Ghost12 ha scritto:Ciro io non sono pro o contro i comploti.
Da persona che lavora sui radar ti dico per esperienza che, trasponder o meno ci sono dei dispositivi sia sugli aerei che sui radar delle torri di controllo che permettono l'identificazione continua.
Ci sono dei protocolli di sicurezza che, in caso di mancato riconoscimenti (volontario o meno) da parte dell'aereo, prevedano una delle misure precise.
Ti ripeto che per i due aerei sulle torri il discorso ci poteva pure stare, ma sugli altri due é praticamente impossibile. a dei tecnici radar esperti non capita di perdersi un aereo per molte miglia oppure di non capire che ci sono anomalie.
Trovo assurdo che si siano accorti del dirottamento solo 4 minuti prima dello schianto col pentagono.
Credo che poi nella zona del pentagono ci sia una sorta di no Fly zone agli aerei civili per motivi di sicurezza e che non abbiano batterie missilistiche per una contro difesa.
Per quanto riguarda le telefonate della gente sul volo schiantatosi a terra non ci sono dubbi che siano vere e che l'intento di quelle persone sia stato altrettanto vero.
Trovo strano che se riesci a fare cio non entri in contatto con un addetto della torre di controllo visto che hostess e steward sanno come fare.
E la cosa che mi lascia più dubbi sia data dal fatto che il in un normale incidente aereo non vi siano parti facilmente identificabili dello stesso ma che questo si disintegri quasi completamente!!!
Anche dell'aereo abbattuto ad Ustica hanno trovato pezzi di muso, la coda e parti delle ali. Di quello invece quasi niente, come di quello che ha colpito il pentagono.
Se è vero cio hè affermi allora c'era una clamorosa falla Nel sistema di difesa della nazione più potente al mondo.
Quando il volo United93 era in volo era chiaro alle autorità civili e militari che fosse stato dirottato e come dimostrano le registrazioni il personale di volo si mise in contatto con le utorità.
Circa i resti:
Degli studi hanno dimostrato che in casi simili (come lo schianto del volo United585 del 1991) le parti d'aereo rinvenute sono state le stesse. È uno schianto verticale ad altissima velocità, difficilmente comparabile, secondo gli studiosi al 90% degli incidenti aerei comuni nei quali il pilota cerca di rallentare il mezzo e di rendere "radente" l'impatto. Ustica poi è un caso completamente diverso, essendo avvenuo l'impatto in pieno mare.
Il 95% dei resti dello U93 fu rinvenuto ed è pieno di immagini e foto che lo dimostrano (sebvene siano meno facilmente reperibili di quelle che dimostrerebbero teorie domlottistiche).
Circa il Pentagono, mi trovo a ripetere che anche le più ostinate associazioni cospirazioniste hanno abbandonato la tesi del non aereo sulla struttura militare. Innanzitutto perché ci sono centinaia di testimoni civili che hanno assistito all'impatto e poi perché le spiegazioni date da esperti internazionali hanno dimostrato che non c'è nulla di anomalo nelle immagini che una certa propaganda ha cercato di far passare come la madre di tutte le prove del complotto.
Ho già postato pagine mai confutate da nessuno sull'argomento.
Inoltre chiunque abbia preso un volo tra il Maryland, Washington DC e la Virginia, sa che centinaia di aerei passano sul fianco del pentagono ogni giorno. A me è capitato.
Per quanto concerne i primi due aerei, mi affido a queste parole:
La mattina dell'11 settembre 2001, diciannove dirottatori (quindici sauditi, due degli Emirati Arabi, un egiziano e un libanese) si imbarcarono su quattro aerei di linea, due della United Airlines e due della American Airlines, che effettuavano voli transcontinentali all'interno degli Stati Uniti. Usando le armi da taglio che all'epoca era permesso portare in cabina nei voli interni statunitensi, aggredirono il personale di volo e i passeggeri e presero possesso delle cabine di pilotaggio. Alcuni dei dirottatori erano piloti d'aereo certificati e avevano seguito corsi appositi di addestramento per i tipi di aereo di linea dirottati (Boeing 757 e Boeing 767). Questi dirottatori piloti presero i comandi degli aerei e spensero i transponder (segnalatori radio) che permettevano ai controllori di volo di localizzare gli aerei, diventando così irreperibili. Poi impostarono il pilota automatico in modo che li portasse in prossimità dei loro bersagli.
I controllori di volo si accorsero della scomparsa degli aerei dai radar e ipotizzarono un guasto al transponder o un incidente. Tentarono ripetutamente di contattare gli aerei, spendendo minuti preziosi. Furono captate delle comunicazioni radio effettuate per errore dai dirottatori, ma non fu subito chiaro che si trattasse di quattro dirottamenti. Alcuni dei passeggeri utilizzarono i telefoni di bordo per avvisare le compagnie aeree e i propri familiari che erano stati dirottati.
All'epoca, lo svolgimento normale di un dirottamento prevedeva che i dirottatori avessero delle rivendicazioni e volessero usare i passeggeri come ostaggi, per cui la procedura standard era di assecondarli, farli atterrare e negoziare il rilascio dei passeggeri. Nessun dirottamento aveva mai utilizzato prima un aereo di linea come un'autobomba volante da schiantare contro un bersaglio per una missione suicida. Non c'era, quindi, un'urgenza particolare di lanciare dei caccia per intercettare gli aerei. I caccia, secondo le regole dell'epoca, avrebbero comunque semplicemente seguito a distanza gli aerei dirottati. Non c'era alcuna autorizzazione preventiva all'abbattimento di un aereo civile nazionale. Alle 8:46 fu dato l'ordine di lanciare dalla base di Otis due caccia F-15, che decollarono alle 8:53.
Alle 8.46, uno degli aerei dirottati, il volo AA11, un Boeing 767 della American Airlines, si schiantò contro la Torre Nord dei grattacieli gemelli del World Trade Center a New York, penetrando completamente nell'edificio di 110 piani alto oltre 410 metri. L'impatto fu ripreso da almeno tre telecamere indipendenti: una di una coppia di documentaristi francesi, una di un turista e una di un'installazione artistica che riprendeva il panorama della città. Non fu subito chiaro che si fosse trattato di un aereo di linea: inizialmente si pensò a un piccolo aereo da turismo.
La notizia dell'impatto fece immediatamente il giro del mondo e moltissimi passanti si fermarono ad osservare lo squarcio e l'incendio divampato dopo l'impatto, innescato dal carburante dell'aereo. Un quarto d'ora dopo, alle 9:03, mentre le telecamere dei passanti e quelle delle reti televisive riprendevano il rogo, un altro degli aerei dirottati, il volo UA175, un Boeing 767 della United Airlines, colpì l'altra torre gemella del World Trade Center, la Torre Sud, innescandovi un incendio. Questo secondo impatto, ripreso da tutte le telecamere puntate sui due grattacieli, avvenne più in basso del primo e di spigolo rispetto all'edificio. A quel punto fu chiaro che il primo schianto non era stato un incidente. Il riesame delle riprese permise immediatamente di capire che si era trattato di un aereo di linea.
Questo fece scattare l'allarme militare, ma il pattugliamento del territorio domestico americano era affidato a meno di venti caccia, che oltretutto non sapevano dove andare perché gli aerei dirottati non erano identificabili sui radar, e quand'anche avessero trovato gli aerei dirottati non avrebbero avuto il permesso di abbatterli.