Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti

Vicende politiche e fatti di cronaca, interni ed esteri
Dedé
Reazioni:
Stato: Non connesso

Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti

Messaggio da Dedé »

Ieri sera, distrutto da una giornata lavorativa pesante, mi sono riletto rapidamente un vecchio documento della Fondazione Agnelli, primissimi anni '90.
Nel documento si fa accenno a una questione che condivido da sempre, incollo e descrivo:

"L'dea di nazione italiana non coincide con gli ultimi centocinquant’anni di unità statuale, ma affonda le sue radici nel Medioevo. È sbagliato confondere l’attuale Stato centralista, che giustamente si ritiene superato e da rifondare, con l’idea di nazione italiana. L’identità italiana è fatta di tratti comuni e di pluralismo, di unità e di diversità: la nostra storia secolare è probabilmente più adatta e più funzionale a uno stato neoregionale (o federale) che non a uno stato centralista."

In Italia abbiamo il vezzo di dire che siamo l'unico paese al mondo nel quale una cultura nazionale è venuta significativamente prima di un'entità statuale, il che non è così vero (non nella sua accezione di unicità).
Ma cosa è sicuramente vero è che buona parte di chi è nato e cresciuto in Italia non è italiano in quanto tale (come può accadere ad esempio in Francia), ma italiano in quanto veneto/piemontese/lombardo/toscano/siciliano/napoletano.
I motivi storici li conosciamo tutti, ma la particolarità sta nel fatto che per decisioni politiche che ora elenco brevemente, questo sentirsi legati all'Italia tramite un passaggio intermedio forte non è stato riconosciuto, favorendo quindi una divisione nel sentirsi italiano vs sentirsi legato allo Stato italiano. Lo stesso stemma italiano non è rappresentativo e nessuno morirebbe mai per difenderlo, come invece britannici, francesi e tedeschi farebbero per i loro (rispettivamente stemma di famiglia reale, fascio giacobino, aquila del Sacro Romano Impero e poi prussiana).

Elementi che hanno portato a ciò sono sicuramente:
- eredità napoleonica
- scelta sabauda dettata dalla necessità di controllare territori ribelli e briganti vs idea di Cattaneo e repubblicana federalista
- fascismo
Nel 1948 vediamo poi un richiamo al principio di sussidiarietà caro ai democristiani, che apre a un regionalismo forte, all'epoca ostacolato dai comunisti per motivi ideologici e appoggiato dal centro laico.
Le regioni verranno però istituite diversi anni dopo, e la situazione sarà ribaltata: infatti i comunisti vorranno poteri ampi per controbilanciare lo Stato democristiano difficilmente espugnabile (governando Liguria, Emilia-Romagna, Toscana etc), i democristiani spaventati cercano di concedere ma non troppo.

Immaginando di ridisegnare l'Italia in macro-regioni, ho preso un po' di numeri per vedere a livello di PIL e PIL pro-capite come saremmo messi, basandomi largamente sulle macro-regioni proposte dalla Fondazione Agnelli.
I numeri che vedete accanto alle regioni fanno riferimento al PIL. Ho ipotizzato (diversamente dalla Fondazione Agnelli) un Mezzogiorno unito (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria), che storicamente trova riscontri nella Napolitania.

Lombardia 300; Triveneto 200; Mezzogiorno 190; Nordovest 160; Lazio 155; Emilia-Romagna 130; Grande Toscana (Toscana + Umbria) 115; Sicilia 75; Marca Adriatica (Marche-Abruzzo-Molise) 67; Sardegna 30;
(Campania 85; Puglia-Lucania 75; Calabria 30)


Interessante notare come se poi dividessimo l'Italia in 3 macro-regioni:
- padano-alpina (Triveneto, Lombardia, Nordovest, Emilia-Romagna)
- centrale (Toscana, Marche, Abruzzo, Molise, Lazio, Umbria)
- meridione & isole
..e calcolassimo il PIL pro-capite avremmo la prima macro-regione quasi ai livelli della Svizzera, la seconda fra Danimarca e Germania e la terza in area Grecia-Portogallo-Lituania-Polonia.

Ipotizzare un addio allo Stato italiano non significa però dire che uno stato padano-alpino sarebbe una nuova Svizzera, poiché si produce lì anche ciò che serve al Centro e al Sud, ma che non verrebbe acquistato in caso di stati separati per non peggiorare la situazione della bilancia dei pagamenti (sarebbero beni importati), con conseguente crollo della produttività anche e soprattutto nelle aree più ricche.

A che pro questo pippone mentale? Mi chiedo: avendo come obiettivo un rilancio del sistema paese, considerando la strategia europea di formazione di euro-regioni e le spinte autonomiste giustamente assecondate, ha finalmente senso una riorganizzazione dello Stato in 10-13 regioni? Oltre a diminuire i costi e rappresentare meglio i cittadini e il loro sentire non sarebbe strategicamente importante avere un Mezzogiorno in grado di pensare ad una politica comune da attuare per crescere, basata sì sul turismo e sul petrolio lucano ma anche su altro?

