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Spagna: tweet anti Catalogna, il Barcellona lo licenzia sei ore dopo la firma
http://www.repubblica.it/sport/calcio/e ... 130312217/
Alcuni messaggi offensivi nei confronti della comunità autonoma, pubblicati sul proprio account più di due anni fa, sono costati il passaggio del giovane Sergi Guardiola, solo omonimo dell'ex tecnico blaugrana, alla squadra B del club
BARCELLONA - Un altro Guardiola, lunedì, è entrato a far parte della storia del Barcellona, ma per motivi totalmente diversi rispetto ai successi riscossi dall'attuale allenatore del Bayern Monaco quando era alla guida dei catalani. Il sogno di Sergi Guardiola, giovane promessa del calcio spagnolo, maiorchino di nascita e fino a ieri giocatore dell'Alcorcon, è durato poco più di sei ore, il tempo che è passato tra la firma del contratto con il Barça e la rescissione del contratto da parte della società catalana. Il motivo? Alcuni messaggi pubblicati sull'account personale di Twitter del giocatore, datati 2013, in cui offendeva il Barcellona e la Catalogna.
FOTO E PRESENTAZIONE - Surreale, oltre al record negativo di permanenza nel Club Blaugrana, la cronologia degli avvenimenti che hanno portato Sergi Guardiola, al momento, a non avere una squadra. Nella giornata di lunedì 28 dicembre il Barcellona presenta tre nuovi rinforzi per la squadra Primavera, tra questi proprio Sergi Guardiola proveniente dall'Alcorcon. Sul sito della squadra catalana appaiono le foto di rito alla firma del contratto e quelle della presentazione ufficiale. Per il giovane giocatore il primo appuntamento sul campo di allenamento della Masia è fissato per martedì 29 agli ordini Gerard Lopez, tecnico del Barça B, come detto, il sogno per ogni giovane calciatore spagnolo. Sogno che verrà interrotto da lì a breve.
OFFESE IN RETE - Subito dopo l'annuncio ufficiale si mette in moto quella che potrebbe essere considerata la "Caccia alle streghe" del 21esimo secolo, cioè eventuali considerazioni poco appropriate pubblicate sui propri account nei social. Bastano poche ore per fare sì che vengano alla luce alcuni messaggi compromettenti pubblicati dal giocatore su Twitter nel 2013. Due in particolare attirano l'attenzione dei dirigenti catalani, il primo in cui Sergi scrive "Non schiererei Messi in squadra perché rende il gioco più difficile, lo distrugge" e il secondo in cui si può leggere un ben più grave "Hala Madrid, puta Catalunya".
REAZIONE TARDIVA - L'ormai ex-giocatore di Alcorcon e Barcellona deve essersi reso conto del rischio e nel giro di pochi minuti cancella i messaggi e rende privato il suo account di Twitter, ma il danno ormai è stato fatto. C'è di peggio, alcuni utenti hanno fotografato lo schermo in cui appaiono i commenti incriminati. Sergi Guardiola cerca anche di giustificarsi: "Quei tweet non li ho scritti io, - dice alla stampa, - era il 2013 non mi ricordavo nemmeno ci fossero. Non sono anticatalano né antiniente." Non basta. Il Barcellona rescinde in tempo record il contratto appena firmato e Sergi si ritrova senza squadra.
ATTENZIONE E ORTOGRAFIA - Per chi conosce la cura che il Barcellona sta mettendo nel comportamento, in campo ma anche nell'utilizzo dei social network, da parte dei propri giovani, la reazione della dirigenza blaugrana può non risultare eccessiva. Da mesi infatti il 'Club Culé' chiede ai propri tesserati, soprattutto quelli appartenenti alle squadre giovanili, particolare attenzione nei commenti che vengono pubblicati, attenzione che comprende anche una corretta ortografia nella scrittura dei messaggi. Certo, Gerard Piqué nelle ultime settimane è stato duramente criticato proprio per certi messaggi su Twitter in cui prendeva in giro il Real Madrid e il compagno di Nazionale Arbeloa, ma in quel caso si parla di prima squadra, probabilmente è un'altra storia.
