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oswald
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Re: Storia e dintorni

Messaggio da oswald »

Da allievo di Gentile, non posso che concordare. :ok:


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da il_noumeno »

Per Zarathustra, che forse s'era perso la risposta nel topic nel quale è nata la discussiine:

il_noumeno ha scritto: Tre differenze sostanziali:

1 - i comunisti hanno partecipato alla liberazione dell'Italia quindi difficile che si tagliassero fuori dalla nascente repubblica quando s'è trattato di scrivere la Costituzione;
2 - nel 1945 il giudizio storico che è stato emesso a fine degli anni '80 sull'esperienza comunista era ancora di là da venire;
3 - il partito comunista italiano ha sempre sempre aderito, nei fatti, allo spirito della Costituzione. Non s'è mai abbandonato a logiche totalitarie o rivoluzionarie.


Aggiungo un paio di note a margine:
1- il Movimento Sociale Italiano s'è formato nel '46; alla fine la Costituzione gli ha solo imposto di darsi una ripulita e di evitare richiami spudorati al passato, ma nella sostanza Almirante era uno che aveva scritto sulla teoria della razza, aveva aderito alla Repubblica di Salò, eppure gli è stato permesso di fare politica fin da subito. In fondo non gli è andata poi così male, con quello che hanno fatto al paese...
2- quando il comunismo extraparlamentare è diventato sovversivo in Italia, ci hanno messo cinque minuti (è un modo di dire prima che qualcuno lo contesti) a renderlo fuorilegge, e aldilà di qualche reazione estemporanea sul momento ("sono compagni che sbagliano"), la condanna della deriva rivoluzionaria è stata immediata anche da parte del PCI.


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da Zarathustra »

il_noumeno ha scritto:Per Zarathustra, che forse s'era perso la risposta nel topic nel quale è nata la discussiine:

tutto ineccepibile ;)

Ho letto da poco "il fascismo in tre capitoli" di E.Gentile per dare un esame, veramente un testo interessante. Ovviamente non è il suo testo portante, essendo per altro breve, ma è proprio qui la sua efficacia. Inoltre ho trovato una lettura stroriografica molto moderna, non ideologica, a 360 gradi. ( non mi era mai capitato nei libri del liceo o in alcuni dell'università di leggere dei concetti come la "sinistra fascista", il fascismo "internazionale", l'accettazione di una propria identità culturale e politica del fenomeno fascista ecc.)


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da cerbero »

oswald ha scritto:Da allievo di Gentile, non posso che concordare. :ok:

aahhh stavi in under 21......


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da leonardello »

Visto che siamo in tema posto l'indirizzo di questo articolo:

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/c ... 5980.shtml

L'articolo ripropone a mio avviso il dibattito sulla contrapposizione tra guerra di liberazione e guerra civile e di come ancora oggi il nostro esercito sia un'entità a se stante e non organicamente incardinata in quelli che furono e sono i fondamenti costitutivi della Repubblica. Mi sono sempre chiesto perchè il soldato americano fosse così orgogliosamente impegnato nel combattere guerre, a parte forse la guerra del VietNam,che non lo riguardavano così da vicino. La risposta che mi sono dato è che il loro patriottismo nasce dalla adesione completa agli ideali che furono alla base della nascita dell'Unione degli Stati Americani. I ragazzotti del Montana o del Wyoming realmente pensavano di portare la libertà, la democrazia ed il benessere nei paesi dove combattevano. Come ho detto dopo il VietNam questa ingenua purezza è andata persa ed oggi la dottrina è quella di una guerra difensiva portata in territorio straniero ma quei ragazzotti continuano a farsi portatori di ideali d'origine, oltre che combattere per il "soldo" . Questi ideali , leggendo l'articolo, ancora oggi forse non fanno parte del DNA delle nostre forze armate.


Perché vedi l’avere ragione non è un dogma statico una religione
ma è seguire la dinamica della storia e mettersi sempre in discussione... (cit)


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da leonardello »

Altro spunto interessante che dovremmo approfondire e discutere è se il Fascismo nasce come movimento di "sinistra" in quanto espressione dell'eredità massimalista di Mussolini e di come storiograficamente sia stata mistificata l'esperienza di Fiume.


