Peggio mi sento.postromantico ha scritto:
Il direttore generale c'è uscito pure la sera coi calciatori.
La Roma americana
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Re: La Roma americana
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Re: La Roma americana
Posso pure essere d'accordo, ma convieni con me che Totti in questo momento non ha la credibilità da dirigente che può avere uno che quel lavoro lo fa dall'inizio della Roma Americana no?FoveaASR ha scritto:
Perché salti puntualmente di palo in frasca rispetto alle conclusioni che uno trae? Di tutta la pappardella, il pezzo su Totti rimane l'unica cosa da sottolineare, laddove ho ampiamente fatto riferimento alle defaillances degli anni scorsi
Siccome sono realista e serio, non posso aspettarmi l'intervento di chi, in situazioni analoghe, è rimasto passivo. Mi rivolgo quindi agli unici due elementi di novità dell'organigramma dal lato sportivo. E' logica e consequenzialità.
Poi un domani la avrà, magari un domani anche no, non lo sappiamo.
Quello che può fare oggi è parlare con i suoi ex compagni, probabilmente amici, e richiamarli ad un senso di appartenenza e professionalità, ma se ben ricordi lo ha fatto da capitano, in quel famoso Roma Cagliari, con Zeman in panchina, ed ha ottenuto ben poco.
Ci vuole altro, ci vuole il padrone che sbatte la mano sulla scrivania, ci vuole chi paga lo stipendio che faccia capire che l'aria deve cambiare.
Ma ci credo meno di zero.
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"Tale decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione nell’interesse della Società, ricordando che la stessa sarebbe stata la mera utilizzatrice dell’impianto"
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Re: La Roma americana
Totti è stato i dentro fino a ieri, difficile che possa avere sin dora l'autorevolezza per fare questi discorsi
ci vuole tempo, oltre le capacità
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Re: La Roma americana
Secondo me Totti, se lavorasse ad un certo modo, sarebbe comunque più credibile di Baldissoni, quantomeno perché è un uomo di campo. Il punto è che oggi mi sembra più la longa manus dello spogliatoio in dirigenza che il contrario.qixand ha scritto: Posso pure essere d'accordo, ma convieni con me che Totti in questo momento non ha la credibilità da dirigente che può avere uno che quel lavoro lo fa dall'inizio della Roma Americana no?
Poi un domani la avrà, magari un domani anche no, non lo sappiamo.
Quello che può fare oggi è parlare con i suoi ex compagni, probabilmente amici, e richiamarli ad un senso di appartenenza e professionalità, ma se ben ricordi lo ha fatto da capitano, in quel famoso Roma Cagliari, con Zeman in panchina, ed ha ottenuto ben poco.
Ci vuole altro, ci vuole il padrone che sbatte la mano sulla scrivania, ci vuole chi paga lo stipendio che faccia capire che l'aria deve cambiare.
Ma ci credo meno di zero.
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Re: La Roma americana
Spalletti non è Padre Pio. Se ti lasciano da solo contro la stampa e la frangia oltranzista dei tifosi di un totem c'è poco da fare.NaVaJo ha scritto:
Non mi va di buttare la croce su Totti, dandogli più responsabilità di quelle che deve avere. A trigoria SERVE UNO CHE RAPPRESENTI IL PADRONE E FACCIA SENTIRE LA SUA PRESENZA E PESO SPECIFICO ! .. Baldissoni non è capace, Zanzi srava li per sco......... e basta...
Monchi ?? si potrebbe farlo, o forse non ha abbanza potere. Ancora oggi, mi sembra che tutta l ´organizzazione spetti al mister. E NON VA BENE.
Spalletti lo ha fatto fino ad un certo punto e poi ha sbroccato. Forse solo MOU o Guardiola potrebbero fare tutto... ma sono nomi da fanstascenza.
Qualcuno doverbbe imporre disciplina, un ritiro, togliere benefit, doveva impedire a DiFra di metter in campo un Dzeko distratto...
tutto questo, Totti ancora non lo può e non lo sa fare.
