Non riesco neanche ad immaginare l’odio che si deve provare per uccidere dentro un carro armato un ragazzo che presumibilmente avrà vent’anni. E neanche l’odio per stare in quel carro armato, pronto a uccidere ragazzi che ne avranno sedici. Non sono pronto.
Per fortuna qui viviamo una realtà diversa, per cui possiamo indignarci o incazzarci per quello che succede lì, per le sopraffazioni che i palestinesi vivono da ottant’anni o per la sensazione di pericolo che vivono gli israeliani (due dimensioni diverse).
Di fronte a questo Ste’ io mi fermo, smetto di capire o di esultare, non sono pronto a conoscere la morte così da vicino, è una dimensione del male che non mai appartiene e che per il culo di essere nato a Roma non ho mai provato.
Purtroppo questo è un mondo che non lascia spazio all’empatia. Sono veramente colpito, in negativo, dal video e anche dal tuo commento