I nostri viaggi

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alectric
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Re: I nostri viaggi

Messaggio da alectric »

aurreja ha scritto:
domenica 16 giugno 2019, 20:56
Si. Partendo e ritornando con FR da CIA.
Il modo più agevole per arrivare a San Sebastian da Roma, sta nel volare da FCO con VY su BIO e poi proseguire con uno dei tanti pullman dell’Alsa
Io sono andato sempre con aereo.
Scalo a Barcellona all'andata e a Madrid al ritorno.


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Re: I nostri viaggi

Messaggio da aurreja »

alectric ha scritto:
domenica 16 giugno 2019, 20:59
Io sono andato sempre con aereo.
Scalo a Barcellona all'andata e a Madrid al ritorno.
Per come è collegata in modo capillare la Spagna con Roma, è assurdo che non vi siano voli diretti su EAS, nè da FCO, tantomeno da CIA



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Re: I nostri viaggi

Messaggio da aurreja »

UN POSTER CHE QUALCUNO HA GIÁ SCARABOCCHIATO DICE VIENI IN ANDALUSIA, C’È UN MARE DI VELLUTO ED UNA PALMA E TU CHE SOGNI DI FUGGIRE VIA...

Di tanto in tanto, sento il desiderio di mettere in standby, il tour nei territori contrassegnati da contrabbandieri e un passato delimitato dall’inumana Cortina di Ferro che fu. Galeotto fu Wizz Magazine. La splendida rivista di bordo della sontuosa compagnia aerea magiara, mi ha spesso stuzzicato e favorito prenotazioni per alcune mete, tipo Vilnius, Riga, Skopje e per l’appunto Malaga. Scegliendo in questa circostanza, la combo caratterizzata da Ryanair per l’andata e Vueling per il ritorno (55€ in totale), unicamente per una questione di incroci di orari migliori. Decollo di FR fissato alle 06:40 da FCO. Avendo l’opportunità di poter rimediare uno strappo da una coppia di amici, casualmente in partenza anche loro all’alba, diretti a Santorini (05:10) con VY, li ho raggiunti sotto casa alle 03:00 in punto, a Via Baldo degli Ubaldi, avendo così modo di poter testare il fresco rinnovo della rete notturna capitolina. Ex N1 che ora ha adottato la dicitura di NMA. Saluti di rito e poi in macchina, diretti verso l’aeroporto. Vettura in seguito lasciata a Parking Service e trasbordo col furgone fino al T1. Qualche chiacchiera e risata, scorgendo il tabellone delle partenze, per destinazioni stravaganti ed assai curiose. Tempo tiranno come al solito, in fretta e furia, ho perciò accompagnato i due colombi davanti al gate, augurandogli di trascorrere un bel soggiorno ellenico, ringraziandoli ancora per il prezioso passaggio offertomi. Un paio di voli appena atterrati, mi hanno dato modo di scorgere uno Chef Express particolarmente affollato. Occasione ideale, per rinverdire un datato “offro colazione” di vecchia scuola. Diversi gli scontrini immacolati e non strappati, abbandonati su vassoi e tavolini, tutti però, con prodotti non di mio gradimento. La pazienza aiuta sempre gli audaci fortunatamente. L’esperto e vetusto trasfertaro occhio di lince, è ancora efficacissimo modestia a parte...ottima la centrifuga mista con ananas - carote - sedano e zenzero. Estremamente gustoso, anche il bicchiere di macedonia. 9€ risparmiate, che male mai non fanno, grazie Gruppo Cremonini. Alle 05:50, ho raggiunto il gate, imbarcandomi per ultimo come mia solita consuetudine. Il check-in online di FR effettuato 6/7 ore prima del decollo, è una garanzia assoluta ormai, per evitare la detestabile fila centrale. Lato corridoio, iPod nelle orecchie ed ecco che dopo 10 minuti di giri in pista, alle 06:50 si è finalmente spiccato il volo. Musica, dama, forza 4, ovattato come sempre dagli annunci commerciali made in M.O’.L. Atterraggio alle 09:15, con scarsi dieci minuti d’anticipo rispetto all’orario previsto. Solito inverecondo applauso intollerabile (black list permanente...per chi applaude ed irrita la gente!) trovando un sole ben augurante e rigoglioso in terra andalusa. Aeroporto Costa Del Sol veramente imponente e di tutto rispetto. Scartata l’opzione pullman (3€), ho preferito giungere in città attraverso il treno (1,80€). Direzione Alameda, scegliendo di scendere a Maria Zambrano, rispetto a Malaga Centro, che a differenza del nome, appare un po’ più decentrata. Bottigliette d’acqua nelle macchinette all’interno della stazione aeroportuale a 1€, biglietti a un costo irrisorio, treni puliti e puntuali. Ogni volta che ripenso agli 8€ per effettuate una sola fermata da Parco Leonardo a FCO, mi sale una rabbia incontrollabile. Tornelli in entrata e in uscita, emettitrici di titoli di viaggio, tutte funzionanti e che danno perfino il resto...