(giiustamente)
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Re: La Roma americana
Spalletti per me ha fatto veramente il massimo possibile con le risorse a disposizione e la situazione ambientale intorno che c'era. La sua colpa più grande rimane la preparazione per i derby di Coppa. Il dato più rilevante della sua esperienza è l'essere stato completamente lasciato solo nella gestione della querelle Totti, aldilà di come poi la si pensi sulla stessa. Il refrain sembra ripetersi, su questioni diverse, anche con Di Francesco.Loddr16 ha scritto: Spalletti non è Padre Pio. Se ti lasciano da solo contro la stampa e la frangia oltranzista dei tifosi di un totem c'è poco da fare.
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Re: La Roma americana
Sembra, per certi aspetti ho avuto anche io la stessa sensazione. Anche se il caso Totti ha prodotto delle dinamiche allucinanti e difficilmente assimilabili a quelle di qualsiasi altra questione interna.FoveaASR ha scritto:
Spalletti per me ha fatto veramente il massimo possibile con le risorse a disposizione e la situazione ambientale intorno che c'era. La sua colpa più grande rimane la preparazione per i derby di Coppa. Il dato più rilevante della sua esperienza è l'essere stato completamente lasciato solo nella gestione della querelle Totti, aldilà di come poi la si pensi sulla stessa. Il refrain sembra ripetersi, su questioni diverse, anche con Di Francesco.
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Re: La Roma americana
Per me lui lo scontro frontale con Totti lo ha cercato con tutte le sue forze, anche quando la situazione si era assopita l'ha rinfocolata lui.FoveaASR ha scritto:
Spalletti per me ha fatto veramente il massimo possibile con le risorse a disposizione e la situazione ambientale intorno che c'era. La sua colpa più grande rimane la preparazione per i derby di Coppa. Il dato più rilevante della sua esperienza è l'essere stato completamente lasciato solo nella gestione della querelle Totti, aldilà di come poi la si pensi sulla stessa. Il refrain sembra ripetersi, su questioni diverse, anche con Di Francesco.
Quindi in questo caso si è avvantaggiato dell'essere lasciato solo a briglia sciolta, invece che subirlo.
Avrebbe mal sopportato qualcuno che lo bloccasse dal cercare lo scontro sempre e comunque.
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Re: La Roma americana
Anche io la penso cosi, ed è quello che gli rimprovero... Totti è stata la sua nemesi come ho scritto sul suo 3d. poteva andare diversamente.qixand ha scritto: Per me lui lo scontro frontale con Totti lo ha cercato con tutte le sue forze, anche quando la situazione si era assopita l'ha rinfocolata lui.
Quindi in questo caso si è avvantaggiato dell'essere lasciato solo a briglia sciolta, invece che subirlo.
Avrebbe mal sopportato qualcuno che lo bloccasse dal cercare lo scontro sempre e comunque.
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Re: La Roma americana
però, scusa se te lo chiedo, se lo scontro frontale lo ha continuato a cercare lui, che senso aveva visto che ormai totti si stava ritirando?qixand ha scritto: Per me lui lo scontro frontale con Totti lo ha cercato con tutte le sue forze, anche quando la situazione si era assopita l'ha rinfocolata lui.
Quindi in questo caso si è avvantaggiato dell'essere lasciato solo a briglia sciolta, invece che subirlo.
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Re: La Roma americana
Credo che sia semplicemente un uomo paranoico e molto egocentrico, che ha mal sopportato il peso specifico di Totti e la costante esaltazione del Capitano da parte dei romanisti.ChiamatoreMascherato ha scritto: però, scusa se te lo chiedo, se lo scontro frontale lo ha continuato a cercare lui, che senso aveva visto che ormai totti si stava ritirando?
Sta cosa immagino non la riusciva a sopportare.
