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Re: RIP
Grande giocatore.
RIP
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Non ho capito un ciufolo della vita
paz ha scritto: Poi Danilo ha un qualcosa in più: ha quel tocco macho del bestemmiatore solitario, insomma, di chi non conosce solo le vette ardite dell'intelletto, ma anche la suburra della materialità.
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Re: RIP
RIP. Un grande giocatore.
Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum
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Re: RIP
Ogni tanto mi guardo i suoi video di highlights
Mi ha sempre impressionato per quanto era forte.
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Re: RIP
Madonna bona, l’avevo sentito recentemente su Centro Suono Sport. Faceva una trasmissione solamente il sabato pomeriggio.
Ho letto che era stato ricoverato dopo un’emorragia cerebrale 40 giorni fa.
Personaggio indubbiamente trash, però dispiace comunque parecchio
Ho letto che era stato ricoverato dopo un’emorragia cerebrale 40 giorni fa.
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Re: RIP
a suo modo un personaggio che provocava simpatia innata, a me personalmente quando avevo venti anni le sue trasmissioni tv facevano sorridere. personaggio pittoresco ma mi è sempre sembrato un bravo cristo, romanista fino al midollo.
- karlem
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Re: RIP
Morto K.H. Schnellinger, che ha giocato anche con noi.
Se ricordo bene segnò l'1-1 in extremis nella famosa Italia-Germania del '70, senza di lui quei mitici supplementari forse non ci sarebbero stati.
Rip.
Se ricordo bene segnò l'1-1 in extremis nella famosa Italia-Germania del '70, senza di lui quei mitici supplementari forse non ci sarebbero stati.
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L'amore è qualcosa di non soggetto a condizioni, limiti o bisogni.
Poiché è incondizionato non richiede nulla per poter essere espresso, non vuole nulla in cambio e non fa nulla per vendetta.
Poiché è senza limiti, non impone limiti agli altri.
Poiché è privo di bisogni, non cerca di prendere nulla che non sia dato liberamente.
Ed è libero. L'amore è libertà, perché la libertà è l'essenza di Dio e l'amore è la Sua espressione.
N.D.Walsch
Poiché è incondizionato non richiede nulla per poter essere espresso, non vuole nulla in cambio e non fa nulla per vendetta.
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Re: RIP
RIPdi Stefano Ambu ANSA-
CAGLIARI, 02 LUG - "Tutto mi sarei aspettato tranne che vedere Niccolai in mondovisione". La battuta di Manlio Scopigno, allenatore dello scudetto del Cagliari, era passata alla storia del calcio. E aveva ispirato persino un libro intitolato appunto "Niccolai in mondovisione". Ma Scopigno era uno dei suoi più accaniti sostenitori: Niccolai, classe 1946, era il più giovane della squadra. E anche il più coccolato. Di lui si accorse anche Valcareggi che lo volle titolare al mondiale. In mondovisione. Messico maledetto per Niccolai che si infortunò al 37' della gara inaugurale contro la Svezia: lasció il posto a Rosato. Alla fine, anche lui, vicecampione del mondo. Difensore forte, ma quando si pensa agli autogol, l'accostamento è inevitabile: ne fece solo sei, ma in qualche modo fecero epoca. Nella storia del calcio anche in Italia c'è chi ne ha fatti anche di più, vedi Ferri e Baresi. Ma la corona è sempre rimasta sulla sua testa. Il football italiano ora è in lutto per la sua scomparsa, a 76 anni, in ospedale a Pistoia, nella sua Toscana. Lo si ricorda come giocatore di un altro calcio, di un'altra epoca. Magari qualcuna delle sue autoreti oggi sarebbe stata assegnata all'attaccante che ha scoccato il tiro. Altre no, erano proprio tutte sue. Indimenticabile. Con un nome indimenticabile, Comunardo, una scelta legata alla passione familiare per la Comune di Parigi. Lui era partito non dalla capitale francese, ma da Uzzano, piccolo centro vicino a Pistoia. Ragazzino, aveva lasciato la sua terra per cercare e trovare fortuna in Sardegna.