http://www.repubblica.it/sport/calcio/e ... 130312217/
Alcuni messaggi offensivi nei confronti della comunità autonoma, pubblicati sul proprio account più di due anni fa, sono costati il passaggio del giovane Sergi Guardiola, solo omonimo dell'ex tecnico blaugrana, alla squadra B del club
BARCELLONA - Un altro Guardiola, lunedì, è entrato a far parte della storia del Barcellona, ma per motivi totalmente diversi rispetto ai successi riscossi dall'attuale allenatore del Bayern Monaco quando era alla guida dei catalani. Il sogno di Sergi Guardiola, giovane promessa del calcio spagnolo, maiorchino di nascita e fino a ieri giocatore dell'Alcorcon, è durato poco più di sei ore, il tempo che è passato tra la firma del contratto con il Barça e la rescissione del contratto da parte della società catalana. Il motivo? Alcuni messaggi pubblicati sull'account personale di Twitter del giocatore, datati 2013, in cui offendeva il Barcellona e la Catalogna.
FOTO E PRESENTAZIONE - Surreale, oltre al record negativo di permanenza nel Club Blaugrana, la cronologia degli avvenimenti che hanno portato Sergi Guardiola, al momento, a non avere una squadra. Nella giornata di lunedì 28 dicembre il Barcellona presenta tre nuovi rinforzi per la squadra Primavera, tra questi proprio Sergi Guardiola proveniente dall'Alcorcon. Sul sito della squadra catalana appaiono le foto di rito alla firma del contratto e quelle della presentazione ufficiale. Per il giovane giocatore il primo appuntamento sul campo di allenamento della Masia è fissato per martedì 29 agli ordini Gerard Lopez, tecnico del Barça B, come detto, il sogno per ogni giovane calciatore spagnolo. Sogno che verrà interrotto da lì a breve.
OFFESE IN RETE - Subito dopo l'annuncio ufficiale si mette in moto quella che potrebbe essere considerata la "Caccia alle streghe" del 21esimo secolo, cioè eventuali considerazioni poco appropriate pubblicate sui propri account nei social. Bastano poche ore per fare sì che vengano alla luce alcuni messaggi compromettenti pubblicati dal giocatore su Twitter nel 2013. Due in particolare attirano l'attenzione dei dirigenti catalani, il primo in cui Sergi scrive "Non schiererei Messi in squadra perché rende il gioco più difficile, lo distrugge" e il secondo in cui si può leggere un ben più grave "Hala Madrid, puta Catalunya".
REAZIONE TARDIVA - L'ormai ex-giocatore di Alcorcon e Barcellona deve essersi reso conto del rischio e nel giro di pochi minuti cancella i messaggi e rende privato il suo account di Twitter, ma il danno ormai è stato fatto. C'è di peggio, alcuni utenti hanno fotografato lo schermo in cui appaiono i commenti incriminati. Sergi Guardiola cerca anche di giustificarsi: "Quei tweet non li ho scritti io, - dice alla stampa, - era il 2013 non mi ricordavo nemmeno ci fossero. Non sono anticatalano né antiniente." Non basta. Il Barcellona rescinde in tempo record il contratto appena firmato e Sergi si ritrova senza squadra.
ATTENZIONE E ORTOGRAFIA - Per chi conosce la cura che il Barcellona sta mettendo nel comportamento, in campo ma anche nell'utilizzo dei social network, da parte dei propri giovani, la reazione della dirigenza blaugrana può non risultare eccessiva. Da mesi infatti il 'Club Culé' chiede ai propri tesserati, soprattutto quelli appartenenti alle squadre giovanili, particolare attenzione nei commenti che vengono pubblicati, attenzione che comprende anche una corretta ortografia nella scrittura dei messaggi. Certo, Gerard Piqué nelle ultime settimane è stato duramente criticato proprio per certi messaggi su Twitter in cui prendeva in giro il Real Madrid e il compagno di Nazionale Arbeloa, ma in quel caso si parla di prima squadra, probabilmente è un'altra storia.
Ich begriff, daß Menschen zwar zueinander sprechen, aber sich nicht verstehen; daß ihre Worte Stöße sind, die an den Worten der anderen abprallen; daß es keine größere Illusion gibt als die Meinung, Sprache sei ein Mittel der Kommunikation zwischen Menschen.
