Deepfake, Intelligenza Artificiale e tecnologia contemporanea

[blade]

Il giovane è sempre incendiario e il vecchio perennemente pompiere...probabilmente i 50enni del tempo quando sono arrivati i primi IBM o Olivetti hanno hanno avuto la stessa reazione che abbiamo noi con i social .

[siamocosì]

Non rimpiango ne la giovinezza (non tornerei ai 20 anni neanche per milioni di euro) ne i vecchi tempi visto che erano i maledetti anni di piombo e della guerra fredda. Rimpiango le certezze e il fatto che apparire contava meno di essere

[fiume]

Il giovane è sempre incendiario e il vecchio perennemente pompiere...probabilmente i 50enni del tempo quando sono arrivati i primi IBM o Olivetti hanno hanno avuto la stessa reazione che abbiamo noi con i social .

Sì, e allo stesso modo hanno fatto i loro padri con le novità dell'epoca e i loro padri prima.
L'idea del "prima era meglio", per questo o quest'altro motivo, è un bias generico classico che tutte le vecchie generazioni hanno, perchè incontrano importanti cambiamenti in tarda età, perchè si rimane almeno in parte ancorati al passato, e si fatica ad introiettare la diversità e le novità in toto, e le negatività spiccano più degli aspetti positivi.

Anche i social, che sono considerati negativi (anche se poi li usano quasi tutti), sono un prodotto di internet. Ma internet ha anche tanti aspetti positivi se usato nel modo giusto: aiutare contro la solitudine, contro la noia, contro l'ignoranza (perchè c'è una quantità infinita di conoscenze che prima erano precluse o di difficile accesso), ecc.

Lo vedi pure dalle cose più stupide. E' pieno di gente della mia età che "i cartoni animati di prima erano molto meglio, ora è tutta merda". Se poi gli chiedi: qual è l'ultimo anime/cartone animato che hai visto?...scopri che non ne vedono uno dagli anni 80/90 e quelli degli anni 2000 li hanno al massimo sentiti nominare o guardato qualche secondo

[fiume]

Vista la deriva della discussione, cambio ancora il titolo

[robfel3000]

Il problema per me è non aver capito ancora il passaggio da modernismo a postmodernismo

[fiume]

Il problema per me è non aver capito ancora il passaggio da modernismo a postmodernismo

E' sempre una linea sfocata e indefinita, come quella tra progresso e regresso, compresi i paradossi per cui aumenta la possibilità di accedere alle conoscenze e informarsi, e paradossalmente si crea ignoranza e disinformazione; progrediscono la tecnologia e le scienze, e paradossalmente cresce il pensiero irrazionale; avanza la società civile e paradossalmente sono a rischio diritti considerati ormai assodati.
Il rischio di qualche evento specifico, o anche di una degenerazione socio-culturale che porti a una importante regresso in un futuro più o meno recente, purtroppo esiste

[robfel3000]

Ancora stiamo attaccati ad una modernità ormai sepolta,a livello ideologico filosofico e religioso questa è la nostra condanna
Ne parlo a livello filosofico per farne un esempio
La filosofia ha decretato la sua morte da sé da cinquant'anni almeno ,cioè dalla fine delle modernità
Non esiste più una filosofia che si occupa dei massimi sistemi ,la filosofia si è frantumata essendosi resa conto di non avere risposte in tante filosofie specifiche
Filosofia della scienza, filosofia del linguaggio, epistemologia etc
Ma noi cialtroni pensiamo ancora al capoccione con la testa nelle nuvole a forza di pensare alla vita ,l universo e tutto quanto (42)
Il postmodernismo è capire che tutto è scriptato e cercare di capire i meccanismi che ci sono dietro
Esempio banale
Vannacci fa il libro e vende e ne fa parlare e ottiene visibilità
E noi moderni ,"brutto vannacci,fascista vannacci etc"
Invece il postmodernismo analizza
Vede che è un libro scritto per i vecchi,puntato su un unico target in cui non si fa altro che rimpiangere il giusto di prima e lo sbagliato di ora
Vedo quali sono i luoghi comuni riguardo ,e li scrivo tutti così alimento il bias delle persone anziane
Ora quale è la frase più comune dei vecchi che non riescono ad adattarsi ai costumi del nuovo?
Quale è quella che avete sentito sempre anche da bambini,quella che io sentivo da ragazzo quando vedevano un uomo con i capelli lunghi o una ragazza coi pantaloni?
"Il mondo sta andando al contrario"
Quindi fai un titolo che catalizza l attenzione di un certo target che tra l altro è l unico che compra libri ne fai parlare e ti arricchisci
C è di più ancora
Siccome cifre alla mano la maggioranza dei votanti è sopra i 60 così oltre ai soldi che incasso dai libri mi assicuro anche i soldi di una carriera politica
Essere postmoderno significa capire questi meccanismi
Ultimo esempio
Le serie TV 60/70
Hawk l indiano , Hawaii 5-0 etc
Gli eroi sempre dalla parte del bene , nessun dubbio solo certezze,famiglie perfette bellezza e forma fisica
Serie postmoderne
Eroi dubbiosi con zone oscure dietro,famiglie disfunzionali , divorzi,cattive abitudini
Tutto ciò che ci viene spacciato per realtà andrebbe analizzato freddamente
Ma noi ancora moderni applichiamo alla realtà categorie ormai perdute

