Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Tutto ciò che riguarda il progetto del nuovo stadio
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Glauco_Hutch
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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da Glauco_Hutch »

qixand ha scritto:
giovedì 23 dicembre 2021, 12:08
Esatto. Poi ovviamente a seconda delle parti ognuno la "interpreta come vuole". Ma è un controricorso, della serie: ah tu Eurnova me voi fà causa? Ok, allora facciamo i conti. Forse ti conviene rimanere a cuccia.
In termini legali si chiama “Riconvenzionale” ovvero una controdomanda con cui non ci si limita a chiedere il rigetto della domanda “attorea” ma si richiede al giudice la pronuncia di un provvedimento sfavorevole all'attore. In termini calcistici potremmo invece definirla “Fare Zero a Zero”. In concreto, credo che ai Friedkin j’arimbalza.


“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani.”

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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da paz »

faro ha scritto:
giovedì 23 dicembre 2021, 12:06
e' un controricorso, gli hanno fatto causa (non la Roma) e loro reagiscono
È l’opinione anche di @aldodice26x1


E ringraziate che ci sono io, che sono una moltitudine

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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da paz »

Glauco_Hutch ha scritto:
giovedì 23 dicembre 2021, 14:44
In termini legali si chiama “Riconvenzionale” ovvero una controdomanda con cui non ci si limita a chiedere il rigetto della domanda “attorea” ma si richiede al giudice la pronuncia di un provvedimento sfavorevole all'attore. In termini calcistici potremmo invece definirla “Fare Zero a Zero”. In concreto, credo che ai Friedkin j’arimbalza.
Mecojoni

Attorea sei il primo ad usarla 😱


E ringraziate che ci sono io, che sono una moltitudine

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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da Glauco_Hutch »

paz ha scritto:
giovedì 23 dicembre 2021, 14:52
Mecojoni

Attorea sei il primo ad usarla
0
A copiarla & incollarla, semmai.
J’arimbalza è mio e mi si addice di più (come Mecojoni) 😉

P.S. Una Riconvenzionale in realtà m’è toccato farla, per questo ne so


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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da Jack l'Irlandese »

E` semplicemente una mossa per far calare il bluff di Vitek e Eurnova.


Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum

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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da qixand »

Jack l'Irlandese ha scritto:
giovedì 23 dicembre 2021, 15:25
E` semplicemente una mossa per far calare il bluff di Vitek e Eurnova.
Su questa storia si sono fatti 10 anni di chiacchiere e di schieramenti mediatici ridicoli.
Anche in questo caso, chi vuole dare una bottarella alla nuova Roma dei Friedkin proverà ad usare lo spauracchio "causa milionaria", tanto tra i tifosi qualcuno che ci casca lo trovi sempre (che poi so io quello che non capisce... vabbè).


Ahó! Io porto 'na cravatta sola... giallarossa, comaaa Roma!

"Tale decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione nell’interesse della Società, ricordando che la stessa sarebbe stata la mera utilizzatrice dell’impianto"

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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da red5788 »

Tony Brando ha scritto:
giovedì 23 dicembre 2021, 10:56
Non ho capito. Il Comune ci viene incontro togliendo la pubblica utilità o quello che era, e poi ce fa causa?

Cioè Gualtieri se presenta con una richiesta danni da 330 milioni alla Roma? O l'avvocatura capitolina è del tutto indipendente?
Semplicemente vitek e parnasi hanno denunciato il comune ed il comune si para il culo denunciando la roma, alla fine si troverà un compromesso che andrà bene a tutti e 3.



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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da qixand »

red5788 ha scritto:
giovedì 23 dicembre 2021, 15:59
Semplicemente vitek e parnasi hanno denunciato il comune ed il comune si para il culo denunciando la roma, alla fine si troverà un compromesso che andrà bene a tutti e 3.
Secondo me nessuno ha denunciato nessuno. Sono schermaglie.


