Tournée USA 2018
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Re: Tournée USA 2018
Il diario di Ante Coric del Tour negli Stati Uniti
Un’avventura americana
È la prima volta che vado negli Stati Uniti, non c’ero mai stato. Sono molto felice di visitare un paese di cui ho sempre sentito parlare molto, ma soprattutto sono felice di essere qui con l’AS Roma.
Sono davvero felice di fare parte di questa squadra; i giocatori, lo staff e l’allenatore sono persone stupende. Non sono qui da molto ma fino ad ora è andato tutto benissimo, spero continui così.
Non vedo l’ora di giocare e di affrontare alcune delle squadre più forti del mondo: il Tottenham, il Barcellona e il Real Madrid.
In questo momento, il semplice fatto di far parte della squadra è un piacere, perché sono giovane e ho tempo per inserirmi al meglio. Ma se avrò la possibilità di giocare in queste partite e di mostrare quello di cui sono capace, sarà ancora meglio, per me e per tutti quelli che hanno avuto fiducia nelle mie capacità.
Ho già avuto un piccolo assaggio di quello che significa giocare per questo Club e sono rimasto colpito dal grande numero di tifosi che è venuto a vederci nelle gare contro Latina e Avellino. A essere sincero, sono rimasto un po’ sorpreso. In Croazia nessuno viene ad assistere alle amichevoli, la gente non sa nemmeno che ci siano. Ma a Frosinone, per la gara contro l’Avellino c’erano circa 5.000 tifosi, è stato bello. Anche al Tre Fontane c’erano moltissime persone ad assistere al nostro allenamento a porte aperte. Non avevo mai visto nulla del genere, non avevo mai visto così tanti tifosi assistere a una seduta di allenamento. Non fa che confermare la grandezza di questo Club.
Nella mia stanza conservo la prima maglia della Roma. La porterò in Croazia e la esporrò nel mio bar. Significa molto per me.
Imparare il metodo “all’italiana”
Sono arrivato a Trigoria per il ritiro prima che arrivassero gli altri. C’eravamo solo io e William Bianda all’inizio e abbiamo iniziato gli allenamenti prima del ritiro vero e proprio. Abbiamo corso un po’ più degli altri perché, appunto, siamo arrivati prima. Le due settimane di ritiro sono state davvero dure; ma è stato un bene per noi e per me soprattutto, perché ho bisogno di lavorare sodo. È stato davvero molto bello.
Gli allenamenti qui sono molto più duri rispetto a quelli che sostenevo in passato. In Croazia erano più rilassati, l’approccio era molto meno tattico. Qui la tattica è di gran lunga l’aspetto più importante e dovrò lavorare molto su questo per essere sicuro di rispettare i dettami dell’allenatore.
Il ritmo degli allenamenti è molto alto, si va veloci e la palla si muove rapidamente. All’inizio è difficile ma dopo un po’ ti abitui. Sono in grado di adattarmi velocemente. Magari sono altri a doverlo giudicare ma dopo qualche giorno penso di essermi messo in ritmo. Mi piace lo stile di gioco veloce, mi piace essere in grado di vedere le cose velocemente e mi piace che l’allenatore voglia che ci facciamo trovare negli “spazi stretti” per incidere sulla partita. Per me tutto questo è fantastico.
È fantastico anche poter imparare dai compagni. Quando vedi Daniele De Rossi e la sua abilità nel passare il pallone, non puoi che imparare qualcosa. Quando credi che il pallone sia perso, dal nulla Daniele riesce a creare un’occasione con un passaggio meraviglioso. È incredibile.
Poi c’è Edin Dzeko. Se gli dai la palla, lui riesce a tenerla, oppure si gira e segna. Oggi ha segnato una tripletta in tre minuti durante la partitella in allenamento, è qualcosa a cui stenti a credere. Gioca ad un livello altissimo e questo ti stimola, ti motiva e ti dà l’occasione per imparare qualcosa di nuovo.
Una nuova amicizia
Come ho detto prima, sono arrivato a Roma prima degli altri, così come William Bianda. A Trigoria condividevamo anche la stanza. All’inizio William non parlava una parola di inglese. Anzi, diciamo che non parlava proprio, ma dopo qualche giorno usavamo Google Translate per fare un po’ di conversazione. Poi ha iniziato a migliorare e a parlare sempre meglio in inglese, anche se continua sempre a fare domande come: ‘How is? How is?’ or ‘What is? What is?’.
Ma si fa capire e migliora di giorno in giorno. Adesso parla in inglese, fa ancora un po’ di errori ma si riesce a capire e piano piano diventa sempre più sciolto.
Io e William stiamo imparando l’italiano con Claudio Bisceglia, l’interprete del Club. Capisco già molto bene l’italiano, sicuramente meglio di quanto avrei pensato. Credo di capire almeno il 90% del lessico calcistico. Parlare è un po’ più difficile ma dopo due o tre mesi sarò in grado di parlare bene in italiano.