(sic!), tragitto di 10/12 minuti per arrivare a destinazione. Camminata fino all’hotel, dove ho lasciato lo zaino in deposito ed effettuato il check-in. Passare dal Montenegro alla Spagna nel giro di 20 giorni, è stato come una sorta di trauma per il sottoscritto. Fermata del treno semplice da individuare, roaming telefonico, turismo di massa, troppi connazionali incrociati, linguaggio molto più comprensibile. Fattori che esalterebbero i più, mentre a me, che sono sempre in cerca di mete per pochi intimi ed ardue imprese complicate da intraprendere, hanno emozionato il giusto. Pratica t-shirt e magneti cittadini espletata in poco tempo. Durante il passeggio, ho avuto modo di incontrare una gran mole di negozi che vendono torroni e banchetti di ambulanti, dove trovare sacchetti di mandorle (pralinate e non) a 3€ l’uno. Arrampicata impegnativa ma meritevole fino all’Alcazaba, una suggestiva Fortezza, dove si scorge un panorama incantevole sulla città. Imponente la Cattedrale, anche se non terminata nella sua completezza, da qui il soprannome di La Manquitta (in Spagna evidentemente questo vizietto è comune...Barcellona docet). Davvero di grande impatto per la vista, il ritrovarsi davanti al sontuoso Teatro Romano. Che per certi versi, alla lontana ricorda il più raccolto e minuto Anfiteatro Romano di Piazza Sant’Oronzo a Lecce. Transito nei pressi del Museo Picasso, dove una fila oceanica nei pressi della biglietteria, trovata anche il giorno seguente, mi ha fatto desistere dalle iniziali intenzioni di entrare per visitarlo. Brontolio nello stomaco, ora di pranzo e avvistamento del coloratissimo Mercado Central de Atarazanas, impossibile rimanere immune dal varcare la soglia d’accesso. Molti banchi alimentari, folkloristiche le grida di richiamo dei vari venditori, non esageratamente grande (niente a che vedere con quelli visti a Riga, Budapest, Barcellona, Sofia, Belgrado, Salonicco, Tirana e Tallinn). Ho avuto poi modo di assaggiare una spettacolare centrifuga al cocomero e passion fruit, pagandola appena 2€. Poco dopo, ho pranzato attorno al bancone di un chiosco, in piedi come i cavalli tipo a Lisbona, con una deliziosa paella e un paio di memorabili spiedini di gamberi al Cointreau, pagando appena 12€. Sole sempre più caliente, viavai di turisti con in spalla un telo e in mano una crema abbronzante, il richiamo del mare è stato irresistibile per un rivierasco come me. Tornato in hotel, ho preso il telo, che in questa circostanza mi ero portato da casa, zainetto con dentro il solare, le infradito BUDA PEST (magiara élite), gli adesivi devibrionizzanti ed il power bank. Pochi minuti di passeggiata e dopo un galleria mi sono trovato ai piedi del porto. Che dire, veramente molto ben strutturato, con un’ampia area commerciale avveniristica, elegante, per nulla, pacchiana. L’avvicinamento a La Malagueta tanto agognata, ha visto l’affissione di un buon numero di adesivi un pó qua e un pó la, che avranno certamente reso irascibile, la folta colonia masaniellica presente in loco. Foto con la celebre scritta in spiaggia, con reciproca cortesia fatta e ottenuta a una coppia di scandinavi, per poi stendere il telo e rivivere le stesse identiche immagini che colsi a Barcelloneta qualche anno fa. Una marea di ragazze del Nord Est Europa, più che paonazze, nitidamente rosse in viso come se fossero tutte cepranesi, venditori di sangria e mojito, dentro a bicchieri già pronti, docce gratuite dislocate ogni 30 metri, arenile pulito e chioschi onesti che non riprezzano i gelati confezionati. La spiaggia non è composta da granelli di sabbia, ma da una finissima ghiaia, che crea qualche nuvola di polvere un pó fastidiosa quando si alza il vento. Acqua a dir poco gelida, fino alle ginocchia ho trovato il coraggio di inoltrarmi, poi ho gettato la spugna, decidendo di combattere il caldo con diverse docce. Sarà stato l’ozio vacanziero, il silenzio tra i bagnanti, o il fatto che lo stare al mare all’estero è sinonimo di assoluto relax; fatto sta che a un certo punto mi sono completamente addormentato. Risvegliandomi con la spiaggia semi deserta, ma con un sole ancora alto in cielo. Il tempo di dare uno sguardo al telefono e notare che si erano fatte le 21:20! Senza troppa voglia, mi sono rivestito, tornando in hotel per una doccia. Incredibile come il sole sia tramontato alle 22:10, solo a Vilnius era stata più estesa la sensazione bellissima di “un giorno senza notte” come su