26 maggio: crocevia di una storia
Inviato: mar 10 dic 2013, 14:57
Premesso che la mia riflessione è banale e l'hanno già fatta in molti, mi piacerebbe scrivere su un topic ad hoc una considerazione che, più passa il tempo, più appare legittima per poi concludere con una domanda che mi pongo e vi pongo.
Il 26 maggio 2013 si è consumata una pagina nera, nerissima di storia per l'AS Roma. Un derby perso che ci ha fatto male, e che ha provocato un terremoto clamoroso. Qualcuno, esagerando, ha parlato di fine della storia della Roma o di una vergogna senza fine, ecc. ecc.
Oggi, 10 dicembre 2013, sembra che da quel pomeriggio siano passati decenni.
Da allora la Roma si è riorganizzata, facendo un mercato che alla luce dei fatti si è dimostrato più che efficace e trovandosi a soli due punti dal primo posto, imbattuta e dopo aver vinto le prime 10 partite consecutive di campionato, record assoluto. Entusiasmo ritrovato, stadio che si riempie, conti societari che tornano, un nuovo stadio sul punto di essere presentato. Tornando al campo, una difesa che ha preso un gol ogni 3 partite, e due dei 5 gol che la Roma ha preso ininfluenti (Biabiany, Vargas). Giocatori che sono stati accolti quest'estate come seghe (De Sanctis, Benatia, Maicon, per non parlare di Gervinho) e che ora sono diventati mostri sacri. Una qualificazione alla prossima Champions League che, se questa estate sembrava un miraggio per la maggior parte della tifoseria romanista, adesso viene vista come un fallimento se si arriva terzi. Insomma, chi se lo sarebbe aspettato? E tutto è nato da quel derby.
Dall'altra parte c'è la Lazio. Quella vittoria, peraltro stentata contro una Roma oscena, ha scatenato legittimamente tutto l'ambiente laziale, secondo molti di loro la storia aveva subito una brusca virata, con nuove prospettive e una sorta di immortalità da associare a quell'allenatore e a quel gruppo. Pochi, pochissimi ricordavano che quella Lazio lì in campionato era arrivata settima, anche dietro alla Roma sesta. Risultato: il 10 dicembre 2013 la Lazio è un'autentica polveriera: Petkovic, fino a poco fa intoccabile, è sull'orlo dell'esonero. In tutto l'anno la Lazio ha vinto una sola partita in trasferta, peraltro 6 mesi fa contro l'Inter peggiore degli ultimi 20 anni. Squadra in crisi, Klose che fa finta di stare male, tifoseria divisa, stadi vuoti, una sola vittoria nelle ultime 10 partite di campionato, una Supercoppa persa con ignominia contro la Juve (e pochi ricordano lo scandalo di far giocare quella finale a Roma nonostante di solito la Supercoppa si giochi in casa dei campioni d'Italia), un mercato estivo vomitevole e, dulcis in fundo, la paura della zona retrocessione. Basta andare sui forum dei tifosi laziali per leggere topic dedicati al rischio della serie B, loro autentico spauracchio. Domenica Lazio-Livorno, una partita che molto probabilmente vinceranno, ma con la tifoseria laziale combattuta perchè se vincono saranno costretti a tenersi ancora sul groppone Petkovic, con tutti i rischi che la cosa provocherebbe. Tutto questo disastro, come nel caso della Roma, ha un inizio, il 26 maggio 2013. Si sono crogiolati, si sono sentiti immortali, stanno rischiando di sparire.
Ora, premesso che (lo ripeto ancora una volta) perdere quel derby è stata la più grande amarezza della mia (e immagino nostra) vita da tifoso, non si può non notare che paradossalmente quella finale abbia aperto degli scenari in quel momento inimmaginabili. Ricordo che quella finale fu giocata malissimo da tutte e due le squadre, e che la Roma pur essendo in condizioni raccapriccianti perse solo 1-0 con uno svarione tre minuti dopo aver rischiato di segnare in contropiede.
La domanda è: secondo voi se la Roma avesse vinto quella finale le cose adesso sarebbero andate nello stesso modo? Oppure addirittura sarebbe accaduto il contrario? La Roma, con la decima coppa Italia e con un'estate di festeggiamenti, avrebbe preso Garcia e i giocatori che l'hanno aiutata a risorgere? E la Lazio, come avrebbe reagito a quella eventuale sconfitta?
