Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da kitarant »

qixand ha scritto:
giovedì 14 ottobre 2021, 12:04

Ovviamente i discografici possono essere in gamba o degli incompetenti.

Ma il dubbio è che in epoca moderna siano solo incompetenti che hanno capito che il personaggio usa e getta lo possono tirare fuori senza essere, appunto, competenti, o in grado di scoprire un talento vero.
Game...set...match!!!
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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da paz »

deacon frost ha scritto:
martedì 12 ottobre 2021, 14:24
Vorrei sapere perché produttori e discografici continuano a portare avanti sti coatti da ghetto. C'è modo e modo per essere trasgressivi e allo stesso tempo portare un messaggio positivo
i messaggi positivi, quali?

per tacere del death metal, quelli di ozzy osbourne che mangiò un pipistrello e che è una specie di fantasma da 40 anni per la droga assunta? il "no future" dei sex pistols? la distruttività dell'industrial? il "there she goes" dei the la's (tra l'altro la più bella canzone pop degli anni 80) che parla dell'eroina? "hip hop hooray" dei naughty by nature che mostrano trabnquillamente sciabole nel video di spike lee? i depeche mode che intitolano il disco "violator", cioè stupratore?
così, due cose a caso...

sulla musica suonata e non registrata su pc, mi pare che ci sia un grosso fraintendimento: l'ndiie italiano, piaccia o meno, è tutto suonato - gazzelle, calcutta etc. etc.

neanche a me la trap piace, anzi... però se il punto della discussione sono i "valori positivi", beh la trap davvero diffonde valori SOCIALMENTE positivi: denaro, donne e droga. su cosa si basa la nostra società se non sul sesso, il potere, la droga ricreativa?


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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da porcaccia »

A me sembra solo che come al solito con il cambiare dei tempi chi è più "vecchio" viva nella nostalgia di un passato in cui era giovane e speranzoso.
Se ci fosse qualcuno vissuto nel primo novecento direbbe che i grandi gruppi rock sono merda rispetto a Verdi, Mascagni e compagnia cantante.
Non amo la trap e la maggior parte delle cose che vanno di moda oggi, ma il mondo cambia, così come cambiano i modi e i mezzi con i quali si comunica.
Ogni cosa va contestualizzata nel tempo; tutti noi , prima o poi, cadiamo nella tentazione del "vecchio trombone".

  



Non ho capito un ciufolo della vita
paz ha scritto: Poi Danilo ha un qualcosa in più: ha quel tocco macho del bestemmiatore solitario, insomma, di chi non conosce solo le vette ardite dell'intelletto, ma anche la suburra della materialità.

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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da kitarant »

paz ha scritto:
giovedì 14 ottobre 2021, 12:38
i messaggi positivi, quali?

per tacere del death metal, quelli di ozzy osbourne che mangiò un pipistrello e che è una specie di fantasma da 40 anni per la droga assunta? il "no future" dei sex pistols? la distruttività dell'industrial? il "there she goes" dei the la's (tra l'altro la più bella canzone pop degli anni 80) che parla dell'eroina? "hip hop hooray" dei naughty by nature che mostrano trabnquillamente sciabole nel video di spike lee? i depeche mode che intitolano il disco "violator", cioè stupratore?
così, due cose a caso...

sulla musica suonata e non registrata su pc, mi pare che ci sia un grosso fraintendimento: l'ndiie italiano, piaccia o meno, è tutto suonato - gazzelle, calcutta etc. etc.

neanche a me la trap piace, anzi... però se il punto della discussione sono i "valori positivi", beh la trap davvero diffonde valori SOCIALMENTE positivi: denaro, donne e droga. su cosa si basa la nostra società se non sul sesso, il potere, la droga ricreativa?
Paz...il problema non sono i messaggi positivi, semmai come e da chi vengono proposti e veicolati, ma soprattutto la qualità musicale. Al di là di molta musica programmata e non suonata, e anche lì lo devi saper fare e devi essere un musicista vero, anche nel mondo indie italiano c'è tanta roba suonata ma che non ha né capo né coda.
I personaggi che hai citato, al di là dei messaggi contenuti nei testi, hanno scritto pezzi da paura oltre ad avere un carisma pazzesco, che è fondamentale per dare forza a quello che dici...cosa che assolutamente non vedo nei "messaggiatori" nostrani.



