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Sono abbastanza d'accordo. Oggi ci si batte per cose lontane non per il proprio stipendio. Ripeto negli anni 50 le fabbriche venivano bloccate per settimane e gli operai erano veramente poveri ma ottennero grandi diritti. Negli anni 70 ci si sparava per ideali (giusti o sbagliati) e la polizia era durissima.
Il problema e' che da un lato si e' educato tutti all'individualismo borghese, e a chi fa lavori da colletto bianco manca la coscienza di classe. Per cui anche la ribellione e' in gran parte un atto individuale.siamocosì ha scritto: ↑mer 3 set 2025, 18:07 Io quello che non capisco però è perchè non vi ribellate. Gli operai negli anni 50 ebbero grandi benefici ma lottarono duramente. Ci furono scioperi imponenti arresti. Negli anno 60 e 70 sbagliando nei modi la mia generazione fece la lotta armata. Oggi quando c'è uno sciopero l'adesione è bassissima i giovani non si iscrivono ai sindacati. Mi sembra ci sia un po' di passività.
Ecco, magari di fare il pupazzo eterodiretto da Mosca o da Washington, a seconda dell'area politica, me lo sarei risparmiato in ogni caso.siamocosì ha scritto: ↑mer 3 set 2025, 18:32 Sono abbastanza d'accordo. Oggi ci si batte per cose lontane non per il proprio stipendio. Ripeto negli anni 50 le fabbriche venivano bloccate per settimane e gli operai erano veramente poveri ma ottennero grandi diritti. Negli anni 70 ci si sparava per ideali (giusti o sbagliati) e la polizia era durissima.
Se pensi davvero che a Mosca piacessero le Brigate Rosse, o autonomia operaia, se vogliamo restare su movimenti piu' maggioritari, stai proprio fuori strada.
Tu dici che non hanno mai avuto aiuti su quel fronte? Armi, rifugi (meno probabile) e quant'altro. Vero anche che autonomi e partitismo sono proprio agli antipodi, per carità. L'obiezione l'ho colta, per il resto parlo da profano. Per me 'sta gente dovrebbe essere cancellata dalla memoria storica del Paese.
Peraltro se si parla della primissima fase di lotta armata, la fanno gruppi che, in prima battuta, si sentono in dovere di fare qualcosa dopo Piazza Fontana e, in seconda, di allontanarsi definitivamente dal PCI (considerato subalterno all’Unione Sovietica che si era appena prodotta in un atto di oppressione imperialista nell’allora Cecoslovacchia).joe ha scritto:
Se pensi davvero che a Mosca piacessero le Brigate Rosse, o autonomia operaia, se vogliamo restare su movimenti piu' maggioritari, stai proprio fuori strada.
Io ho la peggior opinione possibile delle BR, anche perche' alcuni dei protagonisti di quegli anni li ho incontrati e diciamo che e' gente demmerda in media.Vaevictis ha scritto: ↑mer 3 set 2025, 19:08 Tu dici che non hanno mai avuto aiuti su quel fronte? Armi, rifugi (meno probabile) e quant'altro. Vero anche che autonomi e partitismo sono proprio agli antipodi, per carità. L'obiezione l'ho colta, per il resto parlo da profano. Per me 'sta gente dovrebbe essere cancellata dalla memoria storica del Paese.
Allora lasciamo perdere la lotta armata di sinistra e teniamo nel discorso quella di destra. Il mio concetto rimane lo stesso.
Rivoluzione : scontri da stadio PARI
lori che fossimo burrattini in mano ai poteri forti è un fatto storico. Usa e urss c'entravano poco. Era strategia della tensione. Ma i ragazzi coinvolti volevano cambiare il mondo. Lo slogan di terza posizione era ne usa ne urss europa nazione. E i ragazzi di autonomia erano altrettanto utopisti. Per questo parlavo di ideali giusti o snagliati. Ma io mi soffermavo più sul concetto di ribellarsi e combattere. Oggi li vedo combattere per cause anche giuste ma mai per una riforma del lavoro o per politiche salariali
Ma certo. Poi che scontri faccio io? Se me danno 'na pizza seria giro finché non mi arrestano per vagabondaggio.
