Boh io in 'ste cose non ci trovo niente di romantico o di ammirevoleZarathustra ha scritto:Nel 2003 la proprietà del Wimbledon trasferì il club da Londra a Milton Keynes, popolosa new town fondata nel 1967 priva di una squadra di calcio. Da questo furto nacque il MK Dons. I tifosi del Wimbledon orfani della loro squadra costituirono una nuova società con l'azionariato popolare. Dopo 9 anni il nuovo Wimbledon è tornato quasi nella categoria in cui si trovava nel 2003, partendo dalle serie più basse del calcio inglese.
Oggi le due squadre si sono affrontate in FA Cup!
La tradizione contro il calcio moderno, la comunità contro i meri interessi economici.
La favola purtroppo non è a lieto fine: al 92° il Wimbledon ha preso il gol del 2-1...questa è l'emozionante esultanza per il gol del momentaneo pareggio dei tifosi del Wimbledon!
anzi esattamente come quelli che hanno fondato lo United Of Manchester per andare contro gli Americani che hanno comprato i Red Devils, mi danno l'idea di un incrocio tra coatti buzzurri e nerd sfigati
io la Roma la seguirei con molto piacere pure in serie B o in serie C... ma qualora fallisse e cambiasse nome in ASC Roma o US Roma o altre fregnacce, crederei che sarebbe il caso di lasciare finalmente e per sempre il tifo per una squadra di calcio
perché ciò che i tifosi reazionari verso la modernità non capiscono è che da sempre, anche da quando si giocava con un pallone sgonfio marrone fatto di pezza, il calcio prima di uno sport è stato un'industria... e da industria è giusto e coerente che tragga beneficio da questa epoca di globalizzazione e attività comunicanti.
Se una società di calcio fallisce economicamente per me non ha senso tifarla... ha fallito, è morta, si possono ricordare i momenti belli e quelli brutti... ma quello che è successo a Napoli o a Firenze per mantenere un bacino d'utenza (e quindi come diceva Alex di A Clockwork Orange "tante tante tante breccole") non fa davvero per me