AS Roma Forum

Freedom ha scritto: ↑gio 13 mar 2025, 7:34 Anche Luis Enrique (che stimo), ha fatto un disastro con la Roma e un lavoro discreto/buono col Celta Vigo e basta come “gavetta”. Poi ha allenato solo fenomeni. Però scommetto che quelli che dicono che Ancelotti non va bene per la Roma, lo riprenderebbero.

Purtroppo le etichette stanno uccidendo i giudizi oggettivi e la realtà delle cose. Tutta colpa di gente come Trevisani e Adani.

Guarda che il filone che dici tu, quello degli Adani e dei Trevisani, è "degnamente" controbilanciato dalla marea di opinionisti che parlano ciclicamente di calcio come fosse una materia per rincoglioniti alla quale può accedere anche lo scemo del villaggio.

Normalmente non c'è mai un sentiero univoco in queste cose e spesso parliamo di due correnti di pensiero, entrambe manichee, che si alimentano l'una nell'odio per l'altra.

A me fa ridere pensare che ci siano persone che si sentono in qualche modo vittime di Adani, perché il contraddittorio in questi anni non è mai stato equilibrato.

Questo vale per tutti, anche per i Sandro Sabatini o i Zazzaroni. Anche per quel Fabio Capello che non ha avuto di meglio da fare che rivolgersi in maniera sgradevole ad un allenatore, Guardiola, a conti fatti molto più vincente di lui e del quale mal sopporta la carica rivoluzionaria contrapposta al suo modo di intendere il pallone rimasto a diversi anni fa.

Ah, aggiungo che anche "santone", "stregone" o "giochista" sono delle etichette.

E quelle non vengono né da Adani né da Trevisani.

Ancelotti al napoli arriva secondo con 10 punti sulla 3 in champions esce da 3 con gli stessi punti e la stessa differenza reti del liverpool che vincerà la coppa ai gironi pareggia andata e ritorno con il pag e con il liverpool vince in casa e perde fuori 1-0. In europa league esce con l'arsenal che perderà la finale con il chelsea. Te sembra una stagione negativa

Vaevictis ha scritto: ↑gio 13 mar 2025, 9:55 Guarda che il filone che dici tu, quello degli Adani e dei Trevisani, è "degnamente" controbilanciato dalla marea di opinionisti che parlano ciclicamente di calcio come fosse una materia per rincoglioniti alla quale può accedere anche lo scemo del villaggio.

Normalmente non c'è mai un sentiero univoco in queste cose e spesso parliamo di due correnti di pensiero, entrambe manichee, che si alimentano l'una nell'odio per l'altra.

A me fa ridere pensare che ci siano persone che si sentono in qualche modo vittime di Adani, perché il contraddittorio in questi anni non è mai stato equilibrato.

Questo vale per tutti, anche per i Sandro Sabatini o i Zazzaroni. Anche per quel Fabio Capello che non ha avuto di meglio da fare che rivolgersi in maniera sgradevole ad un allenatore, Guardiola, a conti fatti molto più vincente di lui e del quale mal sopporta la carica rivoluzionaria contrapposta al suo modo di intendere il pallone rimasto a diversi anni fa.

Non sono d'accordo.
Nel senso che esiste la corrente che dici tu, ma per me è una corrente di risposta.
Da quando sono arrivati determinati addetti ai lavori (e altri wannabe) che hanno cominciato a tracciare la "unica via" del nuovo calcio, e hanno cominciato a dare del deficiente, dinosauro, a chiunque pensasse che ci siano anche altre vie, sono cominciate le risposte.

Perchè se Trevisani passa le sue giornate a dipingere Mourinho come il male assoluto, un idiota, un incapace, un cavernicolo con la clava che butta un pallone in pasto a dei ragazzetti, poi Mourinho sfiora una doppietta che a Roma sarebbe stata storica, ci sta che una parte del pubblico del calcio gli risponda come merita.

No lorè. Un conto è dire ci sono diverse vie per arrivare al risultato (non ho mai sentito zazzaroni o sabatini dire che l'unico calcio accettabile è quello difensivo, gli ho sempre sentito dire che quel che conta è il risultato). Un altro conto è dire che chi la pensa diversamente è un coglione o che non capisce nulla.

E onestamente non può essere un esempio valido Capello, che c'ha 200 anni ed è sempre stato de coccio.

Vaevictis ha scritto: ↑gio 13 mar 2025, 9:55 Guarda che il filone che dici tu, quello degli Adani e dei Trevisani, è "degnamente" controbilanciato dalla marea di opinionisti che parlano ciclicamente di calcio come fosse una materia per rincoglioniti alla quale può accedere anche lo scemo del villaggio.

Normalmente non c'è mai un sentiero univoco in queste cose e spesso parliamo di due correnti di pensiero, entrambe manichee, che si alimentano l'una nell'odio per l'altra.

A me fa ridere pensare che ci siano persone che si sentono in qualche modo vittime di Adani, perché il contraddittorio in questi anni non è mai stato equilibrato.

Questo vale per tutti, anche per i Sandro Sabatini o i Zazzaroni. Anche per quel Fabio Capello che non ha avuto di meglio da fare che rivolgersi in maniera sgradevole ad un allenatore, Guardiola, a conti fatti molto più vincente di lui e del quale mal sopporta la carica rivoluzionaria contrapposta al suo modo di intendere il pallone rimasto a diversi anni fa.

No Lo’. Proprio no.

La differenza sta nel fatto che quelli dell’altro filone che dici tu (che esiste, per carità) non pensano che sia un coglione chi non ha i loro dogmi.

Vaevictis ha scritto: ↑gio 13 mar 2025, 9:55 Guarda che il filone che dici tu, quello degli Adani e dei Trevisani, è "degnamente" controbilanciato dalla marea di opinionisti che parlano ciclicamente di calcio come fosse una materia per rincoglioniti alla quale può accedere anche lo scemo del villaggio.

Normalmente non c'è mai un sentiero univoco in queste cose e spesso parliamo di due correnti di pensiero, entrambe manichee, che si alimentano l'una nell'odio per l'altra.

100% Si confondono i gusti personali con la verità assoluta. Le vittorie si possono ottenere in un modo o nell'altro, c'è chi preferisce un modo e chi un altro. Io, ad esempio, preferisco un calcio propositivo, ma mi sentirei un coglione a definire incapace un Mourinho o un Ancelotti per altro diversissimi tra di loro. Concordo invece con il fatto che se debbo prendere una macchina per andarci al supermercato a 3 Km da casa, è totalmente inutile prendermi un Mercedes GLA; basta una Panda. Ma lo stesso discorso che si fa per Ancelotti o Allegri, andrebbe fatto anche per Arteta, Luis Enrique e Guardiola per parlare di allenatori di un certo tipo, o Tuchel per parlare di allenatori di un altro tipo. Io Guardiola lo prenderei, ma solo con un contratto di 10 anni e con il compito di ristrutturare l'intero settore tecnico dalle Academy alla prima squadra. Dandogli il ruolo che al tempo fu dato a Cruijff al Barcellona.

Freedom ha scritto: ↑gio 13 mar 2025, 10:37 No Lo’. Proprio no.

La differenza sta nel fatto che quelli dell’altro filone che dici tu (che esiste, per carità) non pensano che sia un coglione chi non ha i loro dogmi.

Credo che lui intendesse i vari giornalisti/opinionisti. Faceva la contrapposizione tra Adani Trevisani e Zazzaroni.

aldodice26x1 ha scritto: ↑gio 13 mar 2025, 10:40 100% Si confondono i gusti personali con la verità assoluta. Le vittorie si possono ottenere in un modo o nell'altro, c'è chi preferisce un modo e chi un altro. Io, ad esempio, preferisco un calcio propositivo, ma mi sentirei un coglione a definire incapace un Mourinho o un Ancelotti per altro diversissimi tra di loro. Concordo invece con il fatto che se debbo prendere una macchina per andarci al supermercato a 3 Km da casa, è totalmente inutile prendermi un Mercedes GLA; basta una Panda. Ma lo stesso discorso che si fa per Ancelotti o Allegri, andrebbe fatto anche per Arteta, Luis Enrique e Guardiola per parlare di allenatori di un certo tipo, o Tuchel per parlare di allenatori di un altro tipo. Io Guardiola lo prenderei, ma solo con un contratto di 10 anni e con il compito di ristrutturare l'intero settore tecnico dalle Academy alla prima squadra. Dandogli il ruolo che al tempo fu dato a Cruijff al Barcellona.

Per te che non definisci Mourinho un coglione, ce ne sono tanti che lo dicono.

Io ad esempio non mi sognerei mai di definire coglione Guardiola, semmai mi chiedo cosa farà il giorno che allenerà una squadra normale. Ma non mi sembra lesa maestà.

