Ungheria contro Uruguay è l'ennesima battaglia tra calcio europeo e sudamericano.
I magiari devono ancora fare a meno di Puskas, mentre non ci sono ripercussioni (squalifiche) o acciacchi fisici della pur dura battaglia di Berna.
L'Ungheria sale in cattedra ed al solito realizza subito il vantaggio, che poi concretizza in un due a zero al 60esimo.
Sembra finita, ma l'Uruguay dei fuoriclasse Maspoli, Santamaria e Schiaffino non può uscire a testa bassa dal torneo, ed in 10 minuti pareggiano, fino a sfiorare la clamorosa vittoria, quando Lorant spazza via dalla linea di porta, a portiere battuto, nei secondi finali.
Si va ai supplementari; solo nella seconda frazione, una impaurita Ungheria che ha cercato dopo il pareggio solo di controllare le sfuriate platensi, chiuderà con due reti di Kocsis (11 gol nel torneo) la disfida, per un finale di 4 a 2 .
Ungheria in finale, contro la Germania, già distrutta in qualificazione; l'Ungheria un po' scricchiola, ma ci sarà Puskas a risollevarla.
A Berna sarà una passeggiata, tutti pensano, comunque. Ma la Germania non sarà molto daccordo.
10 - Il miracolo di Berna - modalità cronista descrittore.
Il giorno della finalissima, la priorità per l'Ungheria sarebbe stato quello di riavere Puskas in squadra.
Troppe fatiche, troppe battaglie, troppi scontri: anche se apparentemente invincibile, sono 33 partite che non perde, bisogna fare i conti con stanchezza fisica e psicologica e l'Uruguay ha suonato diversi campanelli di allarme.
Tutto a posto il provino di Puskas, la mattina fu positivo. Con lui in squadra le cose saranno diverse, il modulo ungherese ricomincia ad avere senso, con le due mezzali che aspettano i varchi creati da Hidegkuti coi suoi movimenti.
Troppo forte l'Ungheria, per la Germania vista al mondiale.
Ma le cose non vanno mai come dovrebbero andare, o come i sentimenti degli amanti del calcio vorrebbero.
Dopo pochi minuti, la partita sembra indirizzata verso la prevista facile vittoria dell'Ungheria, Czibor e Puskas portano all'8° il punteggio sul due a zero, sotto la pioggia di Berna. Ma la Germania ha studiato l'Ungheria, sa come deve attaccarla, sistema la difesa evitando che i terzini seguano Hidekguti nelle sue scorribande ed inizia il suo forcing ossessionato, che di solito iniziava verso la mezzo'ora finale: ma oggi devono cambiare atteggiamento.
La Germania imprime un ritmo folle e pareggia anche velocemente con Morlock e Rahn, il bomber dell'Essen, e dopo 20 minuti le squadre si trovano con il nulla di fatto.
Ma l'Ungheria è stanca, i giocatori hanno i segni della fatica sulle gambe, e Puskas è tutt'altro che ristabilito.
Pali, occasioni sciupate dagli attaccanti ungheresi...nulla; e verso la fine dell'incontro, accade l'inverosimile: Rahn riceve una palla al limite dell'area e scaglia il cuoio, con tutta la potenza che ha, verso la porta magiara...Grosics non può nulla, la palla gonfia la rete.
La Germania a 6 minuti dalla fine è in vantaggio...e quando l'arbitro annulla sorprendentemente un gol a Puskas quasi al 90esimo, il segnale della resa è chiaro.
Dopo 33 partite senza sconfitte, gli dei del calcio hanno voluto che la sconfitta arrivasse nella partita più importante dell Aranycsapat...la Germania è campione del mondo.
E quando Fritz Walter riceve la coppa Rimet, un esterrefatto Puskas non può che guardare quel trofeo che non riuscirà mai a troccare.
11 - Il furto di Berna - modalità cronista complottista.
Il giorno della finalissima, la priorità per l'Ungheria è riavere Puskas in squadra.
