blade ha scritto:
Sono cresciuto tra Trullo e Magliana , certi comportamenti ci sono sempre stati , solo che prima erano i figli degli immigrati calabresi/pugliesi a fare i guai .Da me avrai sempre uno sguardo molto sereno sulla questione , semplicemente perché in certe situazioni di merda ci sono cresciuto e sento sempre la solita vecchia solfa da parte di tutti quelli che dovrebbero fare qualcosa da 40 anni . Ti assicuro che lavorare con la gente perbene pensando che possa contagiare il resto del contesto non solo è sbagliato ma anche totalmente ingiusto nei suoi confronti; Gli onesti sono i primi che vogliono pene severe e sicure per chi delinque , e soprattutto che la gente in carcere ci finisca sul serio , perché per un giovane per bene è facile finire in un giro di merda in certi contesti , anche avendo dietro una base solida; se la teppa resta sempre lì fuori con pene sospese , condizionali, servizi sociali, hai voglia a dire a tuo figlio di non frequentarli.
I figli dei calabresi/pugliesi è un'amenità dalle proporzioni bibliche.
La popolazione di Roma fino all'unità d'Italia era ridotta alle dimensioni di un grande paesello.
A Roma tutti sono figli di qualcuno, la maggior parte di quelli che sostengono di essere romani veri sono perlopiù figli di "casa proietti".
Siamo passati dalle "nationes" ai "figli dei migranti". Il disagio delle periferie e di certe situazioni è molto più complesso e viene da lontano, in determinati contesti le famiglie vanno oltre il proprio nucleo e il concetto di sicurezza trova rifugio in un certo modo di delinquere. Un po' di merda l'hanno vissuta tutti, quella vera è un'altra cosa.