Francesco Totti

[Vaevictis]

può darsi che sia ingeneroso. io resto dell'idea, assolutamente tutta mia, che uno come De Rossi ami la Roma 700 volte più di Totti.

Certo, senza dubbio. De Rossi è il più grande Romanista di tutti i tempi e uno dei giganti del ventunesimo secolo.

Chi meglio di me per dire una cosa del genere? Se cerchi "De Rossi" sul mio profilo non trovi praticamente niente. Neanche un elogio.

[qixand]

può darsi che sia ingeneroso. io resto dell'idea, assolutamente tutta mia, che uno come De Rossi ami la Roma 700 volte più di Totti.

quindi per me Totti è un capitolo non chiuso, di più

se poi dovesse tornare e diventare più importante di Monchi o Paratici, mi inchinerò a lui. perchè tifo Roma, non si discute.

Su questo non siamo d'accordo

Per me sarebbe importante per la Roma in tanti modi. Se dovesse poi mettere in pratica un comportamento egoista, che va a discapito della Roma, da dipendente, lo direi. Se pretendesse apertamente di essere più importante della Roma, lo direi. Sinora sono solo interpretazioni di frasi che dicono il contrario.

[Jack l'Irlandese]

Sta cosa dell'inglese per Petrachi non usciva fuori mai. Cmq l'attività che ha ora Totti è un mettersi in gioco un voler imparare. Si becca i suoi rifiuti e deve partire dal basso, coi ragazzini soprattutto della regione. Non la concilio molto con la visione del Totti "pigro".

[basano75]

Forse @Jack l'Irlandese

In ogni caso Insigne pezzo di merda

[qixand]

Sta cosa dell'inglese per Petrachi non usciva fuori mai. Cmq l'attività che ha ora Totti è un mettersi in gioco un voler imparare. Si becca i suoi rifiuti e deve partire dal basso, coi ragazzini soprattutto della regione. Non la concilio molto con la visione del Totti "pigro".

Tranquillo, si è già detto che sostanzialmente fanno tutto i suoi soci/dipendenti.

[oswald]

Volevo aggiungere una cosa. Non è una colpa di Totti aver raggiunto una dimensione superiore a quella del club in cui è vissuto, e non credo che abbia brigato affinché non arrivassero altri campioni a oscurare la sua stella. Mi sembra si fosse trovato bene con Batistuta all'epoca dello scudetto. A ogni modo, molti critici non fanno alcuna apertura o concessione di credito, è una posizione troppo rigida, come se per Totti non valesse la complessità e l'indulgenza che si riconosce ad altri individui che nella (e per la) Roma hanno svolto e rappresentato un ruolo marginale rispetto alla sua carriera.

[qixand]

Volevo aggiungere una cosa. Non è una colpa di Totti aver raggiunto una dimensione superiore a quella del club in cui è vissuto, e non credo che abbia brigato affinché non arrivassero altri campioni a oscurare la sua stella. Mi sembra si fosse trovato bene con Batistuta all'epoca dello scudetto. A ogni modo, molti critici non fanno alcuna apertura o concessione di credito, è una posizione troppo rigida, come se per Totti non valesse la complessità e l'indulgenza che si riconosce ad altri individui che nella (e per la) Roma hanno svolto e rappresentato un ruolo marginale rispetto alla sua carriera.

A me viene in mente un esempio che illustra il rapporto di Totti con i campioni che potenzialmente abbiano o potessero oscurare la sua stella.
In nazionale purtroppo non ha mai goduto della stima che ha raggiunto nella Roma, e in parte anche per sue mancanze (penso al mondiale di Korea dove sprecò molto con il famoso sputo).
La i suoi migliori amici erano i più forti o in vista (Vieri, Buffon, Del Piero), e in particolare con Del Piero c'è stato un ballottaggio quasi perenne, e lo stesso Del Piero (pensiamo all'Europeo Olandese) ha giocato quando avrebbe dovuto giocare Totti, ed è anche (almeno per me) uno dei maggiori colpevoli della sconfitta in finale, sprecando un paio di assist proprio di Totti.
Secondo quelle leggende Totti dovrebbe essere il maggior nemico di Del Piero.

