Re: Ramón "Monchi" Rodríguez Verdejo
Inviato: gio 30 mar 2017, 23:49
Grande innesto... Ora portaci moussa dembele, hirving lozano
La più popolare e grande community d'Italia della tifoseria capitolina.
https://asromaforum.it/
Bob Gray ha scritto:
Oppure te casca er martinetto e non te lo godi solo te
In verità è proprio la vittoria...riccardo.manzo78 ha scritto:La scelta di Monchi è il fallimento del database di Zecca [GRINNING FACE WITH SMILING EYES]
Ma non sarà stato ironico?shaka ha scritto: Lui oh
Sampaoli
Virgolettato suo
Fantastico il mercato Assiro-Babilonese. Babilonia sta sul mediterraneo? Gli spagnoli non sono mediterranei? Solito, grande trash ma errori geografici.Pagine Romaniste (F.Biafora – F.Fiorito – Y.Oggiano) – Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, è stato intervistato dalla nostra redazione ed ha parlato di diversi temi legati alla sua avventura in giallorosso. Queste le sue parole a Pagine Romaniste:
Che ne pensa di Monchi?
Non ho una conoscenza diretta e personale, ovviamente lo conosco di fama ma non abbiamo mai fatto cose insieme sul mercato. E’ un direttore sportivo giovane, arrembante, ha sempre fatto molto bene il lavoro che ha fatto a Siviglia. I tempi e i modi del mercato di altre realtà sono totalmente diversi dai nostri. Noi facciamo un mercato fenicio, assiro-babilonese, siamo mediterranei, giochiamo molto col mercato che è un gioco supposto, perché poi corrisponde ad una realtà dei fatti. Vedremo se sarà lui, se riuscirà in fretta a capire le dinamiche però è un professionista assolutamente affidabile, un professionista importante.
Se n’è andato soprattutto per screzi con Pallotta, che rapporto è stato?
Splendido per i primi due anni, o tre forse, splendido, pieno di stima reciproca e fiducia reciproca, poi le cose si deteriorano, si deteriorano anche fisiologicamente per consunzione perché magari subentrano altre persone che parlano e dicono, quindi dopo è diventato meno limpido e io per le mie caratteristiche, siccome sono molto aggressivo sul mercato, però per poterlo essere ho bisogno di sentirmi al sicuro e con le spalle coperte. Quando questo presupposto è venuto meno perché magari lui ha cominciato o a discutere o a commentare le cose che facevo, giustamente perché è una cosa accettabilissima, io ho perso quello smalto, avrei rischiato, perché non l’ho perso, di perdere quell’aggressività, quell’incisività ma soprattutto l’immediatezza. Io ho bisogno di immediatezza quando faccio le cose, le due del mattino. Se dovessi raccontare come è nata la vicenda di Nainggolan, come è stata portata avanti, poteva farlo soltanto un uomo che si sentiva totalmente coperto dalla propria società, perchè fu un’operazione che solo un incosciente come me avrebbe messo in piedi in un momento in cui eravamo subordinati ad una scelta che aveva già fatto la Juventus, ad un’inclinazione dell’entourage del giocatore, orari impossibili, alle 4 di mattina riunioni, urla, stremiti, poi 9 milioni per la metà di un calciatore del Cagliari mi sarei aspettato anche l’interdizione, di essere interdetto a continuare a fare quel lavoro. Un’operazione da incosciente ma la sentivo un’operazione di pancia. La sentivo talmente forte, talmente necessaria per la Roma che avrei fatto qualsiasi cosa per portarla avanti. In quell’epoca c’era una sintonia forte tra me e Pallotta e ha prodotto un giocatore come Nainggolan per esempio che credo che sia uno dei migliori calciatori della storia della Roma, uno dei migliori della storia della Roma.
C’è stato un episodio scatenante che ha incrinato maggiormente il rapporto con Pallotta?
Non per un veto ma si era creata una situazione in cui mi sentivo meno, non protetto, ma meno condiviso, perdevo grinta o perdevo prepotenza, sono sempre stato prepotente nel mercato. La Roma merita un ds che sia dentro il suo ruolo al 100% con grande forza e con capacità decisionali immediate.
In questa situazione quanto ha influito il ruolo e la figura di Alex Zecca?
No Alex Zecca è un collaboratore del presidente, non c’entra lui, poteva esercitare una specie di governo ombra diciamo. Ci sta tutto, erano cambiate alcune dinamiche, quindi essendo cambiate le dinamiche io sono in una condizione oggi di scegliere, non nella condizione ma nella necessità di scegliere ed ho scelto io di non essere più il direttore sportivo della Roma perché le azioni centrifughe erano presenti e quindi… Mentre invece serve un’azione centripeta per fare un lavoro di un certo tipo. Con grandissimo rammarico e con un’angoscia ancora non risolta ho deciso di chiedere la rescissione e ringrazio Pallotta di avermela concessa anche se un po’ in ritardo.