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Re: FC Barcelona
Qua invece chi è romano è visto come il diavolo.
blade ha scritto:Ti meriti tutti i 7 a 1 che ci siamo presi sul groppone, lasciatelo dire.
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Re: FC Barcelona
Finito l'embargo, il Barcellona ne tessera settantasette: ma in quanti diventeranno stelle?
http://www.repubblica.it/rubriche/la-st ... 130666880/
Dopo aver pagato la sanzione, con il mercato bloccato, per una serie di infrazioni, i blaugrana si scatenano invadendo gli archivi della federazione. Tra i nuovi il fenomeno coreano Seungwoo Lee, colui dal quale partitono i primi guai. Saranno in tanti alla Masia, e molti di questi, come spiega il mito Stoichkov "saranno tritati e si porteranno sempre delle ferite addosso"
Tana libera tutti. Da ieri 4 gennaio il Barcellona è di nuovo libero di tesserare calciatori. Aveva pagato una pesante sanzione (mercato bloccato) per una serie di infrazioni, dieci in tutto, nella gestione dei cartellini dei "baby". Essendo una squadra e una società senza mezzi termini, o le si ama del resto o le si odia, o le si immagina come un'alternativa "progressista" al potere madridista o le si giudica come l'altra faccia della medaglia del capitalismo calcistico spagnolo, il Barcellona non è semplicemente rientrato nel mondo degli affari e del libero scambio di calciatori: ha letteralmente invaso gli archivi la federazione spagnola. Da ieri ci sono ben 77 calciatori blaugrana in più, di cui soltanto uno, il fenomeno coreano Seungwoo Lee, visionato e subito preso nel 2011 dopo le sue esibizioni alla Danone Cup svoltasi a Johannesburg, è ancora in rampa di lancio perché non ha ancora compiuto 18 anni, è destinato alla prima squadra, ma bisogna aspettare il 6 gennaio, ossia il compimento della sua maggiore età (è un '98!!). Gli altri sono ufficiali a decorrere da subito, in prima squadra Turan e Vidal, Ezkieta, Delgado, Chemi, Gonçalves e Romera per il Barça B, Garcia, Campeny, Paik, Mujica per la Juvenil A e via via tutti gli altri, sino alla quinta classe di esordienti (la Benjamin E): Proprio Lee fu, burocraticamente malgestito nel gennaio del 2013, la prima causa del guai del Barcellona con la Fifa (violazione dell'art. 19 che specifica le modalità di trasferimento dei calciatori ancora minorenni) che il presidente Bartomeu accusò di complottare contro la Catalogna tutta (la denuncia del club avvenne attraverso una soffiata anonima!).
Lo stesso errore, nell'iter di passaggio che deve portare alla nazionalizzazione, venne commesso con altri ragazzi, gli altri due coreani Paik e Jang, il francese Chendri, l'olandese Bobby, il camerunense Sousia, l'americano Lederman, il giapponese Kubo, il francese Ruiz, una babele di pischelli promettenti con annesse famiglie. "Ma attenti, ragazzi, non è sempre detto che chi arriva al Barcellona esplode, non sempre è la soluzione ideale", precisa un ex importante come Stoichkov. Anche Guardiola, cinque anni fa, ammetteva che spesso alla Masia si entra con entusiasmo e si esce con la coda fra le gambe con largo anticipo rispetto alle attese: "La verità è che siamo sempre troppi". Quando Icardi venne ceduto alla Sampdoria, nel 2011, uno degli allora responsabili della Masia, passato all'Academy del Liverpool, spiegò: "Sa quanti ne abbiamo di Icardi? Qualcuno dobbiamo per forza lasciarlo andare e poi Icardi è forte ma non ha le caratteristiche fisiche per sfondare come centravanti nel Barcellona".
