Le accuse, l'arresto e l'assoluzione: le tappe della vicenda
Tutto ha inizio il 30 gennaio del 2022 quando Harriet Robson, fidanzata di Greenwood, pubblica sui social una serie di fotografie raffiguranti ferite, ematomi e lividi causati, a suo dire, dalla violenza del giocatore. Non solo. Poco dopo, rende di dominio pubblico anche un audio: pochi secondi in cui lo stesso Greenwood, secondo la Robson, la spingerebbe a compiere atti sessuali contro la sua volontà. A seguito di questo materiale, la polizia arresta Greenwood, che lascerà il carcere pochi giorni più tardi su cauzione. Nel frattempo, lo United sospende il calciatore che viene di conseguenza anche escluso dalla Nazionale inglese. Greenwood viene arrestato nuovamente nell’ottobre del 2022, con l’accusa di aver violato le condizioni del suo rilascio su cauzione (avrebbe cercato di mettersi in contatto con la stessa Robson). Dopo quattro giorni di detenzione, il nuovo rilascio, ancora su cauzione. Il 2 febbraio 2023, infine, la polizia territoriale inglese e il Cps (Crown prosecution service, istituzione statale che opera da pubblico ministero) comunicano che tutti i procedimenti penali a carico di Greenwood sono interrotti dopo che è stata ritirata la denuncia nei suoi confronti e alcuni testimoni chiave della vicenda hanno fatto un passo indietro.
Lo United: "Difficoltà nel continuare insieme"
L'ultimo match in maglia United di Greenwood è del gennaio del 2022 e, da quanto si legge sul comunicato del club, sarà anche l'ultimo: "Il Manchester United ha concluso la sua indagine interna sulle accuse mosse contro Mason Greenwood. Il nostro processo è iniziato nel febbraio 2023, dopo che tutte le accuse contro Mason sono state ritirate. In tutto, abbiamo tenuto conto dei desideri, dei diritti e della prospettiva della presunta vittima insieme ai valori del club, e abbiamo cercato di raccogliere quante più informazioni possibili, il che ci ha imposto di procedere con sensibilità e attenzione all'acquisizione di prove non di pubblico dominio, anche da parte di soggetti a conoscenza diretta del caso. Sulla base delle prove a nostra disposizione, abbiamo concluso che il materiale pubblicato online non ha fornito un quadro completo e che Mason non ha commesso i reati per i quali era stato inizialmente accusato. Detto questo, come oggi Mason riconosce pubblicamente, ha ha commesso errori di cui si sta assumendo la responsabilità. Tutti coloro che sono coinvolti, incluso Mason, riconoscono le difficoltà con lui nel ricominciare la sua carriera al Manchester United. È stato quindi concordato che sarebbe più appropriato per lui farlo lontano dall'Old Trafford, e ora lavoreremo con Mason per ottenere quel risultato”.
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