Elisa
Leggenda
Leggenda
Reazioni:
Messaggi: 21948
Iscritto il: sabato 9 giugno 2012, 16:16
Contatta:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti.

Messaggio da Elisa »

Domanda stupida: questo non porterebbe però ad un sud sempre più povero?
"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti."
"Chi se cucca cu' 'e creature se susa 'nfuso"

sardaccio
Reazioni:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti.

Messaggio da sardaccio »

Elisa ha scritto:Domanda stupida: questo non porterebbe però ad un sud sempre più povero?
secondo me no,almeno cominciano a muovere il culo sfruttando le terre,i mari ,con il turismo e molte altre cose(energie rinnovabile con vento ,correnti marine,sole) al posto di fare assistenzialismo,in italia(sopratutto al sud ma anche al centro,al nord un po meno,solo fabbriche) abbiamo un patrimonio inestimabile che non sappiamo sfruttare,anzi lo distruggiamo.

Elisa
Leggenda
Leggenda
Reazioni:
Messaggi: 21948
Iscritto il: sabato 9 giugno 2012, 16:16
Contatta:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti.

Messaggio da Elisa »

Chi ti dice che lo sfrutterebbero?
"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti."
"Chi se cucca cu' 'e creature se susa 'nfuso"

Dedé
Reazioni:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti.

Messaggio da Dedé »

Elisa ha scritto:Domanda stupida: questo non porterebbe però ad un sud sempre più povero?
A mio avviso no, ma è (quasi) impossibile da programmare.
Una svolta più regionalista potrebbe forse aprire a diversi regimi fiscali nei paesi.
Il Sud continentale (Napolitania) avrebbe bisogno di avere sistema di tassazione che gli permettano di seguire tre-quattro modelli contemporaneamente:

- Estonia (il paese delle start-up)
- Irlanda (paese una vota fra i più poveri d'Europa, cresciuto tantissimo attraendo FDI con sistemi di tassazione bassissimi per multinazionali che assumono irlandesi)
- Spagna-Turchia (aprirsi al turismo in maniera strategicamente vincente)

Tutta la spesa pubblica del Sud deve andare nella lotta a criminalità organizzata e disorganizzata, che spaventerebbe qualsiasi investitore straniero. Il petrolio della Basilicata deve essere sfruttato meglio, i vantaggi che porta devono andare direttamente sul territorio.

Mettimi zero tasse per i primi 5 anni al Sud per MNEs che investono massicciamente.
Sfruttami come si deve terre come Salento, Costiera amalfitana, Capri...
Il Sud è geograficamente meno forte dell'area padano-alpina (centrale nell'asse est-ovest e parte dell'area europea più produttiva intorno alla Svizzera), ma potenzialmente più forte del Centro, se una strategia di apertura anche e soprattutto al Medio-Oriente viene attuata.

Dedé
Reazioni:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti.

Messaggio da Dedé »

sardaccio ha scritto: secondo me no,almeno cominciano a muovere il cu|o sfruttando le terre,i mari ,con il turismo e molte altre cose(energie rinnovabile con vento ,correnti marine,sole) al posto di fare assistenzialismo,in italia(sopratutto al sud ma anche al centro,al nord un po meno,solo fabbriche) abbiamo un patrimonio inestimabile che non sappiamo sfruttare,anzi lo distruggiamo.
Senza dubbio vero... l'Italia è ridicolmente inferiore a Francia, Olanda e GB per export, e scioccamente inferiore anche alla Spagna per turismo.
Abbiamo il potenziale per essere primo paese al mondo per turismo e quinto per export. Questo passa per il Sud.
Ricordiamoci anche la Basilicata, che ci rende terzo paese europeo dopo Norvegia e Regno Unito per riserve petrolifere.

Avatar utente
porcaccia
Leggenda
Leggenda
Reazioni:
Messaggi: 31874
Iscritto il: martedì 14 agosto 2012, 15:29
Località: Roma
Contatta:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti.

Messaggio da porcaccia »

Bell'argomento, piuttosto complicato e spinoso.
Una cosa mi pare doverosa dirla immediatamente, per il sud non si può parlare di Napolitania nè in senso geografico nè in senso culturale, è un termine che fa rabbrividere anche il più accanito dei meridionalisti.
La divisione del territorio italiano in tre grandi macroregioni è stata per anni la battaglia portata avanti da Gianfranco Miglio, il federalismo di Cattaneo è molto particolare e si basa fondamentalmente sul "Comune" quale istituzione de facto, in questo caso siamo di fronte al trionfo del particolarismo italico.
Considerando che il documento vuole prendere spunto dalla situazione politico-economica prerisorgimentale bisognerebbe allargare il discorso a un'eventuale redistribuzione della ricchezza degli stati preunitari.
La questione è scivolosa, nel periodo tardo antico esisteva un forte spirito italiano che è andato perduto con i secoli frutto soprattutto della longa manus del papato che aveva tutto l'interesse di mantenere la penisola frazionata.