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da sessantotto »

da frequentatore assiduo di ex Unione Sovietica so benissimo cosa significa uno stato di polizia, una milizia corrotta, strade pattugliate giorno e notte dai corpi speciali (Omon) che incontri continuamente

però purtroppo, per quanto io ammiri la socialdemocrazia nordica (Scandinavia, Germania e limitrofi) e ami la libertà di espressione e di rielaborazione dei contenuti... e per quanto io, per carattere, sarei la prima vittima di una politica totalitaria

io credo fermamente che l'unico modo per arginare l'indolenza italica, certa furbizia che alberga da Milano in giù a eccezione del Veneto, del Trentino e del Friuli (ma anche della Val D'Aosta volendo), anche se pure loro hanno i loro scheletri nell'armadio, certo modo di guardare ai cazzi propri rispetto al benessere della comunità

sia veramente uno stato di polizia.


L'estate scorsa sono andato a Chisinau, in Moldavia, stato più povero d'Europa di una povertà reale... non solo tutti erano gentili e rispettosi, ma le strade erano sicure, per quanto nel tragitto tra l'aeroporto e il centro, ad accogliermi ci fosse una struttura popolare orribile a vela (deja vù) che mi ha fatto un po' senso

stessa architettura, diversissimo grado di pericolosità... e questo perché? Perché lì se fai qualcosa di sbagliato non dico che hai finito di campare, ma quasi


purtroppo uno stato totalitario in Italia serve... mi rendo conto che è una cosa aberrante, ma tant'è... e sono anche sicuro che in parte anche voi concordiate (magari senza esternarlo)... con malinconia


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da oswald »

cerbero ha scritto: aahhh stavi in under 21......
:facce:


Ich begriff, daß Menschen zwar zueinander sprechen, aber sich nicht verstehen; daß ihre Worte Stöße sind, die an den Worten der anderen abprallen; daß es keine größere Illusion gibt als die Meinung, Sprache sei ein Mittel der Kommunikation zwischen Menschen.

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Re: Storia e dintorni

Messaggio da Zarathustra »

leonardello ha scritto:Altro spunto interessante che dovremmo approfondire e discutere è se il Fascismo nasce come movimento di "sinistra" in quanto espressione dell'eredità massimalista di Mussolini e di come storiograficamente sia stata mistificata l'esperienza di Fiume.
Di fatto l'esperienza fascista nasce "a sinistra": i primi appartenenti ai "fasci di combattimento", anche detti "sansepolcristi" o "diciannovisti" sono ex combattenti, arditi, fiumani, legionari, ma anche anarchici, socialisti massimalisti, nazionalisti, futuristi.
In questo senso basta leggere il programma del San Sepolcro per rendersi conto che quel fascismo era, paradossalmente, più a sinistra della sinistra proponendo riforme all'avanguardia come il suffragio universale, il minimo salariale o le ore di lavoro limitate.
D'altra parte quello stesso fascismo manteneva però anche il concetto della proprietà e quindi si poneva come alternativa al socialismo ma anche al sistema liberale, proponeva una "terza via" alternativa ad entrambi i "paradigmi" del tempo.

Ovviamente quel movimento era direttamente erede dell'enorme contenuto politico, umano e diciamo anche filosofico dell'esperienza di Fiume, sottovalutatissima a livello storiografico, ma secondo me tra le più interessanti del '900.

Da lì viene lo spirito nazionalista, ma antiborghese, anarchico ma antisocialista, anticonformista ma classicista...insomma un modus vivendi, incarnato da personaggi come Guido Keller, Comisso, Mario Carli e ovviamente da Gabriele D'Annunzio. Ne potrei parlare per mesi di Fiume.

Curioso per altro che molti dei futuristi e legionari di fiume, da prima convinti partecipanti all'esperienza fascista, se ne allontaneranno successivamente, non tanto per via della dittatura o degli strumenti violenti del regime, ma per la chiara svolta " a destra" di Mussolini che trasformò la spinta innovativa, rivoluzionaria e alternativa in un misero regime borghese, filoclericale e d'ordine. Va detto però che anche durante il Ventennio sopravvissero delle correnti intransigenti e di sinistra ( da qui il fascismo di sinistra) soprattutto composte dalla giovane generazione di "nuovi fascisti" come Berto Ricci che speravano in una reale rivoluzione fascista antiborghese e antisocialista, poi mai avvenuta.