[porcaccia]

A me viene in mente un esempio che illustra il rapporto di Totti con i campioni che potenzialmente abbiano o potessero oscurare la sua stella.
In nazionale purtroppo non ha mai goduto della stima che ha raggiunto nella Roma, e in parte anche per sue mancanze (penso al mondiale di Korea dove sprecò molto con il famoso sputo).
La i suoi migliori amici erano i più forti o in vista (Vieri, Buffon, Del Piero), e in particolare con Del Piero c'è stato un ballottaggio quasi perenne, e lo stesso Del Piero (pensiamo all'Europeo Olandese) ha giocato quando avrebbe dovuto giocare Totti, ed è anche (almeno per me) uno dei maggiori colpevoli della sconfitta in finale, sprecando un paio di assist proprio di Totti.
Secondo quelle leggende Totti dovrebbe essere il maggior nemico di Del Piero.

Lo sputo fu agli europei, in Corea venne espulso da Moreno sul rigore negato.

[qixand]

Lo sputo fu agli europei, in Corea venne espulso da Moreno sul rigore negato.

Hai ragione, ma avevo il ricordo della chance sprecata perchè in Corea non giocò benissimo (tralasciando quella merda di Moreno), e quella era la nazionale su cui tanti puntavano come vincente, con i campioni di quella generazione al top della carriera.

[Glauco_Hutch]

può darsi che sia ingeneroso. io resto dell'idea, assolutamente tutta mia, che uno come De Rossi ami la Roma 700 volte più di Totti.

quindi per me Totti è un capitolo non chiuso, di più

se poi dovesse tornare e diventare più importante di Monchi o Paratici, mi inchinerò a lui. perchè tifo Roma, non si discute.

Io resto dell’idea che nel calcio moderno - come in ogni comparto dell’economia di mercato - il marketing, la confezione, la promozione e soprattutto l’auto-promozione siano ormai più importanti del prodotto stesso. La forma ha ampiamente soppiantato la sostanza. Questa distorsione si applica anche alle persone, in ogni campo professionale. Vale assai di più come ti vendi e, pertanto come ti percepisco, rispetto a chi e a come sei davvero, alle tua qualità effettive, anche umane. Non conta che cosa e quanto hai oggettivamente dato, ma come lo hai veicolato. Il social media manager, il ghost writer, gli ammiccamenti, le amicizie giuste, tutto è più importante dei fatti, della realtà. 700 volte più importante. Quindi Totti è un capitolo chiuso.

[qixand]

Io resto dell’idea che nel calcio moderno - come in ogni comparto dell’economia di mercato - il marketing, la confezione, la promozione e soprattutto l’auto-promozione siano ormai più importanti del prodotto stesso. La forma ha ampiamente soppiantato la sostanza. Questa distorsione si applica anche alle persone, in ogni campo professionale. Vale assai di più come ti vendi e, pertanto come ti percepisco, rispetto a chi e a come sei davvero, alle tua qualità effettive, anche umane. Non conta che cosa e quanto hai oggettivamente dato, ma come lo hai veicolato. Il social media manager, il ghost writer, gli ammiccamenti, le amicizie giuste, tutto è più importante dei fatti, della realtà. 700 volte più importante. Quindi Totti è un capitolo chiuso.

E infatti io sono convinto che De Rossi sia stato molto più bravo di Totti a promuovere se stesso, sempre in bilico tra il dire una cosa che risultasse scomoda, ma che piacesse ai tifosi.
Totti più genuino, soprattutto nell'avvicinarsi o farsi avvicinare da personaggi che hanno danneggiato la sua immagine presso i tifosi.
O prendendo posizioni, vedi quella verso Rosella Sensi, che gli sono costate una fetta di tifo importante.
Per me è da allora che il tifo romanista si è diviso su Totti, che prima era quasi unanimemente amato senza riserve.