Ladyhawke. Tornato in spiaggia, ho cenato al chiringuito (chiosco ristorante) La Farola, proprio in riva al mare. Ovviamente scegliendo pietanze ittiche come i los espetos (spiedini di sarde alla brace) una bottiglia d’acqua e la tipica fritura malagueña, composta da triglie, seppie, calamari, alici, palombo e totani. Conto onesto, 20€ tonde tonde. La movida in Centro la sera, è stata la parte più deludente della vacanza. Tantissimi i locali per bere con rifiniti dehors, ma tutto molto, troppo tranquillo riguardo ai decibel. Per rimanere sul discorso iberico, niente a che vedere con le frizzanti serate trascorse a Barcellona e Bilbao. Un posto di mare estremamente godibile, con una vita notturna entusiasmante quanto quella di Pescasseroli insomma. Inarrestabili e infaticabili gli spazzini, incontrati a più riprese in ogni strada. Addirittura muniti di manici di scopa, dove all’estremità vi è attaccata una spatola per togliere le gomme dal selciato. Lavaggio di vicoli, piazze e interi quadranti, senza sosta alcuna. Inutile stare a fare raffronti con la sempre più degradata Roma, risulterebbero impietosi e lo sappiamo tutti. Passeggiando tra Plaza de la Constitución e Plaza de la Merced, nonostante molte vie attigue non sono pedonali, spiazza abbastanza, vedere transitare una macchina ogni 5-10 minuti. Non tralasciando il fatto, di come il trasporto pubblico, è limitato ai soli bus, senza tram e metro. Una città a misura d’uomo con un traffico automobilistico, assolutamente non invasivo. 01:40, abbastanza provato dall’alzataccia, il mare e mille vasche avanti e indietro, sono rientrato mestamente in hotel per un meritato riposo. Sveglia alle 08:00, colazione con inizio tardivo alle 08:30. Trovando apprezzabile sia la variante salata, che quella dolce, con tanto di torta loca, una specialità del posto composta da crema pasticcera, pasta sfoglia e una ciliegina candita. Preparato lo zaino ed effettuato il check out, ho lasciato il bagaglio in deposito, prendendo solo il mini zainetto della Quechua, dove ho inserito le infradito e il telo. Di nuovo in strada, come già detto, ho ritrovato una corposa fila davanti al Museo Picasso come il giorno precedente. Ho quindi soprasseduto, proseguendo verso la Rosaleda, camminando lungo le sponde del quasi asciutto Guadalmedina. Stadio che da fuori, mi ha ricordato terribilmente il Riviera delle Palme di San Benedetto del Tronto. Fulminea capatina nel piccolo store e poi di nuovo in strada riprendendo il percorso dell’andata. Al contrario di Bilbao, non mi è sembrata una città che pulsa e vive morbosamente per il calcio. Il richiamo della spiaggia l’ha fatta da padrone anche in questa circostanza. Arrivato di nuovo a La Malagueta, ho steso il telo, tornando a fare la lucertola al cospetto di irradianti raggi solari. Intorno alle 14:30, con mio grande rammarico, ho ripiegato il telo nello zainetto, dirigendomi verso l’hotel per recuperare il bagaglio. Pranzo sbrigativo con un gustoso bocadillo stracarico di calamari fritti, comperato in un supermercato, dove ho avuto pure modo di scorgere tra gli scaffali, le tanto celebri gelatine da ospedale stile Scrubs, per poi scegliere di muovermi stavolta dalla stazione Malaga Centro. Solito biglietto da 1,80€ e attesa di un quarto d’ora priva di veder giungere il treno. Come all’andata, ho trovato guardie giurate armate fino ai denti sul convoglio, non proprio il genere di visione che riesce ad esaltarmi. Giunto in aeroporto, i controlli sono stati celeri, col gate individuato di li a breve. Ritorno con Vueling, che non è proprio la mia compagnia aerea ideale (eufemismo). Imbarco tramite finger e sedili claustrofobici come sempre. Fortuna ha voluto, che nonostante il volo fosse quasi al completo, sono riuscito a trovare un posto lato corridoio, abbandonando l’odiosa fila centrale che mi era stata oassegnata in precedenza durante il check-in online. Decollo puntuale alle 17:40 ed arrivo alle 19:45 a FCO, con ben 20 minuti di anticipo rispetto all’orario previsto. Uscita guadagnata in pochi minuti e Cotral per Cornelia avvistato davanti al T3, puntuale e lusitano come tradizione insegna. Giro lungo, passando dentro la pineta di Fregene, proseguendo poi per Malagrotta, Maccarese, Castel di Guido, fino ad arrivare al capolinea di Boccea. Da li ho proseguito con la linea A fino a casa, riflettendo su come quella appena vista, è una città dove in fondo sono stato bene e che una seconda oziosa spedizione se la merita in futuro. Next stop Budapest (esordio in estate)