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da oswald »

leonardello ha scritto:Altro spunto interessante che dovremmo approfondire e discutere è se il Fascismo nasce come movimento di "sinistra" in quanto espressione dell'eredità massimalista di Mussolini e di come storiograficamente sia stata mistificata l'esperienza di Fiume.
Per quanto il massimalismo socialista (nelle declinazioni del sindacalismo rivoluzionario) fosse presente nella formazione politica mussoliniana, il movimento fascista ha poi preso i caratteri repressivi tipici del reducismo nazionalista, e pur mantenendo un'anima rivoluzionaria e antiborghese, ha finito per essere il punto di riferimento della piccola borghesia e del coacervo di interessi che vedevano come la peste lo spauracchio di una deriva "bolscevica" del paese, dopo la Rivoluzione d'Ottobre e gli scioperi e le occupazioni delle fabbriche del "biennio rosso".

Sull'esperienza di Fiume ricordo che lo storico tedesco Heinrich Winkler vi fa risalire l'origine del saluto romano come era in uso fra i legionari fiumani dell'epoca e che Lenin, in polemica con l'atteggiamento a suo dire troppo morbido e attendista dei socialisti italiani, definì D'Annunzio "l'unico uomo in grado di fare la rivoluzione in Italia".


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da cravenroad »

leonardello ha scritto:Altro spunto interessante che dovremmo approfondire e discutere è se il Fascismo nasce come movimento di "sinistra" in quanto espressione dell'eredità massimalista di Mussolini e di come storiograficamente sia stata mistificata l'esperienza di Fiume.
Prima che l'Italia entrasse in guerra, vi erano 2 tipi di interventismo: quello di destra, in cui si distinse Gabriele D'Annunzio, favorevole all'entrata in guerra poiché rappresentava un segnale di vitalità della nazione; quello di sinistra, secondo cui bisognava schierarsi a fianco dell'Intesa.

Il principale diffusore dell'interventismo di sinistra era il quotidiano "Il Popolo d'Italia", diretto proprio da Benito Mussolini.

L'occupazione della città di Fiume vide tra i suoi artefici D'Annunzio, che appunto rappresentava l'interventismo di destra.


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da Zarathustra »

oswald ha scritto: Per quanto il massimalismo socialista (nelle declinazioni del sindacalismo rivoluzionario) fosse presente nella formazione politica mussoliniana, il movimento fascista ha poi preso i caratteri repressivi tipici del reducismo nazionalista, e pur mantenendo un'anima rivoluzionaria e antiborghese, ha finito per essere il punto di riferimento della piccola borghesia e del coacervo di interessi che vedevano come la peste lo spauracchio di una deriva "bolscevica" del paese, dopo la Rivoluzione d'Ottobre e gli scioperi e le occupazioni delle fabbriche del "biennio rosso".

Sull'esperienza di Fiume ricordo che lo storico tedesco Heinrich Winkler vi fa risalire l'origine del saluto romano come era in uso fra i legionari fiumani dell'epoca e che Lenin, in polemica con l'atteggiamento a suo dire troppo morbido e attendista dei socialisti italiani, definì D'Annunzio "l'unico uomo in grado di fare la rivoluzione in Italia".
Il fascismo diviene il punto di riferimento della borghesia soltanto con l'instaurazione del regime. Nella prima fase semmai polarizza l'emergente ceto medio che è ben diverso da quello borghese, perlomeno inizialmente, ed è qui che trova il maggiore consenso.
Per quanto riguarda l'atteggiamento durante il biennio rosso, le squadre fasciste andarono ad opporsi alle collettivizzazioni costrittive e forzate in alcune regioni come l'Emilia Romagna che vedevano i contadini e gli agrari contrari all'intento socialista e da qui nacquero numerosi scontri e atti violenti tra entrambe le fazioni. I fascisti non volevano una rivoluzione "rossa" non perchè reazionari e borghesi, ma perchè i socialisti erano i loro concorrenti diametralmente opposti. Il movimento fascista puntava alla rivoluzione fascista e quindi per logica si oppose, anche con la forza, a quella socialista.