Era il periodo in cui ci si domandava, conoscendo la risposta, del perché uno come Ibrahimovic non avesse "attecchito": "Le difficoltà umane (soprattutto con Guardiola, ndr) vennero dopo quelle tecniche: il centravanti alto non funziona al Camp Nou, è come se fosse perennemente percepito come un'anomalia", riconobbe allora Michael Laudrup in una delle rare interviste in cui ripensò anche ai suoi anni blaugrana. E nonostante ciò Ibrahimovic aiutò la squadra a vincere la Liga. Ma i "fallimenti" sono tanti, campioni che si sono affacciati e sono spariti, che sono riusciti a malapena a farsi un'idea di come funzionassero le cose. Un giovane promettente come l'olandese Afellay non è riuscito mai sentirsi a casa, ma forse era anche sopravvalutato. David Villa non ha mai capito veramente cosa chiedessero Guardiola e Vilanova, ha giocato tre stagioni, ha segnato, ha vinto, ha sorriso, ma non è mai stato il Villa che tutti s'immaginavano, lui stesso compreso.
Qualcuno si ricorda l'anno in cui Mendieta si "travestì" da calciatore del Barcellona? C'è una vaga idea di quanto abbiano inciso nel cuore catalano Coco, Albertini e Zambrotta e quanto questi due azzurri abbiano preso dalla loro esperienza al Barcellona? Delusi è dire poco. Quando arrivò Henry si sapeva che non era più al top, non che proprio al Barcellona avrebbe scoperto, in tre lenti anni, di non essere più in grado di reggere l'impatto del calcio europeo. Uno dei più grandi flop fu senza dubbio Aljaksandr Hleb, il bielorusso tornato ora in patria (l'abbiamo visto nel Bate contro la Roma e contro il "suo" Barcellona). Uno dei più grandi momenti d'imbarazzo lo portò Lilian Thuram, arrivato da portento si rese protagonista di alcune gaffe clamorose. Negli ultimi anni una delle speranze più macchiate di illusione è stato forse il brasiliano Keirrison, Ma anche Alexis Sanchez, Maxi Lopez, Quaresma, Riquelme e Ejdur Gudhjohnsen (il figlio è fra i 77...) non scherzano, sono passati come comete, dovevano dare luce e si sono infilati in un buco nero. Come il fugace Dugarry già caduta libera. Ha ragione Stoichkov: "Il Barcellona esalta e trita, ci ricordiamo solo di chi si è esaltato, me compreso, ma i tritati si porteranno sempre delle ferite addosso". Alcuni vanno al Barça, alcuni vanno in barca.
Daje coi tesseramenti!
http://www.repubblica.it/rubriche/la-st ... 130666880/
Dopo aver pagato la sanzione, con il mercato bloccato, per una serie di infrazioni, i blaugrana si scatenano invadendo gli archivi della federazione. Tra i nuovi il fenomeno coreano Seungwoo Lee, colui dal quale partitono i primi guai. Saranno in tanti alla Masia, e molti di questi, come spiega il mito Stoichkov "saranno tritati e si porteranno sempre delle ferite addosso"
Tana libera tutti. Da ieri 4 gennaio il Barcellona è di nuovo libero di tesserare calciatori. Aveva pagato una pesante sanzione (mercato bloccato) per una serie di infrazioni, dieci in tutto, nella gestione dei cartellini dei "baby". Essendo una squadra e una società senza mezzi termini, o le si ama del resto o le si odia, o le si immagina come un'alternativa "progressista" al potere madridista o le si giudica come l'altra faccia della medaglia del capitalismo calcistico spagnolo, il Barcellona non è semplicemente rientrato nel mondo degli affari e del libero scambio di calciatori: ha letteralmente invaso gli archivi la federazione spagnola. Da ieri ci sono ben 77 calciatori blaugrana in più, di cui soltanto uno, il fenomeno coreano Seungwoo Lee, visionato e subito preso nel 2011 dopo le sue esibizioni alla Danone Cup svoltasi a Johannesburg, è ancora in rampa di lancio perché non ha ancora compiuto 18 anni, è destinato alla prima squadra, ma bisogna aspettare il 6 gennaio, ossia il compimento della sua maggiore età (è un '98!!). Gli altri sono ufficiali a decorrere da subito, in prima squadra Turan e Vidal, Ezkieta, Delgado, Chemi, Gonçalves e Romera per il Barça B, Garcia, Campeny, Paik, Mujica per la Juvenil A e via via tutti gli altri, sino alla quinta classe di esordienti (la Benjamin E): Proprio Lee fu, burocraticamente malgestito nel gennaio del 2013, la prima causa del guai del Barcellona con la Fifa (violazione dell'art. 19 che specifica le modalità di trasferimento dei calciatori ancora minorenni) che il presidente Bartomeu accusò di complottare contro la Catalogna tutta (la denuncia del club avvenne attraverso una soffiata anonima!).
