Perché il cinema di genere italiano è morto?

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jimmy
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da jimmy »

il_noumeno ha scritto:Altro breve intervento.
È vero che negli ultimi 20 anni abbiamo visto anche dell'ottimo cinema italiano.
È vero che abbiamo Garrone e Sorrentino (imho giá in picchiata la qualità del loro lavoro rispetto a "L'uomo in più" o "L'imbalsamatore"), e anche Rulli e Petraglia.
È vero anche che la difficoltà di reperire sceneggiature originali sul mercato, riguarda tanto noi quanto Hollywood (dove ormai molti autori lavorano nei network televisivi visto che a Los Angeles sono impegnati a fare sequel, prequel, newquel, reboot, saghe, film tratti da videogiochi, fumetti o vampiri di vario genere), ma è indubbio che a parte qualche ottimo prodotto nel corso degli anni, il cinema italiano è parso snaturato, non ha più saputo raccontare il paese (come, per esempio, ai tempi della commedia all'Italiana), si è allontanato dalla sua tradizione (mi è sembrato per esempio che ci sia venuta una certa smania di copiare il cinema francese, senza essere francesi).
Mi aggancio con due riflessioni "preliminari".

1) Ma non sarà che il cinema in genere stia vivendo una flessione? Mi vien da pensare che il cinema sia stato il "prodotto" narrativo del '900 come il romanzo lo fu nell'800. In questo secolo secondo me il "prodotto" narrativo potrebbero essere le serie.

2) In Italia il crollo verticale della qualità del cinema (e della letteratura, aggiungo io in maniera "interessata") è uno degli indicatori dell'impoverimento generale (culturale, prima che economico) nel qual si è avvitato il Paese.


P.s.: un regista valido dovrebbe fare qualcosa di più di un paio di film decenti
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da il_noumeno »

fiume ha scritto: Non sono d'accordo su questo, Noumy: se c'è una cosa che i film italiani sanno fare, è raccontare l'Italia e l'italianità. E' sempre stata una caratteristica del cinema nostrano, e continua ad esserlo.
Basta guardare ai titoli che ho messo.
Lo so. Io non lo sopporto. Ma ammetto che c'è della qualità, quindi si parla soltanto di gusti.
Mi sono venuti in mente un'altra decina di buoni titoli, ma evito perchè non è di questo che stiamo parlando.
Ci si è riusciti saltuariamente, imho, fiume, non con la stessa continuità di un tempo. Poi un conto è raccontare la vita di Impastato (per tornare a Rulli o Petraglia), un altro realizzare film come quelli di Rosi e Petri (che ne so? "Le mani sulla città").
Quelli che hai citato sono tutti ottimi film, alcuni molto migliori di tanti prodotti internazionali che hanno vinto premi importanti (alcuni imho invero sono anche molto sopravvalutati), ma solo in pochissimi di quella lista trovo la tradizione italiana (e avrei inserito tra questi Ovosodo e Ferie di agosto di Virzì). Confermo la netta sensazione che si scimiotti in qualche caso il cinema francese.
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da il_noumeno »

jimmy ha scritto: Mi aggancio con due riflessioni "preliminari".

1) Ma non sarà che il cinema in genere stia vivendo una flessione? Mi vien da pensare che il cinema sia stato il "prodotto" narrativo del '900 come il romanzo lo fu nell'800. In questo secolo secondo me il "prodotto" narrativo potrebbero essere le serie.

2) In Italia il crollo verticale della qualità del cinema (e della letteratura, aggiungo io in maniera "interessata") è uno degli indicatori dell'impoverimento generale (culturale, prima che economico) nel qual si è avvitato il Paese.


P.s.: un regista valido dovrebbe fare qualcosa di più di un paio di film decenti
Concordo, ma sul prodotto seriale siamo lontani anni luce dagli standard qualitativi americani e anglosassoni in genere (australiani, britannici), nonostante qualche (raro) buon prodotto.