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Re: I nostri viaggi

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No aspetta, @aurreja cos'è sta storia della colazione? Ti presenti alla cassa con uno scontrino intonso lasciato su un tavolo?



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Re: I nostri viaggi

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Mammax ha scritto:
sabato 22 giugno 2019, 14:13
No aspetta, @aurreja cos'è sta storia della colazione? Ti presenti alla cassa con uno scontrino intonso lasciato su un tavolo?
Premetto che si tratta di casi eccezionali, non certo di regolare quotidianità. Anni di trasferte su e giù per lo Stilvale, danno modo di conoscere e adottare taluni stratagemmi non propriamente edificanti sotto l’aspetto morale, né conformi alla legge. Se il treno (quando si poteva), ha visto il proliferare di mini gruppuscoli che per le trasferte al Sud raggiungevano con un certo anticipo Anagni, mentre per quelle al Settentrione si sceglieva Orte, sentendo telefonicamente i più morigerati che si erano mossi successivamente da Roma in tutta calma pagando regolarmente il biglietto, in quale punto del convoglio (testa o coda), erano stati sistemati, per poi salire dalla massicciata sulle carrozze suggerite (sapendo perfettamente che il controllore non sarebbe più passato fino al luogo di destinazione). Per quanto riguarda le gare fuori casa, con viaggi in macchina o transit (il pullman non è mai stato nelle mie preferenze, l’ho preso 5/6 volte non di più), gli autogrill più gremiti (quelli super affollati di pellegrini diretti a San Giovanni Rotondo sono di gran lunga i migliori :zon: ), se si possiede un minimo di faccia tosta, non si è gargarozzoni e si riesce a cogliere il momento propizio, l’avvistamento di uno scontrino non strappato, dà l’occasione di poter ingurgitare a costo zero, un cappuccino e cornetto, o una Rustichella con una Fanta etc.etc. che sono facilmente rimediabili. Fino a quando in passato le F.S hanno mantenuto attivo il servizio marittimo passeggeri, era un gioco da ragazzi, recarsi a Civitavecchia, partendo e tornando dalla Sardegna a costo zero. Con la Tirrenia per un pó di tempo, attraverso mandrakate stravaganti, si è riusciti a salpare free, poi in seguito hanno stretto le maglie e buonanotte ai suonatori. Situazioni che ribadisco, fuori dall’ordinario, che in circostanze inusuali (stazioni ferroviarie, autogrill, porti e aeroporti), sempre più di rado, per puro spirito di Peter Pan, ancora si viene spinti sporadicamente, nell’attuare tali torbide gesta. :cool: Fuori dall’ipocrisia...a testa alta!

