Italia anni '80: un Paese influente?

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Luke Skywalker
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Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da Luke Skywalker »

Negli anni '80 iniziò ad aprirsi quella voragine di debito pubblico che oggi ci sta distruggendo. Dando però uno sguardo all'economia italiana del periodo e alle imprese, credo si possa ben dire che quello è stato il momento di maggiore inluenza italiana all'estero nell'era contemporanea. Fu il decennio della "terziarizzazione", cioè della transizione da paese industriale (status acquisito col boom degli anni '60) a paese post-industriale. Ed era il secondo salto in nemmeno 30 anni. I problemi già iniziavano a delinearsi all'orizzonte (e sarebbero esplosi a metà anni '90), la mentalità italiana era sempre quella clientelare e arretrata di oggi, quindi forse si può parlare di canto del cigno. Però se andiamo a elencare i vari settori di produzione troviamo realtà italiane importantissime, alcune delle quali subirono un incomprensibile e inesorabile declino.

Industria meccanica/caniteristica civile e militare: Finmeccanica e controllate. C'è ed è molto importante anche oggi, anche se qualche scandalo ultimamente l'ha colpita.

Automobile/mezzi di trasporto: Fiat, Ferrari e compagnia. Anche queste hanno resistito ma la Fiat oggi ha evidenti problemi.

Elettronica/informatica: Olivetti. Qui abbiamo perso veramente tutto. Ed è il settore chiave del nostro tempo. Va detto che negli anni '80 Olivetti era il primo produttore europeo di PC e per poco non riuscì a definire lo standard mondiale del personal computer con l'M20 del 1983. La spuntò invece IBM. L'M24 (IBM compatibile) fu un successo strepitoso che la portò a gareggiare con i produttori americani. Era comunque un'impresa molto stimata, la prima in Europa a produrre in proprio hard disk, all'avanguardia nel design e nel R&D, con centri di ricerca in America. Naufragò vittima della politica, di finanzieri senza alcuna esperienza in campo informatico (De Benedetti) e della mancanza di un management capace di intuire le potenzialità del settore. Sarebbe potuta diventare l'Apple (o l'IBM) italiana.

Tessile/abbigliamento: Benetton. Negli anni '80 il marchio fa boom, con negozi aperti in tutto il mondo. Ancora oggi molto salda ma non credo sia vitale come un tempo.

Moda/lusso: qui c'è l'imbarazzo della scelta. Armani, Prada, Bulgari, Versace, Trussardi. Milano caitale della moda in quegli anni.

Tv/mass media: lasciamo fuori i giudizi morali per un attimo. L'epopea di Berlusconi in quegli anni è fulminante e irripetibile. Creata dal nulla la tv comerciale in Italia (tv che era molto lontana da quella che vediamo oggi, molto americana nello stile e con film/serial di qualità ogni giorno, negli anni '90 inizierà il tracollo), la Finivest si proietta all'estero e apre canali in Spagna (dove è ancora presente ed è diventata un polo estremamente importante), Germania (Telefunf) e Francia (La Cinq). Queste ultime chiuderanno nei '90. Publitalia '80 cresceva a ritmi vertiginosi. Erano inoltre pronti i piani per sbarcare in Inghilterra e, con l'acquisizione di Medusa e Mondadori, l'idea era quella di creare una major paneuropea a base italiana che sapesse rivaleggiare con gli operatori americani nel mercato televisivo e cinematografico. Come sapete, nulla di questo diventerà realtà. Fininvest (Mediaset) è certo un operatore importante, ma l'obiettivo di cui sopra non è stato raggiunto e oltretutto la qualità dei canali è divenuta infima. L'affare Endemol inoltre si è rivelato un fallimento.