Sul p.s mi trovo di nuovo d'accordo.
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da il_noumeno »

Ale66andro ha scritto: Sono sicuro che Ciro intendesse il modo di raccontare le contraddizioni italiane, usando l'ironia con una maestria che, a mio parere, non esiste più.
I nuovi Risi, Monicelli, Comencini, Scola, Loy ecc.. non riesco ancora ad individuarli del tutto.
Esatto, in questo senso un film tipicamente italiano che ha raccontato l'Italia di inizio seconda repubblica è Ferie d'agosto di Virzì.
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da il_noumeno »

deacon frost ha scritto:
Potresti essere più chiaro?? Magari pure più esaustivo, permettendomi di comprendere!

Cosa non ti è chiaro?
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da jimmy »

il_noumeno ha scritto: Concordo, ma sul prodotto seriale siamo lontani anni luce dagli standard qualitativi americani e anglosassoni in genere (australiani, britannici), nonostante qualche (raro) buon prodotto.

Sul p.s mi trovo di nuovo d'accordo.
Sì, per le serie facevo un ragionamento a livello "mondiale".
Mi sta colpendo molto il livello degli investimenti che vengono fatti sulle serie americane e inglesi (quelle che mi capita di vedere con più facilità) e, parallelamente, cosa stia uscendo in sala: come dicevi tu, sono solo "sequel, prequel, newquel, reboot, saghe, film tratti da videogiochi, fumetti o vampiri di vario genere"
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da Royal Tenenbaum »

Basti pensare il successo di quel Benvenuti al Sud mutuato dal Giù a Nord francese...secondo me ha ragione chi ha usato il termine di "commedia media" negli ultimi anni...l'era dei cinepanettoni è finita probabilmente(fanno ancora ottimi incassi,ma quasi la metà di prima) se non per qualche colpo di coda di film del genere realizzati da gente "nuova" (penso al film dei soliti idioti) e ci si vuole attestare su un tipo di commedia meno volgare e meno di pancia;che in alcuni casi porta a commedie di buona fattura e che guardano anche a certo cinema meno commerciale come per esempio un film come Scialla di Bruni(non a caso sceneggiatore di Virzì e debitore di certo cinema meno mainstream),pieno di difetti ma anche con diversi pregi,mentre nella maggior parte conduce ad una standardizzazione tremenda prendendo come scudo certe strizzate d'occhio al garbo e allla presunta classe della comedie francesi.Il problema è che se non si è riusciti all'epoca a scimmiottare con successo la nouvelle vague,non vedo come sia possibile farlo oggi.Mi aspetto entro un paio d'anni una versione italiano di "quasi amici" ad esempio...e già rabbrividisco.
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da deacon frost »

il_noumeno ha scritto:
Cosa non ti è chiaro?
Quasi tutto....... :roll: :roll: :roll: :roll:
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da il_noumeno »

deacon frost ha scritto: Quasi tutto....... :roll: :roll: :roll: :roll:
Magari è mal scritto, ma non mi sembra così criptico. Se posso fare luce su qualcosa, chiarire qualche dubbio o spiegare qualche riferimento lo faccio volentieri, anche in privato se vuoi per non tediare oltre gli altri utenti con le mie ciarle. Mi dispiace di essere stato poco chiaro e altrettanto poco esaustivo.
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[Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da Ale66andro »

il_noumeno ha scritto: Concordo, ma sul prodotto seriale siamo lontani anni luce dagli standard qualitativi americani e anglosassoni in genere (australiani, britannici), nonostante qualche (raro) buon prodotto.

Sul p.s mi trovo di nuovo d'accordo.
Quoto entrambi. Riguardo le serie televisive ricordo i tempi d'oro delle mega produzioni Rai che investiva capitali ingenti, prendeva un Comencini per il Pinocchio, un Zeffirelli per il Gesù. Dai sceneggiatori, ai tecnici, attingeva continuamente dal cinema, creando prodotti di qualità per la televisione, esportati ovunque. Ma allora era questo che il pubblico esigeva... prendi ad esempio la qualità di realizzazione e di interpretazione (penso ad Adolfo Celi) di "Sandokan". Era cinema per la televisione, ma fatto da gente che quei mestieri, davanti e dietro la cinepresa, lo sapeva fare davvero.
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da deacon frost »

il_noumeno ha scritto:

Magari è mal scritto, ma non mi sembra così criptico. Se posso fare luce su qualcosa, chiarire qualche dubbio o spiegare qualche riferimento lo faccio volentieri, anche in privato se vuoi per non tediare oltre gli altri utenti con le mie ciarle. Mi dispiace di essere stato poco chiaro e altrettanto poco esaustivo.