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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da qixand »

porcaccia ha scritto:
giovedì 14 ottobre 2021, 13:28
A me sembra solo che come al solito con il cambiare dei tempi chi è più "vecchio" viva nella nostalgia di un passato in cui era giovane e speranzoso.
Se ci fosse qualcuno vissuto nel primo novecento direbbe che i grandi gruppi rock sono merda rispetto a Verdi, Mascagni e compagnia cantante.
Non amo la trap e la maggior parte delle cose che vanno di moda oggi, ma il mondo cambia, così come cambiano i modi e i mezzi con i quali si comunica.
Ogni cosa va contestualizzata nel tempo; tutti noi , prima o poi, cadiamo nella tentazione del "vecchio trombone".

  
Su questo puoi aver ragione relativamente agli stili, ai generi di moda. Nessun dubbio sul fatto che i primi rapper saranno sembrati dei ragazzini senza talento che non sanno suonare e oggi lo stile old school viene celebrato dai più attempati criticando la trap.
Ma il discorso che stiamo facendo è più relativo al passaggio del prodotto musicale da elemento duraturo, con delle basi e delle capacità che lo rendono buono per più generazioni in quanto capace di vivere di vita propria e magari reinventarsi, contro prodotto usa e getta che vive un periodo breve.

Faccio sempre questo esempio: se si pensa alla musica, noi ci ricordiamo canzoni, cantanti e gruppi dagli anni 50 fino agli anni 90, e tanti dei 70/80/90 ancora oggi producono musica. Onestamente, quanti te ne ricordi dei primi anni 2000? Quanti saranno tramandati ai nostri figli, che li riscopriranno?
Io a 9/10 anni ascoltavo Elvis e i Beatles, più avanti i Doors e i Led Zeppelin, e ovviamente non li ho vissuti. Oggi qualche ragazzo che suona e che conosco, apprezza l'hard rock degli anni 80/90.

Secondo te tra 10 anni qualcuno ascolterà e riscoprirà chi? I Green Day? I Coldplay? I Blink 182? Lady Gaga? Io fatico, a prescindere dai genere, a trovare qualcuno dal 2000 al 2010 che potrebbe durare ed essere conosciuto e apprezzato tra 10 anni.
Se poi sono un vecchio trombone e semplicemente non li conosco, fatemi i nomi.

Ho paura che in realtà sia proprio cambiato il modo di creare e fruire la musica.


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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da paz »

kitarant ha scritto:
giovedì 14 ottobre 2021, 13:39
Paz...il problema non sono i messaggi positivi, semmai come e da chi vengono proposti e veicolati, ma soprattutto la qualità musicale. Al di là di molta musica programmata e non suonata, e anche lì lo devi saper fare e devi essere un musicista vero, anche nel mondo indie italiano c'è tanta roba suonata ma che non ha né capo né coda.
I personaggi che hai citato, al di là dei messaggi contenuti nei testi, hanno scritto pezzi da paura oltre ad avere un carisma pazzesco, che è fondamentale per dare forza a quello che dici...cosa che assolutamente non vedo nei "messaggiatori" nostrani.
per deacon frost era anche il messaggio.
ad ogni modo, la musica oggi fa schifo? lo penso anche io... eppure sento tantissima musica di questi 20 anni e non ha nulla a che fare con la monnezza di cui stiamo parlando.
bon iver, the national, st. vincent, sun kil moon, kendrick lamar, my bloody valentine, portishead (third è forse il più bel disco del millennio), the strokes, interpol, phoebe bridgers, american football, chemical brothers, a tribe called quest, jimmy lavalle, sigur ros, radiohead. per tacere dell'hip hop


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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da qixand »

kitarant ha scritto:
giovedì 14 ottobre 2021, 13:39
Paz...il problema non sono i messaggi positivi, semmai come e da chi vengono proposti e veicolati, ma soprattutto la qualità musicale. Al di là di molta musica programmata e non suonata, e anche lì lo devi saper fare e devi essere un musicista vero, anche nel mondo indie italiano c'è tanta roba suonata ma che non ha né capo né coda.
I personaggi che hai citato, al di là dei messaggi contenuti nei testi, hanno scritto pezzi da paura oltre ad avere un carisma pazzesco, che è fondamentale per dare forza a quello che dici...cosa che assolutamente non vedo nei "messaggiatori" nostrani.
A me l'indie odierno sembra uno scimmiottatore di se stesso. Un genere senza fondamenta. Poi magari è una questione di gusto, ma giuro che ci ho provato.
Di Calcutta un brano è piacevole, poi senti il secondo e il fatto che sia sulla stessa linea lo rende ancora piacevole, al terzo ti chiedi se per caso stai ascoltando la stessa canzone in loop. Dopo di che vengono i cloni e ti ritrovi una generazione di piagnoni con basi fotocopia.