A Trigoria condivido la stanza con William e la condivido anche qui, durante la tournée. Anche durante il viaggio in aereo ci siamo seduti vicini, è come un fratello per me, un fratello nato da un’altra madre. Siamo diventati migliori amici, affrontiamo questa esperienza e questa nuova avventura insieme, vedremo come andrà! Spero potremo giocare insieme per molto tempo.
Per rilassarci dopo gli allenamenti giochiamo a FIFA. Non so se lo posso dire ma va bene, lo dico: contro William vinco quasi sempre. Ma lui si arrabbia, quindi a volte devo concedergli qualcosa. Sono decisamente più bravo di lui. Magari in Francia non giocano così bene a FIFA, il livello non è alto. Magari è come il suo inglese, migliorerà nel corso della tournée!
Un’avventura americana
È la prima volta che vado negli Stati Uniti, non c’ero mai stato. Sono molto felice di visitare un paese di cui ho sempre sentito parlare molto, ma soprattutto sono felice di essere qui con l’AS Roma.
Sono davvero felice di fare parte di questa squadra; i giocatori, lo staff e l’allenatore sono persone stupende. Non sono qui da molto ma fino ad ora è andato tutto benissimo, spero continui così.
Non vedo l’ora di giocare e di affrontare alcune delle squadre più forti del mondo: il Tottenham, il Barcellona e il Real Madrid.
In questo momento, il semplice fatto di far parte della squadra è un piacere, perché sono giovane e ho tempo per inserirmi al meglio. Ma se avrò la possibilità di giocare in queste partite e di mostrare quello di cui sono capace, sarà ancora meglio, per me e per tutti quelli che hanno avuto fiducia nelle mie capacità.
Ho già avuto un piccolo assaggio di quello che significa giocare per questo Club e sono rimasto colpito dal grande numero di tifosi che è venuto a vederci nelle gare contro Latina e Avellino. A essere sincero, sono rimasto un po’ sorpreso. In Croazia nessuno viene ad assistere alle amichevoli, la gente non sa nemmeno che ci siano. Ma a Frosinone, per la gara contro l’Avellino c’erano circa 5.000 tifosi, è stato bello. Anche al Tre Fontane c’erano moltissime persone ad assistere al nostro allenamento a porte aperte. Non avevo mai visto nulla del genere, non avevo mai visto così tanti tifosi assistere a una seduta di allenamento. Non fa che confermare la grandezza di questo Club.
Nella mia stanza conservo la prima maglia della Roma. La porterò in Croazia e la esporrò nel mio bar. Significa molto per me.
Imparare il metodo “all’italiana”
Sono arrivato a Trigoria per il ritiro prima che arrivassero gli altri. C’eravamo solo io e William Bianda all’inizio e abbiamo iniziato gli allenamenti prima del ritiro vero e proprio. Abbiamo corso un po’ più degli altri perché, appunto, siamo arrivati prima. Le due settimane di ritiro sono state davvero dure; ma è stato un bene per noi e per me soprattutto, perché ho bisogno di lavorare sodo. È stato davvero molto bello.
Gli allenamenti qui sono molto più duri rispetto a quelli che sostenevo in passato. In Croazia erano più rilassati, l’approccio era molto meno tattico. Qui la tattica è di gran lunga l’aspetto più importante e dovrò lavorare molto su questo per essere sicuro di rispettare i dettami dell’allenatore.
Il ritmo degli allenamenti è molto alto, si va veloci e la palla si muove rapidamente. All’inizio è difficile ma dopo un po’ ti abitui. Sono in grado di adattarmi velocemente. Magari sono altri a doverlo giudicare ma dopo qualche giorno penso di essermi messo in ritmo. Mi piace lo stile di gioco veloce, mi piace essere in grado di vedere le cose velocemente e mi piace che l’allenatore voglia che ci facciamo trovare negli “spazi stretti” per incidere sulla partita. Per me tutto questo è fantastico.
È fantastico anche poter imparare dai compagni. Quando vedi Daniele De Rossi e la sua abilità nel passare il pallone, non puoi che imparare qualcosa. Quando credi che il pallone sia perso, dal nulla Daniele riesce a creare un’occasione con un passaggio meraviglioso. È incredibile.
Poi c’è Edin Dzeko. Se gli dai la palla, lui riesce a tenerla, oppure si gira e segna. Oggi ha segnato una tripletta in tre minuti durante la partitella in allenamento, è qualcosa a cui stenti a credere. Gioca ad un livello altissimo e questo ti stimola, ti motiva e ti dà l’occasione per imparare qualcosa di nuovo.