[Vaevictis]

De Rossi è quello che riconosce i meriti alla Juventus quando vince di 20 punti e a Roma i più pensano che abbia rubato il campionato. È quello che ammette la superiorità dell'avversario in un derby perso 3-0, una roba impensabile tempo fa. Non mi pare dica sempre qualcosa per arruffianarsi i tifosi.

[Glauco_Hutch]

De Rossi è quello che riconosce i meriti alla Juventus quando vince di 20 punti e a Roma i più pensano che abbia rubato il campionato. È quello che ammette la superiorità dell'avversario in un derby perso 3-0, una roba impensabile tempo fa. Non mi pare dica sempre qualcosa per arruffianarsi i tifosi.

Premesso che, come detto, la contrapposizione tra i due la trovo sciocca oltre che inutile e priva di senso tanto quanto la domanda “Vuoi più bene al papà o alla mamma?” e che tutti quelli che ce so’ cascati, mi dispiace, ma credo palesino un limite oggettivo di analisi critica, se mi chiedi un’opinione, DDR non a caso è molto più apprezzato e stimato proprio da quelli là. E per me questa non è esattamente una nota di merito.
Il talento dialettico-comunicativo non è quello di compiacere i tifosi della Roma, ma un certo tipo di tifosi e un certo tipo di ambiente extra-campo.
Il talento calcistico invece ti avvicina solo gli amanti del pallone e, ottenuti fama e successo, l’ambiente nazional-popolare proprio in quanto icona pop.
Ma se il primo è frutto di una costruzione, il secondo è solo una naturale conseguenza. Di certo non una colpa.

[Jack l'Irlandese]

Volevo aggiungere una cosa. Non è una colpa di Totti aver raggiunto una dimensione superiore a quella del club in cui è vissuto, e non credo che abbia brigato affinché non arrivassero altri campioni a oscurare la sua stella. Mi sembra si fosse trovato bene con Batistuta all'epoca dello scudetto. A ogni modo, molti critici non fanno alcuna apertura o concessione di credito, è una posizione troppo rigida, come se per Totti non valesse la complessità e l'indulgenza che si riconosce ad altri individui che nella (e per la) Roma hanno svolto e rappresentato un ruolo marginale rispetto alla sua carriera.

Secondo me il tutto fa parte anche del fatto che Totti e` stato un giocatore trasversale, che e` partito con il calcio e la Roma "analogica" in cui gli allenatori e i giocatori si fermavano per strada a parlare coi tifosi, i giornalisti legavano rapporti personali ed avevano accesso totale al campo di allenamento, i compleanni si festeggiavano con la mortadella, i calciatori erano privilegiati ma cmq essere umani, al calcio "digitale" in cui questo sport e` diventato uno spettacolo globale, gli atleti sono diventati industrie di se stessi, il tutto e` curato da staff e staff di persone, le tv e i social sono un mezzo intermedio che separa persino i giornalisti dai protagonisti, e la frizione che avvertiamo tra queste due concezioni. Totti e` stato, nel nostro microcosmo, l'attore protagonista nel film di questa trasformazione.

Chi ama il calcio 'pane e salame' trova in Totti lo strumento per rimpiangerlo, chi lo odia trova in Totti lo strumento per definirlo desueto ("saremmo cresciuti se ci fossimo liberati prima di questa dimensione. Lo vendevi al Real Madrid e ci facevi la squadra per vincere 20 scudetti"). Chi ama la modernita` trova in Totti il modo per abbracciarla ("e` normale che faccia le dirette instagram con gli juventini, ecc"), chi la odia trova in Totti il veicolo per disprezzarla ("il problema di Totti sono le amicizie... e c'e` Vito Scala... e Costanzo, Ilary, Melody... piu` della Roma lui cura i suoi interessi..." - ma perche` i CR7 non ce li hanno gli staff personali? non ce l'hanno la comunicazione ad personam, non ce l'hanno le sponsorizzazioni e le aziende di real estate? Ormai e` la normalita` ma per noi non e` normale che questo avvenga per Totti perche` lui dovrebbe essere "puro"...) Nella sua interstizialita`, corroborata ovviamente dalla grandezza e incredibile longevita` che e` stata del calciatore, e` estremamente facile per Totti accontentare molti ma e` anche estremamente facile che praticamente tutti trovino in lui un aspetto deludente in cui incanalare la propria avversita` per il cambiamento (o per il mancato cambiamento): troppo mediatico per essere il Capitano della Roma rispetto ai parametri tradizionali di Ago & company, troppo "di quartiere" per essere il campione che ci avrebbe dovuto 'sprovincializzare'.