Alimentare: Parmalat, Barilla. Anche se vivrà gli anni migliori (ma anche i primi segni di declino) nel decennio successivo, negli '80 è già una grande realtà. Da lavoro a 30000 persone in 20 paesi e si parlà già di Nestlè italiana. Nei '90 il boom definitivo prima del crack. Seguì il suo stesso percorso la Cirio, privatizzata nel '93, la quale, prima di fallire, con l'acquisto di Del Monte aveva raggiunto lo status di multinazionale.
Barilla vede un'espansione spaventosa in questi anni, riesce a reggere botta a dispetto del crollo degli altri operatori del settore.

Energia: Eni/Agip. Esistono ancora oggi. Molto forti anche allora.

Influenza culturale

Cinema

Il periodo d'oro del cinema italiano è già finito ma c'è spazio ancora per qualche capolavoro (C'era una volta in America o Nuovo cinema paradiso). Falliranno, come visto sopra, i tentativi di creare una major di primaria grandezza. Negli anni '90 si inizierà la discesa dal precipizio.

Letteratura

Il Nome della rosa di Eco raggiunge una fama e un'approvazione straordinaria all'estero. C'è spazio anche per l'ultima fatica di Calvino, Palomar.

Fumetto

Sono gli anni del boom di Sergio Bonelli Editore. Prima Martin Mystère e poi Dylan Dog vengono distribuiti in tutta Europa. L'indagatore dell'incubo diviene un caso editoriale senza precedenti. Tradotto in numerose lingue, solo in Italia riesce a piazzare 800000 copie mensili nel periodo migliore. La Dark Horse curerà l'edizione americana. Un successo simile, anche se meno importante nei numeri, lo avrà Nathan Never nei '90.

Sport

Sono questi gli anni d'oro del calcio italiano, che vince il terzo mondiale. Tante le grandi squadre, a fine decennio il Milan di Berlusconi è la squadra più forte del mondo con due coppe campioni e due intercontinentali vinte in sequenza. Questo settore si espanderà ancor di più nei '90 ma poi giungerà l'inesorabile declino, come ben sappiamo.

Videogiochi

Da segnalare qualche progetto interessante per Amiga. Nel decennio successivo nascerà Milestone, capace di creare giochi di buon livello. E' un settore, questo, in cui non abbiamo mai avuto picchi, forse anche per il tracollo del comparto elettronico/informatico in genere.

Insomma, da questa panoramica (incompleta) esce il quadro di un paese vitale e molto influente all'estero. Va ricordato che nel 1987 il PIL italiano superò quello inglese, qualcosa che sarebbe stato pazzesco anche solo pensare subito dopo la guerra. L'Italia era una potenza industriale in via di modernizzazione e che dopo essersi per anni adeguata a standard altrui, stava inziando ad imporli in prima persona. Poi, in molti dei casi presentati, il tracollo o comunque il ridimensionamento. In definitiva, per voi, che periodo fu? Il canto del cigno dell'industria (anche culturale) italiana, un decennio bello solo a guardarlo dall'esterno o un momento di reale sviluppo? E perchè il crollo fu così trasversale e veloce? Fattori macro-economici o sociali, emersione di nuovi paesi, mentalità italiana retrograda, politica provinciale e miope, management non all'altezza? Oppure un sistema paese (diritto, sistema fiscale) antiquato, o ancora l'emerisone definitiva della criminalità organizzata? Dite la vostra.


BANZAI!

Jean Louis Scipione
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da Jean Louis Scipione »

diaciamo pure che se l'italia non riesce o perlomeno fatica tanto a svilupparsi è anche per colpa delle mafie che commerciano prodotti originali e contraffatti delle più grandi aziende italiane che vengono ricattate e non sempre possono tutelarsi


una volta ho letto su una rivista che se steve jobs fosse nato a napoli e avesse avuto pure là l'intuizione di creare nuovi computer non sarebbe mai diventato ciò che effettivamente è stato per colpa della camorra che gli avrebbe soffiato gli affari con le buone o con le cattive maniere


comunque se stiamo ancora così è anche per la nostra mentalità e ovviamente per la politica,purtroppo gli italiani hanno paura di crescere e di intraprendere nuove avventure.basta vedere come è stata accolta la nuova proprietà della roma.


una cosa è sicura,in alcuni settori non ci batte nessuno:la moda,le macchine sportive e direi anche i doppiatori che li ritengo i migliori.anche se quella del doppiaggio è una cosa diversa


voglia di stringersi un po'... curva sud roma vecchie maniere...

