Aneddoti vari
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Re: Aneddoti vari
L'ultima volta che abbiamo battuto il Bologna in casa all'esordio mi ricordate come è finita?
Io al primo che mi scrive 11 partite di questa stagione tra Campionato e Europa League in cui Paredes gioca almeno un tempo da 6,5 a salire offro una cena con facoltà di scegliersi il ristorante
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Re: Aneddoti vari
Non dico il risultato della partita, quello del campionato
Io al primo che mi scrive 11 partite di questa stagione tra Campionato e Europa League in cui Paredes gioca almeno un tempo da 6,5 a salire offro una cena con facoltà di scegliersi il ristorante
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Re: Aneddoti vari
state bboniii
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Re: Aneddoti vari
Si intendevo quello.antoniocs ha scritto: Non dico il risultato della partita, quello del campionato
GRAZIE A FRANCESCO TOTTI PER ESSERE NATO!
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Re: Aneddoti vari
Io al primo che mi scrive 11 partite di questa stagione tra Campionato e Europa League in cui Paredes gioca almeno un tempo da 6,5 a salire offro una cena con facoltà di scegliersi il ristorante
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Re: Aneddoti vari
Zeman.
«La persona più bella che ho incontrato nel calcio. Serio, leale, competente. Andavi da lui e dicevi: “Mister,
ho male alla caviglia”.E lui con la sua cantilena: “Tu correre… tu correre sempre più forte… così ti passa subito”. Una volta rientriamo da una trasferta alle tre di notte, l’hotel è chiuso, non sappiamo come entrare. Vediamo uno che si arrampica su una pianta, si aggrappa a un balconcino, sparisce nel buio e riappare aprendo la porta: era Zeman. “Ora potete entrare”. A Parma venne esonerato dopo 8 partite: nello spogliatoio piangevano tutti, mai più vista una scena del genere in vita mia».
Con Boskov si è divertito parecchio.
«Partitella del giovedì, era a Perugia da tre mesi. Indicandomi, fa al suo vice: “Bravo quel ragazzino!”.Il
vice sbianca. Boskov si avvicina e mi fa: “Mi piaci,
domenica ti faccio debuttare”.Avevo 29 anni,
avevo giocato 9 stagioni in Serie A. Un’altra volta lo
vedo al parcheggio fuori dallo stadio, mi ferma: “Mi
dai un passaggio a casa?”. E io: “Certo mister, salga
pure”. E lui: “No, ti seguo con la macchina…”. Io:
“Ma dove abita mister?”. Lui: “E chi se lo ricorda? È
la casa dove abitava Zè Maria, sai dov’è?”. Io: ”No
mister… mi spiace… però proviamo”. Lui: “Ricorda:
uomoche chiede non sibperde mai”. Che mito,lo ricordo con grande affetto».
ll calciatore più matto con cui ha giocato?
«Facilissimo: Tino Asprilla. In campo e fuori: un
circo. Fine allenamento, prende il pallone e indica il
presidente Pedraneschi che sta parlando al telefono
venti metri più in là: “Ora lo colpisco in faccia”.
Pum! Centrato in pieno, il presidente cade a terra com e un birillo. Noi accorriamo preoccupati, Tino ride: come fai a non voler bene a uno così?
Melli
È vero che “salvò” la panchina ad Ancelotti?
«Sì,fa ridere ripensarcima è così. Giocavamo a Vicenza e non passavamo un
bel periodo. La società gli aveva comunicato che se avessimo perso lo avrebbero mandato via.Io segnai a 5 minuti
dalla fine, pareggiamo, e di fatto lo
salvai. E chissà come sarebbe andata
la sua carriera,ma indipendentemente
da tutto si vedeva che aveva giàun’impostazione e una gestione del gruppo
da top mondiale.In più, da lì in poi,non
ci siamo più fermati e abbiamo continuato a vincere».
Benarrivo
«La persona più bella che ho incontrato nel calcio. Serio, leale, competente. Andavi da lui e dicevi: “Mister,
ho male alla caviglia”.E lui con la sua cantilena: “Tu correre… tu correre sempre più forte… così ti passa subito”. Una volta rientriamo da una trasferta alle tre di notte, l’hotel è chiuso, non sappiamo come entrare. Vediamo uno che si arrampica su una pianta, si aggrappa a un balconcino, sparisce nel buio e riappare aprendo la porta: era Zeman. “Ora potete entrare”. A Parma venne esonerato dopo 8 partite: nello spogliatoio piangevano tutti, mai più vista una scena del genere in vita mia».
Con Boskov si è divertito parecchio.
