Sovrappopolazione mondiale
Inviato: giovedì 23 giugno 2016, 14:47
Di tutte le ossessioni che io ho in questa epoca di idee e controidee
la più grande rappresenta la sovrappopolazione
ed è uno dei motivi per cui non capisco come le persone non solo ancora facciano figli, si sposino e tutte le amenità tradizionaliste che evidentemente per molti sono ancora centrali
ma neanche se ne facciano un problema di primaria importanza
vorrei parlarne con voi per schiarirmi le idee e cercare un contraddittorio
andiiamo con ordine:
all'inizio del Novecento c'erano tre miliardi e mezzo di persone al mondo, le città erano paesi a paragone coi giorni nostri, l'America si stava sviluppando, la Cina era un paese rurale, l'Unione Sovietica avrebbe attuato processi di industrializzazione abnormi basati sulla collettivizzazione forzata, in Africa era ancora epoca coloniale
i lavoratori si spostavano dalle campagne alle città facendo crescere malavita metropolitana e problemi di connivenze coi gruppi etnici alla base dei totalitarismi
c'era bisogno di una società nuova, di distruggere tutto e ripartire secondo un ordine dato dalla Rivoluzione Industriale
tutti questi particolari hanno portato ad una cosa precisa: conflitti e morti di persone
morti che hanno contribuito alla ricrescita sana e mirata delle società post Seconda Guerra Mondiale
la scarsità o la mediocrità di servizi ha significato una necessità di incrementare la produttività
con una pace stabile e stabilizzata si è arrivati ad uno standard qualitativo di vita che l'umanità probabilmente non aveva mai vissuto
e questo ha significato un incremento delle nascite negli anni '60 figlio della fiducia nei confronti della pace e della tolleranza acquisita
nascite che hanno riscontrato di gran lunga meno problemi con una morte prematura (per polio e altre malattie, tubercolosi etc.)
dunque è successo che le famiglie hanno iniziato ad essere composto da uno o due nonni (sopravvissuti alla guerra) e tanti nipoti
nipoti che poi sono cresciuti in un'altra società postindustriale, dove i servizi già sono stati creati, la produttività è diminuita e di fatto il mondo economico occidentale disincentiva le nascite
quindi oggi c'è il contrario:
tanti nonni sopra gli 80 anni che hanno usufruito del mondo ricostruito dalle macerie della guerra e pochi o addirittura nessun nipote senza futuro stabile e in un mondo dove viene a mancare la fiducia
però intanto negli anni '80 le unità umane sono passate a cinque miliardi
oggi a sette miliardi
presumibilmente nel 2025 a più di otto miliardi e mezzo
col cibo che scarseggia, necessità di fronteggiare una povertà con cui l'uomo occidentale non è più abituato a convivere o fronteggiare,
secondo calcoli tutti oggi dovremmo iniziare a mangiare insetti e le macchine sostituiscono gli uomini per molti lavori
sostituzione che equivale a maggiore qualità (in rapporto anche alla quantità) dei servizi
un mondo così è obiettivamente insostenibile
verrebbe quasi da dire che ci vorrebbe una roba tipo peste del '300
per sterminare parte della popolazione e tornare a numeri accettabili
peraltro la Politica e la Filosofia continuano ad attingere da movimenti del passato
movimenti figli di epoche in cui la popolazione mondiale era ancora di un paio di miliardi
ergo improponibili se non forzando con le ideologie autoreferenziali
in pochissimi a mio avviso cercano davvero di anallizzare questa realtà basica con l'occhio rivolto al futuro
e l'impressione è che il grosso dell'umanità ci arriverà impreparatissima
la più grande rappresenta la sovrappopolazione
ed è uno dei motivi per cui non capisco come le persone non solo ancora facciano figli, si sposino e tutte le amenità tradizionaliste che evidentemente per molti sono ancora centrali
ma neanche se ne facciano un problema di primaria importanza
vorrei parlarne con voi per schiarirmi le idee e cercare un contraddittorio
andiiamo con ordine:
all'inizio del Novecento c'erano tre miliardi e mezzo di persone al mondo, le città erano paesi a paragone coi giorni nostri, l'America si stava sviluppando, la Cina era un paese rurale, l'Unione Sovietica avrebbe attuato processi di industrializzazione abnormi basati sulla collettivizzazione forzata, in Africa era ancora epoca coloniale
i lavoratori si spostavano dalle campagne alle città facendo crescere malavita metropolitana e problemi di connivenze coi gruppi etnici alla base dei totalitarismi
c'era bisogno di una società nuova, di distruggere tutto e ripartire secondo un ordine dato dalla Rivoluzione Industriale
tutti questi particolari hanno portato ad una cosa precisa: conflitti e morti di persone
morti che hanno contribuito alla ricrescita sana e mirata delle società post Seconda Guerra Mondiale
la scarsità o la mediocrità di servizi ha significato una necessità di incrementare la produttività
con una pace stabile e stabilizzata si è arrivati ad uno standard qualitativo di vita che l'umanità probabilmente non aveva mai vissuto
e questo ha significato un incremento delle nascite negli anni '60 figlio della fiducia nei confronti della pace e della tolleranza acquisita
nascite che hanno riscontrato di gran lunga meno problemi con una morte prematura (per polio e altre malattie, tubercolosi etc.)
dunque è successo che le famiglie hanno iniziato ad essere composto da uno o due nonni (sopravvissuti alla guerra) e tanti nipoti
nipoti che poi sono cresciuti in un'altra società postindustriale, dove i servizi già sono stati creati, la produttività è diminuita e di fatto il mondo economico occidentale disincentiva le nascite
quindi oggi c'è il contrario:
tanti nonni sopra gli 80 anni che hanno usufruito del mondo ricostruito dalle macerie della guerra e pochi o addirittura nessun nipote senza futuro stabile e in un mondo dove viene a mancare la fiducia
però intanto negli anni '80 le unità umane sono passate a cinque miliardi
oggi a sette miliardi
presumibilmente nel 2025 a più di otto miliardi e mezzo
col cibo che scarseggia, necessità di fronteggiare una povertà con cui l'uomo occidentale non è più abituato a convivere o fronteggiare,
secondo calcoli tutti oggi dovremmo iniziare a mangiare insetti e le macchine sostituiscono gli uomini per molti lavori
sostituzione che equivale a maggiore qualità (in rapporto anche alla quantità) dei servizi
un mondo così è obiettivamente insostenibile
verrebbe quasi da dire che ci vorrebbe una roba tipo peste del '300
per sterminare parte della popolazione e tornare a numeri accettabili
peraltro la Politica e la Filosofia continuano ad attingere da movimenti del passato
movimenti figli di epoche in cui la popolazione mondiale era ancora di un paio di miliardi
ergo improponibili se non forzando con le ideologie autoreferenziali
in pochissimi a mio avviso cercano davvero di anallizzare questa realtà basica con l'occhio rivolto al futuro
e l'impressione è che il grosso dell'umanità ci arriverà impreparatissima