Zarathustra ha scritto:
no, sarebbe stupido e storicamente non attinente. Si sono andati ad incrociare due discorsi, uno legato alla strage titina ( nel quale io sottolineavo che andavano però mostrati anche gli aspetti di contorno che avevano portato all'occupazione di alcune zone) e l'altro su bentivegna.
sì Federico, scusa, ma quando ti leggo, scorgo nei toni un certo livore per Bentivegna e una certa "simpatia" (nel senso greco del termine συν πάσχω,
condividere il pathos, sentire insieme) per la controparte.
Io sono il primo a condannare quella storiografia che ha semplicemente scelto di non occuparsi di alcuni fatti (come quelli accaduti nei territori della ex Jugoslavia, come alcune "derive" della Resistenza nella fase di "rappresaglia", etc), però sinceramente non ho capito dove vuoi arrivare su Bentivegna.
Cambiò atteggiamento nei confronti del fascismo, come molti altri, quando le influenze del nazismo diventarono palesi e poco prima dell'introduzioni delle leggi razziali, quando ormai era chiaro in quale direzione di stesse andando.
Dobbiamo fare l'elenco di tutti "gli insospettabili" fotografati con le camicie nere, durante il fascismo?
E anche ammesso fossero stati ferventi fascisti fino ad un certo punto, non ci sta che uno o più fattori possano portare a combattere l'idea di Stato nella quale hai creduto?
So che è stato in Jugoslavia nell'Esrcito Popolare di liberazione, ma so anche che, esattamente come nel caso del fascismo, prese le distanze da quanto realizzato da Tito.