Forse perderesti molto tempo, poichè non sono uno studioso di cinema come te.......non parliamo la stessa lingua! Sarebbe come far leggere uno spartito musicale, ad uno che non hai mai studiato musica!
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

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Royal Tenenbaum ha scritto:Basti pensare il successo di quel Benvenuti al Sud mutuato dal Giù a Nord francese...secondo me ha ragione chi ha usato il termine di "commedia media" negli ultimi anni...l'era dei cinepanettoni è finita probabilmente(fanno ancora ottimi incassi,ma quasi la metà di prima) se non per qualche colpo di coda di film del genere realizzati da gente "nuova" (penso al film dei soliti idioti) e ci si vuole attestare su un tipo di commedia meno volgare e meno di pancia;che in alcuni casi porta a commedie di buona fattura e che guardano anche a certo cinema meno commerciale come per esempio un film come Scialla di Bruni(non a caso sceneggiatore di Virzì e debitore di certo cinema meno mainstream),pieno di difetti ma anche con diversi pregi,mentre nella maggior parte conduce ad una standardizzazione tremenda prendendo come scudo certe strizzate d'occhio al garbo e allla presunta classe della comedie francesi.Il problema è che se non si è riusciti all'epoca a scimmiottare con successo la nouvelle vague,non vedo come sia possibile farlo oggi.Mi aspetto entro un paio d'anni una versione italiano di "quasi amici" ad esempio...e già rabbrividisco.
Quest'anno non ci sarà il cinepanettone. E nemmeno il grande fratello. Forse sul 2012 i Maya avevano ragione.
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da oswald »

Royal Tenenbaum ha scritto:Basti pensare il successo di quel Benvenuti al Sud mutuato dal Giù a Nord francese...secondo me ha ragione chi ha usato il termine di "commedia media" negli ultimi anni...l'era dei cinepanettoni è finita probabilmente(fanno ancora ottimi incassi,ma quasi la metà di prima) se non per qualche colpo di coda di film del genere realizzati da gente "nuova" (penso al film dei soliti idioti) e ci si vuole attestare su un tipo di commedia meno volgare e meno di pancia;che in alcuni casi porta a commedie di buona fattura e che guardano anche a certo cinema meno commerciale come per esempio un film come Scialla di Bruni(non a caso sceneggiatore di Virzì e debitore di certo cinema meno mainstream),pieno di difetti ma anche con diversi pregi,mentre nella maggior parte conduce ad una standardizzazione tremenda prendendo come scudo certe strizzate d'occhio al garbo e allla presunta classe della comedie francesi.Il problema è che se non si è riusciti all'epoca a scimmiottare con successo la nouvelle vague,non vedo come sia possibile farlo oggi.Mi aspetto entro un paio d'anni una versione italiano di "quasi amici" ad esempio...e già rabbrividisco.
Tremo al pensiero di quale possa essere lo stadio successivo... :?

Scherzi a parte, io non credo che il cinema di genere sia morto ma che si sia gradualmente trasformato in fiction televisiva. L'avvento delle emittenti private e delle vhs prima, delle tv satellitari, internet, dvd e blu-ray poi, ha progressivamente decimato le piccole e medie sale "di quartiere" per assenza di pubblico e ormai resistono solo le multisale che pompano blockbuster hollywoodiani e qualche piccola sala d'essai per appassionati...

La produzione cinematografica di genere si è adeguata al mutamento e ha riversato i suoi interessi in altri campi o in prodotti seriali e fiction per la tv.