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MatteoAsroma90
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da MatteoAsroma90 »

che gli anni 80 siano stati per l'italia il decennio migliore dal dopoguerra fino ad oggi è palese...ricordiamoci anche un'altra cosa non da poco...negli anni 80 l'italia aveva un grande presidente della repubblica....Sandro Pertini....l'unico che ha donato sul serio all'italia uno spirito nazionale e di unità....oltretutto era una società molto più semplice...dove il lavoro,specialmente quello artigianale,era molto più rispettato e tutelato...la società di oggi dipende troppo dai mezzi sociali(come facebook,reality e altre caxxate)o altre cose del tutto materiali e capitalistiche....ANNI 80...gli anni d'oro dell'italia.


Quando l'orgoglio pensa: – Non posso, dice: – Non voglio. Trilussa

totti1montella4
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da totti1montella4 »

MatteoAsroma90 ha scritto:che gli anni 80 siano stati per l'italia il decennio migliore dal dopoguerra fino ad oggi è palese...ricordiamoci anche un'altra cosa non da poco...negli anni 80 l'italia aveva un grande presidente della repubblica....Sandro Pertini....l'unico che ha donato sul serio all'italia uno spirito nazionale e di unità....oltretutto era una società molto più semplice...dove il lavoro,specialmente quello artigianale,era molto più rispettato e tutelato...la società di oggi dipende troppo dai mezzi sociali(come facebook,reality e altre caxxate)o altre cose del tutto materiali e capitalistiche....ANNI 80...gli anni d'oro dell'italia.
in realtà credo che gli anni '80 siano stati anni di espansione a livello mondiale e non solo locale.
si era usciti dalle crisi energetiche degli anni '70 e allora trovò la luce il lavoro costruito in quegli anni
eravamo il vagone di un treno con una locomotiva (USA) che tirava come non mai
Pertini fu eletto in un frangente oltremodo drammatico: più che donare lo spirito nazionale a mio avviso se ne fece garante assoluto (es. caso Moro...)
il declino, secondo me, è cominciato con il particolarismo (leggi affermazione della Lega nel 1990)....



Dedé
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da Dedé »

E' significativo come siano stati contemporaneamente gli anni d'oro e gli anni che hanno posto le basi per il lungo declino politico ed economico del paese (vedi debito pubblico e tangentopoli).
Ci fu una grande modernizzazione del paese, nei costumi e non solo.. ma il tutto fatto nel modo sbagliato, forse anche a causa dell'eccessivo "conservatorismo" precedente.. che ha portato ad una esplosione di gioia totale, così poco controllata che ha provocato serie conseguenze.



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MatteoAsroma90
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da MatteoAsroma90 »

totti1montella4 ha scritto: in realtà credo che gli anni '80 siano stati anni di espansione a livello mondiale e non solo locale.
si era usciti dalle crisi energetiche degli anni '70 e allora trovò la luce il lavoro costruito in quegli anni
eravamo il vagone di un treno con una locomotiva (USA) che tirava come non mai
Pertini fu eletto in un frangente oltremodo drammatico: più che donare lo spirito nazionale a mio avviso se ne fece garante assoluto (es. caso Moro...)
il declino, secondo me, è cominciato con il particolarismo (leggi affermazione della Lega nel 1990)....

secondo me gli anni 80 sono stati un bivio per l'italia....una sorta di realtà parallela alla ritorno al futuro....da un lato c'era la prospettiva di divenire un paese industrializzato e potente e dall'altro la decadenza con la presenza di un'enorme debito pubblico con infrastrutture vecchie e obsolete....negli anni 80 chi era a potere non è stato in grado di mantenere questo sviluppo...e sono state sperperate risorse vitali in caxxate o in cose e progetti che si sono persi nel tempo.
Ultima modifica di MatteoAsroma90 il giovedì 10 gennaio 2013, 17:26, modificato 1 volta in totale.


