AS Roma Forum

KingKong ha scritto: ↑ven 2 ago 2024, 7:30 Che rottura di coglioni , anche per le olimpiadi uno deve essere costretto alle retoriche e ai teatrini, agli evoluti e agli arretrati. E i social e le propagande e gli abboccatori...che palle.

Il povero De Gennaro ieri non se l'è quasi cacato nessuno, d'altronde cosa vorrebbe ? ha vinto l'oro e non è manco stato l'unico del suo paesello. Poraccio

il_noumeno ha scritto: ↑ven 2 ago 2024, 9:03 Io spero vinca l’oro

il_noumeno ha scritto: ↑ven 2 ago 2024, 10:08 Ah va be’, è pure un film già visto.

faro ha scritto: ↑ven 2 ago 2024, 10:06 Daje Muso, sfonnalo

Vaevictis ha scritto: Eh, mo' se fa tosta tosta. Anche se a Parigi se l'è giocata egregiamente contro Nole. Ci vorrebbe una Montecarlo parte 2.

Il problema è che, eventualmente, al 90% ci sarebbe l'altro Terminator.

PARIGI — Per capire dove è cominciata questa storia mettiamo l’orologio alle 18:06 del 30 luglio quando il vicepremier italiano, Matteo Salvini, apre il suo profilo su X e incendia il dibattito con una fake news. «Pugile trans dell’Algeria, bandito dai mondiali di boxe — scrive — può partecipare alle Olimpiadi e affronterà la nostra Angela Carini. Uno schiaffo dell’etica dello sport. Basta con le follie dell’ideologia “woke”!». Come orma è chiaro tutti, Salvini dice una bugia: non esiste alcun pugile trans. Imane Khelif è una donna ed è sempre stata una donna. Con le donne ha sempre gareggiato, punto e basta. Ma la benzina è stata lanciata.

Nei minuti successivi una decina di esponenti della Lega vengono fuori con dichiarazioni fotocopia e lo stesso ministro dello Sport, Andrea Abodi, chiamato in causa, esprime tutta la sua perplessità verso la Khelif: «Mette a rischio la salute della nostra atleta», dice. Peccato che la Khelif aveva sempre combattuto con le donne, dai tempi dello juniores fino alle ultime Olimpiadi di Tokyo (dove aveva perso ben prima della medaglia: non è così forte dunque da essere imbattibile). E addirittura era stata invitata in Italia: si è allenata in Umbria con alcune nostre pugili, in un programma della nostra Federazione. Che è successo allora?


In queste ora sono circolate le voci più incredibili: dagli amici russi che avvisano Salvini, al piano organizzato già prima delle Olimpiadi. In realtà, da quello che risulta a Repubblica, la situazione è molto più semplice: c’è stato un regolamento di conti all’interno del mondo del pugilato tra l’Iba, la Federazione della boxe a guida russa che aveva squalificato Khelif, e il Cio appunto, che non riconosce l’Iba. La nostra federazione di pugilato ha soffiato («Spero che a Los Angeles ci sia nuovamente una Federazione che gestisca la competizione» ha detto non a caso subito il presidente, il vicequestore Flavio D’Ambrosi, poliziotto come Angela) e la politica ha raccolto. Una volta intercettata la notizia e capita la potenzialità (sui social l’80 per cento dei commenti erano contro la Khelif) è stata organizzata una campagna degna della “bestia” salviniana della prima maniera. Anzi: molto meglio.

Perché la fake news della pugilie trans, si è mossa dentro una bolla globale, rumorosa e potente, che gli esperti francesi chiamano «fachosphère», una galassia che si muove tra l’ultradestra xenofoba e i complottisti, i suprematisti e gli antisemiti. E la «fasciosfera» ha nel mirino i Giochi di Parigi 2024. Tra chi ha aperto già martedì scorso le ostilità nella battaglia mediatica contro Khelif c’è la nuotatrice americana Riley Gaines, già portavoce di una campagna contro le atlete trans negli sport femminili. «I Giochi Olimpici glorificano gli uomini che colpiscono le donne in faccia» scrive mercoledì Gaines in un tweet visualizzato 11 milioni di volte, poi ripreso poi Elon Musk («Absolutely»). Davanti alla fotografia di Angela in ginocchio e in lacrime, accanto alla pugile algerina, l’hashtag #IstandWithAngelaCarini è stato ripreso in 33 milioni di tweet, compresa J.K. Rowling, l’inventrice di Harry Potter, facendo diventare questa storia un pezzo persino della corsa presidenziale americana. “Kamala vuole fare perdere Angela”.


La campagna di odio contro Khelif viene dagli stessi profili X che avevano lanciato la polemica sul banquetto queer nella cerimonia di apertura, sostenendo che si trattava di una parodia dell’Ultima Cena. La smentita degli autori dello show olimpico non è servita. L’azienda americana di telecomunicazioni C Spire ha deciso di ritirarsi come sponsor e il comitato di Parigi 2024 è stato costretto a scusarsi con chi «si è sentito offeso». «X è il campo di battaglia prioritario del Cremlino da anni», osserva lo storico David Colon, specialista della disinformazione e professore a Sciences Po. E Vladimir Putin, prosegue Colon, «considera la Francia un obiettivo prioritario». L’organismo francese responsabile della lotta alle interferenze digitali straniere, Viginium, ha svelato una campagna di manipolazione — nome in codice «Matrioska» — che fa capo a Mosca e si svolge appunto su X. Si tratta, spiega il rapporto, di «manovre informative che coinvolgono attori stranieri per diffondere contenuti ostili all’organizzazione di Parigi 2024». L’obiettivo? «Danneggiarne la reputazione». Dentro al sistema Matrioska sono possibili nuove sorprese.

il_noumeno ha scritto: ↑ven 2 ago 2024, 10:17 Trattandosi di olimpiade se prende una medaglia va più che bene

Vaevictis ha scritto: Se gioca come al RG qualche speranza di arrivare in fondo ce l'ha. La superficie è quella...

FairPlay ha scritto: ↑ven 2 ago 2024, 10:18 Ma non ho capito sta storia della pugile algerina.... a leggere questo articolo di repubblica sembra sia un finto caso: