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Re: Rap italiano

Inviato: gio 5 ott 2017, 17:36
da qixand
alectric ha scritto:Io mi rifaccio spesso all'esempio della storia della pittura antica, in particolare quando, nel Rinascimento, siamo passati dalla tempera su tavola o dall'affresco alla pittura ad olio...

L'olio è un'invenzione dei Fiamminghi, che già 200 anni prima di noi lo usavano, e di cui sono diventati maestri di TECNICA, ma poi li si sono fermati...
Perchè a loro mancava la luce ed il colore che abbiamo noi (sostanzialmente dipingevano monocromatici, per poi colorare con velature semitrasparenti per fare le ombre)...
Noi invece già sapevamo che l'ombra è colore...

Ma soprattutto avevamo una cultura plastica della forma, dovuto alla nostra grande tradizione scultorea, che loro non avevano.
Ecco perchè nelle natività i loro bambini erano rachitici ed informi...

Ci è bastato conoscere la tecnica (che è una cosa che si impara, in qualsiasi disciplina), per poi surclassarli in un battibaleno grazie al nostro patrimonio culturale fatto di secoli di luce, colore e forma, ormai vero e proprio patrimonio genetico...

A noi è bastato dare un rapido sguardo, per fare nostra una pittura che avevamo già nel sangue, in nuce...
Loro hanno dovuto attendere Rubens prima e Rembrandt poi, che hanno studiato a fondo rispettivamente i nostri Andrea del Sarto, Raffaello, Michelangelo e poi Caravaggio...
E sono comunque (Rubens e Rembrandt) molto più "italiani" di quanto non siano Fiamminghi...
Si ma stai parlando di epoche in cui per vedere un quadro di uno straniero dovevi aver viaggiato. Come facevano a vedere un quadro di un italiano dal vivo?

Con la musica è diverso: se ad un ragazzino piace il blues, ha ascoltato quello sin da piccolo (con dischi e musica on line) ed è abituato a quelle battute ripetitive, a quei lick ossessivi, se si appassiona al tocco di BB King e ad alcuni passaggi tipici di quel genere. Quando metterà mano su una chitarra gli verrà automatico rifare quello.
Certo se avesse ascoltato Baglioni per 20 anni e poi d'un tratto sente il Blues, magari lo può apprezzare ma non sarà nelle sue corde.

Re: Rap italiano

Inviato: gio 5 ott 2017, 18:04
da alectric
qixand ha scritto: Vabbè sarebbe un discorso troppo ampio.
Anche se ci fosse qualcuno in grado di fare buona musica con altro background sarebbe tarpato nelle ali in partenza vista la scarsa attitudine del grande pubblico e di conseguenza di chi dovrebbe aiutare a farla crescere (produttori che oggi manco esistono più nel senso lato ecc) e l'impossibilità di vendere tanto e crescere.
La pausini vende agli italoamericani, non agli americani.

Ti faccio un esempio: Giorgia ha un background di soul e R&B, visto il papà, e una gran voce in grado di cantare quel tipo di musica. In Italia è costretta a fare il pop demmerda, perchè quello vuole il mercato. Ciò non vuol dire che sfigurerebbe in una ottima produzione soul.
Assolutamente si, ma io non ne facevo una questione di singoli, che sono l'eccezione che conferma la regola, ma di movimenti musicali, di fenomeni diffusi...
Il movimento Rap italiano sarà nella sua globalità sempre inferiore qualitativamente a quello statunitense...
Stesso dicasi di Rock, Blues, jazz o altri generi che non fanno parte della nostra storia culturale musicale...

Questo intendo...

Re: Rap italiano

Inviato: gio 5 ott 2017, 18:07
da qixand
alectric ha scritto: Assolutamente si, ma io non ne facevo una questione di singoli, che sono l'eccezione che conferma la regola, ma di movimenti musicali, di fenomeni diffusi...
Il movimento Rap italiano sarà nella sua globalità sempre inferiore qualitativamente a quello statunitense...
Stesso dicasi di Rock, Blues, jazz o altri generi che non fanno parte della nostra storia culturale musicale...

Questo intendo...
E vabbè GAC asd

Re: Rap italiano

Inviato: gio 5 ott 2017, 18:12
da alectric
qixand ha scritto: Si ma stai parlando di epoche in cui per vedere un quadro di uno straniero dovevi aver viaggiato. Come facevano a vedere un quadro di un italiano dal vivo?

Con la musica è diverso: se ad un ragazzino piace il blues, ha ascoltato quello sin da piccolo (con dischi e musica on line) ed è abituato a quelle battute ripetitive, a quei lick ossessivi, se si appassiona al tocco di BB King e ad alcuni passaggi tipici di quel genere. Quando metterà mano su una chitarra gli verrà automatico rifare quello.
Certo se avesse ascoltato Baglioni per 20 anni e poi d'un tratto sente il Blues, magari lo può apprezzare ma non sarà nelle sue corde.
Ti ho risposto dopo...
Per un ragazzo che ascoltava Blues da noi ce n'erano mille che ascoltavano Baglioni...
E questo si traduce nell'impossibilità di far crescere un movimento, perché o emigri verso latitudini in cui il Blues si mangia, si respira, si vive, o altrimenti ti mancheranno sempre gli spazi dove esibirti, un pubblico che ti acquista, altri artisti o band con cui confrontarti e relazionarti...
Un fenomeno musicale si nutre dell'humus in cui si sviluppa...
Un fermento culturale in genere ha bisogno di scambi, di rapporti per crescere...

Esiste internet, d'accordo...
Ma sempre solo nella tua stanzetta col PC davanti resti, ed alla lunga cresci meno e più lentamente degli altri...

Re: Rap italiano

Inviato: gio 5 ott 2017, 18:14
da alectric
qixand ha scritto: E vabbè GAC asd
Eh...
Era il senso del mio primo intervento...
Sei tu che hai replicato ed io, gentilmente come è mio costume fare, ti ho spiegato...

Va a fa' del bene... :lol:

Re: Rap italiano

Inviato: gio 5 ott 2017, 19:29
da qixand
alectric ha scritto: Eh...
Era il senso del mio primo intervento...
Sei tu che hai replicato ed io, gentilmente come è mio costume fare, ti ho spiegato...

Va a fa' del bene... :lol:
I nostri discorsi hanno dei punti comuni, ti contesto solo il fatto della cultura. Se cresci seguendo una cultura diventa la tua, a prescindere da chi ti sta intorno. Non mi verrebbe mai da scrivere un pezzo in italiano, per esempio. Poi che rimarranno nella mia stanza sono d’accordo con te, ma mi viene naturale

Re: Rap italiano

Inviato: gio 5 ott 2017, 19:45
da ale
Loddr16 ha scritto: Io posso confermare una più che mai imbarazzante infatuazione musicale per i Linkin Park negli anni del ginnasio asd

Vabbè dai, quella non è proprio spazzatura ma rientra comunque in un periodo passeggero in cui le tendenze la fanno da padrone asd

P.S. Se mi giudicate siete delle brutte persone.
Il primo disco dei linkin è tanta, tantissima roba. Qualcosa di buono c'era anche nel secondo. Ma poco rispetto al primo. Peccato che il rappato di shinoda è stato sempre più messo in angolo dalle doti canore di bennington. Li si sono appiattiti.

Re: Rap italiano

Inviato: gio 5 ott 2017, 22:56
da pisodinosauro
alectric ha scritto:Io mi rifaccio spesso all'esempio della storia della pittura antica, in particolare quando, nel Rinascimento, siamo passati dalla tempera su tavola o dall'affresco alla pittura ad olio...

L'olio è un'invenzione dei Fiamminghi, che già 200 anni prima di noi lo usavano, e di cui sono diventati maestri di TECNICA, ma poi li si sono fermati...
Perchè a loro mancava la luce ed il colore che abbiamo noi (sostanzialmente dipingevano monocromatici, per poi colorare con velature semitrasparenti per fare le ombre)...
Noi invece già sapevamo che l'ombra è colore...

Ma soprattutto avevamo una cultura plastica della forma, dovuto alla nostra grande tradizione scultorea, che loro non avevano.
Ecco perchè nelle natività i loro bambini erano rachitici ed informi...

Ci è bastato conoscere la tecnica (che è una cosa che si impara, in qualsiasi disciplina), per poi surclassarli in un battibaleno grazie al nostro patrimonio culturale fatto di secoli di luce, colore e forma, ormai vero e proprio patrimonio genetico...

A noi è bastato dare un rapido sguardo, per fare nostra una pittura che avevamo già nel sangue, in nuce...
Loro hanno dovuto attendere Rubens prima e Rembrandt poi, che hanno studiato a fondo rispettivamente i nostri Andrea del Sarto, Raffaello, Michelangelo e poi Caravaggio...
E sono comunque (Rubens e Rembrandt) molto più "italiani" di quanto non siano Fiamminghi...
interessante sta cosa, Alessandro.

ho sempre avuto l'impressione che il nostri del rinascimento dipingessero a tre dimensioni, mentre i Bruegel, i Cranach etc etc a due dimensioni

ecco: il nostro concetto dello spazio loro non lo conoscevano, mancavano della scuola della ceramica e dell'arte romana e greca, la classica.

appena "nata" la prospettiva, la nostra pittura è schizzata lontana

ci ragiono sopra, ho sempre pensato che fossimo solo 100 anni avanti e basta; basti vedere Vermeer con la sua sublime "Merlettaia" che è di fine 1600, quando quella pittura da noi c'era già nel 1500


abbiamo dovuto aspettare 200 anni perché qualcuno "appiattisse" di nuovo le forme e levasse il rigore geometrico - con gli impressionisti - e liberasse semplicemente il colore


grazie

Re: Rap italiano

Inviato: ven 6 ott 2017, 11:44
da joe
alectric ha scritto: Ti ho risposto dopo...
Per un ragazzo che ascoltava Blues da noi ce n'erano mille che ascoltavano Baglioni...
E questo si traduce nell'impossibilità di far crescere un movimento, perché o emigri verso latitudini in cui il Blues si mangia, si respira, si vive, o altrimenti ti mancheranno sempre gli spazi dove esibirti, un pubblico che ti acquista, altri artisti o band con cui confrontarti e relazionarti...
Un fenomeno musicale si nutre dell'humus in cui si sviluppa...
Un fermento culturale in genere ha bisogno di scambi, di rapporti per crescere...