Sull'esperienza di fiume c'è un ABISSO in più di cui parlare rispetto al "saluto romani" ripreso dal fascismo. se è per questo ripresero pure la metà dei motti dannunziani ma fiume è tutt'altro.
Ultima modifica di Zarathustra il martedì 5 marzo 2013, 18:39, modificato 1 volta in totale.


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da Zarathustra »

cravenroad ha scritto: Prima che l'Italia entrasse in guerra, vi erano 2 tipi di interventismo: quello di destra, in cui si distinse Gabriele D'Annunzio, favorevole all'entrata in guerra poiché rappresentava un segnale di vitalità della nazione; quello di sinistra, secondo cui bisognava schierarsi a fianco dell'Intesa.

Il principale diffusore dell'interventismo di sinistra era il quotidiano "Il Popolo d'Italia", diretto proprio da Benito Mussolini.

L'occupazione della città di Fiume vide tra i suoi artefici D'Annunzio, che appunto rappresentava l'interventismo di destra.
Fiume viene occupata DOPO la prima guerra mondiale proprio per rivendicare l'italianità di quei territori e per attaccare simbolicamente l'immobilismo parlamentare di Nitti ( cagoja)!


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da cravenroad »

Zarathustra ha scritto: Fiume viene occupata DOPO la prima guerra mondiale proprio per rivendicare l'italianità di quei territori e per attaccare simbolicamente l'immobilismo parlamentare di Nitti ( cagoja)!
Lo so che venne occupata dopo ;)

Non sono stato chiaro in quanto ho iniziato il post con Prima che l'Italia entrasse in guerra, e quindi si poteva pensare che tutti gli avvenimenti si riferissero a quel periodo.


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Re: Storia e dintorni

Messaggio da oswald »

Zarathustra ha scritto: Il fascismo diviene il punto di riferimento della borghesia soltanto con l'instaurazione del regime. Nella prima fase semmai polarizza l'emergente ceto medio che è ben diverso da quello borghese, perlomeno inizialmente, ed è qui che trova il maggiore consenso.
Per quanto riguarda l'atteggiamento durante il biennio rosso, le squadre fasciste andarono ad opporsi alle collettivizzazioni costrittive e forzate in alcune regioni come l'Emilia Romagna che vedevano i contadini e gli agrari contrari all'intento socialista e da qui nacquero numerosi scontri e atti violenti tra entrambe le fazioni. I fascisti non volevano una rivoluzione "rossa" non perchè reazionari e borghesi, ma perchè i socialisti erano i loro concorrenti diametralmente opposti. Il movimento fascista puntava alla rivoluzione fascista e quindi per logica si oppose, anche con la forza, a quella socialista.

Sull'esperienza di fiume c'è un ABISSO in più di cui parlare rispetto al "saluto romani" ripreso dal fascismo. se è per questo ripresero pure la metà dei motti dannunziani ma fiume è tutt'altro.
Quando ho scritto "ha finito per essere il punto di riferimento" pensavo di essere stato chiaro... altrimenti avrei operato una distinzione più precisa sulle varie anime del primo fascismo "rivoluzionario".

L'emergente ceto medio è anche se non soprattutto quello piccolo-borghese che trova progressivamente nel fascismo lo strumento per attuare le proprie rivendicazioni e per realizzare le proprie aspirazioni sociali. Su questo si veda "L'intervista sul fascismo" di Renzo De Felice (Laterza 1975) in cui il grande storico identifica la base sociale del consenso nell'espressione dei "ceti medi emergenti", una piccola borghesia di recente formazione composta di "piccoli imprenditori, piccoli impiegati, persone che, se risaliamo attraverso l'anagrafe, al tempo dei loro padri e nonni, erano socialmente zero e al momento di iscriversi al fascio sono già qualcosa di più".

Sulla questione di Fiume ho citato quel particolare perché costituiva lo spunto di una discussione precedente da cui è nata l'idea di creare questo spazio, non volevo certo riassumere una vicenda così complessa in due righe. ;)


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