E` durato come calciatore 25 anni, come personaggio 30, e` impossibile trarne una visione unica e oggettiva. E` un po' come il discorso che viene fatto qui dentro rispetto a come si tifa, a come si e` evoluto il tifo, quando si tiranno in ballo le divisioni tra tifosi della Roma che prima non c'erano, e questo e` successo solo a Roma perche` le radio, i giochi di potere... la realta` e` che e` un cambiamento che e` successo ovunque, ora i social e il mondo digitale danno i mezzi a chiunque di esprimere una pluralita` di opinione che c'e` sempre stata ma prima non aveva veicoli... per cui guardi i filmati della Curva Sud degli anni '70 e vedi un blocco compatto, non vedi le discussioni e le liti sul giocatore preferito e le patenti di infamita` a questo o quello che ci saranno e ci sono state nei bar, nei vicoli; oggi tutto questo e` documentato online e quindi si ha l'impressione di una frattura senza precedenti e al solito proviamo a localizzarla e particolareggiarla con i personaggi che hanno caratterizzato il nostro microcosmo nel periodo di questo cambiamento, per cui "la tifoseria della Roma era unita fino a Rosella Sensi", "no, l'hanno spaccata le radio quando Marione e David Rossi si sono separati e hanno iniziato a farsi la guerra", "no l'ha divisa Totti o cmq Totti vs Spalletti".

Questi sono semplicemente nostri tentativi di mettere un nome e una faccia ai macro cambiamenti che ha subito il calcio, che ha subito la comunicazione, che ha subito il nostro modo di vivere il privato e di passare il tempo libero. Esorcizziamo il cambiamento mettendogli il nome e la faccia di Totti, per cui fino a lui e Vito Scala e Maurizio Costanzo il Romanismo era un sentimento puro, perfetto, Woodstock e il mondo iperuranico. O al contrario mettiamo il nome e la faccia di Totti alla resistenza a tutto questo: Totti sarebbe stato l'incarnazione perfetta di tutto se non fosse stato per Pallotta, Baldini, Spalletti...

La realta` e` che parlando di Totti o parlando di come si tifa la Roma o come si dovrebbe vivere la Roma non stiamo piu` parlando di alcuna di queste cose, proviamo a incanalare in questi oggetti dei valori che appartengono a tutt'altro, al nostro posto nel mondo che cambia. E cosi` rischiamo di non fare giustizia a nessuno di questi argomenti.

Se ci limitiamo alla dimensione "pratica", Totti non e` stato piu` forte della societa` Roma dato che alla resa dei conti lui se ne e` andato, non il suo avversario. Se ci limitiamo alla dimensione "pratica", Totti ha dato tantissimo alla Roma, ricevendo tantissimo in cambio. Se ci limitiamo alla dimensione "pratica" Totti ha avuto dei mezzi per aiutare la Roma che nessuno di noi ha avuto, ma ha aiutato la Roma piu` di quanto abbia fatto chiunque di noi (anche solo guardando ai soldi che ha messo comprando azioni nella societa` e non ai ricavi che ha generato con le sue prestazioni - qualificazioni CL e quant'altro - e la sua immagine) che ci mettiamo a fare le pulci su quanto sia effettivamente tifoso, quanto si spenda effettivamente per la Roma.

E visto che la dimensione "fenomenologica" e` ormai rivestita da ambo le parti di significati che vanno oltre quanto fatto o non fatto, detto o non detto e serve dimensioni dialettiche che vanno oltre i meriti o demeriti del personaggio, io mi sforzo di attenermi un po' di piu` al "pratico".

[il_noumeno]

Totti in Corea non segnò, ma, per me, giocò molto bene.