«Partitella del giovedì, era a Perugia da tre mesi. Indicandomi, fa al suo vice: “Bravo quel ragazzino!”.Il
vice sbianca. Boskov si avvicina e mi fa: “Mi piaci,
domenica ti faccio debuttare”.Avevo 29 anni,
avevo giocato 9 stagioni in Serie A. Un’altra volta lo
vedo al parcheggio fuori dallo stadio, mi ferma: “Mi
dai un passaggio a casa?”. E io: “Certo mister, salga
pure”. E lui: “No, ti seguo con la macchina…”. Io:
“Ma dove abita mister?”. Lui: “E chi se lo ricorda? È
la casa dove abitava Zè Maria, sai dov’è?”. Io: ”No
mister… mi spiace… però proviamo”. Lui: “Ricorda:
uomoche chiede non sibperde mai”. Che mito,lo ricordo con grande affetto».
ll calciatore più matto con cui ha giocato?
«Facilissimo: Tino Asprilla. In campo e fuori: un
circo. Fine allenamento, prende il pallone e indica il
presidente Pedraneschi che sta parlando al telefono
venti metri più in là: “Ora lo colpisco in faccia”.
Pum! Centrato in pieno, il presidente cade a terra com e un birillo. Noi accorriamo preoccupati, Tino ride: come fai a non voler bene a uno così?
Melli
È vero che “salvò” la panchina ad Ancelotti?
«Sì,fa ridere ripensarcima è così. Giocavamo a Vicenza e non passavamo un
bel periodo. La società gli aveva comunicato che se avessimo perso lo avrebbero mandato via.Io segnai a 5 minuti
dalla fine, pareggiamo, e di fatto lo
salvai. E chissà come sarebbe andata
la sua carriera,ma indipendentemente
da tutto si vedeva che aveva giàun’impostazione e una gestione del gruppo
da top mondiale.In più, da lì in poi,non
ci siamo più fermati e abbiamo continuato a vincere».
Benarrivo
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Re: Aneddoti vari
Com’era il Cristiano bambino?
Ero gracile. A sedici anni d’un colpo sono cresciuto 18 centimetri. Papà dirigente della Esso, mamma casalinga, una sorella. Simpatizzavo per la Roma, sono nato lì. Mi piaceva Pruzzo perché era di Crocefieschi, il paese di mia mamma
Le è mancata la grande squadra?
«No, nessun rimpianto. Potevo andare alla Juventus, ma l’Atalanta chiese troppo e in fondo ne fui felice, volevo restare a Bergamo. Poi la Roma: Spalletti mi voleva come vice-Totti, mi chiamava Pradè e mi faceva ascoltare il jingle della Champions:ti piace? Avevo già 34 anni, risposi grazie, ma no, io rimango all'Atalanta.
Ero gracile. A sedici anni d’un colpo sono cresciuto 18 centimetri. Papà dirigente della Esso, mamma casalinga, una sorella. Simpatizzavo per la Roma, sono nato lì. Mi piaceva Pruzzo perché era di Crocefieschi, il paese di mia mamma
Le è mancata la grande squadra?
«No, nessun rimpianto. Potevo andare alla Juventus, ma l’Atalanta chiese troppo e in fondo ne fui felice, volevo restare a Bergamo. Poi la Roma: Spalletti mi voleva come vice-Totti, mi chiamava Pradè e mi faceva ascoltare il jingle della Champions:ti piace? Avevo già 34 anni, risposi grazie, ma no, io rimango all'Atalanta.
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Re: Aneddoti vari
Il Cristiano Doni di quegli anni, tra il '99 e il 2002, era un calciatore fenomenale. Confesso che avrei voluto vederlo con la maglia della Roma. Poi accadde quello che sappiamo ed anche la considerazione sul giocatore, oltre che sulla persona, ne fu condizionata.antoniocs ha scritto: ↑ieri, 14:56 Com’era il Cristiano bambino?
Ero gracile. A sedici anni d’un colpo sono cresciuto 18 centimetri. Papà dirigente della Esso, mamma casalinga, una sorella. Simpatizzavo per la Roma, sono nato lì. Mi piaceva Pruzzo perché era di Crocefieschi, il paese di mia mamma
Le è mancata la grande squadra?
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Re: Aneddoti vari
Vabbe` a 34 anni sono contento che non lo abbiam preso.antoniocs ha scritto: ↑ieri, 14:56 Com’era il Cristiano bambino?
Ero gracile. A sedici anni d’un colpo sono cresciuto 18 centimetri. Papà dirigente della Esso, mamma casalinga, una sorella. Simpatizzavo per la Roma, sono nato lì. Mi piaceva Pruzzo perché era di Crocefieschi, il paese di mia mamma
Le è mancata la grande squadra?
«No, nessun rimpianto. Potevo andare alla Juventus, ma l’Atalanta chiese troppo e in fondo ne fui felice, volevo restare a Bergamo. Poi la Roma: Spalletti mi voleva come vice-Totti, mi chiamava Pradè e mi faceva ascoltare il jingle della Champions:ti piace? Avevo già 34 anni, risposi grazie, ma no, io rimango all'Atalanta.
Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum