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Alcides Edgardo Ghiggia

Inviato: venerdì 15 giugno 2012, 20:36
da 433
Incidente d'auto per Ghiggia
Ricoverato in gravi condizioni


Montevideo, 15 giugno 2012

L'uruguaiano che segnò il gol decisivo nel Mondiale del '50, 85 anni, è stato travolto da un camion mentre guidava la sua auto a Montevideo. Il figlio: "È in coma farmacologico"

L'Uruguay è in ansia per Alcides Ghiggia, l'ultimo dei protagonisti del "Maracanazo, ovvero la storica vittoria della Celeste sul Brasile nella finale del Mondiale del 1950, a Rio de Janeiro, davanti a 200 mila spettatori. Ghiggia, che oggi ha 85 anni e che in quel mitico match segnò la rete del decisivo 2-1, è ricoverato a Montevideo, dopo essere rimasto coinvolto in un incidente stradale insieme alla moglie e alla figliastra.

IL QUADRO CLINICO — Secondo fonti mediche, Ghiggia è stato portato all'ospedale della "Medica uruguaya", dove gli sono stati ridotti i traumi causati dall'impatto con un camion che non si è fermato a uno stop, a circa 12 chilometri dalla capitale. Suo figlio Arcadio ha dichiarato alla stampa locale che l'ex calciatore è in condizioni gravi, aggiungendo che "viene tenuto in coma farmacologico perché, sebbene le lesioni non siano troppo gravi, il quadro clinico generale è preoccupante per un uomo della sua età. Dal punto di vista cerebrale, però, la situazione è buona".

Re: Alcides Edgardo Ghiggia

Inviato: sabato 16 giugno 2012, 12:39
da ilmauro
speriamo si riprenda.

Re: Alcides Edgardo Ghiggia

Inviato: sabato 16 giugno 2012, 12:42
da V.G.41
Poverino. :(

Re: Alcides Edgardo Ghiggia

Inviato: domenica 17 giugno 2012, 22:16
da ManoloAsr
idolo dei miei nonni.

Forza Alcides

Re: Alcides Edgardo Ghiggia

Inviato: domenica 17 giugno 2012, 23:27
da Dedé
Non mollare fenomeno... ho sempre simpatizzato Uruguay, e nel mio avatar c'è proprio lui.

Re: Alcides Edgardo Ghiggia

Inviato: domenica 17 giugno 2012, 23:29
da indiano86
Dai racconti dell'epoca era considerato il Giggs di oggi! Non mollare Alcides!

Re: Alcides Edgardo Ghiggia

Inviato: venerdì 17 luglio 2015, 11:40
da oswald
Addio ad Alcides Ghiggia, l'eroe uruguaiano del Maracanazo

Fu l'autore della rete che consentì alla sua nazionale di conquistare il mondiale nello stadio di Rio de Janeiro, nel 1950. Facendo piangere il Brasile. Il suo cuore si è fermato, a 88 anni, nell'anniversario di quella partita

MONTEVIDEO - Da molto tempo viveva da eroe dimenticato, alla periferia di Montevideo, costretto a vendere pure i ricordi. Ma forse le interviste che concedeva a pagamento gli servivano, più che arrivare a fine mese, a riaffermare se stesso, a nutrire il mito. Ogni tanto, riascoltava la registrazione della partita che lo rese eterno. Il cuore di Alcides Ghiggia, l'uomo che fece piangere il Brasile, si è fermato nello stesso giorno del Maracanazo, 65 anni esatti da quel 16 luglio del 1950 in cui, con il suo gol decisivo per il 2-1 dell'Uruguay, colpì al petto un Paese intero. Non era una finale, era qualcosa di più: davanti a 199mila spettatori, la partita decisiva di un Mondiale che il Brasile aveva organizzato per vincere, e nella quale, grazie alla formula all'italiana, gli sarebbe bastato un pareggio per conquistare la sua prima Coppa Rimet. Si consumò invece una delle più grandi tragedie sportive, la vittoria in rimonta dell'Uruguay. Ghiggia servì l'assist del pari a Schiaffino, quindi segnò il sorpasso in diagonale al minuto 79.

Era il più vecchio campione del mondo ancora vivente. E' stato l'ultimo dei 22 di quel giorno ad andarsene. Prima di lui, era toccato a Juvenal. Proprio l'ultimo brasiliano che, invano, tentò di rincorrerlo in quell'azione. Ghiggia è morto a 88 anni, stroncato da un attacco cardiaco a Las Piedras, dove viveva con la terza moglie Beatriz, di 35 anni più giovane: la sua prima allieva da istruttore di scuola guida, e anche l'ultima. Dopo il ritiro, aveva fatto mille lavori: impiegato pubblico al casinò, col compito di vigilare sugli scommettitori, direttore di un supermercato. Era scampato a un tremendo incidente stradale contro un camion - in coma per 37 giorni - poi aveva ottenuto finalmente una pensione, circa 700 dollari. Si lamentava che i giornalisti lo ricordassero solo il 16 luglio. E aveva venduto pure il premio Golden Foot, per ottenere 29mila dollari e comprarne un terreno per la moglie.