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Re: La Roma americana
Roma, i bilanci spiegano perché i big sono in vendita
IL MESSAGGERO (R. AMORUSO) - Almeno una è fatta. È chiusa almeno una delle cessioni d’oro che servono a mettere in sicurezza il bilancio della Roma e ad avvicinare l’obiettivo del pareggio di bilancio, con tanto di soglia di “tolleranza” indicato dalla Uefa nel Settlement Agreement, il famoso accordo transattivo sui conti firmato nel 2015. Ma potrebbe non bastare la cessione al Chelsea di Emerson Palmieri. A fare la differenza in un colpo solo nei conti 2017/2018, e quindi entro giugno, può essere la cessione di Edin Dzeko, che però per il momento sembra sfumata. Magari se ne riparlerà la prossima estate. Una buona notizia per i tifosi, per ora. Altrimenti si tratterà di toccare il resto della “rosa”, con altre cessioni capaci di produrre plusvalenze in grado di rendere il bilancio meno precario. Va detto che il tema non è tanto e non solo il rapporto con la Uefa, che chiede di far emergere le plusvalenze necessarie per far tornare i conti. E’ anche una questione di valutazione del mercato, perché potrebbe non bastare nemmeno l’aumento di capitale per 120 milioni varato a ottobre che assorbe anche il contributo in conto capitale già attivato dalla Neep di James Pallotta, azionista con il 78% del capitale. Bussare di nuovo ai soci per far tornare i conti non è il massimo. Ma senza altre cessioni non c’è altra via per recuperare quei 30-40 milioni che mancano per riportare i conti in equilibrio già considerando plusvalenza di oltre 24 milioni ottenuta con la cessione di Emerson.
ANNO NON FACILE – Il punto è che il 2016/2017 è stato un anno non facile per i conti della Roma. I ricavi consolidati si sono ridotti da 219 a 175 milioni (-20%). Un risultato segnato dal ridimensionamento dei diritti tv (da 133 a 105 milioni). Rimanere fuori dalla Champions League è costato caro: i play-off della Champions e il gettone di presenza all’Europa League non sono bastati a colmare il vuoto. Sicché la situazione patrimoniale dei giallorossi, seppure in miglioramento grazie al robusto contributo dell’azionista, resta da “osservato speciale”: il patrimonio netto è infatti negativo per 89 milioni (contro -117 milioni nel 2015/2016) anche per effetto della perdita di bilancio: 42 milioni al 30 giugno scorso a fronte dei 14 milioni registrati nell’esercizio precedente. La consolazione è che, a ben guardare, il rapporto tra debito (195 milioni) e margine lordo è pari a 4,4 volte: ciò significa che dal punto di vista gestionale l’AS Roma non è messa male. Anzi, di fatto è in linea con i numeri di un settore, quello del calcio, che si regge in Italia soprattutto sui diritti del parco giocatori (con i suoi pesanti ammortamenti e le generose plusvalenze) e sui diritti tv. Nondimeno, i numeri offrono un quadro sul quale i manager della Roma dovranno lavorare non poco per riportare i conti in equilibrio. Intanto va ricordato che l’accordo transattivo con la Uefa prevedeva una perdita aggregata massima di 30 milioni per gli esercizi 2015 e 2016, e un pareggio di bilancio “con tolleranza” nel triennio al 2017. Ma mentre per superare la prova a giugno 2016 è stata decisiva la plusvalenza di Pjanic, nel 2017 non è bastata la vendita di Salah e degli altri con tanto di plusvalenze per 95 milioni. Certamente si è fatto sentire il mancato incasso per Manolas, solo in parte attenuato dalla cessione di Rudiger. Così si spiega lo sforamento dagli impegni con Uefa. Per quest’anno la Roma si prepara ad un altro rosso, sebbene in miglioramento perché potrà contare su un aumento dei ricavi con la qualificazione agli ottavi di Champions. Anche di più se andrà oltre. L’auspicio degli amministratori è anche sull’aumento di altri proventi, tra sponsorizzazioni e ricavi pubblicitari. Nonostante ciò, difficilmente potrà bastare la cessione di Emerson se vuole evitare un nuovo aumento di capitale. E quali sono giocatori con una plusvalenza potenziale sufficientemente generosa? Inutile dire che visto dai tifosi, la parte più pregiata della “rosa” non andrebbe toccata. Ma giocatori come Nainggolan hanno oggi un valore contabile netto di 7,2 milioni (è stato acquistato a 13,3 milioni), mentre El Sharaawy vale in bilancio 9,7 milioni (contro i 13 spesi). Per Dzeko l’ultima fotografia parla di 13 milioni di cartellino residuo: molto meno del suo valore di mercato. Dunque, probabilmente è su di lui che il faro si accenderà di nuovo se la famiglia Pallotta non vuole mettere nuovamente mano al portafoglio.