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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da Elisa »

Ma Barilla è ancora italiana? Se non ricordo male è stata acquistata dagli americani.


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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da Liouville89 »

Luke Skywalker ha scritto:
Elettronica/informatica: Olivetti. Qui abbiamo perso veramente tutto. Ed è il settore chiave del nostro tempo. Va detto che negli anni '80 Olivetti era il primo produttore europeo di PC e per poco non riuscì a definire lo standard mondiale del personal computer con l'M20 del 1983. La spuntò invece IBM. L'M24 (IBM compatibile) fu un successo strepitoso che la portò a gareggiare con i produttori americani. Era comunque un'impresa molto stimata, la prima in Europa a produrre in proprio hard disk, all'avanguardia nel design e nel R&D, con centri di ricerca in America. Naufragò vittima della politica, di finanzieri senza alcuna esperienza in campo informatico (De Benedetti) e della mancanza di un management capace di intuire le potenzialità del settore. Sarebbe potuta diventare l'Apple (o l'IBM) italiana.
C'è da dire che l'Olivetti ne è uscita bene, grazie alla grande preparazione dei cervelli italiani che vi lavoravano. E questi servirebbero anche e sopratutto ora, in questi momenti di crisi.



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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da Pio »

...aspettate che ve legge Romolo... ;) :D


:suka:

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Luke Skywalker
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da Luke Skywalker »

Pio ha scritto:...aspettate che ve legge Romolo... ;) :D
Perchè?


BANZAI!

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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da Pio »

Luke Skywalker ha scritto: Perchè?
non voglio spoilerare il suo intervento...


...vabbe, lo faccio!

riassumo: "stavamo bene perche avevamo una moneta sovrana, e non importa se il debito pubblico cresceva a dismisura...ecc..."

fai prima a leggerti il topic sulla crisi finanziaria

se scherza Romolo! :D


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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da Smoke Monster »

Dedé ha scritto:E' significativo come siano stati contemporaneamente gli anni d'oro e gli anni che hanno posto le basi per il lungo declino politico ed economico del paese (vedi debito pubblico e tangentopoli).
Ci fu una grande modernizzazione del paese, nei costumi e non solo.. ma il tutto fatto nel modo sbagliato, forse anche a causa dell'eccessivo "conservatorismo" precedente.. che ha portato ad una esplosione di gioia totale, così poco controllata che ha provocato serie conseguenze.
:ok:


giùlemanidaIturbe ha scritto: Gran gol di Messi

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.aLe.
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da .aLe. »

Pio, effettivamente era così. Oggi determinati strumenti di politica monetaria non sono più in mano ai singoli stati dell'Unione. Mettici le nuove sfide che arrivano da paesi come la Cina; la crisi del 2007; la politica subordinata e sottostimata agli interessi economici; la difficoltà di tassare i grandi capitali e ti rendi conto del perché oggi ci troviamo in questa situazione di nulla cosmico.

Comunque se posso dire la mia, il declino italiano era ben radicato già alla fine degli anni '60 inizio anni '70. D'influente l'Italia negli anni '80 aveva ben poco



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paolo67
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da paolo67 »

l'inizio della fine


Titoli personali: cazzone ignorato per meriti forumistici

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cerbero
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Re: Italia anni '80: un Paese influente?

Messaggio da cerbero »

paolo67 ha scritto:l'inizio della fine
l'inizio del "progetto"....


A chi infama butta 'N OCCHIO
credi "AR GRILLO" no a "PINOCCHIO"

https://www.youtube.com/watch?v=xxqF9TbWhIc
AMERICAN IDIOT
"Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo"

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