L'angolo cinematografico

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blade
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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da blade »

basano75 ha scritto:
giovedì 2 gennaio 2020, 19:43

Anime Nere purtroppo non lo conosco. :o cerco
Merita, almeno per me il film del decennio italiano, io pure lo scoprii qui sopra grazie a Ciro e qualche altro utente che lo ha segnalato.


Bob Gray ha scritto:sto a legge che il Cap ha chiesto garanzie tecniche eh asd daje, mo se passa alle clausole! asd
paolo67 ha scritto:Tipo "voglio che Ferretti e Trani restino al Messaggero"

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il_noumeno
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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da il_noumeno »

In presenting Quentin Tarantino with the Director of the Year award at the 31st Annual Palm Springs International Film Festival Film Awards Gala Thursday night, Greta Gerwig spoke about the profound impact the filmmaker has had on her life, from longingly staring at a video store copy of “Pulp Fiction” as a kid to choosing to shoot her directorial debut “Little Women” on film, rather than digitally, in a nod to Tarantino’s own preference.

“Quentin Tarantino makes movies as if movies could save the world,” she said. “Movies can kill Hitler, free slaves, and give Sharon Tate one more summer … he makes movies like movies themselves matter, like they are both high art — which they are — and that they are populist art — which they are. They’re speaking the most profound truths to the biggest crowds with the bravado that comes with the confidence that collectively everybody will be changed for the better by the experience.”


After listening to Gerwig’s heartfelt six-minute introduction, a welled-up Tarantino said he was on the verge of tears.

“She literally said about me how I can only imagine somebody could ever talk about me in my wildest self-possessed dreams,” he said. “Thank you. I mean my god, thank you so much. I joke that when people are going to talk about me, I say, ‘Speak about me as if I were dead.’ And they never do. And you did!”


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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da basano75 »

:lol:


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pierpeter86
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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da pierpeter86 »

non sono un esperto di cinema e quindi mi scuso se il mio giudizio sarà ricco di lacune. Sono andato a vedere "Tolo Tolo" (se non avessi prenotato il pomeriggio non avrei trovato posto) e sono rimasto colpito. È sicuramente un film che in questo momento storico prende dei decisi e netti connotati politici e chiaramente chi si trova da una certa parte si sarà sentito in qualche modo attaccato e sicuramente avrà fatto fatica ad apprezzare. Tutto il film esprime questo bisogno di umanità e lo fa in un modo originale e fuori dal comune. Per certi versi il paragone con Sordi regge e capisco che soprattutto per noi romani possa sembrare un insulto a Sordi ma non intendo come qualità dell'attore ma come ruolo sociale, sia inteso come capacità di esprimere pregi e difetti italiani sia come immagine popolare dell'attore. Non ho dubbi che Zalone verrà ricordato in futuro come espressione ironica di questi tempi.

Parlando strettamente del film c'è il chiaro tentativo di far prendere coscienza di ciò che accade in certe zone del mondo, il protagonista vive situazioni di estrema difficoltà in modo ironico come faceva Benigni ne "La vita è bella". Al contrario del toscano che con un umorismo quasi "dolce" ci faceva sorridere raccontando una tragedia del passato, Checco racconta una tragedia contemporanea in modo totalmente dissacrante distruggendo tutto ciò che è politically correct. In questo viaggio dove gli interessi dei protagonisti sono diversi rimane solo il legame umano tra le persone che sorpassa le barriere fisiche e mentali rendendo un po' meno amara la critica sociale che viene fatta attraverso il personaggio del protagonista.

Sono rimasto 20 minuti in silenzio dopo il film per la miriade di cose su cui mi ha fatto riflettere, ho avuto i brividi e la pelle d'oca in alcuni momenti del film e sono pochissimi i film che mi hanno dato questa reazione. Forse non sarà un pregio ma avevo intuito le qualità di Checco dai tempi di Zelig, ho trovato conferma nei film, soprattutto in questo... è riuscito a essere serio senza prendersi sul serio. Per me è un fenomeno, magari non del cinema, un fenomeno in generale.


Mi piace questa sensazione di essere nato e cresciuto nella città più bella del mondo.

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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da Loddr16 »

La butto là... ma almeno fa ridere? Non sono più così convinto di andarlo a vedere.

No perché se proprio dovessi optare per un film che faccia riflettere o sensibilizzi le coscienze, di certo non sceglierei Zalone.