IL MESSAGGERO (R. AMORUSO) - Almeno una è fatta. È chiusa almeno una delle cessioni d’oro che servono a mettere in sicurezza il bilancio della Roma e ad avvicinare l’obiettivo del pareggio di bilancio, con tanto di soglia di “tolleranza” indicato dalla Uefa nel Settlement Agreement, il famoso accordo transattivo sui conti firmato nel 2015. Ma potrebbe non bastare la cessione al Chelsea di Emerson Palmieri. A fare la differenza in un colpo solo nei conti 2017/2018, e quindi entro giugno, può essere la cessione di Edin Dzeko, che però per il momento sembra sfumata. Magari se ne riparlerà la prossima estate. Una buona notizia per i tifosi, per ora. Altrimenti si tratterà di toccare il resto della “rosa”, con altre cessioni capaci di produrre plusvalenze in grado di rendere il bilancio meno precario. Va detto che il tema non è tanto e non solo il rapporto con la Uefa, che chiede di far emergere le plusvalenze necessarie per far tornare i conti. E’ anche una questione di valutazione del mercato, perché potrebbe non bastare nemmeno l’aumento di capitale per 120 milioni varato a ottobre che assorbe anche il contributo in conto capitale già attivato dalla Neep di James Pallotta, azionista con il 78% del capitale. Bussare di nuovo ai soci per far tornare i conti non è il massimo. Ma senza altre cessioni non c’è altra via per recuperare quei 30-40 milioni che mancano per riportare i conti in equilibrio già considerando plusvalenza di oltre 24 milioni ottenuta con la cessione di Emerson.
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Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum
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Re: La Roma americana
Jack l'Irlandese ha scritto:Roma, i bilanci spiegano perché i big sono in vendita
IL MESSAGGERO (R. AMORUSO) - Almeno una è fatta. È chiusa almeno una delle cessioni d’oro che servono a mettere in sicurezza il bilancio della Roma e ad avvicinare l’obiettivo del pareggio di bilancio, con tanto di soglia di “tolleranza” indicato dalla Uefa nel Settlement Agreement, il famoso accordo transattivo sui conti firmato nel 2015. Ma potrebbe non bastare la cessione al Chelsea di Emerson Palmieri. A fare la differenza in un colpo solo nei conti 2017/2018, e quindi entro giugno, può essere la cessione di Edin Dzeko, che però per il momento sembra sfumata. Magari se ne riparlerà la prossima estate. Una buona notizia per i tifosi, per ora. Altrimenti si tratterà di toccare il resto della “rosa”, con altre cessioni capaci di produrre plusvalenze in grado di rendere il bilancio meno precario. Va detto che il tema non è tanto e non solo il rapporto con la Uefa, che chiede di far emergere le plusvalenze necessarie per far tornare i conti. E’ anche una questione di valutazione del mercato, [underline]perché potrebbe non bastare nemmeno l’aumento di capitale per 120 milioni varato a ottobre che assorbe anche il contributo in conto capitale già attivato dalla Neep di James Pallotta, azionista con il 78% del capitale[/underline]. Bussare di nuovo ai soci per far tornare i conti non è il massimo. Ma senza altre cessioni non c’è altra via per recuperare quei 30-40 milioni che mancano per riportare i conti in equilibrio già considerando plusvalenza di oltre 24 milioni ottenuta con la cessione di Emerson.
