Around Jazz (from one side to the other)
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Re: Around Jazz (from one side to the other)
Come anticipato qualche giorno fa, vi invito oggi all'ascolto di alcuni brani di Chick Corea (monumentale pianista e compositore della storia del Jazz moderno) in duo con Gary Burton, probabilmente il più grande vibrafonista vivente (anche se il mio preferito è Roy Ayers).
Nella clip che segue, l'eclettico Corea si cimenta a sua volta col vibrafono durante uno straordinario concerto al Jazz Festival di Burghausen...
Davvero una perla rara...
Buon ascolto.
CHICK COREA & GARY BURTON - Armando's Rumba
42° Jazzwoche Burghausen - GER 2011
[youtube][/youtube]
Nella clip che segue, l'eclettico Corea si cimenta a sua volta col vibrafono durante uno straordinario concerto al Jazz Festival di Burghausen...
Davvero una perla rara...
Buon ascolto.
CHICK COREA & GARY BURTON - Armando's Rumba
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Re: Around Jazz (from one side to the other)
Sempre dallo stesso straordinario concerto, la versione Corea/Burton della celeberrima "La Fiesta"...
CHICK COREA & GARY BURTON - La Fiesta
42° Jazzwoche Burghausen - GER 2011
[youtube][/youtube]
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Re: Around Jazz (from one side to the other)
In quest'altra clip, sempre un brano di Chick Corea, questa volta eseguito dalla Maynard Ferguson Orchestra, la band del celeberrimo trombettista e compositore canadese noto alle cronache per essere stato l'autore della colonna sonora del film "Rocky"...
MAYNARD FERGUSON - La Fiesta
[youtube][/youtube]
MAYNARD FERGUSON - La Fiesta
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Re: Around Jazz (from one side to the other)
Siete crudeli...
Mi avete illuso facendomi credere che questo topic poteva essere interessante per il forum, in realtà in soli tre giorni è finito in quinta pagina...
Basta...
Non mi meritate...
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Basta...
Non mi meritate...
Re: Around Jazz (from one side to the other)
E tiramo su sto topic va. Mi ringrazierai.
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Re: Around Jazz (from one side to the other)
non è jazz, sei OTBob Gray ha scritto:E tiramo su sto topic va. Mi ringrazierai.
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"Ho incontrato alcuni tifosi che si lamentavano della non comprensione della società, loro devono andare allo stadio per tifare e non per esprimere il loro pensiero nel prime-time, altrimenti il biglietto costerebbe molto di più" MB
"laziale con fede incrollabile" WS
"la svolta epocale" DLM
"mera utilizzatrice dell'impianto"
"questo è un esempio straordinario di come si fa giornalismo" AA
"A Mario' e chi t'accanna" RAG
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Re: Around Jazz (from one side to the other)
Freddo ha scritto: non è jazz, sei OT
Improvvisa sul tema e ci si può tranquillamente arrangiare sopra un bossanova.
Re: Around Jazz (from one side to the other)
le scritte rosse sembrano quelle degli interventi dei moderatorialectric ha scritto:Siete crudeli...
Mi avete illuso facendomi credere che questo topic poteva essere interessante per il forum, in realtà in soli tre giorni è finito in quinta pagina...
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la gente chissà che se pensa...
cambia font o colore!
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Re: Around Jazz (from one side to the other)
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Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum
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Re: Around Jazz (from one side to the other)
Béla Fleck and the Flecktones
I Béla Fleck and the Flecktones sono una band statunitense formatasi originariamente nel 1988. La loro produzione spazia dal Bluegrass, al Jazz fusion e al Jazz, in massima parte strumentale. Il nome della band è ispirato ad una rock band degli anni sessanta chiamata Dick Dale and the Del-Tones. La band si è formata nel 1988 per esibirsi una sola volta nello show televisivo della PBS, "The Lonesome Pine Special". La formazione originaria era allora composta da Béla Fleck, leader del gruppo, al banjo, Victor Wooten al basso, Roy "Future Man" Wooten alla batteria e Howard Levy alle tastiere. Dopo i primi tre dischi, la formazione è cambiata, con l'uscita di Howard Levy e l'arrivo del sassofonista Jeff Coffin, dall'album Left of Cool in poi (1998). Secondo quanto riportato nei bonus del DVD live "Live at the Quick", il leader del gruppo, Béla Fleck, innovatore del banjo, sia acustico che elettrico, voleva formare un gruppo di improvvisatori con un sound "weird" (strano), trovando nel bassista Victor Lamonte Wooten, stella emergente di provenienza funk e jazz fusion il primo membro del gruppo. Altro membro in linea con la "weirdness" (stranezza) del gruppo è il fratello di Vic Wooten, Roy "Future Man" Wooten, che suona uno strumento da lui chiamato Drumitar: una Synthaxe da lui stesso modificata che controlla via MIDI un drum kit e altri strumenti a percussione sia acustici che elettrici. Completa l'attuale formazione il sassofonista Jeff Coffin, di provenienza Fusion e Jazz, improvvisatore e conosciuto per la curiosa capacità di suonare in alcuni pezzi con due sassofoni contemporaneamente.