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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da red5788 »

Tor di Valle: ecco la difesa (e l'attacco) del Comune. Chiesto maxirisarcimento danni di 331 milioni a Eurnova, Roma, CPI

(FERNANDO MAGLIARO) - E due: dopo il doppio ricorso al Tar - uno della Eurnova di Luca Parnasi e l’altro della CPI di Radovan Vitek - contro la delibera di revoca di Tor di Valle, ora il Campidoglio “pareggia” i conti. Come anticipato da Lorenzo D’Albergo sulle pagine odierne di Repubblica, l’Avvocatura capitolina ha depositato martedì il testo, 30 pagine, che contiene tanto la memoria difensiva contro il ricorso Eurnova/CPI, quanto la cosiddetta “domanda riconvenzionale”, cioè, per semplificare, la “contro causa”.

TUTTA COLPA DI EURNOVA - Partiamo dall’inizio. Il testo del Comune chiama in causa Eurnova, CPI e la As Roma. A queste tre società il Comune chiede un risarcimento danni totale di 311 milioni 356 mila 733 euro e 57 centesimi e lo chiede “in via solidale o pro quota”.
Quello che spicca, leggendo le pagine, è che la As Roma è appena sfiorata dalla contraccusa del Comune. Esattamente come Eurnova e CPI si erano solo avvicinate alla Società giallorossa senza chiamarla pesantemente in causa, anche il Comune fa più o meno la stessa cosa, finendo per attribuire la parte principale della responsabilità del fallimento del progetto Tor di Valle a Eurnova.
Eurnova subisce un pignoramento nel 2018 ma non lo comunica al Comune; il Comune “sollecitava il proponente Eurnova a chiarire” come avrebbe garantito la prosecuzione del progetto dopo l’addio della Roma; Eurnova “non prospettava alcuna soluzione”; Eurnova ha “messo in campo una serie di iniziative tese non tanto ad interloquire procedimentalmente quanto – ad avviso della scrivente Amministrazione – a condizionare le scelte di singoli Dirigenti e dei singoli Amministratori chiamati a partecipare al procedimento, ad adottare pareri o deliberati, minacciando di intentare nei confronti dei singoli autonoma causa risarcitoria; note, tutte, inviate, p.c. alla Procura Regionale della Corte dei Conti (doc.ti 30-32)”.
Ancora: l’impegno a portare a termine l’opera, è “svanito nel nulla; prima il silenzio del proponente (dopo l’invio della Convenzione), le colpevoli omissioni del medesimo proponente (il pignoramento immobiliare), sino alla rottura del rapporto con A.S. Roma, all’incapacità di Eurnova di prospettare nuove configurazioni dell’iniziativa idonee a salvaguardare l’interesse pubblico”. Insomma, tutta colpa solo di Eurnova.

SI PARTE DAL 2017 - La seconda cosa che spicca nelle pagine del Comune è che la vicenda sembrerebbe iniziare nel 2017: ciò che è avvenuto nel triennio precedente non è proprio menzionato. E non c’è bisogno di essere Perry Mason: non è menzionato perché dimostrerebbe come da parte del Campidoglio ci siano responsabilità gigantesche per aver rallentato l’iter.

“UNA MONTAGNA DI LAVORO!” - In neretto e con tanto di punto esclamativo, per giustificare la richiesta di risarcimento, il Comune sostiene che il progetto ha occupato svariati tecnici e funzionari che avrebbero altrimenti potuto essere impiegati in altre attività: “una montagna di lavoro!”, appunto. E giù tabelle. Sei incontri con la Regione per la questione ferrovia Roma-Lido di Ostia; 3 con Rete Ferroviaria Italiana per le ferrovie; 10 con la Città Metropolitana per l’unificazione della via del Mare con la via Ostiense. Tutto questo, neanche fosse una puntata di Suits, viene fatturato.
60 euro l’ora per il vicedirettore generale, 11 sia per un funzionario amministrativo che per il funzionario tecnico per 9 ore da moltiplicare per 21 incontri. Sempre 9 ore per 21 incontri per il vicecapo di Gabinetto del sindaco Raggi che “costa” 63 euro l’ora; 56 per i direttori dei Dipartimenti Urbanistica, Lavori pubblici, Mobilità e Avvocatura e relativo personale di supporto per un totale finale di 1 milione 985 mila e spicci euro solo di riunioni.
Scrive l’Avvocatura: “La cifra non appare molto dissimile da quelle richieste dalla CPI (arrivata nel procedimento solo ad ottobre 2020 – doc. 25) a titolo di rimborso fatture; ed ancora inferiore a quella rivendicata a titolo consulenziale da Eurnova nel parallelo giudizio RG 11107/2021. Rivendichiamo comunque un danno non inferiore a quello dedotto dalle controparti a titolo di spese di consulenza e/o progettazione”.