[qixand]

La maggior parte dei vecchi non rimpiange davvero i tempi passati,rimpiange la giovinezza , cioè quando potevano guardare al futuro come a una promessa non a una minaccia
È normale ed infatti succede da sempre
Io sono ancora troppo curioso per questo
Pur avendo la consapevolezza che il tempo si è ridotto voglio capirlo questo tempo non sono mai stato un nostalgico né lo sarò
È il mio modo di vivere mica la verità
Io penso che il tempo e lo spazio ci limitino molto rispetto alle possibilità che abbiamo
Quindi cerco di essere aperto ad ogni nuova possibilità e penso che la cosa più stupida che si possa fare e mettersi da soli dei paletti oltre quelli che ci mette la natura delle cose
T S Eliot scriveva "i vecchi dovrebbero essere esploratori"
A me basta cercare di capire senza rifugiarmi nella confort zone dei bei tempi andati
My way

La penso come te, e per questo tutti i giovani che mi capita di incontrare (per lo più al lavoro) rimangono sorpresi di come sia a conoscenza di certi fenomeni, social o tendenze.
Per me se muore la curiosità muore l'individuo. Se non sei disposto a provare, a scoprire, sempre col tuo raziocinio che ti fa decidere cosa ti piace e cosa no, sei rigido nella tua posizione e ti perdi tanto.

Poi è verissima la prima affermazione: quando ripenso agli anni '80, alla mia adolescenza, ho nostalgia di quel me, dell'essere giovane e spensierato, con un modo davanti che all'epoca non ho nemmeno assaporato come avrei potuto, ma al contempo spesso mi fermo a pensare a quante cose e possibilità ho oggi che allora avrei sognato.
Per dirne una la globalizzazione che ha portato internet che mi ha aiutato con l'inglese (da ragazzino sognavo di poter vedere ogni produzione tv usa in lingua originale, anche quelle che da noi non arrivavano e che in vacanza ne 1987 potei scoprire), con la passione per la musica che ormai non ha limiti con strumenti tipo Spotify che mi permettono di scoprire artisti nuovi ogni giorno quando da ragazzo ero limitato a quello che passava in radio/tv o al negozio di dischi dove non potevi permetterti ogni curiosità, ai viaggi ormai resi molto più facili e alla portata.

Quindi si, magari tornare a 18 anni, ma con le possibilità di oggi.

[qixand]

Non rimpiango ne la giovinezza (non tornerei ai 20 anni neanche per milioni di euro) ne i vecchi tempi visto che erano i maledetti anni di piombo e della guerra fredda. Rimpiango le certezze e il fatto che apparire contava meno di essere

Gli anni '80 sono stati l'era dell'effimero per eccellenza, il trionfo dei brand per il vestire, la cultura Yuppy, la TV che fa sognare, ecc
A volte la memoria è selettiva.

[fiume]

La penso come te, e per questo tutti i giovani che mi capita di incontrare (per lo più al lavoro) rimangono sorpresi di come sia a conoscenza di certi fenomeni, social o tendenze.

E' quello che succede anche a me. Rimangono sorpresi che a volte sono più aggiornato di loro, perchè sono abituati ai "vecchi" che sono rimasti fermi agli 80 o 90 e non si sono spostati da lì (devo dire che anche qualche mio amico è rimasto lì).
Per il resto quoto tutto, sulla curiosità, e sulle possibilità odierne. Anch'io grazie a internet ho imparato davvero l'inglese, che mi ha aperto un mondo molto più ampio, le serie tv in lingua originale, ma anche qualsiasi altra informazione per cui prima dovevi fare un viaggio della speranza in qualche biblioteca per avere una qualche possibilità di sapere un decimo di quello che ora puoi sapere da casa una manciata di click.

Quoto pure che "l'essere verso l'apparire", per quanto esacerbato adesso, non è certo una novità: non soltanto dai tempi della tv, ma in un certo senso, in gran parte della storia umana.


Tornando a innovazioni e cambiamento sociale, un altro classico è è la normalizzazione delle novità che inizialmente sono malviste. Un esempio tra i tanti: agli albori di internet, le persone che lo usavano anche per incontri romantici venivano incasellati in due sole categorie: creepy maniaci o sfigati totali. Ora è la norma.

[robfel3000]

Vabbè
Un tempo chi telefonava in pubblico era considerato uno stronzo
Ora siamo diventati tutti stronzi

[siamocosì]

Gli anni '80 sono stati l'era dell'effimero per eccellenza, il trionfo dei brand per il vestire, la cultura Yuppy, la TV che fa sognare, ecc
A volte la memoria è selettiva.

Tra le persone normali non era così. Il 95%delle persone aveva una vita normale amici in carne ed ossa con cui parlare lavori con tutti i diritti. Per me non è tanto un problema di tecnologia ma di 100 persone più ricche del re sole che quella tecnologia la manipola per essere sempre più ricco. Quando la standard oil aveva quasi il monopolio della vendita dei prodotti petroliferi l'antitrust l'ha frazionata e obbligata a vendere. Stessa cosa andrebbe fatta per google meta ecc

[teppic]

Sì, e allo stesso modo hanno fatto i loro padri con le novità dell'epoca e i loro padri prima.
L'idea del "prima era meglio", per questo o quest'altro motivo, è un bias generico classico che tutte le vecchie generazioni hanno, perchè incontrano importanti cambiamenti in tarda età, perchè si rimane almeno in parte ancorati al passato, e si fatica ad introiettare la diversità e le novità in toto, e le negatività spiccano più degli aspetti positivi.

Anche i social, che sono considerati negativi (anche se poi li usano quasi tutti), sono un prodotto di internet. Ma internet ha anche tanti aspetti positivi se usato nel modo giusto: aiutare contro la solitudine, contro la noia, contro l'ignoranza (perchè c'è una quantità infinita di conoscenze che prima erano precluse o di difficile accesso), ecc.

Lo vedi pure dalle cose più stupide. E' pieno di gente della mia età che "i cartoni animati di prima erano molto meglio, ora è tutta merda". Se poi gli chiedi: qual è l'ultimo anime/cartone animato che hai visto?...scopri che non ne vedono uno dagli anni 80/90 e quelli degli anni 2000 li hanno al massimo sentiti nominare o guardato qualche secondo

Tutto corretto...fa eccezione solo la musica...quella è veramente finita nei primi anni 2000

[qixand]

Tra le persone normali non era così. Il 95%delle persone aveva una vita normale amici in carne ed ossa con cui parlare lavori con tutti i diritti. Per me non è tanto un problema di tecnologia ma di 100 persone più ricche del re sole che quella tecnologia la manipola per essere sempre più ricco. Quando la standard oil aveva quasi il monopolio della vendita dei prodotti petroliferi l'antitrust l'ha frazionata e obbligata a vendere. Stessa cosa andrebbe fatta per google meta ecc

Ma anche ora ci sono gli amici e le uscite, anche per i ragazzi. Il problema sono sempre gli eccessi e le storture. E' chiaro che le generazioni che sono nate con questa tecnologia sono più a rischio di esserne dipendenti, di "vivere" questa vita irreale dei social in cui tutto deve sembrare bello e perfetto quando non lo è, ma ogni era ha i suoi rischi, magari noi avevamo l'eroina, ed era quella ad essere il rifugio dalle insicurezze.

[robfel3000]

Ma anche ora ci sono gli amici e le uscite, anche per i ragazzi. Il problema sono sempre gli eccessi e le storture. E' chiaro che le generazioni che sono nate con questa tecnologia sono più a rischio di esserne dipendenti, di "vivere" questa vita irreale dei social in cui tutto deve sembrare bello e perfetto quando non lo è, ma ogni era ha i suoi rischi, magari noi avevamo l'eroina, ed era quella ad essere il rifugio dalle insicurezze.

Giusto quix