Lo stesso errore, nell'iter di passaggio che deve portare alla nazionalizzazione, venne commesso con altri ragazzi, gli altri due coreani Paik e Jang, il francese Chendri, l'olandese Bobby, il camerunense Sousia, l'americano Lederman, il giapponese Kubo, il francese Ruiz, una babele di pischelli promettenti con annesse famiglie. "Ma attenti, ragazzi, non è sempre detto che chi arriva al Barcellona esplode, non sempre è la soluzione ideale", precisa un ex importante come Stoichkov. Anche Guardiola, cinque anni fa, ammetteva che spesso alla Masia si entra con entusiasmo e si esce con la coda fra le gambe con largo anticipo rispetto alle attese: "La verità è che siamo sempre troppi". Quando Icardi venne ceduto alla Sampdoria, nel 2011, uno degli allora responsabili della Masia, passato all'Academy del Liverpool, spiegò: "Sa quanti ne abbiamo di Icardi? Qualcuno dobbiamo per forza lasciarlo andare e poi Icardi è forte ma non ha le caratteristiche fisiche per sfondare come centravanti nel Barcellona".
Era il periodo in cui ci si domandava, conoscendo la risposta, del perché uno come Ibrahimovic non avesse "attecchito": "Le difficoltà umane (soprattutto con Guardiola, ndr) vennero dopo quelle tecniche: il centravanti alto non funziona al Camp Nou, è come se fosse perennemente percepito come un'anomalia", riconobbe allora Michael Laudrup in una delle rare interviste in cui ripensò anche ai suoi anni blaugrana. E nonostante ciò Ibrahimovic aiutò la squadra a vincere la Liga. Ma i "fallimenti" sono tanti, campioni che si sono affacciati e sono spariti, che sono riusciti a malapena a farsi un'idea di come funzionassero le cose. Un giovane promettente come l'olandese Afellay non è riuscito mai sentirsi a casa, ma forse era anche sopravvalutato. David Villa non ha mai capito veramente cosa chiedessero Guardiola e Vilanova, ha giocato tre stagioni, ha segnato, ha vinto, ha sorriso, ma non è mai stato il Villa che tutti s'immaginavano, lui stesso compreso.
Qualcuno si ricorda l'anno in cui Mendieta si "travestì" da calciatore del Barcellona? C'è una vaga idea di quanto abbiano inciso nel cuore catalano Coco, Albertini e Zambrotta e quanto questi due azzurri abbiano preso dalla loro esperienza al Barcellona? Delusi è dire poco. Quando arrivò Henry si sapeva che non era più al top, non che proprio al Barcellona avrebbe scoperto, in tre lenti anni, di non essere più in grado di reggere l'impatto del calcio europeo. Uno dei più grandi flop fu senza dubbio Aljaksandr Hleb, il bielorusso tornato ora in patria (l'abbiamo visto nel Bate contro la Roma e contro il "suo" Barcellona). Uno dei più grandi momenti d'imbarazzo lo portò Lilian Thuram, arrivato da portento si rese protagonista di alcune gaffe clamorose. Negli ultimi anni una delle speranze più macchiate di illusione è stato forse il brasiliano Keirrison, Ma anche Alexis Sanchez, Maxi Lopez, Quaresma, Riquelme e Ejdur Gudhjohnsen (il figlio è fra i 77...) non scherzano, sono passati come comete, dovevano dare luce e si sono infilati in un buco nero. Come il fugace Dugarry già caduta libera. Ha ragione Stoichkov: "Il Barcellona esalta e trita, ci ricordiamo solo di chi si è esaltato, me compreso, ma i tritati si porteranno sempre delle ferite addosso". Alcuni vanno al Barça, alcuni vanno in barca.