L'archetipo è Paradiso, che sembra gli Zero Assoluto con una patinata di indie.


Detto questo, cosa che impatta più i gusti personali.
Rispetto a chi esce dai talent, calcutta & co sono una manna da cielo.
Di sicuro è roba più guidata dagli autori stessi che da un tizio che lavora per la TV o la TIM e deve trovare gente da buttare in un contenitore estivo da portare ai 12 enni.


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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da qixand »

Il problema non è la musica indipendente, che c'è sempre stata e sempre ci sarà. Anzi, questi tempi tecnologici danno una mano agli indipendenti che possono fare un disco con risorse limitate e promuoverlo lo stesso più facilmente (anche se in mezzo a un mare di merda).
Il problema è quello che poi passa per radio, per televisione, quello che viene spinto a discapito di chi ha delle idee.


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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da porcaccia »


qixand ha scritto:Su questo puoi aver ragione relativamente agli stili, ai generi di moda. Nessun dubbio sul fatto che i primi rapper saranno sembrati dei ragazzini senza talento che non sanno suonare e oggi lo stile old school viene celebrato dai più attempati criticando la trap.
Ma il discorso che stiamo facendo è più relativo al passaggio del prodotto musicale da elemento duraturo, con delle basi e delle capacità che lo rendono buono per più generazioni in quanto capace di vivere di vita propria e magari reinventarsi, contro prodotto usa e getta che vive un periodo breve.

Faccio sempre questo esempio: se si pensa alla musica, noi ci ricordiamo canzoni, cantanti e gruppi dagli anni 50 fino agli anni 90, e tanti dei 70/80/90 ancora oggi producono musica. Onestamente, quanti te ne ricordi dei primi anni 2000? Quanti saranno tramandati ai nostri figli, che li riscopriranno?
Io a 9/10 anni ascoltavo Elvis e i Beatles, più avanti i Doors e i Led Zeppelin, e ovviamente non li ho vissuti. Oggi qualche ragazzo che suona e che conosco, apprezza l'hard rock degli anni 80/90.

Secondo te tra 10 anni qualcuno ascolterà e riscoprirà chi? I Green Day? I Coldplay? I Blink 182? Lady Gaga? Io fatico, a prescindere dai genere, a trovare qualcuno dal 2000 al 2010 che potrebbe durare ed essere conosciuto e apprezzato tra 10 anni.
Se poi sono un vecchio trombone e semplicemente non li conosco, fatemi i nomi.

Ho paura che in realtà sia proprio cambiato il modo di creare e fruire la musica.
Secondo me non tenete abbastanza conto della rivoluzione tecnologica degli ultimi anni. Il mondo ha avuto un'accelerazione nello sviluppo delle relazioni sociali mai conosciuto precedentemente. Tutto è cambiato, noi vivevamo l'eco della generazione precedente, ora tutto brucia velocemente. Non so se sia meglio o peggio, è semplicemente diverso.
Molti ragazzi oggi ignorano i Doors o i Rolling stones alla stessa maniera con la quale noi ignoravamo le arie cantate dai nostri nonni mentre si lavavano le ascelle in una tinozza d'acqua utilizzata più volte.

  



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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da kitarant »

paz ha scritto:
giovedì 14 ottobre 2021, 13:47
per deacon frost era anche il messaggio.
ad ogni modo, la musica oggi fa schifo? lo penso anche io... eppure sento tantissima musica di questi 20 anni e non ha nulla a che fare con la monnezza di cui stiamo parlando.
bon iver, the national, st. vincent, sun kil moon, kendrick lamar, my bloody valentine, portishead (third è forse il più bel disco del millennio), the strokes, interpol, phoebe bridgers, american football, chemical brothers, a tribe called quest, jimmy lavalle, sigur ros, radiohead. per tacere dell'hip hop
Però parlavamo del modo in cui è stata ridotta la discografia italiana...non a caso hai citato tutti artisti stranieri 😉



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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da paz »

ma il mercato è uguale ovunque: viviamo un sistema omogeneo che richiede le stesse cose e offre cose identiche.
le case discografiche sono multinazionali, xfactor o the voice sono ovunque e tutti/e cantano le stesse cose.

