prepari la cena, nella pausa sigaretta a lavoro, ecc..). Per esempio, quando sono in compagnia, il telefono non lo prendo nemmeno in mano scordandomi anche dove sia.
Per quanto riguarda WA anche io tendo ad evitare i gruppi, o comunque li silenzio tutti. In vita mia avrò mandato forse 2 vocali, spronato da chi mi era affianco. Li odio. Non li sopporto.
Io i gruppi li ho silenziati dal primo minuto in cui ho avuto whatsapp, che però, va ammesso, è stata una delle invenzioni del secolo, molto più dei social in se, visto che prima esistevano i messaggi a pagamento, non multimediali, e che wa ha concesso a chi è un po' sociopatico al telefono, tipo me, di sbrigare alcune comunicazioni in modo veloce e meno rompicoglioni
Poi la selezione la fa anche il proprio carattere: io ad esempio di gruppi ne ho, attivi veramente sono pochissimi e di solito sono usati per reali utilità, molto poco per cazzeggiare a buffo.
Poi ci sono quelli fuori di testa che creano il gruppo anche per una singola cena o festa, e ti ritrovi in un gruppo con 100 sconosciuti e c'è sempre il matto che comincia a bombardarti di meme e video del cazzo (a volte letteralmente del cazzo, visto che una volta uno in un gruppo di una gita di pasquetta, di soli uomini...il gruppo non la gita...cominciò a mandare video porno compresi travelloni). Ste cose le tranci subito e via.
Poi i social stessi fanno il loro corso: c'era Myspace (per me il migliore nel suo genere) che permetteva di esternare a cerchie di persone affini le proprie attitudini artistiche, poi soppiantato da FB che è stato il primo ad appannaggio di tutti, nato per ribeccare i compagni di classe e le vecchie fiamme, e che ovviamente alla lunga è rimasto quello dei boomer, degli analfabeti funzionali, vero sfogatoio di gente che non sa un cazzo ma pensa di poter parlare a una platea infinita, per arrivare ad Instagram che, figlio dei tempi, è tutto apparire: foto tattiche, sguardo veloce sulla vita presunta del tuo conoscente (casualmente ritratta come cool e perfetta) o semplice peek sulla vita del vip che sogni di essere, o immancabile parata di culi
.
Tutti sono in fondo piacevoli, nella loro epoca, nel loro utilizzo base, il problema diventa se sostituiscono la tua vita reale o ti ci infogni come i sociopatici veri.
Forse una volta lo stesso tempo la gente lo perdeva coi fumetti, qualcuno coi fotoromanzi, con Cronaca Vera, con le soap opera in TV.
Insomma, io al fatto che sia il social a definire il livello del popolo non credo, non è che oggi l'analfabeta che pubblica il disclaimer sulle foto di FB ieri trattava di fisica quantistica. Era sempre un cojone.