Ricordo a quei pochi giovinastri ignoranti del concetto che la media inglese significava vincere tutte le partite casalinghe e pareggiare quelle in trasferta.
Sulla base di una discussione avuta con amici sono andato a verificare quanto fosse veritiera e se questa idea fosse ancora valida.
Ho quindi preso tutti i campionati a 16 squadre dal 70/71 al 87/88, ultimo anno prima dell'incremento del campionato a 18 squadre. Ricordo che si era ancora ai 2 punti a vittoria.
Poi mi sono concentrato sugli 11 campionati a 20 squadre dal 2005 in poi.
Questi i risultati analitici.
Nelle stagioni a 16 squadre, a 2 punti a vittoria, la media inglese comportava il raggiungimento dei 45 punti a fine campionato.
Ebbene, in 18 stagioni solo 3 volte si superò tale quota. la media punti assoluta si attesta sui 43,7, confermando di fatto il valore della media in questione.
Negli ultimi 11 campionati, invece, la media inglese dovrebbe garantire lo scudetto a 76 punti!!!

Non devo darvi cifre per comprendere che qualcosa è drasticamente cambiato. Ma volendo essere preciso, se escludiamo il primo campionato vinto dall'Inter proprio a 76 punti, la media scudetto si attesta sugli 87 punti.
Nello specifico, la ripartizione media di vittorie, pareggi e sconfitte nelle due fasi storiche ci dice che:
Fase 1: V 58% P 32% S 10%
Fase 2: V 69,2% P 21,6% S 9,2%
E' evidente che se percentualmente il numero di sconfitte è rimasto relativamente immutato, le squadre scudettate pareggiano molto di meno e vincono molto di più.
La domanda che ci siamo posti e che pongo è legata alla ragione di ciò.
I 3 punti a vittoria sono stati uno stimolo per le grandi a non accontentarsi dei pareggi oppure dal 2005 le squadre campioni sono divenute molto più forti sbilanciando di fatto gli equilibri del campionato?

La morale resta evidente: La media inglese non conta più un ciufolo!!!!