Il problema è che nel passaggio cinematografico-televisivo il livello qualitativo è crollato, vuoi per la scomparsa dei vecchi autori o per le logiche più strettamente legate al profitto e all'audience di un tempo...
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Royal Tenenbaum ha scritto:Basti pensare il successo di quel Benvenuti al Sud mutuato dal Giù a Nord francese...secondo me ha ragione chi ha usato il termine di "commedia media" negli ultimi anni...l'era dei cinepanettoni è finita probabilmente(fanno ancora ottimi incassi,ma quasi la metà di prima) se non per qualche colpo di coda di film del genere realizzati da gente "nuova" (penso al film dei soliti idioti) e ci si vuole attestare su un tipo di commedia meno volgare e meno di pancia;che in alcuni casi porta a commedie di buona fattura e che guardano anche a certo cinema meno commerciale come per esempio un film come Scialla di Bruni(non a caso sceneggiatore di Virzì e debitore di certo cinema meno mainstream),pieno di difetti ma anche con diversi pregi,mentre nella maggior parte conduce ad una standardizzazione tremenda prendendo come scudo certe strizzate d'occhio al garbo e allla presunta classe della comedie francesi.Il problema è che se non si è riusciti all'epoca a scimmiottare con successo la nouvelle vague,non vedo come sia possibile farlo oggi.Mi aspetto entro un paio d'anni una versione italiano di "quasi amici" ad esempio...e già rabbrividisco.
La commedia francese è molto più "diretta" perchè nasce dal Vaudeville, perchè spesso è influenzata da Feydeau. Si rifà a schemi molto più universali, più facilmente comprensibili a chi non è francese. Poi ha tempi comici velocissimi, discendenti proprio dalle esigenze teatrali.
La commedia italiana, o meglio la commedia all'italiana, trovava invece la sua peculiarità nella riflessione sulla condizione umana e sociale in un determinato contesto che comico non era ma che lo diventava suo malgrado. Era un cinema di condanna, di contestazione.
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Re: [Cinema] Perchè il cinema di genere italiano è morto?

Messaggio da fiume »

il_noumeno ha scritto:Confermo la netta sensazione che si scimiotti in qualche caso il cinema francese.
Munifico Noumeno, io non vedo lo scimmiottare il cinema francese. E’ vero che le commedie e i film drammatici sono virati verso l’intimismo, ma rimane l’impronta, anche nel dramma, della leggerezza e dello sguardo disincantato tipico di noi italiani, laddove i francesi appesantiscono con la psicologia e uno sguardo che parte dall'alto.
Certo, non c’è più il tratto spavaldo, veristico e viscerale de Il sorpasso o de La grande guerra o de Ladri di biciclette. Ma è cambiata l’Italia e sono cambiati gli italiani: normale che si modifichi anche lo sguardo del regista.
L’Italia e gli italiani sono ancora descritti:

- Si parla di immigrazione, rapporti con gli stranieri, perdita di valori: La sconosciuta, La nostra vita, Quando sei nato non puoi più nasconderti, ecc.
- Si torna a parlare di emigrazione: Nuovo mondo, Così ridevano, Ricomincio da tre...
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- Della leggerezza in guerra: Mediterraneo, El Alamein...
- Della Storia d’Italia e degli italiani: La meglio gioventù...

Difendo la qualità del cinema italiano (che all’estero è amato: andate su IMDB e leggetevi le recensioni de Le conseguenze dell’amore, o de La meglio gioventù, o di Nuovo Cinema Paradiso, e altri…) ma, tornando strettamente in tema, critico duramente la mancanza di cinema di genere: ci si fossilizza sulle commedie (comiche o amare) e su film drammatici (spesso intimistici).
Fantascienza: zero.
Fantastico: zero (ad eccezione di qualcosa definibile più come “grottesco”)
Horror: poca roba
Giallo: poca roba
Western: zero (anche se il genere è in declino ovunque)
Thriller: rari
Colossal storici: zero
E così via.

Poi vabbè, c’è anche tanta monnezza commerciale (cine-panettoni, roba che dovrebbe essere comica, film mocciani, ecc.), ma lì la colpa è degli utenti che se li vanno a vedere e “forzano” i produttori e sfornarli.
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