DANNI PER LE MANCATE OPERE PUBBLICHE - L’addio al progetto ha comportato anche l’addio a tutte le opere pubbliche ad esso connesse.
In totale, secondo gli avvocati del Comune, mancano all’appello 276 milioni 706mila 348 euro e 77 centesimi di opere pubbliche. Sono tutte quelle inserite nella versione Raggi del progetto: 46 milioni per la riunificazione della tua del Mare con la via Ostiense; 9,6 per il Parco Fluviale; 1,1 per le due aree golenali a nord e sud dello Stadio; 1,7 per i pontili di attracco delle barche; 12,3 per la messa in sicurezza dei Fossi del Vallerano e dell’Acqua Acetosa; 7 per la nuova stazione Tor di Valle della Roma-Lido; 6 per la ricostruzione delle tribune di Lafuente del vecchio ippodromo; 7 per le idrovore; e così via.

DANNO DI IMMAGINE - Ultima voce richiesta dal Comune, quella del danno di immagine che viene quantificato in 32,7 milioni di euro, cioè almeno il 10% del valore indicato dal proponente dello Stadio con la sua annessa parte sportiva (327 milioni e spicci). Danno di immagine che il Campidoglio desume da pagine di Google e titoli dei giornali.

TUTTI I “BUCHI” DELLA POSIZIONE DEL COMUNE - Normale che il Campidoglio punti tutte le sue carte su ciò che, a giudizio degli uffici, avvalori la sua posizione. E che, quindi, di conseguenza, ometta tutto quello che quella posizione mette in difficoltà. Per dover di cronaca, anche la domanda di Eurnova e quella di CPI contengono posizioni deboli e affievoliscono, quando non omettono, gli elementi negativi. Ad esempio, Eurnova non fa cenno al problema di non aver notificato al Comune la perdita di possesso, per quanto temporanea fosse, delle aree di or di Valle a seguito di un pignoramento del 2018. E CPI non fa cenno del fatto di aver acquistato terreni e progetto ma non la qualifica di “proponente”.
Per il Campidoglio i “buchi” principali sono almeno cinque. Primo, la contraddittorietà nelle posizioni. Prima viene chiamata in causa CPI negandole il diritto a far causa in quanto formalmente non è società “proponente” del progetto. Ma poi le vengono comunque chiesti i danni.
Secondo: la memoria capitolina è cortissima. Non c’è traccia di quanto avvenuto nel triennio 2014-2017, non una riga sul comportamento dell’assessore Berdini; sulla inaffidabilità dell’Amministrazione 5Stelle con i suoi repentini cambi di idea; sull’utilizzo del “pubblico interesse” come un’arma impropria per ottenere dal proponente privato opere non previste da quanto uscito dalla Conferenza di Servizi. Tutte cose che hanno rallentato l’iter per mesi e mesi. Viene messo nel conto dei danni richiesti al proponente, addirittura il costo della consulenza commissionata al Politecnico di Torino sulla mobilità. Una mobilità avvelenata dalla decisione della Raggi e dei suoi di cancellare le opere pubbliche previste nella versione originale pur di ottenere un taglio delle cubature. Per altro, il Comune dimentica che nelle stesse carte presentate in Conferenza di Servizi viene espressamente scritto da Eurnova che senza il Ponte di Traiano la mobilità privata sarebbe impazzita e che gli interventi sulla sola ferrovia Roma-Lido non sarebbero stati sufficienti a garantire un’adeguata mobilità pubblica. Carte depositate in Conferenza ma che il Campidoglio opportunamente dimentica.
Ancora: fa sorridere l’idea che il Campidoglio, dopo aver fatto per anni carne da cannone del progetto e delle sue opere contribuendo in modo fondamentale al fallimento dell’intero iter, oggi da un lato contesti il diritto de proponenti di chiedere il risarcimento danni ma dall’altro sia esso a chiedere come danno opere che sarebbero state pubbliche e che il privato avrebbe fatto al posto del Comune in cambio dello Stadio.
Infine: i conteggi delle ore lavorate dai funzionari del Campidoglio appaiono una specie di gne-gne del Comune per controbilanciare il danno chiesto dai proponenti sotto forma di fatture e consulenze pagate. Lo stipendio comunale, quei funzionari, lo avrebbero ricevuto comunque. Anche senza il progetto Stadio e fossero pure, per assurdo, stati impegnati in una partita al solitario sui computer.

