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Parlandone da vivo e non da morto, ho raramente visto tanta sopravvalutazione dell'importanza di un musicista alla sua dipartita.
Dopo di che poveretto, mi spiace per lui. Ma il mondo della musica non ha esattamente perso una pietra miliare.
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il brulicare dei vermi nella putredine dei piattini
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È una trollata pure questa? Si dai, derubrichiamola a trollata
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"Tale decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione nell’interesse della Società, ricordando che la stessa sarebbe stata la mera utilizzatrice dell’impianto"
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Ma no. Abbiamo opinioni differenti sulla rilevanza e la qualita' della musica dei Van Halen. Ci sta. Mica c'e' bisogno di trollare
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Re: RIP
Ma guarda, sulla qualità, concetto un po' lasco, ne possiamo anche parlare, soprattutto se per qualità vuoi intendere il gusto del tutto soggettivo di ognuno di noi. Magari a te non piacciono i Van Halen, io dall'altro lato posso dire che hanno fatto almeno 3 album clamorosi e poi tanta musica autoriferita.
Ma sulla rilevanza, e sul fatto che Eddie Van Halen sia ESATTAMENTE una pietra miliare nella musica e nella chitarra in generale, non c'è discorso da fare. E' oggettivo. Proprio perchè dopo di lui, creatore, sperimentatore, inventore anche dal punto di vista tecnico dello strumento, la chitarra nel rock è cambiata. E' cambiato proprio il modo di suonarla.
Chiunque abbia mai preso in mano una chitarra può dirtelo. Ma anche chi ne ama semplicemente il suono e va al di la del capire che sono corde strimpellate da una mano.
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Re: RIP
io non ho mai amato i Van Halen (eufemismo: quasi disprezzati per la musica da poracci che facevano. loro e Bon Jovi ma forse meglio questi ultimi)
un mio collega grande prossimo alla pensione, che sono 50 anni che suona la chitarra, confermandomi che anche lui schifa il gruppo, me ne ha parlato da chitarrista spiegandomi l'importanza di Eddie Van Halen nella storia della chitarra elettrica, definendolo un precursore.
ripeto, non posso giudicare in tal senso, ma il collega ne capisce a pacchi. ad esempio mi diceva come Steve Vai (altro che non sopporto) è il vero erede di Frank Zappa, anche se poi ha preso direzioni diverse
per quel fallito di Malmsteen ovviamente solo disprezzo puro
cmq r.i.p. (nonostante le leggende che lo vollero suonare ubriaco al funerale di Dimebag Darrell, cosa che non posso che biasimare)
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Re: RIP
Può non piacere la musica dei Van Halen (a me, nella fase giovanil-rocchettara, quelli prima maniera sono piaciuti molto). Almeno fin quando Lee Roth era al microfono, tanto per inquadrare il periodo.
Ma non si può ignorare la classe e la bravura "tecnica" dell'uomo. Rolling Stone lo piazza all'ottavo posto della classifica dei 100 chitarristi più influenti di tutti i tempi.
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Basa, te vojo bene, ma mettere anche solo nella stessa frase i Van Halen e i Bon Jovi è più de na bestemmiabasano75 ha scritto: ↑mercoledì 7 ottobre 2020, 14:38io non ho mai amato i Van Halen (eufemismo: quasi disprezzati per la musica da poracci che facevano. loro e Bon Jovi ma forse meglio questi ultimi)
un mio collega grande prossimo alla pensione, che sono 50 anni che suona la chitarra, confermandomi che anche lui schifa il gruppo, me ne ha parlato da chitarrista spiegandomi l'importanza di Eddie Van Halen nella storia della chitarra elettrica, definendolo un precursore.
ripeto, non posso giudicare in tal senso, ma il collega ne capisce a pacchi. ad esempio mi diceva come Steve Vai (altro che non sopporto) è il vero erede di Frank Zappa, anche se poi ha preso direzioni diverse
per quel fallito di Malmsteen ovviamente solo disprezzo puro
cmq r.i.p. (nonostante le leggende che lo vollero suonare ubriaco al funerale di Dimebag Darrell, cosa che non posso che biasimare)
I Bon Jovi erano la classica band di rock per le radio, forti della bella faccia di Jon e dei ritornelli accattivanti, sono stati i meglio organizzati e gestiti di un periodo storico in cui il rock cominciava ad essere per le masse, e diventava accattivante anche per una combinazione di bei ragazzi, capelli lunghi e look estremi che facevano inorridire i genitori e piacevano a ragazzi e ragazze.
I Van Halen quel periodo lo hanno anticipato, nascevano dalle band rock leggendarie come Deep Purple e Led Zeppelin, ma gettato le vere basi dell'Hard Rock che è venuto dopo.
I primi due dischi sono dei capolavori di riff, di melodie, di strutture di pezzi rock, che poi purtroppo gli stessi Van Halen non sono riusciti a ripetere finendo per citarsi all'infinito (questo almeno secondo me).
Ma soprattutto, Eddie è stato quello che dopo Hendrix, ha dato una nuova svolta alla chitarra elettrica, è questo è innegabile.
Ha sperimentato suoni, modifiche alle chitarre che non ha mai accettato così come uscivano dalle fabbriche e continuava a migliorare. Ha irrobustito la distorsione, ha creato maggiori feedback e letteralmente inventato commistioni di tecniche che dopo di lui hanno praticamente utilizzato tutti i chitarristi rock, metal e persino di altri generi. Ha inventato dei riff iconici che hanno riscritto il songwriting.