Troppe fatiche, troppe battaglie, troppi scontri: anche se apparentemente invincibile, sono 33 partite che non perde, bisogna fare i conti con stanchezza fisica e psicologica e l'Uruguay ha suonato diversi campanelli di allarme.
Tutto a posto il provino di Puskas, la mattina risulterà arruolato anche se le autorità della federazione sarebbero riluttanti a farlo giocare, ma non hanno il coraggio di dirglielo.
Ma è troppo forte l'Ungheria, per la Germania vista al mondiale; ed è stata già battuta 8 a 3. Ma le cose non vanno mai come dovrebbero andare, o come i sentimenti degli amanti del calcio vorrebbero
Poi all'improvviso l'allenatore Sebes decide anche l'inversione delle due ali , Toth e Czibor, non si fidano della Germania, c'è qualcosa che non torna e non vogliono dare ulteriori riferimenti ai tedeschi.
Dopo pochi minuti, la partita sembra indirizzata verso la prevista facile vittoria dell'Ungheria, Czibor e Puskas portano all'8° il punteggio sul due a zero, sotto la pioggia di Berna.
Ma la Germania ha studiato l'Ungheria, sa come deve attaccarla, sistema la difesa evitando che i terzini seguano Hidekguti nelle sue scorribande ed inizia il suo forcing ossessionato, che di solito iniziava verso la mezzora finale: ma oggi devono cambiare atteggiamento, devono stroncare fisicamente i magiari prima che prendano troppo il largo, sanno con anticipo che nell'ultima mezzora ci saranno solo loro in campo, ma non possono rimontare un vantaggio incolmabile
La Germania imprime un ritmo folle e pareggia velocemente con Morlock e Rahn, il bomber dell'Essen, e dopo 20 minuti le squadre si trovano con il nulla di fatto.
Ma l'Ungheria è stanca, i giocatori hanno i segni della fatica sulle gambe, e Puskas è tutt'altro che ristabilito.
Pali, occasioni sciupate dagli attaccanti ungheresi...nulla; e verso la fine dell'incontro, accade l'inverosimile: Rahn riceve una palla al limite dell'area e scaglia il cuoio, con tutta la potenza che ha, verso la porta magiara...Grosics non può nulla, la palla gonfia la rete.
La Germania a 6 minuti dalla fine è in vantaggio, ha distrutto fisicamente anche l'Ungheria, dopo l'Austria e tutte le altre squadre che ha incontrato, grazie a ritmi di gioco impossibili per gli altri
Quando l'arbitro annulla sorprendentemente un gol a Puskas quasi al 90esimo, il segnale della resa è chiaro.
La Germania diventa campione del mondo per la prima volta nella sua storia, l'Ungheria con la squadra più forte di sempre , deve riporre le sue ambizioni a sorte migliore, semmai ci dovesse essere.
Ma al rientro a Budapest, le cose non vanno bene; Sebes deve abbandonare l'Ungheria per sottrarsi al linciaggio -non solo mediatico- che ha in patria; inoltre in Federazione, circolano strane voci riguardante un accordo tra Ungheria e Germani a "cedere" il titolo mondiale in cambio di una fornitura agricola, anche mezzi, di cui l'Ungheria avrebbe bisogno.
Quando poi, rimbomba la notizia che gran parte della Germania (chi dice tutti i giocatori, chi solo 5), dopo pochi giorni, fosse ricoverata in ospedale per uno strano virus intestinale, i fantasmi del doping, di cui tutti a Berna parlavano sottovece, si fecero molto forti.
Nessuno riuscirà mai a stabilire la verità, la Germania per molti mesi dovrà fare a meno dei alcuni suoi giocatori, che non furono pronti a rigiocare che parecchio dopo; fece immediatamente una figura barbina in Belgio, umiliati da campioni del mondo in carica...e in una partita con l'Italia del 1955 non schierò nessun campione del Mondo, tutti indisponibili, per vari motivi.