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Re: [Liga] Campionato 2015-2016
Per chi fosse interessato
Nei cinema solo martedì 29 e mercoledì 30 marzo distribuito da QMI/Stardust
“Barça Dreams”: la vera storia del FC Barcelona
e dei suoi campioni arriva al cinema
Giocatori leggendari come Leo Messi, Xavi Hernández e Andrés Iniesta, oltre al celeberrimo allenatore Pep Guardiola e all’icona del pallone Johan Cruyff sono i protagonisti del film
dedicato al club simbolo dell’identità catalana. Con la voce narrante di Pierluigi Pardo.
Martedì 29 e mercoledì 30 marzo, la vera storia di una delle squadre di calcio più popolari di tutti i tempi, il leggendario FC Barcelona, esce dai campi da gioco e arriva in oltre 100 sale cinematografiche di tutta Italia con “Barça Dreams – la vera storia del FB Barcelona”, il film di Jordi Llopart distribuito in Italia da QMI/Stardust. Per l’elenco dei cinema https://barcadreams.stardust.it/.
Un viaggio alla scoperta di quello che si è sempre definito “Més que un club” (più che un club), raccontato dai suoi campioni: dal centrocampista fuoriclasse Lionel Messi al celeberrimo allenatore Pep Guardiola, fino all’uomo che ha rivoluzionato il mondo del pallone grazie alla sua visione inedita e innovativa del calcio: Johan Cruyff. Con la voce narrante del giornalista e commentatore sportivo Pierluigi Pardo.
Grazie a interviste inedite ai rappresentati di un’intera generazione di calciatori formatasi allo straordinario vivaio di La Masia – tra i nomi, Leo Messi, Xavi Hernández, Andrés Iniesta, solo per citarne alcuni – oltre a prezioso materiale d’archivio, “Barça Dreams” porta al cinema i sogni e le ambizioni di una lunga lista di celebrità che hanno trovato la gloria nello stadio Camp Nou. 115 anni di storia dello sport narrati dall’anno di fondazione del football club, il 1899, fino ad oggi, per svelare i segreti della squadra che non solo è arrivata a stabilire un legame inedito con i propri tifosi – con l’impressionante cifra di 223 mila iscritti nel 2013, più di qualsiasi altra al mondo – ma anche a rappresentare e tutelare i valori e l’identità catalani.
“Quando filmavamo i giocatori in slow motion durante le partite, eravamo stupefatti dalle incredibili imprese di Leo Messi sul campo da gioco – racconta il regista – Ad esempio, quando un compagno gli passava la palla, scattava a una tale velocità che risultava impossibile seguirlo e assicurarsi che la sua immagine rimanesse all’interno dell’inquadratura. Una cosa che non succedeva con nessun altro giocatore. Era sensibilmente più veloce, e per non perderlo ogni volta dovevamo tentare di indovinare da che parte avrebbe iniziato a correre.”
Tutti coloro che parteciperanno alla proiezione del film riceveranno in omaggio una bustina di card della collezione ufficiale Uefa Champions League di Topps
QMI è la più importante agenzia italiana di Entertainment Marketing and Communication. Ogni anno, tra i suoi 150 clienti, oltre ai brand, ci sono produttori e distributori italiani e internazionali. Buoni cinema, product placement, branded content, co-produzione di film, tax credit, creazione di piattaforme digital, creatività, musica, eventi su misura sono le numerose attività attraverso cui opera QMI.
https://barcadreams.stardust.it/
www.barcadreams.it
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e dei suoi campioni arriva al cinema
Giocatori leggendari come Leo Messi, Xavi Hernández e Andrés Iniesta, oltre al celeberrimo allenatore Pep Guardiola e all’icona del pallone Johan Cruyff sono i protagonisti del film
dedicato al club simbolo dell’identità catalana. Con la voce narrante di Pierluigi Pardo.