Poi a me piace la capacità di addattamento, la flessibilità, quindi per me è limitato sia il giochista che si butta solo in avanti o concepisce solo il tiki taka, così come per me è stato limitatissimo Juric, uno che viene qua e non capisce che la marcatura a tutto campo non la puoi fare con la rosa della Roma.
Mi sembra però che spesso la scarsa flessibilità sia più diffusa in chi ha un "suo gioco" ben identificato, che pretende di applicare contro chiunque.

aldodice26x1 ha scritto: ↑gio 13 mar 2025, 10:41 Credo che lui intendesse i vari giornalisti/opinionisti. Faceva la contrapposizione tra Adani Trevisani e Zazzaroni.

Sisi io intendo loro infatti.

@Vaevictis perfetto come al solito.

Io ho sentito zazzaroni o sabatini difendere mou o allegri o criticare altri per i risultati. Non gli ho mai sentito dire che il risultato non conta nella valutazione di una prestazione.

qixand ha scritto: ↑gio 13 mar 2025, 10:45 Per te che non definisci Mourinho un coglione, ce ne sono tanti che lo dicono.

Io ad esempio non mi sognerei mai di definire coglione Guardiola, semmai mi chiedo cosa farà il giorno che allenerà una squadra normale. Ma non mi sembra lesa maestà.

Poi a me piace la capacità di addattamento, la flessibilità, quindi per me è limitato sia il giochista che si butta solo in avanti o concepisce solo il tiki taka, così come per me è stato limitatissimo Juric, uno che viene qua e non capisce che la marcatura a tutto campo non la puoi fare con la rosa della Roma.
Mi sembra però che spesso la scarsa flessibilità sia più diffusa in chi ha un "suo gioco" ben identificato, che pretende di applicare contro chiunque.

La differenza sta solo in chi preferisce un calcio d'attesa e chi preferisce un calcio offensivo. Poi in base alla proposta di gioco scelta, ogni allenatore si adatta in base alle caratteristiche dei giocatori. Guardiola faceva la ragnatela a Barcellona con giocatori che avevano determinate caratteristiche. A Monaco di Baviera ha proposto un altro tipo di gioco avendo calciatori con caratteristiche diverse, ad esempèio due ali capaci di entrare a 100 all'ora dentro il campo, e a Manchester avrà cambiato almeno 3 volte il modo di giocare. Stesso dicasi per Mourinho che negli anni ha cambiato spesso sistema di gioco avendo come base una linea difensiva a 4 altrenando poi davanti il Rombo-2, il 4-2, il 2-3-1 e il 3-3 salvo venire a Roma e mettersi a 3. I risultati dipendono spesso dai giocatori, e ritengo che Guardiola alla Roma o al Fener otterebbe gli stessi risultati di Mourinho e, del resto anche la storia del calcio ci insegna qualche cosa. Un grande allenatore come il Trap a Cagliari andò male, Liedholm quando tornò a Milano dopo l'84 non fece grandi risultati, Luis Enrique al Celta Vigo e alla Roma non ha vinto nulla per dire i primi che mi sono venuti in mente. Quello che bisogna sapere è che non basta avere grandi squadre per vincere, serve anche un allenatore bravo.

@qixand @siamocosì @Freedom

Rega', vi rispondo con un messaggio unico poiché mi sembra che, a grandi linee, le vostre risposte si rassomiglino.

A mio avviso non è tanto importante andare a vedere chi questa contrapposizione l'ha iniziata, aspetto sul quale mi pare di capire che non siamo d'accordo in quanto la mia idea è quella di una "paternità condivisa" , quanto invece la necessità di superare i dogmi.

Come scrive a mio avviso correttamente @aldodice26x1, la ricchezza delle persone intelligenti è proprio quella di saper prendere da chi, per una ragione o per l'altra, possiede un bagaglio di esperienze tale da avergli permesso di avere successo o risolvere situazioni intricate attraverso una serie di soluzioni che loro non avevano magari preso in considerazione fino a quel momento.

Io Guardiola, ad esempio, vorrei sapere come Capello sia riuscito a vincere a Roma contro ogni pronostico ma soprattutto contro la tradizione.

Di contro, io Capello avrei la necessità di capire come Guardiola, al primo anno su una panchina, abbia rivoltato la squadra come un calzino portandola a dar vita a quella che gli inglesi chiamano "legacy".