io la musica italiana non la conosco benissimo, mi annoia, ma insomma, iosonouncane, i verdena, il teatro degli orrori, i one dimensional man, i jennifer gentle (che firmarono per la sub pop), gli afterhours, i massimo volume, i giardini di mirò, gli offlaga disco pax, motta, i fine before you came, per non scendere ancora in spazi più spigolosi: i marnero, i laghetto, i lleroy, i chambers

il punto, secondo me, non sta tanto nell'uso di strumenti, visto che per fare musica basta una motosega o un trapano, ma sta nel fatto che non c'è più il supporto materiale (economico) dei dischi, dei cd, che permetteva ai musicisti di poter vivere e quindi di sperimentare. oggi i musicisti fanno dischi per poter andare in tour e quindi tirare su un po' di soldi.

fateci caso, un tempo le band uscivano con un disco all'anno, e di solito erano capolavori: i cure tra il 1979 e il 1989 uscirono con 8 dischi, di cui uno doppio - oggi un gruppo come i radiohead - quindi il massimo assoluto - in 11 anni è uscito con due dischi, e l'ultimo conteneva canzoni perlopiù note.


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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da kitarant »

Sul fatto che il CD sia diventato un biglietto da visita per andare in tour (anche se oggi forse è meglio dire per fare concerti) hai perfettamente ragione...e magari ad un certo tipo di concerti se ne vendono anche parecchi, con un guadagno netto senza alcun tipo di mediazione.
Sul fatto che fosse il sostentamento per sperimentare senza problemi, e talvolta ti "sputtanavi" con un successo facile che però ti permetteva di lavorare con calma su qualcosa di bello, hai ragione due volte.
Per il resto credimi, le politiche delle major italiane sono assolutamente diverse alle consorelle così come il mercato è diverso, sempre nei limiti di un mercato ai minimi termini. E anche le strutture rispetto a quelle delle consorelle sono diventate dei semplici ufficetti...già quando spostarono la Bmg (ex Rca) dagli storici studi tra Tiburtina e Nomentana ad una palazzina in Via Mascagni sembrava una diminutio impressionante...nessuno immaginava che vent'anni dopo sarebbe bastato un appartamento come ufficio.
Per quanto riguarda i talent con la musica c'entrano poco, sono solo un tritacarne televisivo anche se a volte qualcosa di forte che resiste senza farsi macinare c'è stata.



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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da paz »

Sono d’accordo sui talent, kit
Però ti danno il polso della situazione, no? Zero sperimentazione, bella immagine, omologazione, cover a manetta (un altro dei problemi dei giovani oggi: la gente preferisce spendere per vedere una cover band di Ligabue che dei ragazzi che cercano di esprimere le loro emozioni).


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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da blade »

Fondamentalmente negli anni 60/70/80/90 c'erano anche stimoli diversi esterni al mondo della musica. Era musica migliore ? Probabilmente, erano tempi migliori ? Non del tutto, quindi la musica si è fatta strumento della contestazione e delle rivolte sociali. Prima era il beat, poi è arrivato il punk, ora siamo tutti più appagati, annoiati, senza stimoli, i ragazzi di oggi che fanno musica sono lo specchio del vissuto attuale. I nostri tempi si meritano il trap come genere musicale dominante...


Bob Gray ha scritto:sto a legge che il Cap ha chiesto garanzie tecniche eh asd daje, mo se passa alle clausole! asd
paolo67 ha scritto:Tipo "voglio che Ferretti e Trani restino al Messaggero"

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Re: Ricerca del talento, produzione e consumo della musica

Messaggio da kitarant »

paz ha scritto:
giovedì 14 ottobre 2021, 22:53
Sono d’accordo sui talent, kit
Però ti danno il polso della situazione, no? Zero sperimentazione, bella immagine, omologazione, cover a manetta (un altro dei problemi dei giovani oggi: la gente preferisce spendere per vedere una cover band di Ligabue che dei ragazzi che cercano di esprimere le loro emozioni).
Assolutamente!
Penso tu sia mio coetaneo, a cavallo dei 50, e probabilmente ricorderai Il Locale a vicolo del Fico. Fu un punto di ritrovo per una generazione di artisti, a 360 gradi, una fucina di talenti e una palestra musicale dove eri libero di fare la tua musica...ecco, oggi un posto così non avrebbe senso, purtroppo, anche se, aripurtroppo, servirebbe come l'acqua nel deserto.



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