afabbio ha scritto: ↑gio 26 nov 2020, 6:42Applausi
Sai cosa? E qui torno alle mie pippe che attacco a proposito del covid.. E' sempre il discorso che il mercato e la cultura di di oggi vivono per abbattere / rimuovere morte e dolore e rendere tutto indistinto, abolire le differenze. Ma tutti sappiamo, intimamente, che amore e compassione sono praticamente inscindibili, così come sappiamo che si ama un individuo, uno, per quello che è, pregi e difetti. I Best, Cantona, MAradona ecc.. davvero oggi mi chiedo se esisteranno ancora. Non glielo possono permettere. Verranno raddrizzati, buon per loro. In questo senso il calciatore più importante della storia è senz'altro Beckham (Bosman lo è per un altro motivo, giuridico), l'Adamo della perfetta creatura di laboratorio, capace di piacere a tutti poiché creato appositamente, capace di portare rispetto a chiunque, incapace dell'offesa, in qualsiasi forma questa la consideri - un colpo di kungfu verso un tifoso, o la messa in scena della distruzione della vita stessa, attraverso se stessi, come hanno fatto Diego e Best.
E così quando nel 2189 morirà CR7, vedremo plotoni di coreani e indonesiani che piangono allineati, disperati, strappandosi i capelli. Ma sappiamo tutti che non è il dolore di Baires o Belfast, o chenneso di Roma per Sordi - che infatti era ormai assolutamente indistinguibile dai suoi mostri, personaggi 'storti' e fieri della loro stortura, romanamente orgogliosi di esserlo. E il funerale di Sordi (quella luce dorata, quel venticello che pure spazzava le cose..) è un meraviglioso esempio della poesia che accompagna le cose quando le si vede, sente, dal punto di vista della fine, della loro fine. Mentre i CR7 & co vivono per non finire.
(e io che spesso sfondo Totti gli vorrei dire se ha capito che il giorno del suo addio è stato bello come non mai , molto più che quando ha alzato la coppa del mondo).
Si appartiene a un popolo insomma, non a tutti; se si appartiene a tutti, è perché ci vediamo dentro ciò che tutti abbiamo dentro. Altrimenti, si appartiene solo al mercato, davvero.
("Mickey Mouse has grown up a cow", cantava er Poeta. Ecco appunto: mungere, mungere, mungere..)