DOVE IL COMUNE HA SICURAMENTE RAGIONE - Un elemento di ragione sicuro c’è: il danno di immagine. Non è dipeso, in ultima analisi, dal Comune la decisione finale di non chiudere le carte e di rinunciare al progetto.
E questa decisione ha comunque provocato un danno di immagine. Che poi questo danno sia desumibile dalle pagine su Google è un discorso a parte.

LA ROMA “ATTO DOVUTO, SIAMO TRANQUILLI” - Come al solito, non ci sono note ufficiali da parte di viale Tolstoj. Quello che filtra in via informale è che quello del Campidoglio è un atto dovuto e che non vi sono preoccupazioni sul buon esito della causa. Anzi, quanto contenuto nelle 30 pagine del Comune rafforza la decisione della Roma di non voler proseguire nell’iter di Tor di Valle.
Da evidenziare la questione del rapporto fra causa e nuovo progetto. Il nodo qui è più politico che tecnico. La Roma, quando deciderà di rompere gli indugi e presentarsi in Comune con un nuovo progetto su una nuova area, avrebbe comunque costituito una apposita società esattamente come fece Pallotta con Tor di Valle quando venne creata la Stadio TDV SpA con sede a Milano. Questo, a prescindere dalla causa odierna per salvaguardare i bilanci della società sportiva da un esborso cospicuo e all’esito molto aleatorio (come tristemente dimostra proprio la vicenda Tor di Valle). Il nodo, quindi, più che tecnico/giuridico è politico. Le normative prevedono che un soggetto coinvolto in una causa con il Comune non possa presentare nuovi progetti fino a soluzione del contenzioso. Una nuova società aggirerebbe questo vincolo ma, appunto, lo aggirerebbe: alla fine sarebbe sempre e comunque lo Stadio della Roma anche se a presentare il progetto fosse la Società XYZ. E se c’è stato chi si è attaccato alla rane di Tor di Valle o agli assetti societari della gestione Pallotta per contestare il vecchio progetto, difficile ipotizzare che quel novero di vari comitati dei “no” in servizio permanente effettivo rimangano in silenzio.
Ma di questa storia ce ne occuperemo se e quando la Roma muoverà i suoi nuovi passi.

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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da KORIND »

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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da Jack l'Irlandese »

red5788 ha scritto:
giovedì 23 dicembre 2021, 18:24
"Eurnova subisce un pignoramento nel 2018 ma non lo comunica al Comune"

Questa e` la parte piu` importante di tutto e la parte che qualifica questa causa come 'mossa' per sgonfiare quella di Vitek ed Eurnova.

Vitek ed Eurnova chiedono danni per la delibera di revoca su un progetto basato sull'utilizzo di terreni che erano ipotecati e che sono stati effettivamente rilevati di proprieta` da Vitek (producendo quindi contestualmente i fondi necessari ad Eurnova per sollevare l'ipoteca) quando la Roma si era gia` ritirata ed Eurnova (comunicandolo ufficialmente al mercato e quindi anche ad Eurnova, Vitek e il Comune), prima del voto finale, non aveva provveduto a dare alcuna spiegazione su come potesse continuare l'iter senza la partecipazione della Roma.

A che titolo fa causa Vitek se i terreni non erano ancora suoi, quando la Roma, parte necessaria del progetto, era tra i proponenti? A che titolo fa causa Eurnova se i terreni necessari al progetto erano ipotecati e non aveva i fondi per sollevare l'ipoteca prima che la Roma si tirasse indietro?