Del famoso virus non parlò più nessuno....negli annali della coppa Rimet, rimane scritto, per sempre: Germania 1954 campione, forse un po' opacizzato, ormai...
12 - Il mistero di Berna - intervista a chi c'era.
Solo due spunti di riflessione, poi lascio a voi credere a ciò che vi pare...
Leggiamo una corrispondenza del novembre 1954 da Ginevra, di Lelio Rigassi.
«La notizia che ben cinque giocatori della nazionale germanica (Fritz e Ottmar Walter, Max Morlock, Helmut Rahn e il portiere di riserva Kubsch) siano afflitti dall'itterizia infettiva ha provocato enorme impressione in Svizzera ed ancora maggiore impressione ha fatto una dichiarazione del dottor Loogen, medico ufficiale della spedizione germanica, fatta un pò alla leggera, secondo la quale il microbo dell'itterizia sarebbe stato attaccato ai giocatori tedeschi durante la loro permanenza a Spiez sul lago di Thun. Il direttore dell'Hotel Belvedere, dove alloggiarono i tedeschi, ha protestato energicamente presso la Federazione germanica contro quest'asserzione, facendo presente che il dott. Loogen deve sbagliarsi di grosso, perché non è concepibile, qualora il microbo fosse esistito a Spiez, che solo alcuni giocatori tedeschi e nessun cliente o impiegato dell'albergo ne siano stati infezionati. Ciò che anche dal punto dì vista medico è ampiamente giustificato. A meno che il doti Loogen non la sappia lunga e cerchi qualche diversivo di fronte agli attacchi e ai sospetti formulati da numerosi giornali tedeschi... Che cioè i loro giocatori siano stati eccessivamente "drogati"».
E poi...una voce fuori dal coro, ripeto persona che di calcio ne capisce tantissimo, essendo stato calciatore eccezionale e proprio in quel periodo, personaggio scomodo ma sicuramente schietto. Gianpiero Boniperti, all'epoca ai mondiali come giocatore.
Ecco cosa dice, in un "a domanda risponde".
La finale di quella coppa Rimet è Ungheria-Germania. Perché l'Ungheria era così favorita? «Giocava un calcio fantastico. Incontrarla, metteva paura».
Hidegkuti centravanti arretrato: era quello il segreto? «Ma va, questa è un gran balla. Hidegkuti faceva la mezzala, poi c'erano le due ali Kocsis e Csibor che spompavano le difese avversarie e quel fuoriclasse di Puskas che faceva il resto. Tutto sinistro, usava il destro solo per scendere dal letto».
E allora come fece a perdere dalla Germania? «Quella partita è il miglior ricordo del mio mondiale. Dovevo sposarmi, ma restai apposta in Svizzera per andare allo stadio. Dopo otto minuti l'Ungheria era sul 2-0, volevo venire via, sembrava tutto finito. Ma la Germania mise in campo una forza dell'altro mondo, non ci credeva nessuno...».
Quanto c'è di vero nelle voci sul doping tedesco? «Non lo so. Dico solo una cosa: ancora non mi spiego come la Germania riuscì a vincere».
Sto mondiale è il furto piu grosso della storia dei mondiali... peggio dei 2 scippi (1 clamoroso) perpetrati ai danni dell'Olanda
"When the snows fall and the white wind blow. The lone wolf dies, but the pack survives"
"Lo stadio è un volano, un moltiplicatore." (Luke Skywalker)
In Ramon We Trust
Comunque, volevo ringraziare tutti quelli che hanno partecipato alla discussione, ed anche quelli che hanno letto in maniera nascosta.
Il mio intento era inizialmente dare le impressioni ed i ricordi di uno che aveva avuto la fortuna di vivere quei momenti, spesso anche non capendo il periodo storico e grandioso del calcio.
Pensa a Cruijff e/o Maradona, e la fortuna di averli visti giocare...un po meno Pele, per tanti motivi.
Poi devo dire mi è venuto lo scrupolo di completare la raccolta, diciamo così; era brutto non approfondire certe cose successe negli anni precedenti.