Ci sarebbe molto altro da aggiungere, mi fermo qui per il momento.
Non ho capito un ciufolo della vita
paz ha scritto: Poi Danilo ha un qualcosa in più: ha quel tocco macho del bestemmiatore solitario, insomma, di chi non conosce solo le vette ardite dell'intelletto, ma anche la suburra della materialità.

Elisa
Leggenda
Leggenda
Reazioni:
Messaggi: 21948
Iscritto il: sabato 9 giugno 2012, 16:16
Contatta:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti

Messaggio da Elisa »

Il mio dubbio rimane, lo attuerebbero?
E al nord produttivo è vero in cui risiede però, se non sbaglio, più della metà dell'evasione fiscale, reggerebbe botta?
"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti."
"Chi se cucca cu' 'e creature se susa 'nfuso"

Avatar utente
porcaccia
Leggenda
Leggenda
Reazioni:
Messaggi: 31874
Iscritto il: martedì 14 agosto 2012, 15:29
Località: Roma
Contatta:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti.

Messaggio da porcaccia »

Dedé ha scritto: A mio avviso no, ma è (quasi) impossibile da programmare.
Una svolta più regionalista potrebbe forse aprire a diversi regimi fiscali nei paesi.
Il Sud continentale (Napolitania) avrebbe bisogno di avere sistema di tassazione che gli permettano di seguire tre-quattro modelli contemporaneamente:

- Estonia (il paese delle start-up)
- Irlanda (paese una vota fra i più poveri d'Europa, cresciuto tantissimo attraendo FDI con sistemi di tassazione bassissimi per multinazionali che assumono irlandesi)
- Spagna-Turchia (aprirsi al turismo in maniera strategicamente vincente)

Tutta la spesa pubblica del Sud deve andare nella lotta a criminalità organizzata e disorganizzata, che spaventerebbe qualsiasi investitore straniero. [underline]Il petrolio della Basilicata deve essere sfruttato meglio, i vantaggi che porta devono andare direttamente sul territorio.[/underline]

Mettimi zero tasse per i primi 5 anni al Sud per MNEs che investono massicciamente.
Sfruttami come si deve terre come Salento, Costiera amalfitana, Capri...
Il Sud è geograficamente meno forte dell'area padano-alpina (centrale nell'asse est-ovest e parte dell'area europea più produttiva intorno alla Svizzera), ma potenzialmente più forte del Centro, se una strategia di apertura anche e soprattutto al Medio-Oriente viene attuata.

Quel petrolio sta distruggendo l'economia rurale della regione.
Non ho capito un ciufolo della vita
paz ha scritto: Poi Danilo ha un qualcosa in più: ha quel tocco macho del bestemmiatore solitario, insomma, di chi non conosce solo le vette ardite dell'intelletto, ma anche la suburra della materialità.

Dedé
Reazioni:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti

Messaggio da Dedé »

Elisa ha scritto:Il mio dubbio rimane, lo attuerebbero?
E al nord produttivo è vero in cui risiede però, se non sbaglio, più della metà dell'evasione fiscale, reggerebbe botta?
Per quale motivo il Nord dovrebbe essere in competizione con il Sud? Un sistema fiscale vantaggioso sia per turismo che per attrarre FDI non toglierebbe nulla al resto d'Italia, che invece si integra sempre più con Rhone-Alpes, Baviera, Baden-Wuttenberg, Austria, Slovenia e V4.

Avremmo due modelli completamente diversi, e non ci sarebbe rischio di attrarre niente dal Nord, ma si andrebbe a pescare concorrendo con paesi baltici, Polonia, Irlanda e altro.

Dedé
Reazioni:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti.

Messaggio da Dedé »

porcaccia ha scritto:Bell'argomento, piuttosto complicato e spinoso.
Una cosa mi pare doverosa dirla immediatamente, per il sud non si può parlare di Napolitania nè in senso geografico nè in senso culturale, è un termine che fa rabbrividere anche il più accanito dei meridionalisti.
La divisione del territorio italiano in tre grandi macroregioni è stata per anni la battaglia portata avanti da Gianfranco Miglio, il federalismo di Cattaneo è molto particolare e si basa fondamentalmente sul "Comune" quale istituzione de facto, in questo caso siamo di fronte al trionfo del particolarismo italico.
Considerando che il documento vuole prendere spunto dalla situazione politico-economica prerisorgimentale bisognerebbe allargare il discorso a un'eventuale redistribuzione della ricchezza degli stati preunitari.
La questione è scivolosa, nel periodo tardo antico esisteva un forte spirito italiano che è andato perduto con i secoli frutto soprattutto della longa manus del papato che aveva tutto l'interesse di mantenere la penisola frazionata.

Ci sarebbe molto altro da aggiungere, mi fermo qui per il momento.
Quello di Miglio è un federalismo stupido, poiché le macro-regioni non sarebbero governabili.
Il Nordovest e il Nordest sono completamente diversi, così come la dorsale adriatica è totalmente diversa nel suo funzionamento dalla Campania.
Napolitania è il nome che i meridionalisti danno al Sud continentale, Regno di Napoli, terra peninsulare delle Due Sicilie... per intenderci quella con stemma il cavallo rampante che diventa asinello del Napoli calcio.

Edit: lo posto qui lo studio della Fondazione Agnelli.. spiega anche molto bene per quale motivo le macro-regioni di Miglio sono sciocche.. guardate anche cosa accade nella Lega, con lotte eterne fra veneti e lombardi (Tosi vs Salvini oggi).
http://www.fga.it/uploads/media/Pacini_ ... valori.pdf
Ultima modifica di Dedé il venerdì 11 aprile 2014, 19:12, modificato 1 volta in totale.

Elisa
Leggenda
Leggenda
Reazioni:
Messaggi: 21948
Iscritto il: sabato 9 giugno 2012, 16:16
Contatta:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti

Messaggio da Elisa »

Scusa, ho mischiato le cose. Il mio dubbio era al sud per l'attuazione di quei modelli che hai descritto e al nord per il crollo del gettito fiscale.
"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti."
"Chi se cucca cu' 'e creature se susa 'nfuso"

Avatar utente
Luke Skywalker
Pallone d'Oro
Pallone d'Oro
Reazioni:
Messaggi: 32996
Iscritto il: sabato 9 giugno 2012, 13:05
Contatta:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti

Messaggio da Luke Skywalker »

Elisa ha scritto:Il mio dubbio rimane, lo attuerebbero?
E al nord produttivo è vero in cui risiede però, se non sbaglio, più della metà dell'evasione fiscale, reggerebbe botta?
Credo che uno Stato comprendente il solo centro-nord fino a Roma avrebbe un reddito pro capite e un indice di sviluppo umano tra i più alti in Europa, difficilmente ci sarebbero problemi, anche perchè le tasse scenderebbero.
BANZAI!

sardaccio
Reazioni:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti

Messaggio da sardaccio »

Elisa ha scritto:Il mio dubbio rimane, lo attuerebbero?
E al nord produttivo è vero in cui risiede però, se non sbaglio, più della metà dell'evasione fiscale, reggerebbe botta?
si perche' senno' muoiono,certo molti imparerebbero cosa vuol dire sacrificio ma lo farebbero per forza,poi ci sono anche molti altri che invece tutt'ora si fanno il mazzo che aiuterebbe parecchio se agevolati fiscalmente e burocrativamente,sul nord sinceramente non so risponderti,penso pero' che cambierebbe la mentalita' dell'evasore(che bisogna sempre distinguere da chi non ce la fa)perche' le tasse andrebbero solo a loro vantaggio,invece ora vanno tutte in un calderone gestito da pochi,sono anche daccordissimo con dede' che molto vada investito per combattere la criminalita' organizzata e non ,sopratutto in sicialia,campania e calabria.
Ultima modifica di sardaccio il venerdì 11 aprile 2014, 19:18, modificato 1 volta in totale.

Dedé
Reazioni:
Stato: Non connesso

Re: Italia o Italie: considerazioni, spunti e appunti

Messaggio da Dedé »

Elisa ha scritto:Scusa, ho mischiato le cose. Il mio dubbio era al sud per l'attuazione di quei modelli che hai descritto e al nord per il crollo del gettito fiscale.
Anche il Nord ha bisogno di reinventarsi, ma lo sta già facendo piano-piano.
Milano ancora regge, e la Lombardia resta comunque una delle quattro regioni motore d'Europa con Rhones-Alpes, Catalogna e Baden-wurttemberg... il Triveneto si è legato molto a Slovenia, Croazia, Austria, e nel medio periodo rilancerà la piccola-medio impresa.
Il Nordovest è destinato ad integrarsi.. Cota fermò il processo di Bresso e Burlando di unione fra Piemonte e Liguria, che già lavorano insieme con Lione nella euroregione più ricca d'Europa.
Tutte insieme queste regioni hanno lanciato la strategia alpina con stati tedeschi, francesi, cantoni svizzeri, Austria e Slovenia... parliamo della macro-area più ricca d'Europa.

Il Nord come sempre si riprenderà, nonostante leghismi vari.

Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Bing [Bot] e 4 ospiti