Allora sai che c'e`, mi faccio il conto di tutti i soldi che mi hai fatto spendere in funzionari, ecc dal momento in cui c'e` stato il pignoramento e non avevi pieno titolo per proporre e vediamo che ti inventi...

E` questo, in soldoni. Se e` vero che Eurnova ha omesso di fare quella comunicazione, non vedo come possano andare avanti con quella causa che gia` mi sembrava abbastanza di polistirolo prima.

Che questa causa del Comune abbia dei buchi non e` rilevante, non deve essere abbastanza forte da essere vinta, deve solo essere abbastanza forte da smontare quella contro il Comune.


Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum

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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da red5788 »

Stadio della Roma, Campidoglio: "Memoria difensiva atto dovuto. Obiettivo respingere il ricorso di Eurnova e Cpi"

«La memoria difensiva presentata dall'avvocatura capitolina in risposta al ricorso promosso dalle Società Eurnova e Cpi per l'annullamento della delibera votata dal Consiglio comunale nella scorsa consiliatura (che ha ritirato la pubblica utilità del progetto) è un atto dovuto». È quanto precisano fonti del Campidoglio in merito a notizie di stampa sul progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle. «L'obiettivo della memoria - precisano le stesse fonti - è respingere il ricorso di Eurnova e Cpi anche in considerazione delle astronomiche somme risarcitorie richieste dalle due società nei confronti dell'amministrazione capitolina ed è dunque a tutela di tutta la cittadinanza. Le caratteristiche della memoria, incluso il parziale coinvolgimento dell'As Roma, sono la diretta conseguenza della delibera consiliare del 21 luglio 2021»

(Adnkronos)



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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da qixand »

Ecco e ora ridete sguaiatamente, voi che capite tutto asd


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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da skunk18 »

A me viene da piangere.
Questi non stanno bene, secondo me "NOI" dovremmo fare causa al comune.

Non ho nessuna stima di Pallotta, avrebbe dovuto fare lui causa al comune per le perdite di tempo ed i soldi spesi.

Adesso vogliono dalla Roma dei Friedkin un risarcimento?
Tutta messa in scena.

Volete costruire e costruite pe i caxxi vostri.
Che volete da noi?


è meglio vincere e qualche volta perdere che non vincere e non perdere mai.

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Re: Progetto stadio Tor di Valle (2012-2021)

Messaggio da red5788 »

La partita sullo Stadio: retroscena e “non detto” di un pasticcio alla romana

LR24 (FERNANDO MAGLIARO) - Le metaforiche pistole ora sono non solo cariche ma sono state proprio depositate sul tavolo. In questo poker che si gioca sui nervi più che sulla bravura degli avvocati, la posta è politica. In Campidoglio versione Gualtieri ci si è affrettati a diffondere una nota buona per tranquillizzare le piazze: sì la causa c’è, sì c’è la max richiesta di risarcimento danni ma, come dicevano Aldo Giovanni e Giacomo, “niente di serio”.

La comunicazione capitolina vira sul pompiere: “La memoria difensiva presentata dall’Avvocatura capitolina in risposta al ricorso promosso dalle Società Eurnova e Cpi per l’annullamento della delibera votata dal Consiglio comunale nella scorsa consiliatura (che ha ritirato la pubblica utilità del progetto) è un atto dovuto. L’obiettivo della memoria è respingere il ricorso di Eurnova e Cpi anche in considerazione delle astronomiche somme risarcitorie richieste dalle due società nei confronti dell’amministrazione capitolina ed è dunque a tutela di tutta la cittadinanza. Le caratteristiche della memoria, incluso il parziale coinvolgimento dell’As Roma, sono la diretta conseguenza della delibera consiliare del 21 luglio 2021”. Fra le righe: è colpa della Raggi. E su questo c’è a prescindere pochissimo da discutere. Ripercorrere quanto peso abbia avuto il quinquennio pentastellato sulla vicenda - Berdini, le modifiche al progetto, le eterne due diligence, la fregola repentina per cancellare tutto quando ci sono decine di altre situazioni che languiscono per decenni nel silenzio di Sindaci e funzionari - è ormai uno stucchevole esercizio di retorica.