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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da il_noumeno »

Visto ieri. Cinematograficamente trascurabile. Qualche trovata. Qualche risata. Non mi pare nulla di troppo diverso rispetto a Quo Vado, non me la sento neanche di dire che ho trovato evidente la mano di Virzì nello script. Ieri ha chiuso a 18 milioni, nella prima settimana si sarà ampiamente ripagato, ma 20 milioni di budget per un film così rimangono un'enormità. Per quanto riguarda le riflessioni che il film spinge a fare, aldilà di una certa sensibilità, il tutto mi sembra francamente superficiale, ma - parliamoci chiaro - se voglio un cinema di impegno vado a vedere, appunto, Ken Loach, non Zalone. Rimane epica la trollata al sovranismo ormai mainstream nel paese. E a destra direi che se ne sono accorti. Meno consapevoli saranno coloro che hanno votato il partito di Minniti e non riusciranno neanche a rendersi conto che sono colpevoli allo stesso modo.


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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da Loddr16 »

Per me, Checco Zalone è questo...
► Mostra testo
Se non c'è niente che ricordi almeno un po' quel tipo di comicità che l'ha reso famoso, credo farò a meno di andare al cinema.



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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da il_noumeno »

ribadisco, non ho visto nulla di troppo diverso rispetto a quello che ho visto in Quo Vado. La differenza? Quo Vado l'ho visto a casa e dopo poco mi sono messo a fare anche altro. Questo invece, al cinema, sono stato "costretto" a seguirlo. Se piace la sua comicità, non vedo perché questo film dovrebbe essere ignorato.


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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da Loddr16 »

Mmm boh, non sono convinto.



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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da Freedom »

il_noumeno ha scritto:Visto ieri. Cinematograficamente trascurabile. Qualche trovata. Qualche risata. Non mi pare nulla di troppo diverso rispetto a Quo Vado, non me la sento neanche di dire che ho trovato evidente la mano di Virzì nello script. Ieri ha chiuso a 18 milioni, nella prima settimana si sarà ampiamente ripagato, ma 20 milioni di budget per un film così rimangono un'enormità. Per quanto riguarda le riflessioni che il film spinge a fare, aldilà di una certa sensibilità, il tutto mi sembra francamente superficiale, ma - parliamoci chiaro - se voglio un cinema di impegno vado a vedere, appunto, Ken Loach, non Zalone. Rimane epica la trollata al sovranismo ormai mainstream nel paese. E a destra direi che se ne sono accorti. Meno consapevoli saranno coloro che hanno votato il partito di Minniti e non riusciranno neanche a rendersi conto che sono colpevoli allo stesso modo.
Per quanto mi riguarda, la sua genialità è non su cosa ti fa riflettere, ma sul come ti fa riflettere. Sottilissima linea che per me fa tanta differenza.

 



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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da Freedom »

Loddr16 ha scritto:La butto là... ma almeno fa ridere? Non sono più così convinto di andarlo a vedere.

No perché se proprio dovessi optare per un film che faccia riflettere o sensibilizzi le coscienze, di certo non sceglierei Zalone.
Io sono cascato dal posto almeno 3 volte. Se ci vai poi ti dico in quali scene.

 



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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da Jack l'Irlandese »

visto Knives Out - veramente gradevole, sceneggiatura ottima. consiglio.


Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum

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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da Loddr16 »

Freedom ha scritto:
sabato 4 gennaio 2020, 15:22
Io sono cascato dal posto almeno 3 volte. Se ci vai poi ti dico in quali scene.
Daje! :ok:



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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da basano75 »

pierpeter86 ha scritto:
sabato 4 gennaio 2020, 0:58
non sono un esperto di cinema e quindi mi scuso se il mio giudizio sarà ricco di lacune. Sono andato a vedere "Tolo Tolo" (se non avessi prenotato il pomeriggio non avrei trovato posto) e sono rimasto colpito. È sicuramente un film che in questo momento storico prende dei decisi e netti connotati politici e chiaramente chi si trova da una certa parte si sarà sentito in qualche modo attaccato e sicuramente avrà fatto fatica ad apprezzare. Tutto il film esprime questo bisogno di umanità e lo fa in un modo originale e fuori dal comune. Per certi versi il paragone con Sordi regge e capisco che soprattutto per noi romani possa sembrare un insulto a Sordi ma non intendo come qualità dell'attore ma come ruolo sociale, sia inteso come capacità di esprimere pregi e difetti italiani sia come immagine popolare dell'attore. Non ho dubbi che Zalone verrà ricordato in futuro come espressione ironica di questi tempi.