Nato a La Blanqueada, quartiere del ceto medio di Montevideo, nonostante il fisico minuto aveva cominciato a giocare a basket nel Nacional: fu dirottato al calcio nel Penarol di cui i suoi erano tifosi. E anche quando, più avanti, il Nacional provò a fargli firmare un contratto per giocare con i piedi, sua madre Gregoria, donna di casa dedita al cucito, lo avvertì: "Se vai da quelli lì, non metti più piede in questa casa". Alcides aveva cominciato a studiare meccanica ed elettrotecnica all'Universidad Técnica del Uruguay, convinse suo padre Alfonso a permettergli di lasciare i libri per giocare nel Sud America, a 18 anni, la sua prima squadra. Poi il Progreso, quindi il Penarol: all'inizio non aveva spazio, poi trovò sulla sua strada Imre Hirschl, "Il Mago" ungherese, che se ne innamorò al primo allenamento e lo lanciò in prima squadra con Schiaffino, Miguez, Hohberg. Da ala destra, lui che era partito centravanti. Sarebbero arrivati due scudetti, nel '49 e nel '51. Al Mondiale del '50, Ghiggia poteva non esserci, se fosse andato bene il provino con l'Atlanta: all'epoca, la Celeste non convocava chi non giocava nel campionato nazionale. Destino, già.

Ghiggia giocò solo 12 partite con l'Uruguay e segnò 4 reti. Una in ogni partita in quel Mondiale. Un record poi eguagliato da Jairzinho col Brasile nel '70. Il 2-1 del Maracanaço arrivò in diagonale, con la palla passata sotto il fianco di Moacir Barbosa, il primo portiere nero della Seleçao, forse il più grande di sempre, non fosse per quella rete che lo condannò a un ergastolo morale. Molti anni dopo, Barbosa andò a comprarsi i pali di quella porta e li usò come legna per il barbecue. Ghiggia invece fu picchiato, tornò a casa in stampelle, ma nel 2009 il Brasile gli ha concesso di lasciare la sua impronta nella Walk of fame del Maracanà. Al Mondiale 2014, invece, neppure un biglietto omaggio. La sua frase più celebre: "Tre uomini hanno potuto zittire il Maracanà con un gesto: il Papa, Frank Sinatra e io". La federazione uruguayana ha sospeso ogni attività, in segno di lutto.

Picchiò un arbitro nel derby col Nacional, fu squalificato per 15 mesi e dunque venne in Italia, acquistato dalla Roma, nel '53. Renato Sacerdoti annunciò al Teatro Brancaccio di aver comprato un campione che si chiamava come De Gasperi, Alcide. Ghiggia restò alla Roma otto stagioni, giocava con la foto di mamma Gregoria nei calzettoni, passava a prendere ogni giorno Carletto Mazzone, voleva scarpette sempre lucide e chiamò suo figlio Arcadio in onore del capitano, Arcadio Venturi. Fu conquistato dalla Dolce Vita: le pellicce, tre Alfette, il jet set, le donne, le liti con i paparazzi, gli alberghi di lusso, l'amicizia con Gassman e la Lollobrigida, lo scandalo quando fu trovato in auto con una quattordicenne e condannato per atti osceni in luogo pubblico. In Italia e nell'Italia ritrovò Schiaffino: insieme, da oriundi, nelle fallimentari qualificazioni mondiali del '58. Con la Roma vinse la Coppa delle Fiere, col Milan, dove passò per appena 4 partite, lo scudetto del '62. Tornò in patria, giocò nel Danubio fino a 42 anni. Poi accettò l'impiego pubblico al casinò. Ha avvertito un dolore alla schiena, poi, racconta suo figlio Arcadio, ha smesso improvvisamente di parlare. Stavano discutendo di calcio.


http://www.repubblica.it/sport/calcio/e ... =119255014

Re: Alcides Edgardo Ghiggia

Inviato: venerdì 17 luglio 2015, 15:58
da Brasileiro
Ghiggia era moltissimo rispettato in Brasile... ci sono tantissimi omaggi a lui dopo ieri e lui è uno dei pochissimi stranieri con i piedi nel museo del Maracanã.

Nota ufficiale della Federazione di Calcio.

"A CBF presta sua solidariedade aos irmãos uruguaios pela morte de Alcides Edgardo Ghiggia, campeão mundial de 1950. Autor do gol do título do Uruguai na Copa do Mundo realizada no Brasil, Ghiggia se notabilizou pelo desempenho em campo e extremo respeito pela tristeza do povo brasileiro com a derrota em 50. Hoje, o futebol do mundo inteiro chora a sua partida. Descanse em paz."

"La CBF rende solidarietà ai fratelli uruguayani per la morte di Alcides Edgardo Ghiggia, campione del mondo nel 1950. Autore della rete che ha dato il titolo all'Uruguay nel Mondiale disputato in Brasile, Ghiggia è stato apprezzato non solo per il suo rendimento in campo ma anche per l'estremo rispetto verso la tristezza del popolo brasiliano per la sconfitta nel 1950. Oggi, tutto il mondo del calcio piange la sua morte. Riposi in pace".

Re: Alcides Edgardo Ghiggia

Inviato: sabato 11 gennaio 2020, 14:51
da oswald
Immagine

https://www.asroma.com/it/club/hall-of-fame/ghiggia
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