bibiroma ha scritto:daje un bacio da parte mia.....c'ha du cose grosse come l'obelisco dell'eur.....
Sì bibi lui ha avuto pure du palle grosse così
ma obiettivamente questa dovrebbe essere la mentalità di oggi
cioè io voglio fare cinema. So che a Roma i cinema più belli (persino quelli storici che dovevano essere salvaguardati come il Metropolitan) stanno chiudendo. Come caspita posso pretendere di mettermi in un mercato del lavoro già storicamente chiuso (anche nell'era d'oro della Hollywood sul Tevere) ora in pieno tramonto sul punto di morte definitiva?
E so che il paese che sforna più film l'anno è nientepopodimeno che... indovinate?... l'India...
sai quante volte ho detto a mia madre: "a ma', vado in India quattro mesi... vado a vedé se trovo lavoro. Cazzo, so' alunno di un mostro sacro internazionale come Bellocchio, un film lo saprò fa un po' meglio di un regista medio indiano, no?"
Mi madre me guarda così
e me dice: "A Valè, ma vaffanculo va... non riesci manco a fa er barista a Roma dove parlano la lingua tua, secondo te vai a fa il regista in India?"
Questa è 'na mentalità diffusa, perdente e anche stupida: perché è evidente che se voglio lavorare nel cinema ho molte più opportunità di farlo in un paese in cui si girano 400000 film l'anno di media, rispetto a uno in cui devi leccare le palle a De Laurentis per avere la fortuna e il privilegio di lavorare nella solita merda di fine anno che rappresenta il 70% degli incassi del cinema nostrano (per lo straordinario pubblico che abbiamo)...
ma la cosa peggiore è che noi siamo i primi a non crederci... mo' che nessuno trova veramente lavoro (a parte quelli dell'IT) i giovani iniziano a sfoderare un po' di attributi per dire "vado a Londra" o "vado a Berlino"... io a Londra c'ho passato l'anno più bello della mia vita, pur dovendomi svegliare alle 4 di mattina a volte e lavorando sodo
però questi quando te lo dicono hanno gli occhi de chi se sta a mette a piagne... de chi te sta per dì "scappo daaaa terra mia"... come quelli che partivano con la valigia con lo spago negli anni '50 (PS. il solito paragone de mi madre quando le dico che me ne vojo annà)
quando ero a Londra ce fosse stato mezzo secondo in cui ho avuto la saudade per l'Italia (manco per la mia amata Roma)
che poi la gente me dovrebbe spiegà perché trovà un lavoro nella periferia dell'altra parte de Roma (periferia tenuta male, fatta male, con le buche, triste e anche pericolosa) è meglio de trovà lavoro a Londra (dove respiri aria nuova, cresci culturalmente, le ragazze so pure più fighe) quando ormai coi voli Low Cost prendi un aereo come se fosse un autobus... e non te vai a imbottiglià nel traffico della Cassia Bis o altre menate...