Luke Skywalker ha scritto:Pagine Romaniste (F.Biafora – F.Fiorito – Y.Oggiano) – Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, è stato intervistato dalla nostra redazione ed ha parlato di diversi temi legati alla sua avventura in giallorosso. Queste le sue parole a Pagine Romaniste:
Che ne pensa di Monchi?
Non ho una conoscenza diretta e personale, ovviamente lo conosco di fama ma non abbiamo mai fatto cose insieme sul mercato. E’ un direttore sportivo giovane, arrembante, ha sempre fatto molto bene il lavoro che ha fatto a Siviglia. I tempi e i modi del mercato di altre realtà sono totalmente diversi dai nostri. Noi facciamo un mercato fenicio, assiro-babilonese, siamo mediterranei, giochiamo molto col mercato che è un gioco supposto, perché poi corrisponde ad una realtà dei fatti. Vedremo se sarà lui, se riuscirà in fretta a capire le dinamiche però è un professionista assolutamente affidabile, un professionista importante.
Se n’è andato soprattutto per screzi con Pallotta, che rapporto è stato?
Splendido per i primi due anni, o tre forse, splendido, pieno di stima reciproca e fiducia reciproca, poi le cose si deteriorano, si deteriorano anche fisiologicamente per consunzione perché magari subentrano altre persone che parlano e dicono, quindi dopo è diventato meno limpido e io per le mie caratteristiche, siccome sono molto aggressivo sul mercato, però per poterlo essere ho bisogno di sentirmi al sicuro e con le spalle coperte. Quando questo presupposto è venuto meno perché magari lui ha cominciato o a discutere o a commentare le cose che facevo, giustamente perché è una cosa accettabilissima, io ho perso quello smalto, avrei rischiato, perché non l’ho perso, di perdere quell’aggressività, quell’incisività ma soprattutto l’immediatezza. Io ho bisogno di immediatezza quando faccio le cose, le due del mattino. Se dovessi raccontare come è nata la vicenda di Nainggolan, come è stata portata avanti, poteva farlo soltanto un uomo che si sentiva totalmente coperto dalla propria società, perchè fu un’operazione che solo un incosciente come me avrebbe messo in piedi in un momento in cui eravamo subordinati ad una scelta che aveva già fatto la Juventus, ad un’inclinazione dell’entourage del giocatore, orari impossibili, alle 4 di mattina riunioni, urla, stremiti, poi 9 milioni per la metà di un calciatore del Cagliari mi sarei aspettato anche l’interdizione, di essere interdetto a continuare a fare quel lavoro. Un’operazione da incosciente ma la sentivo un’operazione di pancia. La sentivo talmente forte, talmente necessaria per la Roma che avrei fatto qualsiasi cosa per portarla avanti. In quell’epoca c’era una sintonia forte tra me e Pallotta e ha prodotto un giocatore come Nainggolan per esempio che credo che sia uno dei migliori calciatori della storia della Roma, uno dei migliori della storia della Roma.
C’è stato un episodio scatenante che ha incrinato maggiormente il rapporto con Pallotta?
Non per un veto ma si era creata una situazione in cui mi sentivo meno, non protetto, ma meno condiviso, perdevo grinta o perdevo prepotenza, sono sempre stato prepotente nel mercato. La Roma merita un ds che sia dentro il suo ruolo al 100% con grande forza e con capacità decisionali immediate.
In questa situazione quanto ha influito il ruolo e la figura di Alex Zecca?
No Alex Zecca è un collaboratore del presidente, non c’entra lui, poteva esercitare una specie di governo ombra diciamo. Ci sta tutto, erano cambiate alcune dinamiche, quindi essendo cambiate le dinamiche io sono in una condizione oggi di scegliere, non nella condizione ma nella necessità di scegliere ed ho scelto io di non essere più il direttore sportivo della Roma perché le azioni centrifughe erano presenti e quindi… Mentre invece serve un’azione centripeta per fare un lavoro di un certo tipo. Con grandissimo rammarico e con un’angoscia ancora non risolta ho deciso di chiedere la rescissione e ringrazio Pallotta di avermela concessa anche se un po’ in ritardo.
Gabriel ha scritto:Posso dire che a me da tifoso m'interessa meno di zero quest'intervista? Che poi a Roma fa più notizia andare ad intervistare attori del passato...
E il mercato assiro?juliusevola78 ha scritto:
A Sabati', con tutto il cuore:
MAVATTELAAPIJANDERCULO TU, IL GOVERNO OMBRA E LE AZIONI CENTRIFUGHE.
Quoto!juliusevola78 ha scritto:
A Sabati', con tutto il cuore:
MAVATTELAAPIJANDERCULO TU, IL GOVERNO OMBRA E LE AZIONI CENTRIFUGHE.