[underline]Esiste internet, d'accordo...
Ma sempre solo nella tua stanzetta col PC davanti resti[/underline], ed alla lunga cresci meno e più lentamente degli altri...
Ecco, dire questo visto quel che sta succedendo proprio in campo hip-hop in tutto il mondo, con gente che emerge fuori da New York/LA/Atlanta, ma pure fuori da Marsiglia/Parigi o da Milano/Roma/Bologn, e come funziona la diffusione della musica hip-hop, vuol dire essere rimasti a 10 anni fa.

Il mondo e' diventato un posto piccolo, questo aiuta anche chi ha talento, non solo i cretini complottisti pazzi.

Re: Rap italiano

Inviato: ven 6 ott 2017, 11:46
da joe
E detto questo, la storia dell'hip-hop italiano anni 90 dice che gia' pre-internet alcuni MC di assoluto spessore internazionale sono usciti da questo paese qua.

Lou X, Cuba Cabbal e Disastro erano tre ragazzini di strada di Pescara, e alcune loro cose erano tanto buone che li apprezzava, notoriamente, il signore nel mio avatar. Giusto per fare un esempio.

Re: Rap italiano

Inviato: ven 6 ott 2017, 15:05
da Freedom
Ora è il turno di Coez anche se non fa più rap.

Re: Rap italiano

Inviato: ven 6 ott 2017, 15:56
da Skiba
joe ha scritto:E detto questo, la storia dell'hip-hop italiano anni 90 dice che gia' pre-internet alcuni MC di assoluto spessore internazionale sono usciti da questo paese qua.

Lou X, Cuba Cabbal e Disastro erano tre ragazzini di strada di Pescara, e alcune loro cose erano tanto buone che li apprezzava, notoriamente, il signore nel mio avatar. Giusto per fare un esempio.
Aggiungo anche Joe Cassano, anche se è vissuto poco, oltre ai più famosi Bassi Maestro e Colle der Fomento

Re: Rap italiano

Inviato: ven 6 ott 2017, 16:24
da paz
a proposito di bassi maestro: la machete crew, sì quella di salmo, licenziò un pezzo fantastico: king's supreme.
una delle cose più carine mai ascoltate dal rap italiano. ma sempre di pezzi parliamo, mai di di un prodotto organico.


a me piace anche nitro, in modo particolare phil de payne. ma asiamo sempre lì...
mi semrba un filone del tutto sterile e senza alcuna vena letteraria.

Re: Rap italiano

Inviato: ven 6 ott 2017, 16:33
da joe
paz ha scritto:a proposito di bassi maestro: la machete crew, sì quella di salmo, licenziò un pezzo fantastico: king's supreme.
una delle cose più carine mai ascoltate dal rap italiano. ma sempre di pezzi parliamo, mai di di un prodotto organico.


a me piace anche nitro, in modo particolare phil de payne. ma asiamo sempre lì...
mi semrba un filone del tutto sterile e senza alcuna vena letteraria.
Ma la vena letteraria dell'hip hop e' morta ovunque. Negli usa resiste qualche unicorno tipo Kendrick Lamar, ma in generale il pubblico dell'hip hop e' di gente giovanissima, e si riflette nella qualita' della roba che viene prodotta. Bubblegum hip-hop e stop.

In generale l'hip hop anni 90/inizio 2000 era proprio altra roba per tanti versi.

Se vuoi i prodotti organici E di qualita', devi sempre andare su gente che con la 'scena' italica c'ha poco a che fare, come Caparezza.

Cmq dato che si parla e non si ascolta da troppe pagine, vi lascio un inedito (a causa del campionamento di Patty Pravo, pensa te) dell'ultimo disco di Lou X, quasi 20 anni fa. Dimmi che te ne pare di questa qualita' letteraria ;)

[youtube][/youtube]

Re: Rap italiano

Inviato: ven 6 ott 2017, 16:33
da Naesh
paz ha scritto:a proposito di bassi maestro: la machete crew, sì quella di salmo, licenziò un pezzo fantastico: king's supreme.
una delle cose più carine mai ascoltate dal rap italiano. ma sempre di pezzi parliamo, mai di di un prodotto organico.


a me piace anche nitro, in modo particolare phil de payne. ma asiamo sempre lì...
mi semrba un filone del tutto sterile e senza alcuna vena letteraria.
Il rap comunque non dev'essere cantautorato.