Sarò impopolare, ma se metto insieme tutti questi elementi sono tentato da dire che quel 26 maggio potrebbe essere diventato, paradossalmente, la nostra salvezza e, di riflesso, la loro rovina.
Il 26 maggio 2013 si è consumata una pagina nera, nerissima di storia per l'AS Roma. Un derby perso che ci ha fatto male, e che ha provocato un terremoto clamoroso. Qualcuno, esagerando, ha parlato di fine della storia della Roma o di una vergogna senza fine, ecc. ecc.
Oggi, 10 dicembre 2013, sembra che da quel pomeriggio siano passati decenni.
Da allora la Roma si è riorganizzata, facendo un mercato che alla luce dei fatti si è dimostrato più che efficace e trovandosi a soli due punti dal primo posto, imbattuta e dopo aver vinto le prime 10 partite consecutive di campionato, record assoluto. Entusiasmo ritrovato, stadio che si riempie, conti societari che tornano, un nuovo stadio sul punto di essere presentato. Tornando al campo, una difesa che ha preso un gol ogni 3 partite, e due dei 5 gol che la Roma ha preso ininfluenti (Biabiany, Vargas). Giocatori che sono stati accolti quest'estate come seghe (De Sanctis, Benatia, Maicon, per non parlare di Gervinho) e che ora sono diventati mostri sacri. Una qualificazione alla prossima Champions League che, se questa estate sembrava un miraggio per la maggior parte della tifoseria romanista, adesso viene vista come un fallimento se si arriva terzi. Insomma, chi se lo sarebbe aspettato? E tutto è nato da quel derby.
Dall'altra parte c'è la Lazio. Quella vittoria, peraltro stentata contro una Roma oscena, ha scatenato legittimamente tutto l'ambiente laziale, secondo molti di loro la storia aveva subito una brusca virata, con nuove prospettive e una sorta di immortalità da associare a quell'allenatore e a quel gruppo. Pochi, pochissimi ricordavano che quella Lazio lì in campionato era arrivata settima, anche dietro alla Roma sesta. Risultato: il 10 dicembre 2013 la Lazio è un'autentica polveriera: Petkovic, fino a poco fa intoccabile, è sull'orlo dell'esonero. In tutto l'anno la Lazio ha vinto una sola partita in trasferta, peraltro 6 mesi fa contro l'Inter peggiore degli ultimi 20 anni. Squadra in crisi, Klose che fa finta di stare male, tifoseria divisa, stadi vuoti, una sola vittoria nelle ultime 10 partite di campionato, una Supercoppa persa con ignominia contro la Juve (e pochi ricordano lo scandalo di far giocare quella finale a Roma nonostante di solito la Supercoppa si giochi in casa dei campioni d'Italia), un mercato estivo vomitevole e, dulcis in fundo, la paura della zona retrocessione. Basta andare sui forum dei tifosi laziali per leggere topic dedicati al rischio della serie B, loro autentico spauracchio. Domenica Lazio-Livorno, una partita che molto probabilmente vinceranno, ma con la tifoseria laziale combattuta perchè se vincono saranno costretti a tenersi ancora sul groppone Petkovic, con tutti i rischi che la cosa provocherebbe. Tutto questo disastro, come nel caso della Roma, ha un inizio, il 26 maggio 2013. Si sono crogiolati, si sono sentiti immortali, stanno rischiando di sparire.
Ora, premesso che (lo ripeto ancora una volta) perdere quel derby è stata la più grande amarezza della mia (e immagino nostra) vita da tifoso, non si può non notare che paradossalmente quella finale abbia aperto degli scenari in quel momento inimmaginabili. Ricordo che quella finale fu giocata malissimo da tutte e due le squadre, e che la Roma pur essendo in condizioni raccapriccianti perse solo 1-0 con uno svarione tre minuti dopo aver rischiato di segnare in contropiede.
La domanda è: secondo voi se la Roma avesse vinto quella finale le cose adesso sarebbero andate nello stesso modo? Oppure addirittura sarebbe accaduto il contrario? La Roma, con la decima coppa Italia e con un'estate di festeggiamenti, avrebbe preso Garcia e i giocatori che l'hanno aiutata a risorgere? E la Lazio, come avrebbe reagito a quella eventuale sconfitta?
Sarò impopolare, ma se metto insieme tutti questi elementi sono tentato da dire che quel 26 maggio potrebbe essere diventato, paradossalmente, la nostra salvezza e, di riflesso, la loro rovina.