Buon ascolto...
BELA FLECK & THE FLECKTONES - Big Country
from the album: "Left Of Cool" - Warner Bros (USA 1998)
[youtube][/youtube]
VICTOR WOOTEN - Victor's Jam
from the album: "Bass Extremes" - Tone Center (USA 1998)
[youtube][/youtube]
ROY "FUTUREMAN" WOOTEN - Interview about Drumitar
[youtube][/youtube]
I Béla Fleck and the Flecktones sono una band statunitense formatasi originariamente nel 1988. La loro produzione spazia dal Bluegrass, al Jazz fusion e al Jazz, in massima parte strumentale. Il nome della band è ispirato ad una rock band degli anni sessanta chiamata Dick Dale and the Del-Tones. La band si è formata nel 1988 per esibirsi una sola volta nello show televisivo della PBS, "The Lonesome Pine Special". La formazione originaria era allora composta da Béla Fleck, leader del gruppo, al banjo, Victor Wooten al basso, Roy "Future Man" Wooten alla batteria e Howard Levy alle tastiere. Dopo i primi tre dischi, la formazione è cambiata, con l'uscita di Howard Levy e l'arrivo del sassofonista Jeff Coffin, dall'album Left of Cool in poi (1998). Secondo quanto riportato nei bonus del DVD live "Live at the Quick", il leader del gruppo, Béla Fleck, innovatore del banjo, sia acustico che elettrico, voleva formare un gruppo di improvvisatori con un sound "weird" (strano), trovando nel bassista Victor Lamonte Wooten, stella emergente di provenienza funk e jazz fusion il primo membro del gruppo. Altro membro in linea con la "weirdness" (stranezza) del gruppo è il fratello di Vic Wooten, Roy "Future Man" Wooten, che suona uno strumento da lui chiamato Drumitar: una Synthaxe da lui stesso modificata che controlla via MIDI un drum kit e altri strumenti a percussione sia acustici che elettrici. Completa l'attuale formazione il sassofonista Jeff Coffin, di provenienza Fusion e Jazz, improvvisatore e conosciuto per la curiosa capacità di suonare in alcuni pezzi con due sassofoni contemporaneamente.
Buon ascolto...
BELA FLECK & THE FLECKTONES - Big Country
from the album: "Left Of Cool" - Warner Bros (USA 1998)
[youtube][/youtube]
VICTOR WOOTEN - Victor's Jam
from the album: "Bass Extremes" - Tone Center (USA 1998)
[youtube][/youtube]
ROY "FUTUREMAN" WOOTEN - Interview about Drumitar
[youtube][/youtube]
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Re: Around Jazz (from one side to the other)
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Santiago CFO
I hate Illinois Nazis
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Re: Around Jazz (from one side to the other)
IAN CARR'S NUCLEUS
Oggi torniamo a parlare un po' di Fusion, (quella legata un po' più al Prog Rock che al Jazz vero e proprio) specificatamente più di Jazz/Rock inglese, quel filone straordinario a cavallo della fine degli anni'60 e per quasi tutti i '70 che fu contraddistinta dalla cosiddetta "Canterbury Scene", scena nata dalla costola del Prog-Rock britannico (The Wilde Flowers, Soft Machine, Gong, Egg, Caravan etc.)