Martedì 29 e mercoledì 30 marzo, la vera storia di una delle squadre di calcio più popolari di tutti i tempi, il leggendario FC Barcelona, esce dai campi da gioco e arriva in oltre 100 sale cinematografiche di tutta Italia con “Barça Dreams – la vera storia del FB Barcelona”, il film di Jordi Llopart distribuito in Italia da QMI/Stardust. Per l’elenco dei cinema https://barcadreams.stardust.it/.
Un viaggio alla scoperta di quello che si è sempre definito “Més que un club” (più che un club), raccontato dai suoi campioni: dal centrocampista fuoriclasse Lionel Messi al celeberrimo allenatore Pep Guardiola, fino all’uomo che ha rivoluzionato il mondo del pallone grazie alla sua visione inedita e innovativa del calcio: Johan Cruyff. Con la voce narrante del giornalista e commentatore sportivo Pierluigi Pardo.
Grazie a interviste inedite ai rappresentati di un’intera generazione di calciatori formatasi allo straordinario vivaio di La Masia – tra i nomi, Leo Messi, Xavi Hernández, Andrés Iniesta, solo per citarne alcuni – oltre a prezioso materiale d’archivio, “Barça Dreams” porta al cinema i sogni e le ambizioni di una lunga lista di celebrità che hanno trovato la gloria nello stadio Camp Nou. 115 anni di storia dello sport narrati dall’anno di fondazione del football club, il 1899, fino ad oggi, per svelare i segreti della squadra che non solo è arrivata a stabilire un legame inedito con i propri tifosi – con l’impressionante cifra di 223 mila iscritti nel 2013, più di qualsiasi altra al mondo – ma anche a rappresentare e tutelare i valori e l’identità catalani.
“Quando filmavamo i giocatori in slow motion durante le partite, eravamo stupefatti dalle incredibili imprese di Leo Messi sul campo da gioco – racconta il regista – Ad esempio, quando un compagno gli passava la palla, scattava a una tale velocità che risultava impossibile seguirlo e assicurarsi che la sua immagine rimanesse all’interno dell’inquadratura. Una cosa che non succedeva con nessun altro giocatore. Era sensibilmente più veloce, e per non perderlo ogni volta dovevamo tentare di indovinare da che parte avrebbe iniziato a correre.”
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Re: [Liga] Campionato 2015-2016
Stasera alle 22 su Premium ci sta un documentario sulla storia del Barcellona visto che è il compleanno oggi o ricade in questi giorni !!
Santiago ha scritto:*così carino così edukaku*
Uno piacere ha il grande piacere ospite di avere ospite !!ilmauro ha scritto:tonino asta è l'ideale pe fa il salto
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Re: FC Barcelona
mes que dei pezzi de merda.
Non so se hai presente una puttana ottimista e di sinistra.
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Re: FC Barcelona
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Re: FC Barcelona
che società de pezzi de merda.
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Re: FC Barcelona
Me racomando...mo andiamo a Barcellona e diamogli un altro paio di milioni per Sanabria, magari si sono offesi che invece che a zero lo abbiamo preso pagando 6,2 milioni per non fargli dispiacere e non compromettere futuri rapporti.
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Re: FC Barcelona
A stronzi
10-4-18 Manolas 82 non c’è rivincita
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Re: FC Barcelona
C’era anche chi ha goduto per il 6-1 rubato al PSG
Spero in Al Khelaifi che arriva con l’assegna per Messi e voi che giocate con Malcom titolare
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Re: FC Barcelona
Squadra storicamente scorretta e arrogante, ma spesso "slava" la faccia spostando l'attenzione sul Real e facendo passare loro per merde. E devo dire che tante volte ci sono cascato anche io, sbagliando.
La vera juve d'europa sono loro.
Che dio maledica voi e il tiki taka.
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ilmauro ha scritto: non ce capisco un cazzo
postromantico ha scritto: so 'na merda Mattè
'na grande merda.
fidati.
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Re: FC Barcelona
Distinguere tra due merde come real e barca è una perdita di tempo ed energieMarcoDaLatina ha scritto:Squadra storicamente scorretta e arrogante, ma spesso "slava" la faccia spostando l'attenzione sul Real e facendo passare loro per merde. E devo dire che tante volte ci sono cascato anche io, sbagliando.
La vera juve d'europa sono loro.
Che dio maledica voi e il tiki taka.
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