♫ Auto...grill qui c’è un mondo fantastico, ma che bello star qui, saccheggiando caciotte e cd! ♫




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Re: I nostri viaggi

Messaggio da Mammax »

aurreja ha scritto:
sabato 22 giugno 2019, 15:29
Premetto che si tratta di casi eccezionali, non certo di regolare quotidianità. Anni di trasferte su e giù per lo Stilvale, danno modo di conoscere e adottare taluni stratagemmi non propriamente edificanti sotto l’aspetto morale, né conformi alla legge. Se il treno (quando si poteva), ha visto il proliferare di mini gruppuscoli che per le trasferte al Sud raggiungevano con un certo anticipo Anagni, mentre per quelle al Settentrione si sceglieva Orte, sentendo telefonicamente i più morigerati che si erano mossi successivamente da Roma in tutta calma pagando regolarmente il biglietto, in quale punto del convoglio (testa o coda), erano stati sistemati, per poi salire dalla massicciata sulle carrozze suggerite (sapendo perfettamente che il controllore non sarebbe più passato fino al luogo di destinazione). Per quanto riguarda le gare fuori casa, con viaggi in macchina o transit (il pullman non è mai stato nelle mie preferenze, l’ho preso 5/6 volte non di più), gli autogrill più gremiti (quelli super affollati di pellegrini diretti a San Giovanni Rotondo sono di gran lunga i migliori :zon: ), se si possiede un minimo di faccia tosta, non si è gargarozzoni e si riesce a cogliere il momento propizio, l’avvistamento di uno scontrino non strappato, dà l’occasione di poter ingurgitare a costo zero, un cappuccino e cornetto, o una Rustichella con una Fanta etc.etc. che sono facilmente rimediabili. Fino a quando in passato le F.S hanno mantenuto attivo il servizio marittimo passeggeri, era un gioco da ragazzi, recarsi a Civitavecchia, partendo e tornando dalla Sardegna a costo zero. Con la Tirrenia per un pó di tempo, attraverso mandrakate stravaganti, si è riusciti a salpare free, poi in seguito hanno stretto le maglie e buonanotte ai suonatori. Situazioni che ribadisco, fuori dall’ordinario, che in circostanze inusuali (stazioni ferroviarie, autogrill, porti e aeroporti), sempre più di rado, per puro spirito di Peter Pan, ancora si viene spinti sporadicamente, nell’attuare tali torbide gesta. :cool: Fuori dall’ipocrisia...a testa alta!

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Non ti stavo mica puntando il dito asd



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Re: I nostri viaggi

Messaggio da aurreja »

Mammax ha scritto:
domenica 23 giugno 2019, 12:24
Non ti stavo mica puntando il dito asd
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:? :rolley:



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Re: I nostri viaggi

Messaggio da Mammax »

aurreja ha scritto:
domenica 23 giugno 2019, 13:48
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:? :rolley:
Uhm... Non l'ho capito lo striscione.



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Re: I nostri viaggi

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Mammax ha scritto:
lunedì 24 giugno 2019, 17:46
Uhm... Non l'ho capito lo striscione.
Striscione del 2004. Il figlio del popolare rocker di Zocca, aveva da poco rilasciato dichiarazioni non certo edificanti nei confronti del padre



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Re: I nostri viaggi

Messaggio da Mammax »

aurreja ha scritto:
lunedì 24 giugno 2019, 17:57
Striscione del 2004. Il figlio del popolare rocker di Zocca, aveva da poco rilasciato dichiarazioni non certo edificanti nei confronti del padre
Ovverosia?



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Re: I nostri viaggi

Messaggio da aurreja »

Mammax ha scritto:
martedì 25 giugno 2019, 17:34
Ovverosia?
Sono trascorsi 15 anni, ora le parole esatte non le ricordo. Comunque lo dipinse come un personaggio pieno di zone d’ombra.



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