Una nuova amicizia
Come ho detto prima, sono arrivato a Roma prima degli altri, così come William Bianda. A Trigoria condividevamo anche la stanza. All’inizio William non parlava una parola di inglese. Anzi, diciamo che non parlava proprio, ma dopo qualche giorno usavamo Google Translate per fare un po’ di conversazione. Poi ha iniziato a migliorare e a parlare sempre meglio in inglese, anche se continua sempre a fare domande come: ‘How is? How is?’ or ‘What is? What is?’.
Ma si fa capire e migliora di giorno in giorno. Adesso parla in inglese, fa ancora un po’ di errori ma si riesce a capire e piano piano diventa sempre più sciolto.
Io e William stiamo imparando l’italiano con Claudio Bisceglia, l’interprete del Club. Capisco già molto bene l’italiano, sicuramente meglio di quanto avrei pensato. Credo di capire almeno il 90% del lessico calcistico. Parlare è un po’ più difficile ma dopo due o tre mesi sarò in grado di parlare bene in italiano.
A Trigoria condivido la stanza con William e la condivido anche qui, durante la tournée. Anche durante il viaggio in aereo ci siamo seduti vicini, è come un fratello per me, un fratello nato da un’altra madre. Siamo diventati migliori amici, affrontiamo questa esperienza e questa nuova avventura insieme, vedremo come andrà! Spero potremo giocare insieme per molto tempo.
Per rilassarci dopo gli allenamenti giochiamo a FIFA. Non so se lo posso dire ma va bene, lo dico: contro William vinco quasi sempre. Ma lui si arrabbia, quindi a volte devo concedergli qualcosa. Sono decisamente più bravo di lui. Magari in Francia non giocano così bene a FIFA, il livello non è alto. Magari è come il suo inglese, migliorerà nel corso della tournée!
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Re: Tournée USA 2018
mi piace ! Daje Ante !
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Re: Tournée USA 2018
Coric sarà la sorpresa
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Re: Tournée USA 2018
La Roma torna ad allenarsi negli Stati Uniti alle ore 19 italiane (10 A.M. ora locale). Dopo la seduta mattutina mister Di Francesco si dedicherà ai giornalisti presenti negli States per un’intervista. L’intervento verrà trasmesso anche su Roma TV alle ore 22.30 italiane.
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Re: Tournée USA 2018
Domani Olsen, Fazio e Kolarov partono per gli USA
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Re: Tournée USA 2018
cominciassero a concordare i segniLuz Lupe ha scritto:Domani Olsen, Fazio e Kolarov partono per gli USA
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Re: Tournée USA 2018
Gara di rigori con Fuzato in porta
Gara no stop
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Re: Tournée USA 2018
19.29 – Applausi per Under per un gran gol di tacco
pare che poi si sia legato al pisello una foto di malcom
pare che poi si sia legato al pisello una foto di malcom
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Re: Tournée USA 2018
che fenomeno Kostas... nuovo tiratore di punizioni
che piede fatato
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Re: Tournée USA 2018
il vero capitanoLuz Lupe ha scritto:che fenomeno Kostas... nuovo tiratore di punizioni
che piede fatato
Re: Tournée USA 2018
Vorrei vederli correre di più
Troppo pallone secondo me
Troppa tattica
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Re: Tournée USA 2018
A Trigoria si sono ammazzati di corsa e parte atletica.Panzanella ha scritto:Vorrei vederli correre di più
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"Tutti gli allenatori parlano di movimento, di correre molto. Io dico che non è necessario correre tanto. Il calcio è uno sport che si gioca col cervello. Devi essere al posto giusto al momento giusto, né troppo presto né troppo tardi"
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Re: Tournée USA 2018
La preparazione a secco non si fa più... guardiamo avanti...
GRAZIE A FRANCESCO TOTTI PER ESSERE NATO!
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Re: Tournée USA 2018
Settimo giorno di ritiro in America per la Roma. Seduta iniziata con un riscaldamento, poi la squadra ha svolto una partitella a pallamano, per dedicarsi in seguito ad esercitazioni sulle situazioni di inferiorità numerica. Infine l’allenamento si è concluso con una partitella. Buone notizie per Under che ha ricominciato a correre dopo il problema alla spalla accusato contro il Tottenham. Per quanto riguarda Karsdorp, invece, aumenterà i carichi di lavoro nei prossimi giorni. Nella mattinata di oggi (intorno alle 19 italiane) l’ultima seduta, poi dopo il pranzo la squadra volerà a Dallas.
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Re: Tournée USA 2018
Verso le 14.45 americane la Roma si trasferirà a Dallas, dove è in programma la partita valida per l’International Champions Cup contro il Barcellona, ma prima è tempo per un ultimo allenamento nella cornice di San Diego. Squadra che è scesa in campo verso le 10.00 locali (le 19 in Italia) e ha iniziato il riscaldamento con un classico torello, seguito da corsa e scatti. Da segnalare l’assenza di Coric, che non è col resto del gruppo a causa di un fastidio muscolare, così come Under e Karsdorp.
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