Atto dovuto? Certo, stavano per scadere i termini (il 26 dicembre) e se non si presentava la memoria si sarebbe contraddetta la delibera di revoca (“di dare mandato ai competenti Uffici capitolini, di concerto con l'Avvocatura Capitolina, di avviare i più opportuni procedimenti volti alla valutazione e quantificazione di ogni eventuale pregiudizio in danno dell'Amministrazione capitolina”) e il Campidoglio sarebbe andato allo scontro a fuoco senza neanche le mutande. Quindi, non tanto per tutelare l’ex Sindaco e i suoi assessori, ma i funzionari comunali (che rimangono lì indipendentemente dai Sindaci) non avevano nessuna voglia di finire polpetta per la Corte dei Conti senza nemmeno lottare.

Ma anche se dovuto è un atto. Pesante. Perché apre formalmente una crisi che è ben più che incerta. Diciamo le cose come stanno: nessuna delle parti in causa - Eurnova, As Roma e Comune - ha le mani pulite e la coscienza a posto. Ciascuno di loro, andando in giudizio, rischia. Ed è un rischio pesante. Il Comune rischia di vedersi ipotecato un pezzo pesante dei bilanci futuri, già striminziti di loro. E chissene frega se la colpa è della Raggi e del disastro quinquennale che ha combinato. Mediaticamente l’eventuale sconfitta si abbatterà comunque su Gualtieri e sul Pd. Eurnova che ha incassato da Vitek una cinquantina di milioni per Tor di Valle con cui ha praticamente pareggiato i debiti o quasi, se perde, rischia di naufragare definitivamente. As Roma è l’unica società con un patrimonio su cui rifarsi e, in caso di sconfitta, rischia di essere “aggredita” dal Comune che potrebbe rifarsi sull’unico elemento solvibile.

Poi c’è Vitek. La posizione del Campidoglio su Vitek fa più che ridere: prima chiede al Tar di disconoscerne il diritto a ricorrere in quanto non coinvolto del progetto, poi però chiede anche a Vitek i danni e nella stessa memoria difensiva presentata dal Comune si riferisce che Vitek era della partita, eccome se lo era, cosa testimoniata, per altro, anche dalla partecipazione attiva degli emissari della CPI a svariate sedute del Gruppo di Lavoro sul testo della Convenzione.

Ma Vitek è uno degli elementi “pesanti” della vicenda. Non solo ha una liquidità sufficiente a fare un paio di guerre ma, acquisendo i beni una volta appartenuti alle società della galassia Parnasi, ha in mano una cambiale in bianco: 2 milioni di metri cubi già deliberati, con i permessi a costruire già rilasciati e i cantieri, volendo, pronti ad aprire anche domani.
Cosa che ne fa una potenza economica e occupazionale con cui il Campidoglio deve fare i conti. E deve farli in fretta. Non è esattamente un mistero che, per l’attuale compagine che governa il Campidoglio ,Vitek non sia esattamente un amico gradito con cui baloccarsi. Si teme il suo potere fattuale e di condizionamento: la vicenda dell’apertura del centro commerciale Maximo è stata l’antipasto di questo potere.

Questo è il tavolo di questa partita a poker in cui lo Stadio è uno dei beni del piatto. Quello che c’è in gioco è più la capacità di controllare l’assetto della città per il prossimo immediato futuro.

La causa, quindi, per ora serve a questo. Come raccontano a microfoni spenti i funzionari capitolini, ora la partita è quella di mettersi seduti a un tavolino e trovare una soluzione ragionevole e ragionata che accontenti/scontenti tutti.

Perché se si dovesse arrivare in tribunale - e il giudizio amministrativo è solo il primo passo cui seguirebbe la vera mazzata, cioè la causa civile che si giocherebbe su cifre iperboliche a cui petto i 300 circa milioni contesi oggi parrebbero solo la posta di invito per giocare - a parte i tempi e gli appelli, nessuno dei giocatori ha la matematica certezza che si alzerà a vincitore assoluto e con le tasche piene dei soldi del piatto.

@FMagliaro



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