Non c'è un chitarrista rock o metal che oggi ti direbbe che non deve qualcosa ad Eddie Van Halen.
E secondo me la sua immensità è dovuta, oltre a quello che ho scritto sopra, al fatto che tutta questa creatività e tecnica, lui l'ha messa sempre al servizio della musica, delle canzoni, e non ha fatto, come altri colleghi, della tecnica un esercizio di stile, non ha prodotto onanismo chitarristico in pallosissimi album strumentali.
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tipo quel coglione di Malmsteen
io ho cmq precisato, @qixand @FairPlay , di non aver amato il gruppo. sul chitarrista non ho nulla da dire e non ne discuto l'importanza.
a @qixand, ti piace Zakk Wylde? immenso secondo me. i suoi riff sono a dir poco mastodontici. la fortuna di quell'altro fallito col botto di Ozzy Osbourne è la grandezza dei chitarristi avuti (forse la sua bravura è proprio quella di circondarsi di simili performers), dal povero Randy Rhoads, passando per quel bullo rifatto di Jake E. Lee fino all'uomo del sud appunto.
poi se non conoscete i Savatage e Criss Oliva, vi consiglio cmq qualche ascolto. Criss è un mito scolpito nel tempo, anche se non lo conosce quasi nessuno (però tutti ad idolatrare una bella categoria di poracci )
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Re: RIP
Vabbè ma Malmsteeen per certi versi è un coglione, un personaggio eccessivo, ridicolo in alcune cose.
Però anche lui ha creato uno stile, interpretando sostanzialmente la musica classica con una chitarra elettrica. Ed era anche molto bravo in questo. Ci sono suoi pezzi, soprattutto nel primo album, che sono veri e propri pezzi di musica classica.
Poi ovvio che dopo un po' rompe le palle e le scale a 3000 all'ora sono egoriferite e scassano il cazzo.
Di fatto credo che non sarebbe esistito nemmeno Malmsteen, se non ci fosse stato un Van Halen. Così come il 90% dei chitarristi che sono venuti dopo di lui.
Poi ovvio, ora arriverà @Jack l'Irlandese e ci spiegherà come la singola nota di Neil Young o di qualche altro chitarrista che non ho seguito e per questo non dovrei nemmeno scrivere questo post, valga mille volte più di un tapping di Van Halen.
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this
Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum
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Zakk Wylde è un grande chitarrista, ma ti posso dire che l'ho apprezzato molto di più nei suoi pezzi acustici (oltre che come chitarrista di Ozzy) che nei suoi pezzi e soli negli album dei Black Label Society. Perchè si è appiattito in un suono cupo, in soli ripetitivi e ossessionanti e pezzi tutti uguali.basano75 ha scritto: ↑mercoledì 7 ottobre 2020, 17:05tipo quel coglione di Malmsteen
io ho cmq precisato, @qixand @FairPlay , di non aver amato il gruppo. sul chitarrista non ho nulla da dire e non ne discuto l'importanza.
a @qixand, ti piace Zakk Wylde? immenso secondo me. i suoi riff sono a dir poco mastodontici. la fortuna di quell'altro fallito col botto di Ozzy Osbourne è la grandezza dei chitarristi avuti (forse la sua bravura è proprio quella di circondarsi di simili performers), dal povero Randy Rhoads, passando per quel bullo rifatto di Jake E. Lee fino all'uomo del sud appunto.
poi se non conoscete i Savatage e Criss Oliva, vi consiglio cmq qualche ascolto. Criss è un mito scolpito nel tempo, anche se non lo conosce quasi nessuno (però tutti ad idolatrare una bella categoria di poracci )
L'ho visto dal vivo anni fa, in apertura ai Darkness al Pistoia Blues, e mo so fatto due palle come due cocomeri.
Randy Rhoads credo fosse più innovativo di Wylde.
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Te prego... cmq sei prevedibilissimo.
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Re: RIP
una sola nota no, ma di sicuro un singolo album di Neil Young tra i migliori (uno a caso tra Everybody Knows This is Nowhere, After the Goldrush, Harvest, Rust Never Sleeps, Freedom, Harvest Moon) aggiunge di piu` alla storia della musica di tutta la discografia dei Van Halen.qixand ha scritto: ↑mercoledì 7 ottobre 2020, 17:11
Vabbè ma Malmsteeen per certi versi è un coglione, un personaggio eccessivo, ridicolo in alcune cose.
Però anche lui ha creato uno stile, interpretando sostanzialmente la musica classica con una chitarra elettrica. Ed era anche molto bravo in questo. Ci sono suoi pezzi, soprattutto nel primo album, che sono veri e propri pezzi di musica classica.
Poi ovvio che dopo un po' rompe le palle e le scale a 3000 all'ora sono egoriferite e scassano il cazzo.
Di fatto credo che non sarebbe esistito nemmeno Malmsteen, se non ci fosse stato un Van Halen. Così come il 90% dei chitarristi che sono venuti dopo di lui.
Poi ovvio, ora arriverà @Jack l'Irlandese e ci spiegherà come la singola nota di Neil Young o di qualche altro chitarrista che non ho seguito e per questo non dovrei nemmeno scrivere questo post, valga mille volte più di un tapping di Van Halen.
Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum
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