A differenza di quest'ultima, il filone maggiormente influenzato dalle sonorità Jazz reinterpretate in chiave psichedelica-progressive ha certamente avuto un rilievo popolare minore, ma resta una delle situazioni musicali di maggior spessore nella storia della Fusion seventy...
Nel dettaglio, la band che maggiormente ha contribuito alla nascita ed alla diffusione del genere è quella dei Nucleus, fondata e capeggiata dal trombettista scozzese Ian Carr, rimasta celebre per aver vinto il primo premio al Montreaux Jazz Festival nel 1970.
I Nucleus hanno all'attivo parecchi albums ed annoverano tra le loro fila diversi strumentisti eccezionali dell'epoca (epoca in cui le contaminazioni e le collaborazioni con altri gruppi erano frequentissime), non a caso alcuni dei membri storici dei Nucleus (Karl Jenkins - keyboards & flute, John Stanley Marshall - drums, e Roy Babbington - bass) entrarono a far parte dei Soft Machine del dopo Robert Wyatt a partire dal 1972.
Il primo brano di oggi è tratto dal terzo album della band inglese: "Solar Plexus" (1971), mentre il secondo è tratto da "Belladonna", album a firma Ian Carr (ripubblicato anche sotto il nome di Ian Carr's Nucleus) del 1972, particolarmente significativo perchè vede nella line-up il chitarrista e compositore britannico Allan Holdsworth (Soft Machine, Tempest, UK etc.), sicuramente il più grande chitarrista Jazz-Prog di tutti i tempi, e di cui vi parlerò più diffusamente in seguito...
Buon ascolto...
NUCLEUS - Changing Times
from the album: "SOLAR PLEXUS" - Vertigo (UK 1971)
[youtube][/youtube]
IAN CARR - Hector's House
from the album: BELLADONNA - Vertigo (UK 1972)
[youtube][/youtube]
Oggi torniamo a parlare un po' di Fusion, (quella legata un po' più al Prog Rock che al Jazz vero e proprio) specificatamente più di Jazz/Rock inglese, quel filone straordinario a cavallo della fine degli anni'60 e per quasi tutti i '70 che fu contraddistinta dalla cosiddetta "Canterbury Scene", scena nata dalla costola del Prog-Rock britannico (The Wilde Flowers, Soft Machine, Gong, Egg, Caravan etc.)
A differenza di quest'ultima, il filone maggiormente influenzato dalle sonorità Jazz reinterpretate in chiave psichedelica-progressive ha certamente avuto un rilievo popolare minore, ma resta una delle situazioni musicali di maggior spessore nella storia della Fusion seventy...
Nel dettaglio, la band che maggiormente ha contribuito alla nascita ed alla diffusione del genere è quella dei Nucleus, fondata e capeggiata dal trombettista scozzese Ian Carr, rimasta celebre per aver vinto il primo premio al Montreaux Jazz Festival nel 1970.
I Nucleus hanno all'attivo parecchi albums ed annoverano tra le loro fila diversi strumentisti eccezionali dell'epoca (epoca in cui le contaminazioni e le collaborazioni con altri gruppi erano frequentissime), non a caso alcuni dei membri storici dei Nucleus (Karl Jenkins - keyboards & flute, John Stanley Marshall - drums, e Roy Babbington - bass) entrarono a far parte dei Soft Machine del dopo Robert Wyatt a partire dal 1972.
Il primo brano di oggi è tratto dal terzo album della band inglese: "Solar Plexus" (1971), mentre il secondo è tratto da "Belladonna", album a firma Ian Carr (ripubblicato anche sotto il nome di Ian Carr's Nucleus) del 1972, particolarmente significativo perchè vede nella line-up il chitarrista e compositore britannico Allan Holdsworth (Soft Machine, Tempest, UK etc.), sicuramente il più grande chitarrista Jazz-Prog di tutti i tempi, e di cui vi parlerò più diffusamente in seguito...
Buon ascolto...
NUCLEUS - Changing Times
from the album: "SOLAR PLEXUS" - Vertigo (UK 1971)
[youtube][/youtube]
IAN CARR - Hector's House
from the album: BELLADONNA - Vertigo (UK 1972)
[youtube][/youtube]
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- Fuoriclasse
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Re: Around Jazz (from one side to the other)
Comunque questo topic merita di stare in diciottesima pagina, non avendo voi ancora menzionato Stan Getz.
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