Prima alla Torres, poi al Cagliari appena approdato in serie A. L'esordio in A l'1 maggio del 1966 a diciannove anni contro il Lanerossi Vicenza. Il primo gol due anni più tardi. Ma di lui si ricordano soprattutto gli autogol. Quello più clamoroso è nella partita clou del campionato 1969-70. Cross al centro dalla destra e lui di testa anticipa Albertosi già pronto a bloccare la palla: "Lì per lì - aveva detto a Sandro Ciotti - ho avuto paura di aver rovinato tutto. E Albertosi si è anche arrabbiato, cose di campo che passano subito. Il primo a incoraggiarmi è stato Nenè, poi Cera, Martiradonna e tutti gli altri". Nel 1972 riuscì anche a dribblare il suo portiere Albertosi in un Bologna Cagliari 2-1: inutile il tentativo di ricacciare poi il pallone fuori dalla sua porta. Negli anni del declino del Cagliari, Niccolai fu uno degli ultimi ad arrendersi: memorabile un suo gol al Sant'Elia nel 1975 contro la Lazio con lo scudetto sulla maglia. A fine carriera era tornato dalle sue parti. E aveva intrapreso una carriera da tecnico per le nazionali giovanili azzurre. Non aveva scelto la Sardegna per sempre come i suoi compagni Martiradonna, Poli, Brugnera, Riva, Nenè, Tomasini, Greatti. C'è anche la foto di Niccolai, insieme a quelle dei compagni nella vetrina dell'agenzia di assicurazioni Greatti, in via Sant'Alenixedda, a Cagliari. E in tanti stamattina hanno toccato la sua immagine e si sono fatti il segno della croce per l'ultimo saluto. Commosso anche il presidente Tommaso Giulini sui social: "Porteremo sempre con noi l'esempio dato dalla gentilezza e dallo stile di uno dei difensori più forti della nostra storia. Ciao, Comunardo".
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Poiché è senza limiti, non impone limiti agli altri.
Poiché è privo di bisogni, non cerca di prendere nulla che non sia dato liberamente.
Ed è libero. L'amore è libertà, perché la libertà è l'essenza di Dio e l'amore è la Sua espressione.
N.D.Walsch
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Re: RIP
RIPLutto nel mondo del calcio. Ahmed Refaat, attaccante di 31 anni della nazionale egiziana, si è spento oggi a distanza di 4 mesi dall'arresto cardiaco che ha subito lo scorso 11 marzo. Si stava giocando la partita fra Modern Future e Al-Ittihad Alexandria e il giocatore si è accasciato al suolo. Inizialmente sembrava che il peggio fosse superato dopo che gli erano state apportate le cure del caso una volta portato d'urgenza in terapia intensiva: un mese dopo lo stesso giocatore aveva parlato pubblicamente dicendosi voglioso di tornare in campo.
In carriera Refaat ha conquistato la vittoria nella Coppa d'Africa Under 20 tenutasi in Algeria nel 2013. Il triste annuncio lo ha dato il suo club del Modern Future: "Con profondo dolore, Modern Sport Club annuncia la morte di Ahmed Refaat, giocatore della prima squadra e della nazionale egiziana. A seguito di un forte peggioramento delle sue condizioni di salute, il ragazzo è stato trasferito in ospedale. Il club porge le sue sincere condoglianze alla famiglia del giocatore e ai tifosi egiziani". la Federazione egiziana si è poi unita al cordoglio.
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Re: RIP
La maledizione della Sampdoria, incredibile.
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Re: RIP
Un altro scudetto che avremmo meritato dopo una cavalcata incredibile nell 86..RIP
Quando l'orgoglio pensa: – Non posso, dice: – Non voglio. Trilussa