ANNO NON FACILE – Il punto è che il 2016/2017 è stato un anno non facile per i conti della Roma. I ricavi consolidati si sono ridotti da 219 a 175 milioni (-20%). Un risultato segnato dal ridimensionamento dei diritti tv (da 133 a 105 milioni). Rimanere fuori dalla Champions League è costato caro: i play-off della Champions e il gettone di presenza all’Europa League non sono bastati a colmare il vuoto. Sicché la situazione patrimoniale dei giallorossi, seppure in miglioramento grazie al robusto contributo dell’azionista, resta da “osservato speciale”: il patrimonio netto è infatti negativo per 89 milioni (contro -117 milioni nel 2015/2016) anche per effetto della perdita di bilancio: 42 milioni al 30 giugno scorso a fronte dei 14 milioni registrati nell’esercizio precedente. La consolazione è che, a ben guardare, il rapporto tra debito (195 milioni) e margine lordo è pari a 4,4 volte: ciò significa che dal punto di vista gestionale l’AS Roma non è messa male. Anzi, di fatto è in linea con i numeri di un settore, quello del calcio, che si regge in Italia soprattutto sui diritti del parco giocatori (con i suoi pesanti ammortamenti e le generose plusvalenze) e sui diritti tv. Nondimeno, i numeri offrono un quadro sul quale i manager della Roma dovranno lavorare non poco per riportare i conti in equilibrio. Intanto va ricordato che l’accordo transattivo con la Uefa prevedeva una perdita aggregata massima di 30 milioni per gli esercizi 2015 e 2016, e un pareggio di bilancio “con tolleranza” nel triennio al 2017. Ma mentre per superare la prova a giugno 2016 è stata decisiva la plusvalenza di Pjanic, nel 2017 non è bastata la vendita di Salah e degli altri con tanto di plusvalenze per 95 milioni. Certamente si è fatto sentire il mancato incasso per Manolas, solo in parte attenuato dalla cessione di Rudiger. Così si spiega lo sforamento dagli impegni con Uefa. Per quest’anno la Roma si prepara ad un altro rosso, sebbene in miglioramento perché potrà contare su un aumento dei ricavi con la qualificazione agli ottavi di Champions. Anche di più se andrà oltre. L’auspicio degli amministratori è anche sull’aumento di altri proventi, tra sponsorizzazioni e ricavi pubblicitari. Nonostante ciò, difficilmente potrà bastare la cessione di Emerson se vuole evitare un nuovo aumento di capitale. E quali sono giocatori con una plusvalenza potenziale sufficientemente generosa? Inutile dire che visto dai tifosi, la parte più pregiata della “rosa” non andrebbe toccata. Ma giocatori come Nainggolan hanno oggi un valore contabile netto di 7,2 milioni (è stato acquistato a 13,3 milioni), mentre El Sharaawy vale in bilancio 9,7 milioni (contro i 13 spesi). Per Dzeko l’ultima fotografia parla di 13 milioni di cartellino residuo: molto meno del suo valore di mercato. Dunque, probabilmente è su di lui che il faro si accenderà di nuovo se la famiglia Pallotta non vuole mettere nuovamente mano al portafoglio.
questo è quello di cui parlavo due giorni fa ... e delle notizie arrivate a piero torri.
sostanzialemente i soldi immessi da pallotta nell'ltimo intervento di finanziamento soci saranno gli ultimi messi dalla proprietà, ora in avanti solo con le casse della roma, ovvero svendita per massimizzare le plusvalenze, chunque sia, 3/4 anni cosi in attesa dello stadio o di un miracolo, forse, perchè per come mi sono fatto i conti, rimarremo la 4 squadra italiana pure con lo stadio
regime, insomma dei poveracci comunque vada, buon campionati prossimi a tutti.
LA TERZA MAGLIA DELLA ROMA NON STUZZICA IL MIO REGALE AUGELLO (dedicata a piso)
Il mio non è pessimismo, significa essere realisti!!!
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