AS Roma Forum

ltd ha scritto:non c'ho nè uno nè l'altro

nemmanco io, anche se a volte la tentazione ce l'hai..

sardaccio ha scritto: sicuro? non ho capito bene la storia della partita migliore dell'europa l. trasmessa da mediaset(e sky?) e la miglior partita di champions?

in chiaro su italia1 non su premium quindi chi ha sky, l'unica partita che ha mediaset, la puo vedere comunque

La miglior partita del mercoledì, che fino a ieri andava SOLO su Italia1, ora va anche su Sky insieme alle altre.

Punto sottovalutatissimo dell'accordo: considerando che l'Udinese potrebbe non qualificarsi, Sky rischiava di stare il mercoledì senza una squadra italiana (che ci può anche stare nella fase a eliminazione diretta, ma che durante i gironi è una cosa praticamente suicida visto che il 99% delle persone preferisce vedere Juventus-Maccabi Haifa piuttosto che Barcellona-Lione della fase a gironi o DirettaGol). Inoltre in questo modo Sky potrà trasmettere andata e ritorno del playoff dell'Udinese (anche in questo caso o all'andata o a ritorno sarebbe rimasta a secco, e visto chi partecipa quest'anno ai playoff delle altre nazioni top sarebbe stato un altro suicidio).

E' un accordo che avvantaggia tutti: Sky perché non perde ascolti il mercoledì sera e copre lo slot del giovedì (e credo che a questo punto riprogrammeranno X-Factor ad un'altra serata, forse al lunedì), Mediaset perché blocca l'emorragia di non rinnovi di abbonamenti dovuti alla mancanza della Champions League, gli abbonati perché a questo punto vedono tutto il calcio che desiderano (Sky non ha rinnovato la Bundesliga perché va su Eurosport 2 HD, per la Liga penso si arriverà ad un accordo ad agosto come l'ultima volta, il francese si vede comunque su Sportitalia).

comunque per una volta nella vita, questo accordo avvantaggio gli utenti.

chi ha mediaset non è costretta a farsi Sky (piu' costosa)...e chi ha sky non è costretta a farsi Mediaset per l'europa league..e si ritrova un pacchetto Calcio+Sport eccezionale.

fabio656 ha scritto: in chiaro su italia1 non su premium quindi chi ha sky, l'unica partita che ha mediaset, la puo vedere comunque

ottimo allora.

quindi niente europa league su premium?

ma come, mi chiamava un siciliano ogni giorno per chiedermi di abbonarmi per via dell'Europa League, ormai rispondevo"ciao antonio, che mi offri oggi?", chi mi chiamera'?

giù le mani da Greco ha scritto:quindi niente europa league su premium?

ma come, mi chiamava un siciliano ogni giorno per chiedermi di abbonarmi per via dell'Europa League, ormai rispondevo"ciao antonio, che mi offri oggi?", chi mi chiamera'?

certo che ce l'hanno, leggi bene.

V.G.41 ha scritto: certo che ce l'hanno, leggi bene.

ok, allora torno subito a casa, che fra un po' dovrebbe chiamarmi

Zarathustra ha scritto: nemmanco io, anche se a volte la tentazione ce l'hai..

in compenso c'è l'amico streaming

Jean Louis Scipione ha scritto:

in compenso c'è l'amico streaming

Cerbero ormai conosce alla perfezione cinese, giapponese e coreano.

V.G.41 ha scritto: Cerbero ormai conosce alla perfezione cinese, giapponese e coreano.

quante bestemmie con gli streaming che si bloccano

vaffancuBo sky li potevi affondare!! scherzo... beh che tristezza che noi non facciamo niente

Zarathustra ha scritto: quante bestemmie con gli streaming che si bloccano

non so che browser c'hai ma se gli streaming mi andavano male era anche per colpa di explorer.vediamo se con chrome le cose migliorano

L'Autorità Garante della Concorrenza chiede di rivedere l'attuale normativa, puntato sul merito sportivo più che sui risultati storici e non tenendo conto del bacino d'utenza. Inoltre la decisione dovrebbe avvenire da un soggetto terzo, e non dalla Lega.


ROMA - L'antitrust boccia gli attuali criteri di ripartizione dei diritti tv. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in una segnalazione inviata a Parlamento e Governo, a firma del Presidente Giovanni Pitruzzella afferma che "occorre una ripartizione delle risorse basata sul merito sportivo, decisa da un soggetto terzo, diverso dalla Lega calcio".

Secondo l'Antitrust occorre innanzitutto prevedere meccanismi di ripartizione che premino maggiormente il merito sportivo, eliminando il riferimento ai risultati 'storici' contenuti nella normativa vigente, che partono dai risultati della stagione calcistica 1946/1947. Anche il riferimento al bacino d'utenza dei club, previsto dalla normativa del 2008, non risulta direttamente riferibile al risultato sportivo, visto che il numero di spettatori cui può fare affidamento una società di calcio sfugge alla logica meritocratica. E' dunque necessario "rivedere l'opportunità di mantenere tale criterio di ripartizione, o quanto meno di limitarne ulteriormente l'incidenza rispetto a quello che premia i risultati".

Per l'Autorità, i profitti di una società sportiva dipendono dalla competitività dei concorrenti: un evento sportivo ha infatti una maggiore attrattiva quando c'è equilibrio tecnico tra le squadre e quindi incertezza sul risultato, dice l'Antitrust. Pertanto, la remunerazione del merito sportivo agevolerebbe il conseguimento dell'equilibrio tra i partecipanti alle competizioni e stimolerebbe gli investimenti
nello sport anche da parte di nuovi entranti. Nella situazione attuale, poichè la quota delle risorse viene allocata secondo criteri che premiano in buona parte la storia e la notorietà di un club, gli investimenti volti a sviluppare club minori per portarli a competere ad armi pari non trovano adeguata remunerazione in tempi ragionevoli.

A parere dell'Antitrust, prosegue, occorre inoltre individuare un soggetto terzo, diverso dalla Lega Calcio, che proceda alla ripartizione delle risorse economiche derivanti dalla vendita dei diritti Tv, per garantirne una maggior equità e imparzialità. "La Lega, in quanto composta da organi in cui siedono esponenti delle singole squadre, non rappresenta infatti il soggetto nella posizione migliore per dettare le regole di ripartizione delle risorse, posto che talune società potrebbero trovarsi nella condizione di influenzare a loro vantaggio tali scelte".

La ripartizione dei proventi derivanti dalla vendita dei diritti televisivi, indipendentemente dallo specifico meccanismo di commercializzazione adottato, dovrebbe, quindi, conclude l'Antitrust, "essere effettuata da un soggetto avulso dagli interessi economici delle società di calcio, e realizzata nell'ottica di garantire la necessaria flessibilità e competitività dell'intero sistema calcistico".

Tratto da Repubblica.it

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