Parlando strettamente del film c'è il chiaro tentativo di far prendere coscienza di ciò che accade in certe zone del mondo, il protagonista vive situazioni di estrema difficoltà in modo ironico come faceva Benigni ne "La vita è bella". Al contrario del toscano che con un umorismo quasi "dolce" ci faceva sorridere raccontando una tragedia del passato, Checco racconta una tragedia contemporanea in modo totalmente dissacrante distruggendo tutto ciò che è politically correct. In questo viaggio dove gli interessi dei protagonisti sono diversi rimane solo il legame umano tra le persone che sorpassa le barriere fisiche e mentali rendendo un po' meno amara la critica sociale che viene fatta attraverso il personaggio del protagonista.

Sono rimasto 20 minuti in silenzio dopo il film per la miriade di cose su cui mi ha fatto riflettere, ho avuto i brividi e la pelle d'oca in alcuni momenti del film e sono pochissimi i film che mi hanno dato questa reazione. Forse non sarà un pregio ma avevo intuito le qualità di Checco dai tempi di Zelig, ho trovato conferma nei film, soprattutto in questo... è riuscito a essere serio senza prendersi sul serio. Per me è un fenomeno, magari non del cinema, un fenomeno in generale.
complimenti per la recensione! anche io non sono un esperto di cinema. le tue parole sono state molto chiare almeno per me. l'ironia e il sarcasmo dissacrante di Zalone mi hanno riportato a un altro film dello stesso genere, ovvero Qualunquemente di e con Antonio Albanese, un film che vuole essere esageratamente dissacrante e scorretto nel portare a galla certe tematiche. a me personalmente questi film infastidiscono molto. ieri sera sulla Rai davano il seguito e l'ho trovato persino più forzato e sopra le righe del primo.

è proprio questo modo di fare cinema e costruire un film che non apprezzo. non ho completato la visione perché dovevo colmare una mia ENORME e IMBARAZZANTE lacuna...


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Re: L'angolo cinematografico

Messaggio da basano75 »

ieri sera, con anni di ritardo, ho colmato una grande lacuna...

I N T E R S T E L L A R

di Cristopher Nolan, 2014

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spoiler da qui sotto

che cosa mi aveva impedito fino ad ora di vedere un film di uno dei registi che più amo in vita mia?

la verità? non lo so. forse le miriadi di stroncature che avevo letto in giro in questi anni. fatto sta che ieri, complice una serata tranquilla a casa, ho potuto finalmente vedere la pellicola.

allora. parliamo di un film che per 3/4 del suo sviluppo narrativo e messa in scena rasenta secondo me la perfezione. per 3/4 della sua durata Interstellar è di diritto uno dei più importanti film di fantascienza della storia del cinema.

per 3/4. perchè poi arrivano le note dolenti. ovvero il finale, del film.

Nolan ci ha donato un altro secondo me grandissimo film, amato ed odiato allo stesso tempo, e parlo ovviamente di Inception, di cui si può discutere un po' tutto tranne credo la grande originalità di trama e sviluppo. anche Inception aveva secondo me nel finale la sua parte più debole, anche se non esagerata come in questo caso.

una delle cose che mi avevano maggiormente spaventato erano i richiami ed i paragoni a 2001 - Odissea nello Spazio (!)... che Stanley Kubrick ci perdoni tutti... i richiami ci sono sicuramente, non so quanto siano voluti ma una cosa è certa, lo zio Cristopher il film lo conosce a memoria. La messa in scena nelle molte inquadrature all'interno dell'astronave, il rapporto con i robot e la loro realizzazione estetica (un altro piccolo rimando, ma forse l'ho visto solo io, a Ultimatum alla Terra, ovviamente l'originale, non la cagata con Keanu Revees, ndr) parlano chiaro. la lentezza nella narrazione, il soffermarsi prepotentemente sulle spiegazioni scientifiche che sono alla base della trama ma che, almeno a mio avviso, nel finale diventanto troppo libere all'interpretazione personale del regista, ci mostrano un altro cinema, più riflessivo ed autogeno, una scelta parecchio coraggiosa se consideriamo che Nolan veniva dal successo clamoroso de Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno, anche se farcendo come sempre un suo film di star clamorose tra cui il McCounaghey nel suo periodo di grazia True Detective-Dallas Buyers Club-Interstellar appunto, prima di tornare ad essere la pippa al sugo che conosciamo in quella merdata de La Torre Nera, passando per il suo feticcio Michael Caine e quella sorcona della Hathaway qui in versione più soft ed intellettuale, con un veloce passaggio di Matt Damon, la bella Jessica Chastain, Casey Affleck, Wes Bentley e addirittura quel cane di Topher Grace :ssss:

ma allora cosa c'è che non va, almeno per il sottoscritto, in quel quarto finale di film da farmi riconsiderare tutto tendendolo al negativo?

