L'angolo cinematografico
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Re: L'angolo cinematografico
È un cane, ma c'è comunque un grande film nella sua filmografia. Ovviamente di un grande maestro di cinema.
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Re: L'angolo cinematografico
Molto d’accordo su Scola, l’ho scritto a postromantico mentre lo vedevo. Diciamo nel racconto familiare, almeno. Poi dopo no. Io da dieci anni almeno avrei spaccato lo schermo tutte le volte che ho visto un suo film. Questo non mi è dispiaciuto, anche se non l’ho amato e non l’ho trovato del tutto sincero. C’è sempre qualcosa di plasticoso nella narrazione che boh. Però ripeto, sono state due ore pure “piacevoli”.blade ha scritto:Visto Sorrentino ieri, è un'incursione in un cinema che non gli appartiene chiaramente, tutti parlano di Amarcord di Fellini come prima fonte di ispirazione, ci ho visto tanto Scola almeno personalmente, qualcosa anche del Monicelli degli anni 70. Un bel lavoro comunque, ha lasciato le sue classiche sbruffonate per far vedere quanto è bravo sullo sfondo, ho sofferto con lui pensando a quello che deve aver passato durante l'adolescenza, soprattutto per quanto avrà dovuto lavorare su se stesso prima di questo film visto che si è messo totalmente a nudo.
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Re: L'angolo cinematografico
È stata la mano di Dio, di Paolo Sorrentino
cosa dire. a volte capita di riconciliarsi con chi ti ha fatto arrabbiare e deluso nel corso degli anni. non so quale fosse l'intento di Sorrentino, se fare i conti con il proprio passato o semplicemente condividerlo per poterlo rendere più leggero. fatto sta che la storia di Fabio altro non è che la storia di Paolo, ragazzo normale ma anche fortunato in una città complicata per chi non sa come vivere. una fortuna che improvvisamente finisce sotto il peso della tragedia e dell'incertezza nel futuro, una fortuna che risorge solo con grande determinazione.
film molto felliniano, soprattutto nella messa in scena di alcuni personaggi (molti quelli giunonici) ma anche nel montaggio che ci porta da un episodio all'altro della vita del giovane Paolo, forse quelli per lui più segnanti prima del dramma, come l'infatuazione per la bella zia, gli strani pranzi con gli eccentrici parenti, la paura di vedere sgretolare il rapporto tra il padre e la madre ed il sogno del grande campione giunto per risollevare le sorti di una città disperata.
quando non esagera, quando non scade nell'autocompiacimento, Sorrentino non solo riesce a raccontare qualcosa, ma lo fa con estrema dolcezza facendo provare allo spettatore le stesse emozioni che prova il giovane Fabio. La parte finale del film, da quando incontra il regista da lui ammirato ed il dialogo che ne scaturisce, sono pura perfezione.
una regia sempre asciutta, una colonna sonora funzionale e solide interpretazioni. un film non facile, soprattutto nella parte iniziale, quando non sembra ben chiaro l'indirizzo che vuole prendere la pellicola. forse un po' lungo (con qualcosa che probabilmente si poteva tralasciare) ma che poi trova la sua strada ed è quella del cuore.
il miglior Sorrentino dai tempi de Il Divo, per quanto mi riguarda
cosa dire. a volte capita di riconciliarsi con chi ti ha fatto arrabbiare e deluso nel corso degli anni. non so quale fosse l'intento di Sorrentino, se fare i conti con il proprio passato o semplicemente condividerlo per poterlo rendere più leggero. fatto sta che la storia di Fabio altro non è che la storia di Paolo, ragazzo normale ma anche fortunato in una città complicata per chi non sa come vivere. una fortuna che improvvisamente finisce sotto il peso della tragedia e dell'incertezza nel futuro, una fortuna che risorge solo con grande determinazione.
film molto felliniano, soprattutto nella messa in scena di alcuni personaggi (molti quelli giunonici) ma anche nel montaggio che ci porta da un episodio all'altro della vita del giovane Paolo, forse quelli per lui più segnanti prima del dramma, come l'infatuazione per la bella zia, gli strani pranzi con gli eccentrici parenti, la paura di vedere sgretolare il rapporto tra il padre e la madre ed il sogno del grande campione giunto per risollevare le sorti di una città disperata.
quando non esagera, quando non scade nell'autocompiacimento, Sorrentino non solo riesce a raccontare qualcosa, ma lo fa con estrema dolcezza facendo provare allo spettatore le stesse emozioni che prova il giovane Fabio. La parte finale del film, da quando incontra il regista da lui ammirato ed il dialogo che ne scaturisce, sono pura perfezione.
una regia sempre asciutta, una colonna sonora funzionale e solide interpretazioni. un film non facile, soprattutto nella parte iniziale, quando non sembra ben chiaro l'indirizzo che vuole prendere la pellicola. forse un po' lungo (con qualcosa che probabilmente si poteva tralasciare) ma che poi trova la sua strada ed è quella del cuore.
