Alfa70 ha scritto: ↑lun 28 lug 2025, 9:41
Io lavoro al nord da quasi 30 anni e ti posso dire che i lavoratori in nero sono veramente pochi. La maggior parte li trovi nei cantieri edili che lavorano per ditte che vengono dal sud purtroppo. Anche i problemi legati alla sicurezza sono concentrati perlopiù nei cantieri edili sempre perché ci sono più ditte del sud che effettuano lavori in subappalto. Nell'agricoltura per esempio (io sto nel cuore della Pianura Padana e lo vedo) i lavoratori stagionali, per la maggior parte stranieri, lavorano tutti con regolari contratti di lavoro è non vengono fatti dormire in baraccopoli come nel foggiano..
Questo non è dovuto solo alla paura dei controlli e delle sanzioni (che sicuramentequi qui sono piùstringenti), ma anche da una mentalità diversa, figlia di un senso civico più marcato, c'è poco da fare. E non è esclusivamente una questione di soldi, come subito qualcuno.potrebbe dire, anche perché io vivo nella provincia di Ferrara, la più povera dell'Emilia Romagna dove la maggior fonte di guadagno è l'agricoltura. Qui se si rompe qualcosa di pubblico, la gente si lamenta e il sindaco interviene, qui se il cantiere sporca l'asfalto, chiamano i vigili e questi intervengono. La gente qui se salta il giorno di raccolta differenziata dei rifiuti, il sacchetto di immondizia non lo butta in strada se lo tiene fino al passaggio successivo.
Questo lo dico non perché sono un ammiratore dei polentoni, che sinceramente dopo 30 anni ancora non mi stanno simpatici per niente, ma per riallacciarmi al discorso che facevi tu sulla fabbrica di proprietà finlandese dove tutte le regole vengono rispettate da titolari e dipendenti e gli incidenti sono zero. Anche qui a Ferrara c'e una fabrica enorme con migliaia di dipendenti che al cancello.principsle ha un gigantesco cartellone digitale che si aggiorna ogni giorno dove vengono riportati i giorni i mesi e gli anni dall'ultimo incidente accaduto. Se ammiri i finlandesi per quello che fanno, bisogna riconoscere anche i meriti ai polentoni.
Ci sono delle cose che stanno cambiando, a dispetto delle credenze diffuse che invece ci mettono molto più tempo a cambiare nella testa delle persone, che semplicemente riflettono il cambiamento del mercato del lavoro.
La diffusione del nero resta ancora per la maggior parte nel settore dell'agroalimentare, semplicemente perchè c'è il fenomeno degli stagionali.
Ma quello che sta sensibilmente cambiando è l'aumento vertiginoso del sommerso legato al settore dei servizi, della ristorazione e dell'accoglienza. Tanto per capirsi, raiders, colf, badanti, lavoratori nei B'nB e nelle varie tipologie di ristorazione.
Come detto, se parliamo di numeri totali l'agroalimentare ancora è in testa, ma se osserviamo il rapporto percentuale tra lavoro regolare e sommerso, quello dei servizi è balzato al primo posto e riguarda soprattutto il centro nord.
Per quello che riguarda le morti sul lavoro, da cui siamo partiti in questa discussione, l'incidenza invece è assolutamente trasversale.
Statisticamente si muore più nei cantieri edili, che al nord sono numericamente maggiori che al centro sud.