Italia anni '80: un Paese influente?

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Luke Skywalker
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da Luke Skywalker »

.aLVio. ha scritto:Pio, effettivamente era così. Oggi determinati strumenti di politica monetaria non sono più in mano ai singoli stati dell'Unione. Mettici le nuove sfide che arrivano da paesi come la Cina; la crisi del 2007; la politica subordinata e sottostimata agli interessi economici; la difficoltà di tassare i grandi capitali e ti rendi conto del perché oggi ci troviamo in questa situazione di nulla cosmico.

Comunque se posso dire la mia, il declino italiano era ben radicato già alla fine degli anni '60 inizio anni '70. D'influente l'Italia negli anni '80 aveva ben poco
Parlavo di realtà industriali che si imponevano all'estero e di influenza "culturale" ed economica. Influenza che indubbiamente c'era a giudicare dai risultati dei gruppi che ho citato. Non parlavo certo di influenza politica. Quella non l'abbiamo mai avuta.
BANZAI!

bruno87
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da bruno87 »

Pio ha scritto: non voglio spoilerare il suo intervento...


...vabbe, lo faccio!

riassumo: "stavamo bene perche avevamo una moneta sovrana, e non importa se il debito pubblico cresceva a dismisura...ecc..."

fai prima a leggerti il topic sulla crisi finanziaria

se scherza Romolo! :D
che poi c'è poco da scherzare visto che, seppure detto in due parole, è cosi

ti aggiungo pure che a quei tempi avevamo anche la sovranità parlamentare

romolo1988
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da romolo1988 »

Pio ha scritto: non voglio spoilerare il suo intervento...


...vabbe, lo faccio!

riassumo: "stavamo bene perche avevamo una moneta sovrana, e non importa se il debito pubblico cresceva a dismisura...ecc..."

fai prima a leggerti il topic sulla crisi finanziaria

se scherza Romolo! :D
Non si spoilerano gli interventi altrui asd


Apparte tutto, penso che questa cosa dell'accumulo del debito pubblico, del fatto che adesso stiamo così perchè prima si spendeva troppo sta diventando veramente una demagogia ridicola.

Inizio facendo presente che l'Italia negli anni 80 ha vissuto uno dei momenti di maggior ricchezza della sua storia, aveva un risparmio privato del 25% annuo (oggi al 6%), il più alto in Europa

Poi a chi non ha letto il topic della crisi economica cerco di chiarire il concetto "debito pubblico". Uno stato con moneta sovrana (L'Italia con Lira) che, semplicemente stampandoli, spende 10 mila miliardi per costruire scuole e ospedali , verso chi è indebitata? Come faccio io a essere debitore di una cosa che posso produrre da me in qualsiasi momento?
In realtà quel debito è solamente un fattore contabile che indica la differenza tra ciò che ha speso lo stato e ciò che ha tolto attraverso le tasse. Ci siamo?
Questo dato contabile serve per verificare i rischi di un eccessivo debito pubblico, che sono l'inflazione e la svalutazione della moneta che però diventano veramente preoccupanti se aumentano in maniera sproporzionata, troppo velocemente e per lunghi tratti temporali.

Per uno stato che non ha moneta sovrana invece (L'Italia con l'Euro) il debito pubblico è reale perchè la moneta in questione non è sua ma la deve richiedere ai mercati di capitali che ovviamente richiedono garanzie ed interessi. E' questo il CANCRO. Finchè non si risolve questa cosa possiamo adottare tutte le politiche economiche che vogliamo ma andrà sempre peggio. Pensate solamente che nonostante l'austerity il debito pubblico è aumentato e aumenterà ugualmente.
FORZA ROMAAA!!!

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.aLe.
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da .aLe. »

Luke Skywalker ha scritto: Parlavo di realtà industriali che si imponevano all'estero e di influenza "culturale" ed economica. Influenza che indubbiamente c'era a giudicare dai risultati dei gruppi che ho citato. Non parlavo certo di influenza politica. Quella non l'abbiamo mai avuta.
Scusa, non avevo capito. Comunque credo che l'Italia una certa influenza l'abbia avuta anche a livello politico. Almeno fintanto che è riuscita a giocare la carta di principale bastione di difesa del mondo libero contro i russoski. Gli anni '80, da questo punto di vista, sono l'emblema della connessione USA-Italia. Ripresa poi in parte da Berlu durante l'epoca Bush II. Ma lì il ruolo del nostro paese era già quello di succube soldatino e non di partner strategico all'interno dell'alleanza NATO.

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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da il_noumeno »

.aLVio. ha scritto: Scusa, non avevo capito. Comunque credo che l'Italia una certa influenza l'abbia avuta anche a livello politico. Almeno fintanto che è riuscita a giocare la carta di principale bastione di difesa del mondo libero contro i russoski. Gli anni '80, da questo punto di vista, sono l'emblema della connessione USA-Italia. Ripresa poi in parte da Berlu durante l'epoca Bush II. Ma lì il ruolo del nostro paese era già quello di succube soldatino e non di partner strategico all'interno dell'alleanza NATO.
Ad onor del vero, erano anche gli anni di Sigonella, della missione in Libano, del ruolo riconosciuto da Arafat come interlocutori privilegiati dell'OLP (quando l'OLP era visto dagli USA alla stregua di un'organizzazione terroristica)...
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da Liouville89 »

Elisa ha scritto:Ma Barilla è ancora italiana? Se non ricordo male è stata acquistata dagli americani.
Si.
Non so quanto c'è di vero ma...
http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z2HeuAgpsk

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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da sessantotto »

l'Italia da sempre è un (non) paese che sfrutta le debolezze altri per fare le nozze coi fichi secchi

negli anni '80 ha avuto la fortuna di trovarsi da paese occidentale (quindi con una cortina di ferro rossa alla sua immediata destra che le permetteva di non soffrire molta concorrenza) a un momento di inizio di certe tecnologia rudimentale che permetteva a bassissimo costo di produrre ricchezza

è lo stesso discorso di Cinecittà e della Hollywood sul Tevere negli anni '60: se la Hollywood vera non fosse stata in crisi, i vari Gregory Peck e compagnia cantante col cacchio che venivano a svernare a Roma
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