21008 ha scritto: ↑ven 2 ago 2024, 14:44
Beato a te….
(ANSA) - ROMA, 01 AGO - "Oggi, al termine della gara di pugilato femminile tra l'italiana Angela Carini e l'atleta algerino Imane Khalid, terminato dopo soli 46 secondi per il ritiro dell'atleta azzurra, ho immediatamente presentato un'interrogazione alla Commissione europea". Lo afferma in una nota l'eurodeputata di Fratelli d'Italia Elena Donazzan, prima firmataria dell'interrogazione che è stata sottoscritta dalle colleghe della delegazione Fdi.
Commento sotto al post di questa
Mi sarebbe piaciuto essere difeso con la stessa veemenza quando ho subìto una truffa su attività finanziate da fondi regionali, ma io e le altre decine di persone oneste coinvolte evidentemente non eravamo così utili per farne un caso mediatico su cui speculare.
voglia di stringersi un po'... curva sud roma vecchie maniere...
Se in un ipotetico futuro dovesse profilarsi l'organizzazione di un incontro pugilistico tra i valenti Carini e Cicalone, a quale dei due contendenti volgereste il vostro sostegno?
Olimpiadi 2024 Il primo a lanciare le accuse è stato Kremlev, presidente della International Boxing Association
Non si tratta di una sconfitta digerita male: la polemica intorno all’incontro tra Imane Khelif e Angela Carini era iniziata almeno 48 ore prima che le due peso welter salissero sul ring. Il più lesto a cogliere l’occasione per l’ennesima disputa sbilenca era stato Rossano Sasso della Lega seguito a ruota dai meloniani, fino allo stesso ministro dello sport Andrea Abodi.
L’imbeccata però veniva da Mosca: il pretesto per mettere in dubbio la regolarità dell’incontro lo aveva fornito Umar Kremlev, il presidente russo della International Boxing Association secondo cui ai precedenti campionati mondiali di boxe l’atleta algerina, dopo aver vinto un bronzo, era poi stata esclusa «per non aver soddisfatto i requisiti per partecipare alle gare femminili».
La fonte citata dal leghista non è autorevole come suggerirebbe la nomenclatura: a causa di diversi scandali la Iba non è più riconosciuta dal Cio (l’ente che organizza le Olimpiadi) e Kremlev, uomo vicino a Putin, ne ha spostato la sede dalla Svizzera alla Russia. I «meticolosi» esami che avevano indotto la Iba a espellere Khelif non sono noti, e nessuno (a parte i nostri eroi) ha parlato di un’atleta transgender. In una dichiarazione Kremlev però ha detto che Khelif possiede il cromosoma «xy» che normalmente identifica le cellule maschili e ha citato un «tentativo di fingersi donna». La polemica innescata dalla Lega avrebbe dovuto essere archiviata come l’ennesima fake news rimbalzata da Mosca. Non ci sono ragioni per mettere in dubbio la regolarità della partecipazione di Khelif in base alle regole del Cio, secondo cui «nessun atleta dovrebbe essere escluso dalle gare solo sulla base di un presunto e non verificato vantaggio dovuto ai cambiamenti di natura sessuale, all’apparenza fisica o alla transizione di genere».
Khelif, peraltro, arrivava al match di ieri con un record di 36 vittorie e 9 sconfitte, una percentuale vincente praticamente identica a quella di Angela Carini, che aveva vinto 84 match su 106 prima del ritiro di Parigi: tutt’altro che un’atleta invincibile. Più plausibili le affermazioni di Rosario Coco, presidente dell’associazione Gaynet: «Dalle informazioni che abbiamo su di lei, si tratta di una persona intersex, che si è sempre socializzata come donna e ha una storia sportiva nelle competizioni femminili». «L’intersessualità» di cui parla Coco caratterizza le persone che presentano aspetti biologici di entrambi i sessi al livello dei cromosomi, dei genitali, delle gonadi o degli ormoni. La ricerca infatti ha dimostrato che il dimorfismo uomo/donna conosce molte eccezioni anche sul piano fisiologico. A seconda della casistica considerata, le stime sull’incidenza dell’intersessualità variano dallo 0,02% al 2% della popolazione. Con l’aumentare delle conoscenze è diventato più complicato includere o escludere le persone intersessuali nelle gare femminili.
Il criterio cromosomico citato da Kremlev, ad esempio, non è più ritenuto discriminante in quanto in uno stesso individuo possono presentarsi cellule «mosaico» con entrambe le coppie cromosomiche xx e xy. La maggior parte delle discipline fissa una soglia massima di testosterone per chi partecipa alle competizioni femminili. Anche il criterio ormonale è discusso in quanto molte donne presentano livelli di testosterone paragonabili a quelli medi dei maschi senza particolari benefici atletici.
Tuttavia su base ormonale la mezzofondista sudafricana Caster Semenya fu esclusa dalle gare nel 2019, come le namibiane Christine Mboma e Beatrice Masilingi nel 2021. Opposto il caso della mezzofondista non binaria statunitense Nikki Hiltz, che pur di partecipare ai giochi di Parigi è stata costretta a rimandare la terapia di testosterone con cui intende avviare la transizione di genere.
Vaevictis ha scritto: ↑ven 2 ago 2024, 15:34
Sinner è l'equivalente de ma anche lo stadio della Lazio
Non ricordo un tuo discorso su Alcaraz dove non ci metti dentro pure Sinner.
Se Alcaraz é un fenomeno e vincerà 40 slam non é certo colpa di Sinner. Come non é certo colpa di Sinner o dei media italiani se il numero 1 al mondo rimane comunque Jannik.