vietcong ha scritto:scusatemi, io non vivo lo stadio e sono l'ultimo la cui opinione può contare circa le questione tifo di ieri, ma da quando ieri sera ho letto dei motivi dello sciopero, mi è salita un'agitazione che quasi non mi faceva prendere sonno... è stato detto di tutto, ma ci sono almeno un paio di cose che ho letto in queste pagine e che meritano secondo me un chiarimento.
punto 1: ma che davero i motivo dello sciopero del tifo non sono stati dichiarati in maniera univoca e chiara per paura che la gente si dissociasse (in quanto motivazione a dir poco controversa)? Che le motivazioni non fossero chiare a tutti mi pare che sia un dato certo, che lo sciopero sia stato applicato "male" anche. Ma se davvero chi lo ha gestito e promosso non ha avuto le palle di dichiararne a chiare lettere le motivazioni, beh, siamo di fronte a qualcosa di ridicolo. Scusate se penso male, ma a me vengono in mente quei fascistelli che sono i più duri di tutti e poi se devono menare uno vanno in dieci, o che si atteggiano a fieri e combattivi e poi stanno sempre a piangere perché sono discriminati nella società (anzi, che su quel senso di accerchiamento ci marciano e ci costruiscono la propria forza di appartenenza). Magari non c'entra nulla, non voglio politicizzare la cosa, ma lo stile mi pare quello.
2: Ho letto discorsi assolutamente inaccettabili nel caso in questione, del tipo "io intanto in pubblico difendo il mio amico, poi se verrà accertato che ha sbagliato lo meno per primo, ma in privato".
Forse non ci si rende conto delle proporzioni del caso. A parte che l'amicizia è una cosa privata, mentre un'intera curva che sciopera in merito a fatti che hanno avuto rilevanza nazionale (a prescindere da quanto l'informazione sia arrivata distorta nel paese) è un fatto POLITICO, e non si può fare finta di non saperlo derubricando tutto al nobile quanto privato, e individuale, sentimento dell'amicizia.
Ma soprattutto non regge l'idea, un po' tribale, del "quando lo incontro a quattr'occhi ci penso io a dirgli che ha sbagliato". Questo andrebbe benissimo se parlassimo di pischelli che si prendono a bastonate o puncicate. Ma non di una persona adulta che potrebbe aver puntato un'arma contro un uomo e sparato. Se spari a un uomo ti assumi tutta la responsabilità di potergli togliere la vita, l'atto più grave in assoluto. Non ho giustificato l'assassino di Carlo Giuliani e penso che non giustificherò neanche chi ha sparato a Ciro Esposito, a meno di ricostruzioni davvero sorprendenti, che non mi sembrano nell'aria.
Cioè capiamoci, se questo De Santis è colpevole, a quattr'occhi non ti ci potrai incontrare più per parecchi anni, ma di che stiamo a parlà. Qui stiamo parlando di andare a portare le arance a Rebibbia, mica di prendere da parte un ragazzino e fargli la lezione, dobbiamo renderci conto del livello dell'accusa e del gesto. Io non so se vi rendete conto, se mai avete avuto un parente o un amico in coma perché gli avevano sparato, non si può ragionare in termini di solidarietà tribale o amicale, in qualsiasi gruppo chi uccide o tenta di uccidere è fuori... In questo momento a De Santis non servono striscioni, servono bravi penalisti. Se vi preme di questo De Santis invece di procurargli amici che non ha (imponendo fantomatici scioperi a persone a cui non importa nulla di costui) fate una colletta perché abbia un bravo avvocato. Cioè qui siamo oltre lo stadio e il tifo, la faccenda è in mano ai giudici, chirurghi e preti per chi crede nell'anima e nel peccato. Bisogna ragionare in modo diverso.
Sono d'accordo con molte cose che hai scritto, aggiungo (è questo che molti di noi non comprendono e per molti altri è normale, quindi l'impossibilità di un punto d'incontro) ma questo De Santis a 50 anni si è messo a tirare i fumoni e provocare i napoletani? a 50 anni non è concepibile, ognuno fa quello che vuole ma non potete farla passare per una cosa normale. Ho letto più volte messaggi di comprensione ed approvazione per scontri ed agguati sia verso altri tifosi che verso la polizia...e se essere Ultrà significa appoggiare e giustificare determinati comportamenti, spero che il mondo ultrà sparisca e rinasca qualcosa di diverso.
Quando uno ci capisce, ci capisce punto.
Paolo67: "Calafiori è una pippa e non può giocare in serie A"