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Re: L'angolo cinematografico
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voglia di stringersi un po'... curva sud roma vecchie maniere...
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Re: L'angolo cinematografico
Ho provato a vedere il film con Di Caprio ma a metà ho mollato, due palle cubiche, il tentativo di essere originale per quanto mi riguarda è scaduto in una spicciola e banale morale sul digitale, e tutto ciò che ne concerne, ai giorni nostri.
ASR
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Re: L'angolo cinematografico
Ho visto ieri "Fino all'ultimo indizio", abbastanza deludente
"Ho incontrato alcuni tifosi che si lamentavano della non comprensione della società, loro devono andare allo stadio per tifare e non per esprimere il loro pensiero nel prime-time, altrimenti il biglietto costerebbe molto di più" MB
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"questo è un esempio straordinario di come si fa giornalismo" AA
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Re: L'angolo cinematografico
Ha fatto film indubbiamente di alto valore (su tutti Training Day e John Q) ma anche cagatelle
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Re: L'angolo cinematografico
Visto in due parti la prima volta mi sono addormentato dopo un'oretta... insomma, non un capolavoro, non una cagata, direi trascurabile... essendo un lavoro di McKay mi aspettavo ci fosse un lavoro diverso a livello di costruzione dello script, approfondimento dei personaggi, invece è tutto appena abbozzato.
Bob Gray ha scritto:sto a legge che il Cap ha chiesto garanzie tecniche eh daje, mo se passa alle clausole!
paolo67 ha scritto:Tipo "voglio che Ferretti e Trani restino al Messaggero"
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Re: L'angolo cinematografico
A me è piaciuto molto.blade ha scritto:Mi stuzzica tantissimo il nuovo di McKay con Di Caprio e Lawrence, potrebbe essere una cagata colossale o il film dell'anno.
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Re: L'angolo cinematografico
Per argomentare.simone ha scritto:A me è piaciuto molto.
Mi sembra una metafora molto azzeccata e molto didattica, per nulla forzata e raccontata in un tono un po' scanzonato un po' serio, che ho trovato decisamente godibile.
Il film mi è piaciuto, mi ha divertito e, al contempo, mi ha lasciato un senso di sconforto assoluto.
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Re: L'angolo cinematografico
Più che una metafora, è una diretta rappresentazione della realtà: basta sostituire la cometa col covid e la Streep con Trump
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Re: L'angolo cinematografico
La cometa la vedo come una possibile metafora del turbo capitalismo (per altri lo è del riscaldamento globale).fiume ha scritto: Più che una metafora, è una diretta rappresentazione della realtà: basta sostituire la cometa col covid e la Streep con Trump
Promette di generare posti di lavoro ma in realtà arricchisce i ricchi e distrugge il pianeta. La butto lì, è una possibile interpretazione...
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Re: L'angolo cinematografico
Rega' il film con Di Caprio è di una banalità sconcertante... morale trita e ritrita sul digitale e sul capitalismo di oggi... su tanti aspetti mi trova anche d'accordo ma sono cose sentite e risentite
ASR
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Re: L'angolo cinematografico
Il mio parametro di giudizio non necessariamente considera l'originalità al primo posto.
Secondo me c'è ancora bisogno di dire quelle cose anche se qualcuno le ha dette prima, e il film lo fa in un modo godibile ed efficace.
Inoltre avere una morale, non vuol dire essere moralisti. Non necessariamente almeno.
Secondo me c'è ancora bisogno di dire quelle cose anche se qualcuno le ha dette prima, e il film lo fa in un modo godibile ed efficace.
Inoltre avere una morale, non vuol dire essere moralisti. Non necessariamente almeno.
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Re: L'angolo cinematografico
Quoto @Freedom
abbastanza scontato come sviluppo purtroppo, i personaggi sono quanto di più prevedibile si possa costruire: il tecnocrate guru, il politico arruffone e smargiasso in stile Trump, il figlio del politico neo yuppie, lo skater ultra evangelico, la giornalista mangiauomini... per me è proprio sviluppato male, la trama veramente tirata troppo via, con la scusa del sarcasmo e della critica sociale è tutto lasciato a metà con
abbastanza scontato come sviluppo purtroppo, i personaggi sono quanto di più prevedibile si possa costruire: il tecnocrate guru, il politico arruffone e smargiasso in stile Trump, il figlio del politico neo yuppie, lo skater ultra evangelico, la giornalista mangiauomini... per me è proprio sviluppato male, la trama veramente tirata troppo via, con la scusa del sarcasmo e della critica sociale è tutto lasciato a metà con
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Bob Gray ha scritto:sto a legge che il Cap ha chiesto garanzie tecniche eh daje, mo se passa alle clausole!
paolo67 ha scritto:Tipo "voglio che Ferretti e Trani restino al Messaggero"
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