una sensazione. la sensazione che Nolan abbia fatto partire tutto il progetto del suo film dal finale. che volesse quel finale. questo finale, "a modino", happy ending, strappalacrime, sentimentale e parecchio tirato (dove pare a lui).

il finale. Il protagonista fa l'unica cosa che gli resta, il gesto della disperazione: attraverso questo benedetto buco nero. sta lì dall'inizio del film, è il pericolo da evitare ma nella disperazione, nella morte di ogni possibile opportunità diventa l'unico ponte da percorrere per sperare. quello che accade dopo è ben noto. l'imponderabile diventa realtà. Il fantasma, le anomalie vissute da Murph piccola, la figlia del protagonista, non sono altro che le "intrusioni" del padre, che nel cuore del buco nero attraversa il tempo e lo spazio per tornare da lei. ed indicarle la via. però, e qui ci sta il punto più controverso della pellicola secondo me, accadono due cose in completa antitesi tra loro. Cooper prima indica alla figlia la via per trovare la Nasa e quindi il viaggio interstellare che può salvare il pianeta. però poi fa anche il tentativo estremo di dire alla figlia che deve convincere il se stesso prossimo alla partenza a non andare, a non lasciare i suoi figli, la sua vita, i suoi affetti, in quello che si rivelerà solo un tentativo fallito.

il film doveva finire qui secondo me. e il viaggio interstellare doveva essere soprattutto e solo questo. l'estremo sacrificio fatto da alcuni uomini per salvare tutti gli altri. e quindi il sacrificio del protagonista. l'unico finale possibile. già di per se parecchio difficile da considerare e ritenere possibile. non contento, Nolan deve fare il gesto estremo da libro Cuore, il padre che torna al capezzale della figlia, oramai vecchia, nonna, bisnonna e pronta a morire. che gli chiede di non guardarla partire per il grande viaggio (non interstellare ma drammaticamente terreno ed ultraterreno) ma le chiede, e non lo avremmo indovinato mai, di ripartire e andare a salvare l'altro protagonista del film, unica a perseguire fino in fondo gli scopi della missione.

come abbia fatto il protagonista a tornare non sulla terra, ma in questa meravigliosa stazione orbitante nello spazio, non ci è dato sapere. dal buco nero, perso e nascosto nel tesseract a cinque dimensioni che era la libreria/stanza di sua figlia, si sveglia in un letto di ospedale bello e giovane come se nulla fosse, pronto al gran finale.

non so quanto Nolan lasci spazio allo spettatore di considerare personalmente il finale del film. io ad esempio a caldo ho pensato "ma è successo realmente o è tutto nella testa del protagonista?". la sensazione più viva e reale è che sia andato tutto veramente così. avrei gradito un finale diverso. più negativo. più concreto. loro che fanno un enorme buco nell'acqua, tornano sulla terra in tempo per vedere i loro cari invecchiati e prossimi alla morte. e morire con loro. finire, insieme al pianeta Terra.

lo avrei trovato il finale migliore possibile. almeno io. ma evidentemente Nolan la pensava diversamente (e per fortuna eh, ci mancherebbe).

quindi ribadisco. INTERSTELLAR è di diritto uno dei più importanti film di fantascienza della storia del cinema. ma non convince del tutto. e quando il film improvvisamente vira nel mainstream e nel canonico hollywoodiano perde tantissimo.

Nolan sa fare sicuramente di meglio. ai suoi tantissimi detrattori (vorrei capire perchè poi ce ne siano così tanti, vista la monnezza che dobbiamo sorbirci, ndr) vorrei far notare che il coraggio al regista inglese non manca di sicuro. la ricerca di qualcosa di diverso (il trailer di Tenet sta lì a ricordarcelo, ndr) è sicuramente un punto a suo favore. non sempre il coraggio ed il piede pesante sull'acceleratore però sono garanzia di successo e primato. Per quanto riguarda Interstellar avrò bisogno di altre visioni per comprenderlo meglio. Per quanto riguarda il suo autore non ho difficoltà a tenermi stretti i tanti suoi film che considero dei mezzi capolavori, da Memento in poi...

ciao


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