Kurt e Roma: a cosa serve la bellezza di una città
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Re: Kurt e Roma: a cosa serve la bellezza di una città
principe68 ha scritto:mai amato quel tipo di rock,
così come mai amato Led Zeppelin o Black Sabbath
scusate ma mi andava di dirlo
proprio sono esteticamente fenomeni che mi hanno provocato una voglia di rimanerci a distanza di sicurezza
Nirvana, Led Zeppelin e Black Sabbath c'entrano poco tra loro, però.
Santiago CFO
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Re: Kurt e Roma: a cosa serve la bellezza di una città
Quotando un mio amico del liceo, "beato te che n'c'hai mai capito un cazzo"principe68 ha scritto:mai amato quel tipo di rock,
così come mai amato Led Zeppelin o Black Sabbath
scusate ma mi andava di dirlo
proprio sono esteticamente fenomeni che mi hanno provocato una voglia di rimanerci a distanza di sicurezza
"Del resto mia cara di che si stupisce, anche l'operaio vuole il figlio dottore e pensi che ambiente che può venir fuori. Non c'è più morale, Contessa."
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Re: Kurt e Roma: a cosa serve la bellezza di una città
domani saranno passati 20 anni (io c'ero, ma c'ero pure nel '91 al Castello*):
Peccato non si trovi nulla dell'esibizione dei Melvins
*questo (molto meglio):
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Re: Kurt e Roma: a cosa serve la bellezza di una città
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e poi spiattellato in qualche latrina
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La Sindrome di Setubal: sai benissimo di chi è la colpa, ne conosci i limiti invalicabili, l'obsolescenza naturale... eppure non vuoi ammetterlo, e al primo sorriso ti sciogli come neve al sole, e pensi si possa ripartire.
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Re: Kurt e Roma: a cosa serve la bellezza di una città
Troppo presto Kurt.. troppo presto.
Potevi e dovevi darci ancora molto.
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ilmauro ha scritto: non ce capisco un cazzo
postromantico ha scritto: so 'na merda Mattè
'na grande merda.
fidati.
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Re: Kurt e Roma: a cosa serve la bellezza di una città
Per tornare in topic:
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Re: Kurt e Roma: a cosa serve la bellezza di una città
mortacci tua!il_noumeno ha scritto: ↑martedì 20 novembre 2012, 1:11Io li ho visti nel 91 al Castello con i Sonic Youth (avevo 12 anni e anche io il giorno dopo ho preso in mano una chitarra) e nel 94 a Marino.
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Re: Kurt e Roma: a cosa serve la bellezza di una città
invece john frusciante, dopo il punk per liceali di nevermind, esultò per il ritorno ai veri nirvana : that voice, that voiceil_noumeno ha scritto: ↑domenica 22 settembre 2013, 1:08Nirvana: 20 anni fa usciva “In Utero”
“Adoro quel disco, mi piace più di Nevermind” dice Dave Grohl parlando di In Utero, il terzo e ultimo disco registrato in studio dai Nirvana, che segue l’uscita del loro album capolavoro che conteneva Smells Like Teen Spirit, brano elevato a inno del grunge e d’una generazione intera.
Questo mese di In Utero si celebra il ventennale, e per l’occasione dal 23 settembre sarà in vendita un cofanetto che contiene tutte le 89 tracce previste nella ristampa, disponibili in edizioni in doppio cd, triplo vinile e dvd live.
I ricordi legati a quest’album, che al debutto si piazzò al primo posto delle classifiche inglesi e americane e vendette oltre cinque milioni di copie in tutto il mondo, per l’ex batterista dei Nirvana sono pura emozione: “Torno a quest’album e guardo la confezione e le foto, e ascolto le canzoni che non ho ascoltato da vent’anni in qua, con le rarità, i demo… Ed è un po’ un trip”, dice Dave Grohl.
Originariamente, Kurt Cobain aveva intenzione di intitolare l’album I Hate Myself and I Want to Die (“Odio me stesso e voglio morire”) frase che estrapola dal suo diario del 1992. In quel periodo, Cobain pronuncia spesso questa frase in risposta a chi gli chiede di come si senta. Cobain del resto, è stanco di prendere il gruppo sul serio e che tutti gli altri lo prendano sul serio. Quel titolo è per lui solo un gioco, ma il bassista dei Nirvana Krist Novoselic, riesce a persuaderlo e a fargli cambiare il titolo, per il timore di scatenare possibili controversie legali. La scelta finale ricade su In Utero, titolo tratto da una canzone della moglie di Kurt, Courtney Love, dalla quale ha da poco avuto una bambina, Francis Bean.
Il disco, che si apre con la frase “La rabbia giovanile ha pagato bene. Ora sono vecchio e annoiato”, si rivela di grande impatto, grazie alla forza delle canzoni. Le doti da songwriter che qui Kurt Cobain dimostra di avere, eclissano ogni lavoro precedente, anche se il disco è confuso, colmo di conflitti. A partire da quelli che si ebbero durante la registrazioni contro l’etichetta: il Chicago Tribune all’epoca pubblicò un articolo dal titolo “L’etichetta non è affatto entusiasta dell’ultimo disco dei Nirvana”. Mentre su NME, il giornalista musicale John Mulvey, scrive che “In Utero sembra l’album di una band in cerca di una direzione psicologica”.
Nonostante tutto, il disco genera diversi pezzi memorabili, come Rape Me, suonato sul giro di Teen Spirit, o Heart Shaped Box, che rappresenta la vetta artistica dell’album. Si tratta di una cupissima canzone d’amore, in cui sono presenti alcuni dei temi cari a Cobain, come la dipendenza e il sentirsi in trappola. Non mancano, poi, i momenti di pura follia punk, come ad esempio la corrosiva Tourette’s, e – in mezzo a tutta quella rabbia fosca e meditabonda – quelli caratterizzati da una bellezza sublime e delicata, come Pennyroyal Tea e Dumb.
ricordo grandi stroncature all'epoca...
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Re: Kurt e Roma: a cosa serve la bellezza di una città
Il palaghiaccio di Marino sta dietro casa mia ed è tristissimo vederlo ora, in completo abbandono, dopo che ci sono passati artisti di questo calibro.
E dopo che ci ho pattinato decine di volte, fanculo, non ho più pattinato.
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