9 ottobre 1963 - Vajont, per non dimenticare

Vicende politiche e fatti di cronaca, interni ed esteri
Effe
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9 ottobre 1963

Messaggio da Effe »

Cinquantuno anni fa, alle 22:39 del 9 ottobre, una frana di 270 milioni di metri cubi si stacca dal Monte Toc e precipita nel bacino artificiale del Vajont.
Le tre onde che si svilupparono, una superò di slancio l'abitato di Casso danneggiando solo alcune abitazioni, la seconda risalì la sponda della frana distruggendo alcune frazioni del comune di Erto e la terza, 25 milioni di metri cubi di acqua e fango, superò la diga e precipitò nella stretta gola ed in 4 minuti raggiunse e distrusse totalmente il comune di Longarone.
Alla fine i morti furono oltre 1.900 e stanno ancora aspettando giustizia.
Se avete mai avuto modo di vedere lo spettacolo teatrale di Marco Paolini che tenne all'interno della diga proprio sopra la frana che distrusse Longarone ed i suoi abitanti, fatelo, io ogni volta ho i brividi.



Qua sotto l'estratto di una pagina di http://www.vajont.net

Il 20 di febbraio 1968 il Giudice istruttore di Belluno, Mario Fabbri, deposita la sentenza del procedimento penale contro Alberico Biadene, Mario Pancini, Pietro Frosini, Francesco Sensidoni, Curzio Batini, Francesco Penta, Luigi Greco, Almo Violin, Dino Tonini, Roberto Marin e Augusto Ghetti. Due di questi, Penta e Greco, nel frattempo muoiono, mentre Pancini si toglie la vita il 28 novembre di quell'anno.
Il giorno dopo inizia il Processo di Primo Grado, che si tiene a L'Aquila, e che si conclude il 17 dicembre del 1969. L'accusa chiede 21 anni per tutti gli imputati (eccetto Violin, per il quale ne vengono richiesti 9) per disastro colposo di frana e disastro colposo d'inondazione, aggravati dalla previsione dell'evento e omicidi colposo plurimi aggravati. Biadene, Batini e Violin vengono condannati a sei anni, di cui due condonati, di reclusione per omicidio colposo, colpevoli di non aver avvertito e di non avere messo in moto lo sgombero; assolti tutti gli altri. La prevedibilità della frana non viene riconosciuta.
Il 26 luglio 1970 inizia all'Aquila il Processo d'Appello, con lo stralcio della posizione di Batini, gravemente ammalato di esaurimento nervoso.
Il 3 ottobre la sentenza riconosce la totale colpevolezza di Biadene e Sensidoni, che vengono riconosciuti colpevoli di frana, inondazione e degli omicidi. Essi vengono condannati a sei e a quattro anni e mezzo (entrambi con tre anni di condono). Frosini e Violin vengono assolti per insufficienza di prove; Marin e Tonini assolti perché il fatto non costituisce reato; Ghetti per non aver commesso il fatto.


Tra il 15 e il 25 marzo del 1971 si svolge, a Roma, il Processo di Cassazione, nel quale Biadene e Sensidoni vengono riconosciuti colpevoli di un unico disastro: inondazione aggravata dalla previsione dell'evento compresa la frana e gli omicidi. Biadene viene condannato a cinque anni,

Sensidoni a tre e otto mesi, entrambi con tre anni di condono. Tonini viene assolto per non aver commesso il fatto; gli altri verdetti restano invariati. La sentenza avvenne quindici giorni prima della scadenza dei sette anni e mezzo dell'avvenimento, giorno nel quale sarebbe intervenuta la prescrizione.
Il 16 dicembre 1975 la Corte d'Appello dell'Aquila rigetta la richiesta del Comune di Longarone di rivalersi in solido contro la Montedison, società in cui è confluita la SADE, condannando l'ENEL al risarcimento dei danni subiti dalle pubbliche amministrazioni, condannate a pagare le spese processuali alla Montedison.
Sette anni dopo, il 3 dicembre 1982, la Corte d'Appello di Firenze ribalta la sentenza precedente, condannando in solido ENEL e Montedison al risarcimento dei danni sofferti dallo Stato e la Montedison per i danni subiti dal comune di Longarone. Il ricorso della Montedison non si fa attendere ma il 17 dicembre del 1986 la Corte Suprema di Cassazione rigetta il ricorso alla sentenza del 1982.
Infine il 15 febbraio 1997 il Tribunale Civile e Penale di Belluno condanna la Montedison a risarcire i danni subiti dal comune di Longarone per un ammontare di lire 55.645.758.500, comprensive dei danni patrimoniali, extra-patrimoniali e morali, oltre a lire 526.546.800 per spese di liti ed onorari e lire 160.325.530 per altre spese. La sentenza ha carattere immediatamente esecutivo. Nello stesso anno viene rigettato il ricorso dell'ENEL nei confronti del comune di Erto-Casso e del neonato comune di Vajont, obbligando così l'ENEL al risarcimento dei danni subiti, che verranno quantificati dal Tribunale Civile e Penale di Belluno in lire 480.990.500 per beni patrimoniali e demaniali perduti; lire 500.000.000 per danno patrimoniale conseguente alla perdita parziale della popolazione e conseguenti attività; lire 500.000.000 per danno ambientale ed ecologico. La rivalutazione delle cifre hanno raggiunto il valore di circa 22 miliardi di lire.



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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da pisodinosauro »

ci siete mai stati?

se passate da quelle parti...fermatevi 5 minuti...



Effe
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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da Effe »

pisodinosauro ha scritto:ci siete mai stati?

se passate da quelle parti...fermatevi 5 minuti...
Fa impressione adesso che sono passati 51 anni...



Elisa
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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da Elisa »

Riposino in pace le vittime.


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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da faro »

bravo Effe, giusto ricordo



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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da totti1montella4 »

pisodinosauro ha scritto:ci siete mai stati?

se passate da quelle parti...fermatevi 5 minuti...
sì,
uno zio che abita a Belluno mi ci ha portato ed è impressionante, ho visto una montagna a metà
mi diceva mia zia che da casa sua, a Belluno, vedeva il Piave che trasportava i corpi



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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da moro »

Effe ha scritto: Fa impressione adesso che sono passati 51 anni...
Non è stato ricostruito il paese? O è stato lasciato così volutamente? Di questa storia ne so poco !!


Santiago ha scritto:*così carino così edukaku*
ilmauro ha scritto:tonino asta è l'ideale pe fa il salto
Uno piacere ha il grande piacere ospite di avere ospite !!

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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da Annili »

mi unisco al ricordo.
lo spettacolo di Paolini è davvero da brividi.


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And dances with the daffodils.

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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da faro »

Annili ha scritto:mi unisco al ricordo.
lo spettacolo di Paolini è davvero da brividi.
anche il libro non mi e' dispiaciuto, certo lo spettacolo (visto solo sul tubo) e' piu' vivido



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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da ManoloAsr »

ci sono stato..vedere quella diga lassu. mamma mia


26 MAGGIO 2013: TOTTI, DE ROSSI E TUTTI L'ALTRI INDEGNI BASTARDI

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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da Annili »

faro ha scritto: anche il libro non mi e' dispiaciuto, certo lo spettacolo (visto solo sul tubo) e' piu' vivido
io lo vidi in tv (quando stavo ancora in una casa con la tv) e per me sì, fa più effetto del libro. tanti suoi spettacoli meritano, da brivido anche I-TIGI sulla strage di Ustica e Il sergente, da Il sergente nella neve di Rigoni Stern.
il Vajont però è quello che mi ha fatto conoscere Paolini e ci sono particolarmente legata.
Ultima modifica di Annili il giovedì 9 ottobre 2014, 11:26, modificato 1 volta in totale.


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Effe
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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da Effe »

moro ha scritto: Non è stato ricostruito il paese? O è stato lasciato così volutamente? Di questa storia ne so poco !!
Nono... è stato totalmente ricostruito.
Se ne vuoi sapere di più fatti un giro qua: http://www.vajont.net



Effe
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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da Effe »

Annili ha scritto: io lo vidi in tv (quando stavo ancora in una casa con la tv) e per me sì, fa più effetto del libro. tanti suoi spettacoli meritano, da brivido anche I-TIGI sulla strage di Ustica e Il sergente, da Il sergente nella neve di Rigoni Stern.
il Vajont però è quello che mi ha fatto conoscere Paolini e ci sono particolarmente legata.
Il Sergente nella neve... libro stupendo che ho letto tanti anni fa.
Era assieme all'altro libro Ritorno sul Don.



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Annili
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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da Annili »

Effe ha scritto: Il Sergente nella neve... libro stupendo che ho letto tanti anni fa.
Era assieme all'altro libro Ritorno sul Don.
sì bellissimo. io l'ho riletto due inverni fa durante la nevicatona a Roma :)


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Effe
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Re: 9 ottobre 1963

Messaggio da Effe »

Annili ha scritto: sì bellissimo. io l'ho riletto due inverni fa durante la nevicatona a Roma :)
Il pezzo del racconto dove l'alpino ritrova il padre che era stato dato per disperso in quell'isba è qualcosa di allucinante...
Ma anche quando lui entra dentro una casa a Nikolajevka mentre cercano di rompere l'accerchiamento e trova tre russi che stavano pranzando e lui si unisce a loro, la dice lunga su come a volte l'animo umano sia meno peggio di quanto uno si immagina.



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